martedì 10 aprile 2018

Un bacio e via

E' dall'inizio dell'anno scolastico che Emino mio mi racconta che un bambino, in classe, lo prende in giro dicendogli che  è piccolo e che dovrebbe fare l'asilo. Quando la cosa è divenuta costante e importante, ne ho parlato con le maestre, che mi hanno detto che non si erano accorte di niente, che Emino è un tipo tosto e che difficilmente si fa mettere i piedi in capo ma che comunque avrebbero monitorato. Poi, con il passare del tempo, sembrava che i rapporti fra i due bambini fossero migliorati, fra alti e bassi. 
Fino a venerdì quando, all'uscita di scuola, Emino mio mi ha detto: "mamma mi cambi scuola? qua non voglio più venire". E mi ha raccontato che per tutto il pomeriggio quel bambino, alleandosi anche con altri compagni, hanno preso in giro Emino mio, gli hanno rotto la matita della Fiorentina, buttato lo zaino sull'armadio, e ripetutamente apostrofato in coro con un Ema buuuuu. Allora, non avendolo mai visto così, il mio piccolo leonicino dal cuore d'oro, ho telefonato alla mamma di questo bambino e le ho raccontato tutto, per la prima volta dall'inizio dell'anno scolastico, cosa che non avevo fatto prima perchè pensavo che fossero cose che andavano risolte in classe, in primis fra bambini e poi, magari, con la supervisione delle insegnanti che vedono quello che succede in classe.
La mamma era molto dispiaciuta, mi ha raccontato i motivi per cui il suo bambino si comporta così e abbiamo deciso di affrontare il problema facendo incontrare i bimbi da soli dopo la scuola a casa del bimbo.
Alla notizia che si sarebbero visti, erano entrambi imbarazzati. Emino perchè mi diceva che l'altro bimbo non lo avrebbe voltuo  a casa sua perchè non era suo amico, l'altro bimbo perchè colto in flagrante sulla marachella fatta. Quindi li ho accompagnati a casa del bimbo, progettando un discorsetto e un azione di pacificazione invece, come si vedono, si appartano in cameretta e via a giocare tutto il pomeriggio come dei vecchi amici senza alcuna ruggine. Io e l'altra mamma ci siamo guardate perplesse e sollevate, neanche troppo soprese che per i bimbi fosse tutto molto più semplice. Poi, quando ci siamo salutati (ovviamente i due poi non volevano dividersi) ho chiesto come fosse andata e Emino mi ha raccontato che il bambino, quando erano soli in camera, gli ha pure dato spontaneamente un bacino.
Pace fatta.

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