Giorni di rinascita, questi
giorni di Pasqua appena finiti.
In pieno Purim, venerdì c’è stato
lo spettacolo teatrale all’asilo dei gemelli, con una Marghe bellissima, tutta
truccata, ammantata di perle e corona brillante, vestita da Elsa, ma che
impersonava Ester. E’ entrata sul palco
per ultima ma non si è fatta intimorire, anche se spesso tentava di guadagnare
l’ombra. Invece al centro del palco troneggiava Ema Assuero, brillante nel suo
vestito viola tempestato da glitter, prodotto interamente dalla sua mamma. La
recita è stata un momento emozionante, mi sembrava un sogno vedere quei piccoli
nanetti reggere la scena sul palco, in
un misto di divertimento e prestazione seria da portare a termine, come solo i
bimbi sanno fare, in quella loro leggera, ma ferma serietà per il compito loro
assegnato.
Tutti sognanti e felici siamo
partiti per Quercianella, per passare finalmente con solo i membri della famiglia, queste piccole vacanze pasquali. C’era
il sole, c’era il mare, c’era da fare dei giri nuovi, c’era da sperimentare di
stare tutti insieme in tanto tempo libero. Diciamo che ci siamo presi l’occasione
per prenderci le misure, ci siamo criticati, litigati, e riappacificati, tanto
che, come succede sempre, a fine vacanza eravamo così perfettamente collaudati,
da avere nostalgia di separarci per riprendere tutti le nostre vite. Quello che
ricorderò di questi giorni sono, soprattutto, Emanuele che toglie la mano di tasca
del suo babbo per prendergliela, il visino serio di Marghe che mi chiede e
richiede come mai a Gesù i birboni hanno messo un chiodo nelle mani, il bagno
involontario in mare che hanno fatto entrambi, nel loro gioco sulla spiaggia
del rincorrere le onde, tanto che alla fine ci sono caduti dentro vestiti, in
quelle onde ma, soprattutto, dell’ammirazione che Emanuele prova adesso per i
nani di Biancaneve. Nell’ultima settimana aveva insistito per vedere tutte le
sere il film Biancaneve, ma non avevo dato peso a questa predilezione,
ripetitivo come è lui nel voler approfondire le sue scoperte. Poi però ha voluto portare quel dvd anche al mare,
accertandosi bene che lo mettessi in borsa e non lo scordassi. Ha voluto
portarlo anche dalla nonna, lì l’ha
visto varie volte, anche in inglese, e, nella passeggiata di ieri, inizialmente
non molto apprezzata da lui perché faticosa, ha iniziato poi a camminare veloce
sui sassi perché così faceva lo stesso che facevano i nani, quei grandi
lavoratori, come dice lui. Ora io mi chiedo: possibile che nessun supereroe sia
così affascinante agli occhi di quel mio bimbo come lo sono i nanetti di
Biancaneve che lavorano in miniera? Ieri ha voluto che lo chiamassi Nanetto laborioso, proprio
come i suoi nuove 7 amici.