giovedì 17 aprile 2014

Due bimbi di campagna

Mi piace vedervi con le guance rosse di vento e di sole.
Mi piace quando avete le foglie nei capelli e i vestiti sporchi di terra.
Mi piace vedervi curiosi della natura, riconoscere il canto degli uccellini e sapere la differenza che c'è fra un merlo e un passerotto, un piccione e un gabbiano.
Mi piace l'attenzione che mettete nell'osservare il lungo passaggio delle formiche, il vostro seguire quel loro cammino fino sull'albero e il saltare veloci quando una formica vi sale addosso, felici e impauriti da questi contatti.
Mi piace sapere che avete scoperto le coccinelle e che Mina si senta responsabile del loro ritorno a casa, perché veloce come un lampo prende ogni animalino, che reputa lontano da casa, fra le sue due dita a pinzetta, con una delicatezza che non speravo, e corre concentrata a riportarle a casa, dove ha deciso lei che casa sia quella della coccinella.
Mi piace perché quando ci avviciniamo ai fiori e vi dico sentite che buon profumo, voi vi fermate sorridendo e annusando forte, e mi guardate felici quando sentite il profumo. Tanto che, se a volte me ne dimentico, mi richiamate voi con un perentorio Mamma profumo che mi obbliga a fermarmi e che vi obbliga a fermarvi.
Mi piace perché adesso il vostro gioco preferito è nascondersi fra le siepi, incollare le foglie appiccicose ai vostri vestiti e riconoscere le foglie che bucano da quelle che non lo fanno.
E il massimo l'abbiamo raggiunto ieri,  quando dopo il nido siamo andati a trovare delle ex colleghe nel campo di una di loro, in questo appezzamento di terra bellissimo sopra le colline, isolato dalla città, dove i gemelli si sono cimentati nella raccolta degli asparagi,  stupendomi per come avevano capito subito cosa e come dovevano raccogliere fra le erbacce, felici di saper individuare gli asparagi fra tutti. 
Poi si sono pure cimentati nella raccolta della bietola, anche se tagliavano un po' corte le foglie, poi ancora prendevano le foglie di bambù le facevano suonare a Maria, felici di fare il turno per dargliele, e scoprire che ogni foglia  suonava in maniera diversa.
E ancora le capriole in quei prati in fiore, l'annusamento del lillà per concludersi in un insperato avvistamento di una povera lucertola caduta in un secchio d'acqua che è stata osservata attentamente con stupore dai due e poi salvata da Mina che in un balzo, tipico suo, l'ha presa in mano tipo pinzetta, senza danneggiarla e senza averne paura, e l'ha mandata a letto, come fa sempre lei con gli animali che trova in giro per i prati, indispettita da tanta indisciplina. 
Quando abbiamo salutato, i bimbi avevano le frasche nei capelli, erano sporchi di terra e avevano le guance rosse, proprio come due piccoli bimbi di campagna, come piace tanto a me.

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