martedì 18 aprile 2017

London hippy e Testimone di Geova

Abbiamo passato i giorni di Pasqua al mare, un nostro classico ormai. Vi siamo venuti a prendere dalla nonna, dalla quale siete rimasti quasi una settimana, venerdì e vi ho trovato i grandi e chiacchierini, felici di vedermi tanto che mi parlavate l'uno sull'altra, come gli uccellini la mattina nel nido, vogliosi di dirmi tutto quello che era successo, tutto quello che non mi avevate detto. Siamo andati mano nella mano a comprare l'uovo di Pasqua, come vi avevo promesso per telefono nei giorni di lontananza, quello che avevate scelto, senza cioccolata, solo con soprese, e vi siete sorpresi che conoscessi una scorciatoia, benchè fossimo dalla nonna, e che vi abbia portati a piedi in un posto dove voi andavate sempre in auto. Avevo paura che, dopo tanti giorni, non mi voleste più bene, invece, dopo tanti giorni di lontananza, ce ne vogliamo anche di più.
A Quercianella ci siamo dati il tempo di annusarci di nuovo, e quei giorni di festa hanno dato forma ad un altro pezzo della vostra vita da ricordare: Emino ha conquistato un borsa frigo rosa con Puffetta sopra e l'ha eletta sua borsa delle meraviglie. L'ha riempita di cose preziose (fra cui il libro delle storia che leggevo loro annno scorso nelle ore calde della spiaggia) e ha passato questi giorni tenendola a tracolla sempre, tanto che sembrava un testimone di Geova pronto a diffondere Verbo e dispense. Marghe invece ha riconquistato i suoi riccioli morbidi, che dalla nonna sembravano sgonfiati, ha indossato una maglietta che le avevo comprato tempo fa, con la bandiera inglese e la scritta "I wonna live, love e laught in London" e ha svolazzato libera e felice come una ragazza selvaggia di Carnaby street.  Abbiamo condiviso la Pasqua con un'altra famiglia felice, che  come la nostra ha  voglia  di stare bene, con loro abbiamo fatto il barbecue e pranzato all'aperto e ringraziato il cielo per quello che abbiamo.

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