Siamo mancati quattro giorni, via
a Budapest il Gangster e io per festeggiare il nostro settimo anniversario di
nozze e il mio compleanno. Abbiamo lasciato i bambini nelle sicure mani di
Guenda la baby sitter che loro pensano sia la sorella maggiore (e, a volte, mi
sembra, che anche lei pensi di essere la loro sorella). Grandi saluti,
perplessità sul perché io me ne andassi via per festeggiare il mio compleanno
senza soffiare le candeline con loro (e, nel momento di quella domanda, anche
io mi sono chiesta perché, visto che sono i miei amici preferiti, questi miei
due bimbi grandi). Comunque Budapest è stato, siamo stati tutti bene, loro
addirittura hanno provato l’esperienza di dormire una notte a casa di Guenda e,
al momento del ritorno, in tarda serata di ieri che mi immaginavo di trovarli
già addormentati entrambi, mi vedo arrivare Ema che mi abbraccia con una
felicità così forte che mi ha ripagato di tutte le fatiche fatte per crescerlo,
ci siamo abbracciato cuore a cure a lungo, lasciando che i nostri cuori
proprio, così vicini e stretti, battessero all’unisono, grazie anche all’emozione
che ce li faceva proprio sentire, quei battiti che andavano a tempo.
Poi l’ho messo a letto, e lì ho
capito che mi aveva aspettato sveglio perché aveva proprio da dirmi delle cose
che non lo facevano stare tranquillo e che solo una mamma poteva capire. Quello
che doveva dirmi, che gli pesava sul cuore, era che la maestra del pomeriggio
gli aveva detto che lui è un bambino nuovo, mentre Daniele è un bambino
vecchio, perché c’era in quell’asilo da prima di lui. E proprio per questo,
visto che Ema è nuovo, non importa che si metta la kippà quando mangia. Ossignore,
che non sia mai. Lui, il fervente religioso, la kippà se la vuole mettere, non
importa se è nuovo, ormai lo sa e lo vuole fare. Perché per lui, fare una cosa
diversa dal suo dovere, lo mette in seria crisi. Così l’ho consigliato di dire
alla maestra che sì, lui è nuovo, ma che sa bene che la kippà va messa e che
lui, se se la dimentica, vorrebbe correre a prenderla, perché mangiare senza
non sta proprio bene, neanche per i nuovi. Pensavo di aver risolto e concluso
invece c’era pronto un altro quesito incredibile. Mi dice che lui ha le labbra
che gli frizzano e che gli hanno fatto come dei “ghiacciolini” sopra, che se
lui tira, gli fanno uscire il sangue. Ho capito che questa era una scoperta che
non poteva essere taciuta alla propria mamma, per questo valeva la pena
rimanere svegli per comunicargliela subito
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