martedì 1 marzo 2016

Confidenze per la mamma



Siamo mancati quattro giorni, via a Budapest il Gangster e io per festeggiare il nostro settimo anniversario di nozze e il mio compleanno. Abbiamo lasciato i bambini nelle sicure mani di Guenda la baby sitter che loro pensano sia la sorella maggiore (e, a volte, mi sembra, che anche lei pensi di essere la loro sorella). Grandi saluti, perplessità sul perché io me ne andassi via per festeggiare il mio compleanno senza soffiare le candeline con loro (e, nel momento di quella domanda, anche io mi sono chiesta perché, visto che sono i miei amici preferiti, questi miei due bimbi grandi). Comunque Budapest è stato, siamo stati tutti bene, loro addirittura hanno provato l’esperienza di dormire una notte a casa di Guenda e, al momento del ritorno, in tarda serata di ieri che mi immaginavo di trovarli già addormentati entrambi, mi vedo arrivare Ema che mi abbraccia con una felicità così forte che mi ha ripagato di tutte le fatiche fatte per crescerlo, ci siamo abbracciato cuore a cure a lungo, lasciando che i nostri cuori proprio, così vicini e stretti, battessero all’unisono, grazie anche all’emozione che ce li faceva proprio sentire, quei battiti che andavano a tempo.
Poi l’ho messo a letto, e lì ho capito che mi aveva aspettato sveglio perché aveva proprio da dirmi delle cose che non lo facevano stare tranquillo e che solo una mamma poteva capire. Quello che doveva dirmi, che gli pesava sul cuore, era che la maestra del pomeriggio gli aveva detto che lui è un bambino nuovo, mentre Daniele è un bambino vecchio, perché c’era in quell’asilo da prima di lui. E proprio per questo, visto che Ema è nuovo, non importa che si metta la kippà quando mangia. Ossignore, che non sia mai. Lui, il fervente religioso, la kippà se la vuole mettere, non importa se è nuovo, ormai lo sa e lo vuole fare. Perché per lui, fare una cosa diversa dal suo dovere, lo mette in seria crisi. Così l’ho consigliato di dire alla maestra che sì, lui è nuovo, ma che sa bene che la kippà va messa e che lui, se se la dimentica, vorrebbe correre a prenderla, perché mangiare senza non sta proprio bene, neanche per i nuovi. Pensavo di aver risolto e concluso invece c’era pronto un altro quesito incredibile. Mi dice che lui ha le labbra che gli frizzano e che gli hanno fatto come dei “ghiacciolini” sopra, che se lui tira, gli fanno uscire il sangue. Ho capito che questa era una scoperta che non poteva essere taciuta alla propria mamma, per questo valeva la pena rimanere svegli per comunicargliela subito

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