giovedì 17 marzo 2016

Operazione piscina perfettamente riuscita



Era il mio grande incubo: il corso di piscina per i gemelli. Non tanto per la piscina, quanto per la doccia dopo la piscina.
L’ho affrontato, ammetto con un preincubo notturno, con la tenacia mia di sempre: in qualche modo si fa, mi sono detta. Li ho iscritti alla Rari Nantes, risultata vincente fra le mille informazioni prese nelle mille piscine fiorentine (sì lo so, sono esagerata). Ha vinto quella forse per caso, sicuramente perché convinta da una mia collega che insegna lì, e ora convinta di aver fatto la scelta giusta dopo esserci stata già due volte. E’ una piscina sull’Arno, in estate diventa all’aperto, ha la vasca per i piccoli, è spartana senza tanta esibizione di accappatoi e costumi, è una Scuola di Nuoto dove si punta molto alla parte atletica dello sport.
Per queste prime tre lezioni posso rimanere al bordo della vasca, ed è stato utile perché i bimbi entrassero in acqua tranquilli. Al primo impatto Ema ha inizialmente esitato, Marghe si vedeva che aveva voglia di tuffarsi ma che si tratteneva per i capricci del fratello, ma la responsabile ha prontamente preso la situazione in mano e li ha calati in acqua entrambi, senza sentire storie. Da allora hanno iniziato a ridere e scherzare, li ho visti felici di correre dietro ai giochi che butta lontano l’insegnante, felici di ruotare, battere i piedi, tuffarsi e lasciarsi andare. Tanto che, ovviamente, quando finisce, non vogliono più uscire dalla vasca e la prima cosa che mi chiedono, quando sono fuori, è se domani torniamo. Sono così tranquilli e felici che l’imminente prossimo corso sono già stati passati di grado. E questo mi ripaga dell’ora poi passata nello spogliatoio caldo e umido, dove dobbiamo pazientare per avere una doccia libera e,  soprattutto, dove devo pazientare nel vederli fare la doccia da soli, con relativa shampatura autonoma esagerata che esige lunghissime sciacquature. Segue la difficile rivestitura di quei corpicini umidi, il nervosismo da stanchezza ma ormai mi sono prontamente attrezzata: nel viaggio di ritorno a casa mangiano 2 schiacciatine, come arriviamo a casa mangiano un po’ di formaggio o prosciutto, cose veloci che non necessitano di alcuna preparazione e poi via, il pigiama, qualche cartone e alle 20 luce spenta e buonanotte. Tanto sono stanchi che dopo la prima lezione, non appena siamo arrivati a casa, Marghe mi ha detto: Mamma, sono proprio contenta di essere tornata a casa. Piccoli pulcini volenterosi.

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