mercoledì 30 aprile 2014

Due e quattro

Con le scarpe nuove che indossano da qualche giorno, che  hanno liberato finalmente i gemelli da quelle invernali con gli aghetti, ho capito che da adesso in poi la vita, per me e per la mia schiena, sarà in discesa. 
Le scarpe vogliono metterle e levarle da soli (e sono così bravi che adesso è scattato un nuovo gioco in macchia: il lanciascarpe. In pratica come siedono, iniziano a levarsi scarpe e calzini e a lanciarmeli contro, piangendo se non riescono a centrarmi...). 
I vestiti nella lavatrice è già molto che li mettono dentro da soli, adesso mettono nella lavastoviglie pure i loro piatti e posate,  tolgono il sacco dalla pattumiera e si organizzano per metterne dentro uno nuovo (con i loro limiti, ma caparbi come sono ci riescono sempre) e vedo anche che tentano, con la solita loro cocciutaggine, di levarsi i pantaloni da soli, mentre per il pannolino già ci riescono (toglierlo, intendo, perché metterlo non è proprio facile, anche se ho assistito ad una scena divertentissima in cui Mina, in piedi, tentava di mettersi il pannolino nuovo da sola, che ovviamente gli sfuggiva da tutte le parti).
Durante l'ultimo fine settimana, non c'era il seggiolone al ristorante e c'eravamo dimenticati i seggiolini portatili per cui hanno mangiato a tavola seduti sulle sedie normali, con solo un cuscino sotto, e sono stati bravissimi. Tanto da farmi sognare di non doverli più alzare di peso e infilare nei loro seggiolini tutte le volte.
Anche nei seggiolini dell'auto adesso vogliono salire da soli, si arrangiano per arrampicarsi dal marciapiede a dentro la macchina, poi si mettono davanti al seggiolino e, con una bella mia spinta sul loro sedere, salgono da soli seduti e sono pure felicissimi dell'applauso che faccio loro, perché adesso il motto di ogni cosa  è DA SOLI. Ogni cosa vogliono fare da soli oppure, che poi è la stessa, come i bimbi grandi. 
Per questo piano piano il mio aiuto sarà sempre più marginale, per questo adesso mi commuovo quando i due bisticciano e poi fanno pace dicendosi scusa e anche, a volte, aggiungendo, ti voglio tanto bene. 

domenica 27 aprile 2014

Diario della settimana (dal 21 al 27 aprile)

Lunedì 21 - Pasquetta. Oggi, indubbiamente, i gemelli risentono della lunga tirata di ieri, quando hanno sfarfallato ininterrottamente senza mai cedere e oggi sono incredibilmente ribelli e nervosi. La mattina provo a far fare loro una giratina a piedi vicino casa, ma scatta subito la baraonda: lei non vuol camminare, lui scappa. Li riporto a casa, con lui ben stretto per mano che mi si divincolava tutto mentre lei, con mio grande disappunto, sono costretta a prenderla in collo. Quando arriviamo a casa scatta la brontolata e la punizione, soprattutto per Mina, che deve smettere di impuntarsi e non voler camminare. La metto due volte in castigo e dopo mi viene tutta vicino con i singhiozzoni che le fanno sobbalzare il petto (che mi inteneriscono tanto, ma io non cedo) e poi diventa buona e mi dimostra che ha capito la lezione. Ovviamente ultime parole famose. Andiamo a pranzo da mia sorella Anna, dove in genere sono sempre degli angioletti e invece oggi, una volta a tavola, Mina diventa rossa congestionata per la bizza perché mi vuole venire in collo in tutti i modi. Io mi rifiuto e cedo solo cambiando posto e andandole più vicino. Che non sia mai: lui si infuria e attacca una bizza colossale. Così mangiamo velocemente e io lascio tutti a tavola e porto i gemelli a casa a letto, perché saltare un pisolino un giorno ha le sue brutte conseguenze. Quando si svegliano il massimo che faccio fare loro è scendere nel giardino di mia sorella Grazia dove i due si esibiscono in esilaranti giri in moto. Insomma, giri è una parola grossa, perché per adesso sanno usare la moto elettrica solo per andare dritto e finiscono la corsa sbattendo contro il muro, però ci hanno fatto morir dal ridere quando partivano impauriti oppure quando lui ha fatto salire dietro lei, che si reggeva forte, e la portava a tutta velocità a battere contro il muro: che personaggi che sono!
Martedì 22 - Oggi a Piombino loro e io e il Gangster a Quercianella a sistemare la casa in modo che sia pronta per venerdì, quando ci andremo per tre giorni. Quando andiamo a prenderli a Piombino, ci raccontano che sono stati portati nella passeggiata sopra il mare a prendere il gelato, che non volevano più tornare a casa. Messo loro il pigiama, alle 6, quando siamo venuti via, già russavano esausti. Io poi la sera vado al cinema con LGP a vedere il carinissimo "Grand Hotel Budapest" e avevo proprio voglia di un'uscita tutta mia, dopo tutte queste vacanze pasquali passate ininterrottamente con i bimbi.
Mercoledì 23 - Rientro al nido dopo le vacanze pasquali ma Emino non ne voleva proprio sapere: al momento di entrare in aula è scappato a nascondersi dietro l'armadio. Io non ho ceduto e ciao, ci vediamo alle 4. Dopo il nido siamo andati a provare un giardino nuovo, quello dello Stibbert, dove i bimbi  (Martino compreso, ovviamente) erano entusiasti della scoperta del nuovo laghetto con le anatre (in questo laghetto, oltre ai germani, c'è pura una papera grande bianca e una piccolina nera) e dove i tre moschettieri si sono esibiti in scacciate di piccione, avvistamento anatre e anche scalata di rocce. Mentre noi mamme ci siamo goduti loro e l'ombra di quel giardino storico.
Giovedì 24 - Osteopata questa mattina, che mi dice signora è messa male. In effetti oggi non è riuscito a scricciolarmi e riassettarmi con qualche manovra, perché la mia colonna è tutta bloccata dalle fasce muscolari contratte. Ma piano piano ritornerò in forma. E visto che mi trovavo in zona, ho pure fatto una capatina al piano di sopra del Mercato Centrale, aperto da ieri e poi a casa, dove ho tolto i pantaloni pesanti ai due, ormai troppo caldi e troppo corti, diviso i loro vari vestiti ormai piccoli a chi darli e via, spazio alla nuova stagione vestiaria! Nel pomeriggio avevamo fissato al Giardino del Ventaglio con Vale e Marti, porto la coperta sicura di passare là sopra quei prati tutto il pomeriggio, ma ovviamente così non è stato perché davanti al laghetto le papere non si sono quasi fatte vedere, le tartarughe solo un po' e il caldo che faceva ha reso i bimbi nervosi. Per fortuna che poi si sono rifugiati sotto la fescura di un albero, tutti intenti ad arrampicarsi sui rami bassi, a spazzare le foglie con dei rami, a radunare i legnetti per fare il nido al merlo. Polverosi, sudati ma felici, siamo tornati a casa. Ovviamente doccia per tutti e la cosa buffa di oggi era che, mentre mettevamo il pigiama a Mina, io e il Gangster ci siamo baciati e lei, ogni volta che lo facevamo, diceva no, cara mamma, facendo il gesto di cara sulla mia bocca che sembrava mi spolverasse, come a dire che i baci del babbo facevano male e invece alla mamma si devono fare le carezze. Ma quello spolveramento di bocca dopo ogni bacio ci ha fatto sbellicare dalle risate
Venerdì 25 - Partenza per il mare, con tutta la famiglia, per aprire la stagione estiva che inizia con questo "ponte". Arrivati alla casetta di Quercianella, scarichiamo armi e bagagli, interrogo i piccoli su quale sia il loro letto, loro rispondono pronti  e sicuri e così mi illudo che si sentano tranquilli anche se in quella casa è da settembre che non ci dormono più. Andiamo a pranzo nel nostro ristorantino in collina, dove fuori c'è un bel campo con vista mare, guardiamo il gatto e il cane, cerchiamo le farfalle e pranziamo in armonia, con i bimbi che sono bravissimi, addirittura Mina pranza sulla sedia dei grandi perché avevano solo un seggiolone. Il Gangster è felicissimo perché Mina sbuccia e mangia i baccelli con lui e il clima è leggero e felice. Solo che, tornati a casa per il pisolino pomeridiano, che mi avrebbe fatto tanta gola anche a me, come li metto a letto al buio, scatta l'inferno: non vogliono dormire, piangono disperati e nei lettini da campeggio che hanno in quella casa, riescono anche a saltare fuori, anche se la mia presenza glielo impedisce. Cerco di rimanere al buio lì con loro, ma non funziona, saltano nei letti come due grilli e così, dopo un po' desisto delusa. Così ci dirigiamo verso casa di Giorgio, un loro amichetto del mare un po' più grande che ci aveva invitato nella sua casa di campagna. Ovviamente come li mettiamo in auto, si addormentano entrambi e così parcheggiamo un attimo all'ombra e ci facciamo tutti un piccolo pisolino in auto. Quando arriviamo da Giorgio, capisco subito che mai scelta fu più sbagliata. Il bambino è adesso molto più grande dei gemelli, è prepotente e anche manesco, sia con loro che con noi, urla e la sua mamma non lo sgrida mai e mi fa un misto di pena e ridere pure, quando mi racconta che il fratellino di Giorgio, appena nato, già la comanda a bacchetta rifiutando di stare in braccio a qualsiasi altra che non sia lei. Povera ragazza, prigioniera di quei due bimbi. Per buona educazione dobbiamo un po' rimanere, anche se la tentazione sarebbe quella di andarcene dopo 10 minuti. La situazione ci irrita tutti, specialmente il Gangster che vive tutto come un grande errore apocalittico. Per questo mi irrita, per questo ci urliamo in auto quando rientriamo per questo Emino ci dice Mamma e babbo basta  e per fortuna ci fa rientrare nei gangheri, ormai persi. Certo che passare poi la seguente ora sulla spiaggia non è stato così bello come poteva essere, vedere quei due piccoli gioielli (alla luce poi del confronto con il terribile amichetto, sembrano certo due tesori) che giocavano allegri sulla spiaggia, mi ha un po' distratto ma non fatto dimenticare quanto sia stato odioso il Gangster con quel tono che mi ricordava tanto Furio, personaggio di Verdone. Per fortuna che poi la sera i gemelli non hanno fatto molta resistenza nel dormire nella loro camretta del mare (ero seriamente preoccupata) e così, quando è arrivata la mitica Guendalina super baby sitter del mare sempre disponibile, si sono fatti trovare già addormentati e ci hanno permesso di uscire senza troppi pensieri. Samo andati in giro per Castiglioncello, dove ci doveva essere una festa enogastronomica per le vie, che però qui era già finita, là era spoglia e senza nessuno, così siamo stati costretti a dirottare in un ristoranti carino (credo l'unico carino) all'interno di uno stabilimento balneare.
Sabato 26 -  Colazione al bar storico di Quercianella, con i bimbi che adesso stanno seduti sulle sedie invece che fissi nel passeggino come stavano fino a questa estate. La cosa mi emoziona molto, anche se può sembrare solo un piccolo cambiamento, ma io li sento e li vedo così cresciuti che mi si allarga il cuore. Oggi siamo invitati da una famiglia amica, dove ci sono tre belle figlie 20/25 enni che sono innamorate dei gemelli. Diciamo che la giornata, che doveva vedere un Gangter a nostra completa disposizione, ci ha visto varie volte parcheggiati qui e là ad aspettarlo, comunque passare la maggior parte di questa giorno in quella famiglia è stato piacevolissimo: abbiamo visto 10 gatti mangiare, 6 galline per la prima volta, due canoni buoni e mangiato a tavola sulle sedie dei grandi, visto che avevamo dimenticato i seggiolini a casa e questo è stato di nuovo un piccolo passo avanti. I piccoli hanno tenuto banco, si sono esibiti nel loro proverbiale appetito a tavola e poi nel loro repertorio allegro di imitazione animali, occhi brutti e occhi dolci, palleggiati dalle tre sorelle, che i piccoli confondevano, e che li hanno fatti dipingere, poi saltare sul divano, scivolare, nascondersi, giocare a palla.... insomma, un paese del  bengodi. Quando poi è arrivata l'ora di salutarsi, i piccoli hanno dormito in auto durante il rientro a Quercianella e ci siamo nuovamente fermati sulla spiaggia per godersi questa ultima ora di sole, facendo vari lanci di legnetti in mare, indovinandone prima le forme che avevano. Di nuovo a letto senza problemi, e noi, grazie a Guenda, ce ne andiamo al cinema a vedere Gigolò per caso, che ci è piaciuto proprio, e poi a mangiarci pizza e torta di ceci.
Domenica 27 - Piove questa mattina, così abbiamo la bella idea di andare a visitare l'Acquario di Livorno. E' adattissimo per bambini così piccoli, perché è a loro misura e i gemelli sono stati super felicissimi di vedere tutti quei bei pesci alla loro altezza. Mina ha urlato felice per tutto il tempo, Emino saltava per l'entusiasmo tutte le volte che appariva un pesce. Lei si è innamorata degli squali, lui della grandissima tartaruga. Hanno visto il polpo e le meduse, il pesce Napoleone,  Pagliaccio e, Trombetta e mille altri, in un vortice di felicità. E' stata prorpio un'esperienza  indimenticabile, anche per come poi l'hanno raccontata in viaggio e come l'hanno raccontata alla nonna del mare, che siamo andati poi a trovare. Pranzetto tutti insieme, loro rimangono a casa per continua pioggia battente, mentre io e il Gangster ce ne andiamo a fare una gratina sotto la pioggia a Populonia alta. Nel tardo pomeriggio rientriamo ma durante il viaggio dorme solo Mina, esausta di un'altra giornata intera senza pisolino, mentre Emino chiacchiera per tutto il viaggio e anche quando arriviamo a casa a Firenze, stenta a dormire e si rassegna solo dopo aver preso un po' di latte.

domenica 20 aprile 2014

Diario della settimana (dal 14 al 20 aprile)

Lunedì 14 - Oggi siamo invitati ad un compleanno "a sorpresa" nel senso che non conosciamo il bambino festeggiato. Ma la mamma di quel bimbo non ha amiche con amichetti, così ha chiesto alla gestione del locale, dove abbiamo festeggiato anche il compleanno dei gemelli, di invitare dei piccoli frequentatori coetanei. E noi, con Martino, Giacomo e Arianna, abbiamo risposto all'appello. Ci andiamo dopo il nido, fa caldo in quella stanza e ai nostri amici si aggiungono anche altri bimbi tanto che si crea una bella confusione. Poi, al solito, se le mamme non sono amiche fra di loro tendono a stare in gruppetti separati, ma pazienza, tanto noi il nostro gruppetto lo avevamo e così abbiamo mangiato focaccia e torta, abbiamo passato il pomeriggio a chiacchierare e la serata si è risolta. Ovviamente niente cena, ovviamente un bel mal di testa.
Martedì 15 - Al nido i gemelli e mattinata libera io, che si intreccia con il dentista ma, soprattutto, inaspettatamente con Gangster. Approfittiamo per comprare ai gemelli, senza che se le provino, le scarpe primaverili e poi pranziamo in un posto che ha una "buena onda" per noi, perché lì ci abbiamo passato momenti felici, compreso il primo pranzetto fuori con Mina uscita da due giorni dall'ospedale  mentre Emino invece rimaneva ancora là dentro ad aspettare di essere "liberato". Oggi il tempo è incerto e ventoso, così l'invito a Martenji e Vale di venire nel giardino di mia sorella, si è spostato a casa nostra, dove insieme abbiamo condiviso il gioco nuovo che è tipo un flipper per bimbi, poi abbiamo fatto la solita orchestrina estemporanea composta da Martins alla batteria (che poi era solo il tamburello), Mina alla chitarra (che è la mini chitarra della Peppa), Emino ai fiati (miniflautogiocattolo) e tutti a cantare "Ciao Ciao pronti per un salto dai facciamoooo Ciao!" e la giornata si è così risolta.
Mercoledì 16 - Meglio di Speedy Gonzalez, questa mattina. Ci svegliamo tardi e riesco ad arrivare al lavoro solo un po' più tardi rispetto al ritardo, considerato anche che abbiamo pure provato le scarpe nuove ai gemelli, con grande entusiasmo di Mina, tutta felice di quelle belle scarpette nuove, e con il solito disappunto di Emino che non le voleva e diceva no, sono di un altro bambino e, al massimo massimo, avrebbe accettato solo di mettere quelle della sorella. Però niente scarpe nuove a nessuno, perché al nido si prosegue con le scarpe vecchie. In più al nido, dopo che li accompagno in stanza,  vado nella loro stanza da bagno per portare dei cambi puliti e, quando esco, sento la maestra che canta la canzone del capotreno e vedo che Mina è seduta dentro delle cassette da frutta messe tutte in fila a sembianza di vagoni, e mi fa proprio ridere quella scena, per la serietà mista a perplessità che vedo nella bimba in quel ruolo di viaggiatrice in treno. Che buffi che sono, pronti a tutte le esperienze. Per non parlare del dopo nido, quando siamo andati al campo della Maria e i bimbi si sono sbizzarriti a fare i piccoli contadinelli, come ho già raccontato,  tornando a casa con quelle guance rosse dal sole e dal vento e di aria aperta.
Giovedì 17 - Primo giorno di vacanze pasquali. Usciamo così presto che neanche i giardini sono aperti, che fuori fa freddo, che i negozi sono ancora chiusi. Ma la sveglia dei gemelli è più mattutina che mai, come al solito nei giorni di festa, e così, penso bene che meglio che fuori dove si sta? Sbagliato, perché facevo i conti con il ricordo di due bimbi piccoli, che montavano sul passeggino e si facevano portare. Ora invece sul passeggino non vogliono stare (ci entrano precisi dentro e sono così pesanti ormai) e scatta il primo colossale litigio fra chi sta davanti e dietro. Per oggi tocca a Emino dietro (miracolo!) e Mina davanti. Facciamo colazione da Caffè d'Orzo, dove ricordo che leggevo il giornale con calma mentre loro due guardavano che entrava e usciva, ma ormai non è più così e si placano solo se do loro la brioche. Quando finisce però la brioche, vogliono scendere e si dimenano che non mi rimane che uscire. Per fortuna che sulla strada dei giardini c'è un posto dove passa il treno vicino vicino, così li staziono lì al sole e aspettiamo che ne passino due. Poi andiamo ai giardini, quelli vicino casa. C'è un bel sole e riesco pure a stare un po' seduta sulla panchina, e da sola riesco a gestirmeli bene, anche se non posso rilassarmi un attimo. Torniamo a casa, pranzo e pisolino per tutti e poi arriva il babbone che ci accompagna ai giardini, anche se, nervoso come è, non ci godiamo nulla. Andiamo a dei giardini nuovi,  quelli di Villa il Ventaglio dove è tutto un altro ambiente, rispetto ai giardini con giochini per bambini. Lì ci sono prati incantati e le persone, poche, se ne stanno in silenzio a leggere o a godersi il sole. Quando arriviamo noi cambia tutto. Urla e richiami, sembriamo dei napoletani in Val d'Aosta, ma che ci si può fare, con i bambini è così. Esploriamo il bosco, facciamo le capriole nei prati ma, la parte da leone la fa il laghetto con le paperine e le tartarughe acquatiche. Un catalizzatore di attenzione. Ovviamente c'erano con noi anche Valeria e Martino. Per fortuna la sera con il Gangster andiamo a cena furi, a San Domenico, dove ritroviamo l'armonia e tutto il nostro amore.
Venerdì 18 - Questa mattina usciamo con un po' più di calma, ci intrattiene il canino del vicino di casa ma, al momento di montare sul passeggino, Mina proprio non accetta il turno odierno che vede  lei dover star dietro e scatta un pandemonio di urla e dimenamenti. Le metto con la forza ma lo stesso di divincola. Per fortuna ancora vinco io e piano piano si rassegna. Colazione e poi giardini, dove condividiamo un po' di giochi con altri bimbi, poi lo scivolo salendo le scale girati di spalle e, quando i due si inoltrano nella zona dei bimbi grandi, pericolosa per loro, vado a prenderli e prendo di peso Emino in braccio mentre Mina si butta in terra dalla rabbia. Mentre mi sposto con Emino in collo a me, perdo di vista lei e non la vedo più. In un batter d'occhio è sparita, ma così repentinamente che mi si ghiaccia il cuore, perché non è possibile che sia andata in qualsiasi posto perché avrei avuto il tempo di vederla. L'unica spiegazione è che l'abbiano presa e portata via. A questo pensiero il mio cuore muore, e provo, penso, quello che provano quelle mamme che non hanno più i loro bimbi. Sì, il cuore continua a battere ma è morto. Passa, credo, un lungo minuto, in cui mi aggrappo a Emino in braccio e inizio a vagare, non sapendo più che fare e non avendo la forza di urlare. Quando, credo per grazia del Signore che non poteva più vedermi in quello stato, la vedo nascosta in una siepe e la vita riprende. Ovviamente li monto entrambi sul passeggino e via di corsa a casa, che non ho più voglia di stare lì. Dopo pranzo stentano molto ad addormentarsi, tanto che temo che saltino in pisolino, invece poi alla fine si addormentano e, ovviamente, poi si svegliano molto tardi, e alle 4 sono costretta a svegliarli io. Anche oggi andiamo a Villa il Ventaglio con Marty e Vale, la giornata è bigia e ventosa, ma io porto lo stesso la mitica coperta a quadri di quando erano piccoli e passavamo i pomeriggi tutti distesi sul prato su quella coperta, e pare un po' che i bimbi la riconoscano. Ovviamente però stiamo davanti al laghetto, perché non ci perdiamo di vista le paperine e le tartarughe. La sera super cena con salmone al cartoccio, pane e olio e pure piselli freschi. Quando mangiano tanto e bene mi fanno proprio contenta.
Sabato 19 - Inizia con la pioggia, questa giornata. Tanta pioggia che non ci permette di uscire. Quindi passiamo la mattinata, per fortuna che inizia alle 8 e non alle 7, con il condividere il latte loro con il mio tè, con il prendere i biscotti da soli e darmeli, all'inzupparli nel mio tè, ormai da soli, con una emozione forte: quella del fare come i grandi. Giochiamo un po' in casa, poi per fortuna alle 10 deve venire la parrucchiera dalla mia mamma così scendiamo dai miei genitori e faccio tagliare i capelli a Emino, che è bravissimo, tutto ricoperto da una mantella di leopardo che incuriosisce tanto la sorella e pure a lei faccio un po' scalare il ciuffo e tagliare le puntine dei riccioli. Poi lascio Mina dai miei e io vado velocemente a comprare il pane con Emino, che adesso è colpito da mammite e quando mi vede andare via non ne vuol sapere di non seguirmi. E' che quando sto per mettergli il cappuccio per tornare a casa, perché piove, una fitta come una coltellata mi colpisce alla schiena e ormai, avvezza, la riconosco: colpo della strega. Per fortuna che in farmacia mi danno le ormai testate medicine che mi faccio subito iniettare e sto leggermente meglio, perché proprio non posso permettermi di stare male in questi giorni in cui il Gangster non c'è e io ho il totale carico dei bimbi. Dopo pranzo, penso sempre complice il brutto tempo e il buio che è, i bimbi dormono tantissimo, fin oltre le 4 e così devo intervenire per svegliarli (non ricordo di averli mai visti fare un pisolino lungo 3 ore come quello di oggi), temendo che abbiano scambiato quel pisolino per la notte. Ancora piove così decidiamo di uscire lo stesso ma pensando ad un posto al coperto dove portarli, l'unica cosa fattibile che mi viene in mente è andare alla Stazione vicino casa a vedere passare i treni. Stazioniamo su di una panchina fredda e umida davanti ad un binario dove sfrecciano i Frecciarossa e Italo, che lasciano un Emino di stucco, neanche assistesse ad un miracolo in terra,  che non disdegna neanche l'attenta e stupefatta osservazione dei vari treni regionali e le loro porte che si aprono e chiudono. E' bello vederlo così catturato da quell'ambiente, in effetti alla stazione non li avevo mai portati! Devo dire che Mina è meno catturata dalla magia del treno, mentre Emino ne è proprio affascinato!
Domenica 20 - Pasqua oggi, e per fortuna con il sole. La mattina la passiamo lentamente, andiamo a fare colazione in pasticceria e poi i piccoli non vogliono andare a vedere i treni ma vogliono stare dal nonno. E noi li accontentiamo. Anche perché dobbiamo partire presto per andare a pranzo dai miei zii, nonni compresi e zia Aci. I bimbi si ambientano subito anche se quei parenti non li vedono praticamente mai. Pranziamo nel frastuono che donano i gemelli ad una tavola, portano confusione ma anche gioia e il pranzo diventa così veramente festoso. Poi ci spostiamo tutti in terrazza, che i miei zii hanno bella grande e all'ultimo piano di un grande palazzo e lì, noi seduti comodamente, guardiamo lo spettacolo di quei due piccoli buffoni, che spazzano i fiori caduti, giocano a palla e si fanno legare il fiocco delle uova di Pasqua in testa. E restiamo fino alle 6, tanto che quando torniamo a casa i due sono cotti, perché oltre che non avere mai dormito, non si sono mai fermati un minuto. Ed è stata proprio una bella Pasqua. 

sabato 19 aprile 2014

Cent'anni di solitudine

E' morto Gabriel Garcia Marquez, morte che non permetterà però ai suoi libri di sparire con lui, anzi.
Leggere Cent'anni di solitudine è stato il mio spartiacque, c'è stata una me prima di quel libro e una me dopo quel libro. 
Sia come lettrice che come persona. 
In quelle pagine ho trovato le parole che non riuscivo a dire, ho trovato una vita che mi apparteneva che non potevo raccontare, ho trovato tutta la magia e la ricchezza che avevo dentro. 
Per questo vi donerò quelle pagine, un giorno, sperando che...

Vorrei che tu, mio fiorellino bianco, ti appassionassi a quella  scrittura come mi ci sono appassionata io, e che Cent'anni di solitudine ti rapisca là dentro da non permetterti poi più di uscirne, neanche quando il libro è finito, perché ormai il mare che esplorerai dentro quelle pagine fa parte di te, perché in fondo là dentro ci sei anche te, in quel mondo magico in cui io ti sapevo da sempre figlia mia, anche senza saperlo, e che probabilmente ne sono diventata cosciente quando ho letto quel libro la prima volta, felice di aver scoperto che un prima e un dopo non esistono, che ci sono appartenenze che non si spiegano ma che ti dominano e che ti permettono di legarti sangue e corpo, come lo sono io con te, come lo siamo noi due: stessi occhi, stessi capelli, stessi pensieri. 
Vorrei che quel libro ti donasse la libertà di non sentirti più sola nel tuo mondo inventato, nel tuo mondo reale che per gli altri sicuramente sembrerà inventato, nei tuoi pensieri che si formano come intrecci dove pochi avranno accesso e sarai fortunata se, come è successo a me, avrai una mamma che ti capirà e pure un marito che, se proprio non ti capirà fino in fondo, rispetterà quel tuo modo di essere: essere qui ma non esserci, sempre in bilico su quel trapezio volante dei pensieri e delle tue emozioni segrete. 
Vorrei che tu fossi fortunata nel trovare la forza di scrivere altre parole belle come quelle, o anche meno sì, immaginati, perché più belle di quelle non so se ne potranno essere scritte, ma che quella lettura ti doni la libertà di buttarti a scrivere quello che la tua anima ti detta, senza giudizi, senza precisione, senza senso. Ma con un bel senso per te.

Vorrei che tu, mio piccolo uomo forte e delicato, ti perdessi dentro Cent'anni di solitudine per trovare di nuovo questa tua mamma, che in fondo ti ha cresciuta come se tu fossi un personaggio di quel libro, che ti ha dato la spinta a imparare tante parole nuove e ad usarle con fantasia. Vorrei che tu imparassi di nuovo là dentro che il mondo ruota un po' in avanti e indietro, che è l'anima e soprattutto l'amore che lo guida, come anche la magia, cosa che già tua sorella conosce e per questo anche te sei abituato a vedere, con quei morti che appaiono e con le loro anime che ci fanno compagnia. 
Vorrei che tu riconoscessi in quelle pagine il profumo del pane o meglio, il profumo di questa tua famiglia, il calore della vita e il gelo della solitudine, gli abbracci anche quando non ci sono e le parole che danno forma agli impeti della tua anima. 
Vorrei che tu usassi la tua forza per manovrare le parole, come succede in quel libro, e la tua delicatezza per lasciarti trasportre da quelle parole indisciplinate che dominano pensieri nel quali, spero, tu ti ritroverai.

Ad entrambi auguro che quel libro sia uno dei più belli che leggerete, e a questa nostra famiglia auguro che quel libro sia il nostro libro da leggere insieme.
Come se fosse questo libro che vi sto scrivendo.

giovedì 17 aprile 2014

Due bimbi di campagna

Mi piace vedervi con le guance rosse di vento e di sole.
Mi piace quando avete le foglie nei capelli e i vestiti sporchi di terra.
Mi piace vedervi curiosi della natura, riconoscere il canto degli uccellini e sapere la differenza che c'è fra un merlo e un passerotto, un piccione e un gabbiano.
Mi piace l'attenzione che mettete nell'osservare il lungo passaggio delle formiche, il vostro seguire quel loro cammino fino sull'albero e il saltare veloci quando una formica vi sale addosso, felici e impauriti da questi contatti.
Mi piace sapere che avete scoperto le coccinelle e che Mina si senta responsabile del loro ritorno a casa, perché veloce come un lampo prende ogni animalino, che reputa lontano da casa, fra le sue due dita a pinzetta, con una delicatezza che non speravo, e corre concentrata a riportarle a casa, dove ha deciso lei che casa sia quella della coccinella.
Mi piace perché quando ci avviciniamo ai fiori e vi dico sentite che buon profumo, voi vi fermate sorridendo e annusando forte, e mi guardate felici quando sentite il profumo. Tanto che, se a volte me ne dimentico, mi richiamate voi con un perentorio Mamma profumo che mi obbliga a fermarmi e che vi obbliga a fermarvi.
Mi piace perché adesso il vostro gioco preferito è nascondersi fra le siepi, incollare le foglie appiccicose ai vostri vestiti e riconoscere le foglie che bucano da quelle che non lo fanno.
E il massimo l'abbiamo raggiunto ieri,  quando dopo il nido siamo andati a trovare delle ex colleghe nel campo di una di loro, in questo appezzamento di terra bellissimo sopra le colline, isolato dalla città, dove i gemelli si sono cimentati nella raccolta degli asparagi,  stupendomi per come avevano capito subito cosa e come dovevano raccogliere fra le erbacce, felici di saper individuare gli asparagi fra tutti. 
Poi si sono pure cimentati nella raccolta della bietola, anche se tagliavano un po' corte le foglie, poi ancora prendevano le foglie di bambù le facevano suonare a Maria, felici di fare il turno per dargliele, e scoprire che ogni foglia  suonava in maniera diversa.
E ancora le capriole in quei prati in fiore, l'annusamento del lillà per concludersi in un insperato avvistamento di una povera lucertola caduta in un secchio d'acqua che è stata osservata attentamente con stupore dai due e poi salvata da Mina che in un balzo, tipico suo, l'ha presa in mano tipo pinzetta, senza danneggiarla e senza averne paura, e l'ha mandata a letto, come fa sempre lei con gli animali che trova in giro per i prati, indispettita da tanta indisciplina. 
Quando abbiamo salutato, i bimbi avevano le frasche nei capelli, erano sporchi di terra e avevano le guance rosse, proprio come due piccoli bimbi di campagna, come piace tanto a me.

domenica 13 aprile 2014

Diario della settimana (dal 7 al 13 aprile)

Lunedì 7 - Oggi è caldo, si raggiungono quasi i 26 gradi e quando vado a prendere i piccoli al nido li trovo in giardino con la supplente e... le felpe addosso  tutte abbottonate. Sono rossi accaldati, li spoglio subito e li faccio bere e scopro pure che Mina ha le scarpe invertite! Mannaggia! Andiamo ai giardini e oggi le coccinelle interessavano il giusto, forse perché storditi dal calore. Però ci siamo spostati davanti al prato di margherite a vedere passare i treni e a fare le capriole nel prato e poi abbiamo chiuso tirando i sassi nella vasca. Adesso, a quanto pare, non siamo più stanziali ma itineranti. Ma a noi va bene lo stesso.
Martedì 8 - Dormono fino alle 8 questa mattina, si vede che sentono la primavera e la relativa stanchezza. Io questa mattina estrazione di due denti, per cui devo stare a riposo e vado solo a prenderli al nido,  i due, dove già manifestano un certo nervosismo, specie lui. Poi chiedo a Paula di venire a casa per stare con i bimbi, mentre io me ne vado in camera a riposare. Non l'avessi mai fatto! Come Emino mi vede salire le scale di camera, inizia a piangere disperato. E continua disperato per 45 minuti, piangendo come mai ha fatto quando sta con Paula e urlandomi Mamma arriva, che mi ha spezzato il cuore. Mi ero prefissata di lasciar perdere, perché tanto poi gli sarebbe passata, e invece non gli passava mai. Così sono scesa e sono stata un po' con loro. Poi è arrivato il Gangster, Paula se ne è andata e Emino non è voluto neanche rimanere dai nonni, dove sta sempre tranquillo e sereno. Non voleva che neanche il suo babbo lo toccassa, voleva solo vedermi vicino. Chissà che gli succede. Poi, ovviamente, il nervosismo è dilagato e al momento della messa a letto, anche Mina ha iniziato a fare i suoi capricci isterici. Ma credo, e spero, che con una bella dormita passerà tutto.
Mercoledì 9 - Ovviamente dopo il nido diretti all'Orticoltura, dove adesso le nostre strade si dividono perché Emino sparisce subito con mia sorella per andare a vedere passare i treni da un ponticino sulla ferrovvia che permette di avvistare i treni in arrivo molto prima e di sentirli poi rombare sotto i piedi. In genere lui non vuole fare altro che stare ad aspettarne il passaggio, ed è veramente dura portarlo via. Io invece sono stata con Mina e Valeria e Martino alla vasca a tirare i sassi dentro e poi, visto che là sotto faceva un po' troppo fresco, ci siamo spostati davanti al prato di margherite dove ci siamo riuniti con Emino solo perché anche lì passano i treni. E i tre piccoli, fra le varie cose, ridevano felici nel fare le capriole, capitando poi tutti addosso a Mina, che come sempre sopportava quei due maschi irruenti. La sera per fortuna usciamo con il Gangster, ce ne andiamo a cena a Le barrique e la serata risorge, grazie ad un buon vino e a deliziose pietanze. Ci facciamo i complimenti reciproci e questo mi fa star bene.
Giovedì 10 - Loro al nido mentre io vado a farmi una bella passeggiata di due ore sopra le colline vicino casa. Profumi e coloro di primavera, sana fatica e sana aria. Quando li prendo dal nido, in una giornata caldissima, torniamo a casa, ma ce ne andiamo nel giardino di mia sorella, dove ci aspettano i tricicli, che ancora i due non sanno mandare con i pedali, e la moto elettrica che da prima impaurisce entrambi, poi, piano piano, prendono confidenza e fanno a gara a sfrecciare... contro il muro, visto che ancora non sanno girare. Per questo duro io una gran fatica nel correre loro dietro per far fare un percorso circolare. Alla fine ho risolto mettendoli sopra entrambi (ovviamente guidava lei, il vero centauro di casa) mentre lui dietro si arreggeva forte a quella sorella spericolata.
Venerdì 11 - Anche oggi andiamo al giardino dell'Orticoltura dopo il nido. Tutti insieme, Martins compreso, iniziamo con l'aspettare il passaggio dei treni sul ponticino, per poi scendere a cercare le coccinelle che, troppo lontane da quella che ormai viene indicata come la loro casa, sono state prese in un attimo da Mina, con una repentina ma per fortuna delicata mossa "a pinzetta" con le mani, e riportate diligentemente a casa, perché lei proprio non più vedere che le cose non siano a posto o fatte  seguendo le regole. Poi ci siamo spostati a vedere il passaggio dei treni davanti al prato di margherite e lì siamo passati dalle capriole che fino ad adesso erano solo un rotolarsi nell'erba, ad una propedeutica alle capriole vere e proprie, anche se per ora con l'aiuto della mamma. Ad un certo punto però, sono spariti tutti e tre i bimbi, in quel moto nuovo di esplorazione e indipendenza, e sono andati a raggrupparsi vicino a tre bambine di 6/7 anni che raccoglievano le bacche da un albero e le mettevano in un bicchierino. Subito è iniziata la collaborazione dei piccoli, perché si sa, che i bambini più grandi piacciono molto e catturano tanto l'attenzione.
Sabato 12 - Già da come parte la mattina si capisce che la giornata sarà dura. Scendo in camerina alle 7,30 perché sento Emino che piange strano. Ha una mano dentro il pigiama e piange dicendo cacca. Per questo lo cambio subito senza aspettare di dare loro il latte e, a questo punto lo vesto pure e ho la malaugurata idea di portare invece Mina a prendere il latte con il pigiama: che non sia mai! Se il fratello viene già vestito anche lei deve avere lo stesso trattamento, per questo si dimena  quando la prendo in collo e, nell'agitazione, batte forte la testa contro uno spigolo della porta e allora sì che piange! In breve, siamo già fuori casa alle 8,10. Colazione al bar, pane dal fornaio, rientro a casa dei nonni dove facciamo i puzzle e poi, finalmente, partenza per musica. Ma Emino dice che oggi musica no, oggi vuole andare al nido. Per questo quando vede che non giro per prendere la strade del nido, pianta un'altra grana e a musica non vuol venire, non vuole entrare in classe ripetendo Francesca no, che poi sarebbe la sua insegnante preferita di musica. Lo convinco ad entrare con la promessa che lo tengo in collo, e così è stato per tutto il tempo. Anche se poi entrambi hanno ceduto e sono andati a battere il tamburo quando era il loro turno e si sono pure messi a cavallo del tamburo. A casa poi, Mina ha preso la chitarra e si è messa a suonare la canzonina di chiusura di musica mentre Emino suonava il flauto come Francesca,  come diceva lui e poi ha voluto anche che gli mettessi il flauto un po' dentro ai pantaloni dietro la schiena, come fa Francesca , diceva di nuovo, quando smette di suonarlo. A pranzo, ovviamente, i nervi sono continuati, con hamburger lanciano in terra e via tutti a letto, dove si sono addormentati subito, forse proprio perché questo nervosismo era solo tanta stanchezza. Per fortuna dormono tanto, e poi ce ne andiamo dalla mia anziana zia che abita in centro e che abbiamo trovato proprio male. I bimbi però l'aiutavano con dandole il bastone e le prendevano la mano per tirarla su quando si voleva alzare. A cena poi la fame era di nuovo impressionante, tanto che siamo dovuti ricorrere al solito rinforzino di fine cena con pane e olio, una ghiottoneria per loro adesso, a quanto pare.
Domenica 13 - Se ne vanno presto, questa mattina, i bimbi con il Gangster. Passano a prendere il Frafratello e se ne vanno dalla nonna del mare. Pianti disperati quando vedono che io rimango mentre loro partono, tanto che mi si spezza il cuore, ma poi sento il Gangster tranquillo per telefono e io mi godo la mattinata primaverile facendomi un giro sulla collina di Arcetri, dove era tantissimo che non passavo e mi sono beata del canto degli uccellini, del profumo del glicine, del silenzio e solitudine assoluta, nonché della vista di tali belle abitazioni che dico, si provino a lamentarsi, chi ci abita!, e quando poi sono tornata all'auto, imbattermi in qualche turista mi dava noia. Pranzo con i miei genitori, me li godo un po' e poi via a casa a fare .... il cambio di stagione dell'armadio. Non è così complicato come ricordavo (anno scorso ho buttato via molte cose per questo adesso mi godo solo l'essenziale - beh, non esageriamo - ma diciamo il mettibile, visto che ho eliminato tutto quello che non mettevo più o non mi stava). Per fortuna piove anche, così è perfetto rimanere in casa per tale incombenza. E poi arrivano divertenti telefonate dal Gangster, che mi raccontano di un aperitivo preso con i gemelli e, nel pomeriggio, di Emino che è voluto rimanere in casa con la nonna mentre lui, Francesco e Mina sono andati a farsi una passeggiata sul mare e lei stava seduta sulla staccionata come i bimbi grandi e quando il Gangster le ha chiesto se voleva che le passasse la mamma a telefono, lei ha risposto un secco No, mamma no, che mi ha fatto ridere. Tutta presa nel suo ruolo da grande, con il fratello maggiore a disposizione e il gemello fuori dai piedi, finalmente!

giovedì 10 aprile 2014

Cuore di mamma

Tutto mi potevano dire: che siete bravi ed educati, che siete sempre sorridenti e sereni, che vi volete bene e tenete d'occhio l'uno con l'altra (nel bene e nel male), che siete due fiorellini sempre profumati e due uccellini curiosi del mondo... tutto questo mi potevano dire e io avrei abbassato gli occhi modesta e avrei risposto no, via, sono così tutti i bimbi del mondo,  i miei non sono speciali....... 
E invece questa mattina, quando l'insegnante di sostegno di un bimbo in classe con i gemelli, che è ballerina classica e insegnante di danza, mi ha fermato per dirmi "ma lo sai che i tuoi bambini hanno un senso del ritmo innato?" io non ho abbassato gli occhi modesta, non ho detto ma che vuoi che sia è così per tutti i bimbi.... ma ho urlato noooooo ma dai dimmi, come una  qualsiasi di quelle mamme odiose che pensano di avere  bimbi prodigio. 
Sì, ammetto, mi si è gonfiato il cuore di speranza nel sentire il racconto di lei che aveva fatto fare a tutti i bambini della classe un semplice giochini ritmico dove si dovevano coordinare piedi e mani a suono di muscia e solo i miei due ci sono riusciti, dimostrando in più (dice lei) di "contare" in ottave, proprio come fanno i ballerini.
Sììììììììì, come fanno i ballerini sìììììììììì. Evvai, volevo urlare!
 Le ho ripetuto dai, dimmelo bene, racconta ancora e lei felice (perché sa che io vorrei che entrambi studiassero danza classica) mi ha detto che contare in ottave serve per memorizzare i passi di danza, ma che avere il ritmo innato vuol dire contare in ottave ma non accorgersene, e così potersi abbandonare, di pancia, alla musica e alla danza. Ossignore! 
Regalo più grande non mi si poteva fare.
Io che da piccola volevo fare danza classica ma che non me l'hanno mai fatta fare perché vista come un'attività inutile che distoglieva dallo studio, io che ho sempre voluto mettermi un tutù ma che non ho mai avuto l'occasione di farlo, io che adoro i balletti classici che andavo a vedere con la mia mamma e adesso, che lei non è giù in grado di venire con me, costringo un Gangster svogliato a seguirmi, io che quando tornavo dalla scuola elementare e pranzavo mi guardavo il programma di danza di Vittoria Ottolenghi e sognavo ad occhi aperti. 
Io che ho sempre sognato di poter essere leggiadra come quei cigni.
Per questo, visto che la danza classica è stata un grande sogno deluso, ovviamente, finché l'età della loro ragione non si imporrà, cari miei gemelli, ve ne andrete dritti diritti a studiare danza classica, per quell'orribile motivo (così pensavo prima di avere dei bimbi, pensiero che invece si è improvvisamente capovolto) che io non l'ho potuto fare e che quindi voi dovrete farlo. Punto e basta.
E vediamo poi se, alla luce di quanto dettomi oggi, alla fin fine si scopre che siete portati e che la danza classica non sarà più una mia costrizione ma magari è già una vostra passione? 
Che per caso tale madre tali figli.......Sarebbe la gioia più grande della mia vita.
PS Ovviamente includere Emino nello studio della danza classica vede un Gangster profondamente ostile, preoccupato di dover presentare a Piombino, terra di uomini rudi, un figlio ballerino in calzamaglia ed essere così deriso da tutti, compresi gli Elbani di fronte. 
Ma  chi si spacca la schiena tutti i giorni nel loro accudimento sono io, e quindi chi decide per loro sono io. Pe questo, che calzamaglia sia anche per lui!

domenica 6 aprile 2014

Diario della settimana (dal 31 marzo al 6 aprile)

Lunedì 31 - Con questa ora legale dormiamo tutti molto, questa mattina e, ovviamente, arrivo tardi al lavoro ma pazienza, era troppo bello dormire. E poi adesso mi pesa sempre di più dover fare un lavoro senza anima creativa, e mi mordo le mani a pensare che invece, dove mi piacerebbe andare, avrei tante cose carine da fare! Dopo il nido andiamo ai giardini, ci aspetta Lily e ci raggiungono Martino e Valeria. Oggi fa un caldo incredibile, anche perché, di nuovo per l'ora legale, siamo in pratica ai giardini un'ora prima. I bimbi sono nervosi, proprio per questo gran caldo, Emino poi picchia due volte Lily quando lei tenta di avvicinarlo per convincerlo un po' a giocare con lei. Metto lui in punizione e capisco anche lo stato d'animo della ragazza, chiamata a fare la baby sitter per aiutarmi e invece i bimbi non se la filano per niente anzi, fanno a gara ad evitarla e, come risposta ad ogni suo moto di interazione con i bambini, loro vengono più veloci da me. Tanto che, visto che poi stanno tranquilli, penso proprio che non la chiamerò più, tanto riesco a stare anche da sola con loro e lei è proprio una presenza inutile, a questo punto. Per il sole i bimbi cercano riparo nella parte laterale della serra, quella all'ombra, e lì scoprono il mondo delle formiche e poi, addirittura, Emino vedo un piccolo animaletto rosso e mi urla Coccinella! Non era proprio una coccinella ma le assomigliava molto, così non l'ho voluto deludere e gli ho urlato bravo. Sono accorsi subito anche Martino e Mina e stavano tutti attenti ai movimenti di Babbo Coccinella e Mamma Coccinella, che ad un certo punto abbiamo fatto sparire dietro una palizzata perché rischiavano la vita, con quei piccoli bimbi curiosi. E che bello però vedere che così piccoli, i bimbi già riconoscono gli animali e stanno in quell'angolo tranquillo di giardino a giocare con le piante, i fiori e gli animali. Al ritorno a casa incontriamo gli altri gemelli che abitano poco distante da noi. Hanno un anno e mezzo più dei miei e, benché si siano visti solo un unica volta, scatta subito il feeling fra loro quattro. Il gemello grande prende per mano Emino per accompagnarlo a casa, e il piccolo si affida subito a quel nuovo amico, mentre Mina è affascinata dal giubbotto di pelle della gemella grande e stanno entrambe a farsi ammirare e ad ammirare, come due vecchie amiche.
Martedì 1 - Questa mattina io non dovevo essere lì e lei anche si chiedeva perché fosse passata di lì, ma grazie questo ci siamo incontrate, con l'amica Barbara e la piccola Ari, con le quali abbiamo condiviso il percorso pancia e, soprattutto, i primi momenti della nascita, grazie al corso yoga per gestanti e puerpere che abbiamo frequentato insieme. Le accompagno al nido, perché erano in ritardo, e mentre andiamo mi racconta. Non ha tempo per niente altro che il lavoro, non le basta la testa per tutto, per fare bene ogni cosa rischia di fare male molte cose. Per questo, con una stretta al cuore, l'ascolto e le guardo, e penso che guai a me se mi lamento, di dover passare tanto tempo con i bimbi. Per fortuna, dico io che ho quel tempo prezioso. E anche che ho i miei martedì e giovedì liberi! Per festeggiare questa nuova presa di coscienza, la mattina vagabondo per il centro e faccio degli acquistucci primaverili per me, poi incontro il Gangster per pranzo che mi porta in un posto nuovo, dove aveva lo studio Rosai, e ci facciamo pure un regalo: una bella stella marina verde, invenzione nuova nuova di Dodo, mentre il Gangster aggiunge un delfino blu al suo in oro. Dopo il nido andiamo sempre alla nostra serra, dove ci aspetta la famiglia delle coccinelle, che distolgono addirittura l'attenzione dai treni, altro intrattenimento preferito. Anche se Emino poi non resiste e sparisce con mia sorella per andare a vedere l'interminabile passaggio dei vari treni su quella linea. Io e Marghe rimaniamo  con Vale e Martin e ci ricongiungiamo con il piccolo capotreno perché, alla fine, neppure noi sappiamo resistere al richiamo del passaggio dei treni, anche se non dal solito posto in alto ma da un altro lato inesplorato, di quel gran giardino. Quando rincasiamo, cena e i bimbi a letto ma torna il Gangster e via, entra in camera perché ha voglia di salutarli e bimbi si riattivano subito, specialmente perché lui li fa gicare a pallone. Ovviamente scalmanarsi con il pallone e tornare a letto a dormire, sono due attività che non coincidono, per questo al momento di spengere la luce, ci sono state forti proteste. E io sono uscita perché dovevo andare al mio appuntamento del martedì cinema con LGP. Questa sera abbiamo visto YSL, con quegli abiti eleganti e .. quella difficile vita dello stilista... ah ognuno ha i suoi problemi!
Mercoledì 2 - Questa mattina vado più tardi al lavoro perché ho un appuntamento dal dentista, e i bimbi dormono incredibilmente fino alle 8. Ma dico, perché succede sempre di giorno di lavoro e mai la domenica? A lavoro, quando arrivo, mi entra una tristezza incredibile, e incrocio le dita nella speranza di evolvere. Poi solito appuntamento alla serra, con l'esplorazione delle formiche, delle coccinelle e dei tulipani.
Giovedì 3 - Nido loro, parrucchiere io e poi un felice appuntamento per pranzo con il Gangster, a mangiarci del pesce buono alla Fiaschetteria e, lì vicino, mi accorgo che stanno chiudendo un negozio di abiti da bambino, hanno tutto la 70% di sconto così faccio man bassa di magliette estive per una spesa irrisoria. Avrei potuto fare meglio se il Gangster non mi avesse sfinito di fare presto..... Nel pomeriggio avevo deciso di stare in casa con i bimbi per conoscere due nuove baby sitter. Ma una non mi era piaciuta già per telefono quindi ho disdetto l'appuntamento, perché non ho più voglia di perdere tempo e anche quella che per telefono mi era piaciuta, quando si è presentata qua è un pesce lesso come tutte le altre, quindi ciao: niente baby sitter. In qualche modo faremo, non certo chiedendo aiuto a queste debosciate. Poi abbiamo passato il rimanente pomeriggio dai miei genitori, a fare loro compagnia.
Venerdì 4 - Piove oggi, per questo niente uscite ai giardini e approfitto che c'è a casa dei miei genitori mia sorella Anna per lasciare i bimbi lì, dopo il nido, e io andarmene a sbrigare delle commissioni. Quando torno preparo un risottino ai carciofi da leccarsi i baffi, ma al momento di mangiare, i bimbi iniziano a dire no, io mi innervosisco, mia sorella che è con noi  gliele dà tutte vinte davanti ai loro capricci, così capisco che quando non c'ero io di nuovo hanno mangiato biscotti prima di cena dai miei genitori. Mi arrabbio tantissimo, perché più tento di far fare loro una diete equilibrata, soprattutto senza dolci, ecco che regolarmente invece si riempiono di biscotti e non cenano. Emino addirittura, vedendomo così arrabbiata, oltre che a picchiarmi, tenta di mangiare lo stesso per far pace con me, ma vomita i pochi cucchiai mangiati. Così tutti a letto e ora basta: questa storia deve finire. Li metto nei lettini lavati e pigiamati e torno in cucina a pulire il disastro. Sento che ridono fra di loro, sento che dicono ora tocca a Mele ora a Marche, mi incuriosisce questa cosa e mi affaccio in cameretta loro per vedere cosa stanno combinando: giusto in tempo per vedere la parte finale della caduta di Mina dal lettino a cancelli e sentire un rumore unico fra gli altri che è quello della testa che batte a terra e sentire i suoi pianti disperati diversi da ogni altro pianto. Mi prende la paura, lei con me, ci abbracciamo strette e riesco solo a metterle il ghiaccio in fronte. Telefono al Gangster, telefono all'ambulatorio dell'Ospedale pediatrico che è chiuso, per fortuna invece mi risponde la pediatra che mi rassicura, quasi ridendo, che è una cosa normale, cascare dal lettino a cancelli e che aver picchiato la fronte non fa nulla, visto che è una parte del corpo predisposta per prendere colpi. Io mi tranquillizzo, anche perché vedo Mina curiosa e reattiva. Arriva il Gangster e gli racconto che sicuramente i due, mentre non li vedevo, giocavano a scavalcare i cancelli del lettino e che Mina, come succede sempre, poi ci rimette per tutti e ha perso l'equilibrio ed è cascata di sotto battendo una bella zuccata. Gli racconto anche che quando l'ho raccolta il fratello mi ha fatto la telecronaca, guardandola mi ha detto Marcherita è cascata e  ha battuto la testa. Quando vedo che la situazione è tranquilla li metto a letto poi, ovviamente, questa è una delle poche sere in cui usciamo con il Gangster, così avverto Paula baby sitter della caduta della bimba e chiedo a mia sorella di salire per controllare che Mina dorma e non si senta invece male. Andiamo a cena al ristorante marocchino e poi torniamo diretti a casa, che ho il cuore stretto per fare qualsiasi altra cosa. Al rientro sveglio Mina, preoccupata che lei, alle mie carezze, si giri appena. Ma era solo sonno, perché quando la sveglio è vigile e reattiva e vorrebbe subito giocare. Mi sento meglio, ma che spavento!
Sabato 5 - La mattina andiamo a musica ma oggi, in occasione del Festival dei Bambini, non c'è la lezione ma un concerto, al quale partecipano pure Valeria e Martino e addirittura il babbo Flavio, perché poi dobbiamo andare con lui tutti a pranzo da un suo collega collaboratore ormai amico che ci accoglie, con la propria famiglia, in quella bella casa comoda. Come sempre mangiamo benissimo e poi, il surplus della giornata, è quando passiamo il pomeriggio in giardino, dove si vedono gli scoiattoli, i merli, un gatto, il treno e le campane che suonano. Ai gemelli sembra il paradiso in terra e a noi pure, stare lì al sole in mezzo agli uccellini a goderci il pomeriggio e a lasciare che i bimbi si divertano con i fiori, la terra, e gli animali. I bimbi hanno scorrazzato fino alle 18, quando Emino, improvvisamente esausto, ha chiesto il giubbotto, segno di imprenscindibile stanchezza. Così siamo andati via e già in macchina i due si sono subito addormentati, svegliati solo per una breve lavata e messa di pigiama. Da segnalare che oggi abbiamo iscritto i bimbi, Martino compreso, agli Scout laici, perché fuori dal concerto di musica, c'era un loro banchino e abbiamo colto l'occasione per iscriverli, anche se le attività per loro partiranno dagli 8 anni, ma pare che ci sia la lista d'attesa per questo... iscriverli 6 anni prima .....
Domenica 6 - Ce ne andiamo tutti dalla nonna del mare oggi e i piccoli vengono lasciati con nonna, zia e zio del Gangster mentre noi ce ne andiamo a farci una bella passeggiata a Cala Violina. Torniamo nel pomeriggio e ci raccontano che i gemelli sono stati a scorrazzare Cala Moresca con il monopattino. Doccia e pigiama e via a casa.