domenica 20 aprile 2014

Diario della settimana (dal 14 al 20 aprile)

Lunedì 14 - Oggi siamo invitati ad un compleanno "a sorpresa" nel senso che non conosciamo il bambino festeggiato. Ma la mamma di quel bimbo non ha amiche con amichetti, così ha chiesto alla gestione del locale, dove abbiamo festeggiato anche il compleanno dei gemelli, di invitare dei piccoli frequentatori coetanei. E noi, con Martino, Giacomo e Arianna, abbiamo risposto all'appello. Ci andiamo dopo il nido, fa caldo in quella stanza e ai nostri amici si aggiungono anche altri bimbi tanto che si crea una bella confusione. Poi, al solito, se le mamme non sono amiche fra di loro tendono a stare in gruppetti separati, ma pazienza, tanto noi il nostro gruppetto lo avevamo e così abbiamo mangiato focaccia e torta, abbiamo passato il pomeriggio a chiacchierare e la serata si è risolta. Ovviamente niente cena, ovviamente un bel mal di testa.
Martedì 15 - Al nido i gemelli e mattinata libera io, che si intreccia con il dentista ma, soprattutto, inaspettatamente con Gangster. Approfittiamo per comprare ai gemelli, senza che se le provino, le scarpe primaverili e poi pranziamo in un posto che ha una "buena onda" per noi, perché lì ci abbiamo passato momenti felici, compreso il primo pranzetto fuori con Mina uscita da due giorni dall'ospedale  mentre Emino invece rimaneva ancora là dentro ad aspettare di essere "liberato". Oggi il tempo è incerto e ventoso, così l'invito a Martenji e Vale di venire nel giardino di mia sorella, si è spostato a casa nostra, dove insieme abbiamo condiviso il gioco nuovo che è tipo un flipper per bimbi, poi abbiamo fatto la solita orchestrina estemporanea composta da Martins alla batteria (che poi era solo il tamburello), Mina alla chitarra (che è la mini chitarra della Peppa), Emino ai fiati (miniflautogiocattolo) e tutti a cantare "Ciao Ciao pronti per un salto dai facciamoooo Ciao!" e la giornata si è così risolta.
Mercoledì 16 - Meglio di Speedy Gonzalez, questa mattina. Ci svegliamo tardi e riesco ad arrivare al lavoro solo un po' più tardi rispetto al ritardo, considerato anche che abbiamo pure provato le scarpe nuove ai gemelli, con grande entusiasmo di Mina, tutta felice di quelle belle scarpette nuove, e con il solito disappunto di Emino che non le voleva e diceva no, sono di un altro bambino e, al massimo massimo, avrebbe accettato solo di mettere quelle della sorella. Però niente scarpe nuove a nessuno, perché al nido si prosegue con le scarpe vecchie. In più al nido, dopo che li accompagno in stanza,  vado nella loro stanza da bagno per portare dei cambi puliti e, quando esco, sento la maestra che canta la canzone del capotreno e vedo che Mina è seduta dentro delle cassette da frutta messe tutte in fila a sembianza di vagoni, e mi fa proprio ridere quella scena, per la serietà mista a perplessità che vedo nella bimba in quel ruolo di viaggiatrice in treno. Che buffi che sono, pronti a tutte le esperienze. Per non parlare del dopo nido, quando siamo andati al campo della Maria e i bimbi si sono sbizzarriti a fare i piccoli contadinelli, come ho già raccontato,  tornando a casa con quelle guance rosse dal sole e dal vento e di aria aperta.
Giovedì 17 - Primo giorno di vacanze pasquali. Usciamo così presto che neanche i giardini sono aperti, che fuori fa freddo, che i negozi sono ancora chiusi. Ma la sveglia dei gemelli è più mattutina che mai, come al solito nei giorni di festa, e così, penso bene che meglio che fuori dove si sta? Sbagliato, perché facevo i conti con il ricordo di due bimbi piccoli, che montavano sul passeggino e si facevano portare. Ora invece sul passeggino non vogliono stare (ci entrano precisi dentro e sono così pesanti ormai) e scatta il primo colossale litigio fra chi sta davanti e dietro. Per oggi tocca a Emino dietro (miracolo!) e Mina davanti. Facciamo colazione da Caffè d'Orzo, dove ricordo che leggevo il giornale con calma mentre loro due guardavano che entrava e usciva, ma ormai non è più così e si placano solo se do loro la brioche. Quando finisce però la brioche, vogliono scendere e si dimenano che non mi rimane che uscire. Per fortuna che sulla strada dei giardini c'è un posto dove passa il treno vicino vicino, così li staziono lì al sole e aspettiamo che ne passino due. Poi andiamo ai giardini, quelli vicino casa. C'è un bel sole e riesco pure a stare un po' seduta sulla panchina, e da sola riesco a gestirmeli bene, anche se non posso rilassarmi un attimo. Torniamo a casa, pranzo e pisolino per tutti e poi arriva il babbone che ci accompagna ai giardini, anche se, nervoso come è, non ci godiamo nulla. Andiamo a dei giardini nuovi,  quelli di Villa il Ventaglio dove è tutto un altro ambiente, rispetto ai giardini con giochini per bambini. Lì ci sono prati incantati e le persone, poche, se ne stanno in silenzio a leggere o a godersi il sole. Quando arriviamo noi cambia tutto. Urla e richiami, sembriamo dei napoletani in Val d'Aosta, ma che ci si può fare, con i bambini è così. Esploriamo il bosco, facciamo le capriole nei prati ma, la parte da leone la fa il laghetto con le paperine e le tartarughe acquatiche. Un catalizzatore di attenzione. Ovviamente c'erano con noi anche Valeria e Martino. Per fortuna la sera con il Gangster andiamo a cena furi, a San Domenico, dove ritroviamo l'armonia e tutto il nostro amore.
Venerdì 18 - Questa mattina usciamo con un po' più di calma, ci intrattiene il canino del vicino di casa ma, al momento di montare sul passeggino, Mina proprio non accetta il turno odierno che vede  lei dover star dietro e scatta un pandemonio di urla e dimenamenti. Le metto con la forza ma lo stesso di divincola. Per fortuna ancora vinco io e piano piano si rassegna. Colazione e poi giardini, dove condividiamo un po' di giochi con altri bimbi, poi lo scivolo salendo le scale girati di spalle e, quando i due si inoltrano nella zona dei bimbi grandi, pericolosa per loro, vado a prenderli e prendo di peso Emino in braccio mentre Mina si butta in terra dalla rabbia. Mentre mi sposto con Emino in collo a me, perdo di vista lei e non la vedo più. In un batter d'occhio è sparita, ma così repentinamente che mi si ghiaccia il cuore, perché non è possibile che sia andata in qualsiasi posto perché avrei avuto il tempo di vederla. L'unica spiegazione è che l'abbiano presa e portata via. A questo pensiero il mio cuore muore, e provo, penso, quello che provano quelle mamme che non hanno più i loro bimbi. Sì, il cuore continua a battere ma è morto. Passa, credo, un lungo minuto, in cui mi aggrappo a Emino in braccio e inizio a vagare, non sapendo più che fare e non avendo la forza di urlare. Quando, credo per grazia del Signore che non poteva più vedermi in quello stato, la vedo nascosta in una siepe e la vita riprende. Ovviamente li monto entrambi sul passeggino e via di corsa a casa, che non ho più voglia di stare lì. Dopo pranzo stentano molto ad addormentarsi, tanto che temo che saltino in pisolino, invece poi alla fine si addormentano e, ovviamente, poi si svegliano molto tardi, e alle 4 sono costretta a svegliarli io. Anche oggi andiamo a Villa il Ventaglio con Marty e Vale, la giornata è bigia e ventosa, ma io porto lo stesso la mitica coperta a quadri di quando erano piccoli e passavamo i pomeriggi tutti distesi sul prato su quella coperta, e pare un po' che i bimbi la riconoscano. Ovviamente però stiamo davanti al laghetto, perché non ci perdiamo di vista le paperine e le tartarughe. La sera super cena con salmone al cartoccio, pane e olio e pure piselli freschi. Quando mangiano tanto e bene mi fanno proprio contenta.
Sabato 19 - Inizia con la pioggia, questa giornata. Tanta pioggia che non ci permette di uscire. Quindi passiamo la mattinata, per fortuna che inizia alle 8 e non alle 7, con il condividere il latte loro con il mio tè, con il prendere i biscotti da soli e darmeli, all'inzupparli nel mio tè, ormai da soli, con una emozione forte: quella del fare come i grandi. Giochiamo un po' in casa, poi per fortuna alle 10 deve venire la parrucchiera dalla mia mamma così scendiamo dai miei genitori e faccio tagliare i capelli a Emino, che è bravissimo, tutto ricoperto da una mantella di leopardo che incuriosisce tanto la sorella e pure a lei faccio un po' scalare il ciuffo e tagliare le puntine dei riccioli. Poi lascio Mina dai miei e io vado velocemente a comprare il pane con Emino, che adesso è colpito da mammite e quando mi vede andare via non ne vuol sapere di non seguirmi. E' che quando sto per mettergli il cappuccio per tornare a casa, perché piove, una fitta come una coltellata mi colpisce alla schiena e ormai, avvezza, la riconosco: colpo della strega. Per fortuna che in farmacia mi danno le ormai testate medicine che mi faccio subito iniettare e sto leggermente meglio, perché proprio non posso permettermi di stare male in questi giorni in cui il Gangster non c'è e io ho il totale carico dei bimbi. Dopo pranzo, penso sempre complice il brutto tempo e il buio che è, i bimbi dormono tantissimo, fin oltre le 4 e così devo intervenire per svegliarli (non ricordo di averli mai visti fare un pisolino lungo 3 ore come quello di oggi), temendo che abbiano scambiato quel pisolino per la notte. Ancora piove così decidiamo di uscire lo stesso ma pensando ad un posto al coperto dove portarli, l'unica cosa fattibile che mi viene in mente è andare alla Stazione vicino casa a vedere passare i treni. Stazioniamo su di una panchina fredda e umida davanti ad un binario dove sfrecciano i Frecciarossa e Italo, che lasciano un Emino di stucco, neanche assistesse ad un miracolo in terra,  che non disdegna neanche l'attenta e stupefatta osservazione dei vari treni regionali e le loro porte che si aprono e chiudono. E' bello vederlo così catturato da quell'ambiente, in effetti alla stazione non li avevo mai portati! Devo dire che Mina è meno catturata dalla magia del treno, mentre Emino ne è proprio affascinato!
Domenica 20 - Pasqua oggi, e per fortuna con il sole. La mattina la passiamo lentamente, andiamo a fare colazione in pasticceria e poi i piccoli non vogliono andare a vedere i treni ma vogliono stare dal nonno. E noi li accontentiamo. Anche perché dobbiamo partire presto per andare a pranzo dai miei zii, nonni compresi e zia Aci. I bimbi si ambientano subito anche se quei parenti non li vedono praticamente mai. Pranziamo nel frastuono che donano i gemelli ad una tavola, portano confusione ma anche gioia e il pranzo diventa così veramente festoso. Poi ci spostiamo tutti in terrazza, che i miei zii hanno bella grande e all'ultimo piano di un grande palazzo e lì, noi seduti comodamente, guardiamo lo spettacolo di quei due piccoli buffoni, che spazzano i fiori caduti, giocano a palla e si fanno legare il fiocco delle uova di Pasqua in testa. E restiamo fino alle 6, tanto che quando torniamo a casa i due sono cotti, perché oltre che non avere mai dormito, non si sono mai fermati un minuto. Ed è stata proprio una bella Pasqua. 

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