venerdì 27 aprile 2018

Tutta la famiglia ad allenarlo

La mission adesso è "sgrinzare" Emino sul il gioco del calcio.
Tutta la famiglia è coalizzata nell'allenamento duro. Comprato un pallone serio (basta Pigiamask o Elsa) a turno ci mettiamo davanti a lui a fare i tiri, i passaggi, i rigori, le parate. Il piccolo non molla, continua a non capirci niente ma si presta a questo allenamento intensivo. La sera si accascia, sudato e polveroso,  dove trova. Anche un po' incredulo che il calcio sia proprio questo, uno spoco lavoro di passaggi su passaggi.

venerdì 20 aprile 2018

La tua voce nel mondo

Colloqui con le maestre. Eravamo già preparati, tanto come sono i miei bimbi lo vedo. Lui, come sempre, ruba la scena e fioccano aneddoti nei suoi riguardi. Ci hanno confermato che Emino è sempre birbone ma che è molto migliorato, è più competente e più inquadrato, è sempre un bel personaggino ma tutte le maestre concordano sul fatto che ci sorprenderà per la sua passione per lo studio. Abbiamo parlato anche del fatto che comunque è il più piccolo anche se lui non si scoraggia davanti a niente anzi, ha trovato nella lettura e nell'eccellere nello studio uno strumento per essere più grande degli altri.
Poi si parla di Marge, che è sempre brava che è competente, ma anche per lei tutte le maestre sono concordi nel dire che non parla, non si espone, non alza la mano. Eppure è preparata, ma è così timida e riservata che  perde delle occasione per valorizzarsi oppure anche solo la possibilità di mettersi in gioco, per il rischio di sbagliare.
Per questo trovo che adesso la mission sia aiutarla a trovare la sua voce, ovvero il suo posto nel mondo. Perchè anche se sei brava e compentente, ma non lo fai sapere, è quasi tutto vano. Ma non perchè il fine di tutto sia che gli altri lo sappiano, il fine è che la propria voce è importante e farla sentire forte e chiara è ancora più importante.
Così ieri sera a cena abbiamo fatto le prove di racconto. Ha dovuto raccontare la sua giornata con voce chiara (e non quel filino di voce da bambina che in genere usa) elencando tutti i particolare.  E l'ho sforzata nel provare ad alzare la mano ben decisa e a tirare fuori la voce per dire la risposta.
Grande fiorellino mio, faccio tutto questo per te, perchè anche io da piccola ero brava ma zitta e mi sono persa un sacco di occasioni, che magari avessi avuto qualcuno che mi faceva capire quanto importante fosse la mia voce.

lunedì 16 aprile 2018

La palla è tonda e lui non l'azzecca mai

Festa di compleanno all'aperto, non importa quale fosse il tema e la location... perchè appena appare un pallone, il gruppo dei maschi sparisce e non c'è più storia. Giocano intinterrottamente fino a quando noi, solo a guardarli, non ne potevamo più. A forza abbiamo dovuto prendere il pallone e farli smettere. E questo non sarebbe niente di nuovo e niente da raccontare, solo che, l'Emino mio, che ho scoperto i compagni di classe chiamano Laluelino, non sa proprio giocare. Anzi, non è che non sa giocare nel senso che non conosce tattiche e calciate, non azzecca proprio il pallone! Per questo finisce quasi sempre in porta (dove si annoia, si siede e dove, per questo gli fanno gol) oppure viene chiamato in squadra solo dall'amico del cuore come forte prova di amicizia anche se, l'amico del cuore, poi si lamenta con Emino perchè proprio sbaglia tutto. Io l'ho osservato, il mio bimbo cuor di leone. Non si scoraggia, è evidente (secondo me anche a se stesso) che proprio non ci azzecca niente, che tutti gli amici, scuola di calcio o meno, sono più bravi di lui, ma lui continua a stare in campo. Per fortuna che fra i genitori c'era un babbo che se l'è preso a cuore, gli buttava il pallone al momento giusto (che Ema non prenderva regolarmente) oppure, pur di fargli fare un passaggio, se lo prendeva in braccio e lo trascinava a fare gol, giusto per farlo esultare qualche volta. Alla fine della lunga partita ho ringraziato questo babbo e lui mi ha detto che  Emino è così imbranato perchè è più piccolo degli altri. Quando gli ho risposto che era della stessa età di tutti, mi ha detto allora, scoraggiato: "Mandalo a scuola di calcio, non ne azzecca una!" Per questo da oggi la nuova missione è: una scuola di calcio per calciatori negati.

martedì 10 aprile 2018

Un bacio e via

E' dall'inizio dell'anno scolastico che Emino mio mi racconta che un bambino, in classe, lo prende in giro dicendogli che  è piccolo e che dovrebbe fare l'asilo. Quando la cosa è divenuta costante e importante, ne ho parlato con le maestre, che mi hanno detto che non si erano accorte di niente, che Emino è un tipo tosto e che difficilmente si fa mettere i piedi in capo ma che comunque avrebbero monitorato. Poi, con il passare del tempo, sembrava che i rapporti fra i due bambini fossero migliorati, fra alti e bassi. 
Fino a venerdì quando, all'uscita di scuola, Emino mio mi ha detto: "mamma mi cambi scuola? qua non voglio più venire". E mi ha raccontato che per tutto il pomeriggio quel bambino, alleandosi anche con altri compagni, hanno preso in giro Emino mio, gli hanno rotto la matita della Fiorentina, buttato lo zaino sull'armadio, e ripetutamente apostrofato in coro con un Ema buuuuu. Allora, non avendolo mai visto così, il mio piccolo leonicino dal cuore d'oro, ho telefonato alla mamma di questo bambino e le ho raccontato tutto, per la prima volta dall'inizio dell'anno scolastico, cosa che non avevo fatto prima perchè pensavo che fossero cose che andavano risolte in classe, in primis fra bambini e poi, magari, con la supervisione delle insegnanti che vedono quello che succede in classe.
La mamma era molto dispiaciuta, mi ha raccontato i motivi per cui il suo bambino si comporta così e abbiamo deciso di affrontare il problema facendo incontrare i bimbi da soli dopo la scuola a casa del bimbo.
Alla notizia che si sarebbero visti, erano entrambi imbarazzati. Emino perchè mi diceva che l'altro bimbo non lo avrebbe voltuo  a casa sua perchè non era suo amico, l'altro bimbo perchè colto in flagrante sulla marachella fatta. Quindi li ho accompagnati a casa del bimbo, progettando un discorsetto e un azione di pacificazione invece, come si vedono, si appartano in cameretta e via a giocare tutto il pomeriggio come dei vecchi amici senza alcuna ruggine. Io e l'altra mamma ci siamo guardate perplesse e sollevate, neanche troppo soprese che per i bimbi fosse tutto molto più semplice. Poi, quando ci siamo salutati (ovviamente i due poi non volevano dividersi) ho chiesto come fosse andata e Emino mi ha raccontato che il bambino, quando erano soli in camera, gli ha pure dato spontaneamente un bacino.
Pace fatta.

giovedì 5 aprile 2018

Calciatore per entusiasmo

Che non ci capivi niente a calcio l'abbiamo capito subito. Corri come Pinocchio e raramente, davanti ad un pallone, riesci a calciarlo. Ma ti piacciono gli amici e stare in gruppo. Per questo, nonostante tutto, come fai sempre te, predomina l'entusiasmo rispetto alla prestazione e adesso non pensi che al calcio. Sei diventato fifoso della Fiorentina benchè in casa non si parli di calcio e benchè il tuo babbo tifi tutt'altra squadra. Ti appassioni all'album delle figurine dei calciatori benchè tu non sappia distinguere un portiere da un allenatore, ma non importa, gli amici giocano e calcio, tifano Fiorentina e fanno la raccolta di figurine, per questo anche te sei coninvolto a tutto tondo.
Vai in giro raccontando a tutti che farai i centri estivi di calcio, prometti alle zie che invierai loro le foto di quei centri estivi, chiedi ripetutamente allo zio di Piombino se è disponibile ad accomagnarlo al campo di calcio in estate e anche la sorella, stanca di quella litania, mi ha detto che ormai lo ha raccontato a tutti gli amici che farà i centri estivi di calcio.
Poi succede che, in questi giorni di vacanze pasquali, avvistato un pallone abbandonato nel giardino della casa al mare, iniziamo un torneo familiare di calcio. Squadre, gol, torneo incorciato fra maschie e femmine, tutti contro babbo, fratello contro sorella. E si vede subito che, inutile negare l'evidenza, la Marge è notevolmente più brava di te. Il mio piccolo campione appassionato che va avanti malgrado tutto e malgrado tutti.