Lunedì 15 – La mattina vado al lavoro e i gemelli
rimangono con le mie sorelle. Quando torno a casa, sapendo che i due dormono,
mi fermo un attimo dai miei genitori e trovo la mia mamma sul letto, per un
riposino nel caldo pomeriggio. Mi stendo lì con lei e facciamo le nostre
vecchie chiacchiere, con lei che mi racconta varie cose, anche se adesso lo fa
a modo suo, ma è sempre un grande piacere ascoltarla e condividere
quell’intimità. A modo suo mi riempie di complimenti per i gemelli, per come
sono tranquilli e sereni grazie a me. Oh cara mamma, come mi piacerebbe che tu avessi
ancora le tue parole per sentirmele regalare. Ma sono felice anche di quello
che riesci a darmi lo stesso. Sei la mia grande gioia, sei la mia grande
maestra. Poi partiamo per il mare, i gemelli, io e mia sorella Aci e arrivando
nel tardo pomeriggio, andiamo ai giochini nel paese, a fare l’altalena da
grandi e lo scivolo da grandi, ormai senza paura. La sera ci raggiunge pure il
babbone, che mi porta fuori a cena vicino casa, dove ci danno il tavolo più
bello davanti alla balaustra che incornicia un tramonto viola, peccato che io
ho un mal di denti terribile e vorrei usare quella romantica balaustra per
batterci il capo, più che per godermi il panorama.
Martedì 16 – La mattina andiamo in spiaggia, ma
visto che c’è mia sorella ci concediamo il lusso di fermarci a Quercianella
paese per fare colazione al bar. Sulla spiaggia ci raggiunge poi il babbone che
si prende i piccoli per far fare loro il bagno, ma solo Emino è felicissimo di
provare l’acqua e di sperimentare i braccioli, estasiato dal suo babbone che si
prende cura di lui. Mina invece preferisce stare con me e giocare nell’acqua
bassa. Nel pomeriggio lasciamo i piccoli con la zia e io e il Gangster andiamo
a fare gli ultimi folli acquisti, tipo le tende per le finestre di casa, una
spesa gigante e internet per la casa al mared. Al nostro ritorno portiamo di
nuovo i bimbi ai giochini, dove Mina mi si attacca come una cozza, sicuramente
gelosa del fatto che Emino, non camminando, ha bisogno sempre della mia
assistenza. Ma oggi approfittiamo che c’è la zia e lo lasciamo a lei e io e la
bimba stiamo sulle panchine come due amichette, sempre per mano che è una gioia
per entrambe.
Mercoledì 17 – La mattina sento Emino che si sveglia piangendo in maniera
strana, non è il solito lamento da risveglio con voglia di coccole e
soprattutto di latte, ma è un pianto sordo e disperato, che mi fa
(fortunatamente )a accorrere a vedere cosa abbia. Nel buio della camera lo
trovo seduto nel lettino invece che in piedi come di solito sta ad aspettarmi,
lo vado per prendere e non viene su. Aveva un laccio intorno al collo che lo
stava strozzando! Dieci anni di meno di nuovo in un attimo! Praticamente il
lettino da campeggio dove dorme al mare ha, all’esterno, uno zainetto porta
pigiama che si aggancia con uno strap. Lui l’aveva tirato dentro, questo non si
era sganciato e quindi si era passato uno spallaccio intorno al collo che gli
tirava da strozzare. L’ho portato in salvo tra le mie braccia, quello zainetto
è volato via e io mi sono tenuta stretto stretto a me il mio bimbo con un segno
di corda sul collo. Povero piccolo mio che spavento che devi avere avuto.! Il
piccolo mi stava tutto spossato addosso, come a dire sapessi come me la sono
vista brutta! Per fortuna che tutto è passato e oggi arriva un altro giorno al
mare, mattina e pure pomeriggio questa volta, con pranzo e cena sulla spiaggia
(cena per i piccoli, con orario da piccoli alle 18.40) e poi doccia calda e
pigiama, sempre allo stabilimento balneare e rientro a casa giusto per mettere
a letto loro e cenare noi. Oggi Mina sfoderava un frangipane rosa nei capelli e
una maglietta dello stesso colore che la faceva ancora più bella.
Giovedì’ 18 - Mare con bagno spettacolare per Emino,
che è felicissimo dell’acqua e dello sguazzarci dentro. Mina invece preferisce
proprio la riva e i giochetti di travaso acqua. In più i due hanno scoperto il
bar e la musica che c’è lì, così
ci passiamo delle ore: Mina perché vuol sentire la musica e ballare, Emino
perché si è innamorato della biondina del bar e come la vede sputa il ciuccio
per sembrare grande, si aggrappa ad una sedia per non fare vedere che ancora
non sa camminare e le lancia i suo sguardi di traverso, con il bicipite in
bella vista. Mannaggia che dongiovanni! Il pomeriggio non torniamo in spiaggia
ma ce ne andiamo a Castiglioncello a vedere che c’e di nuovo. Tentiamo anche
dei giochini che ci sono in pineta ma sono solo pericolosi, così finiamo per
fare la spesa alla Coop e via a casa.
Venerdì
19 – La mattina mi sveglio prestissimo per prendere il treno da
Quercianella a Firenze, perché devo rientrare al lavoro per interrompere
l’aspettativa. Al lavoro di nuovo lavoro un sacco per fare tutto prima delle
ferie, così non sfrutto neanche quelle ore lontano dai gemelli per riposarmi un
po’. Torno al mare nel pomeriggio con il Gangster, dove troviamo i gemelli e
mia sorella (che li ha tenuti da sola per tutto il giorno) e ci prendiamo un
gelato tutti insieme, anche per far la pace con Mina che neanche mi guarda,
arrabbiata per averla lasciata sola, suppongo. E ai giardini lei non vuole
assolutamente stare con il suo babbone e mi si appiccica per tutto il tempo.
Emino invece saluta felice i treni che passano, le moto e i cani, le tre sue
passioni. E il babbone va ad una
cena al Forte dei Marmi e ci lascia dopo poco.
Sabato 20
– La mattina in spiaggia e pure il
pomeriggio dove, per permettere loro di fare il bagno, li facciamo saltare la
merenda. Poi decidiamo di andare in spiaggia a piedi, io mi prendo una mezza
insolazione e quando arriviamo in spiaggia ci passa la voglia di far fare loro
il bagno, anche perché stavano buoni e tranquilli a giocare con la sabbia e sul
mare c’era un bel vento. E’ solo che saltare la merenda ha fatto sì che Emino
iniziasse alle 5 a dire pappa, ad innervosirsi e smaniare per mangiare, tanto
che abbiamo dato loro merenda tardi e dopo un’ora cena, che hanno voluto così
così. Solita doccia sul mare e pigiama e si torna a casa con il passeggino, e
per tutto il viaggio Emino smania di nuovo con questa pappa. Tanto che arrivati a casa faccio loro due
biberon di latte e biscotti che gradiscono molto. Mamma mia che lupetti
affamati che sono!
Domenica
21- La mattina andiamo in
spiaggia con Mina vestita a festa: ha un delizioso pagliaccetto a righe
arcobaleno che le avevo comprato a Parigi e un fermaglio con una farfalla viola
nei capelli. E’ la bimba più bella di tutta la spiaggia. Emino invece sfoggia,
al momento del bagno in mare, un costume a mutanda alta con il nano Cucciolo
che incornicia le sue belle chiappette. Dopo pranzo dormono di nuovo pochissimo
che io non ho neanche il tempo di riposarmi, visto che ho dovuto passare
quell’oretta a stare dietro ai vigili e a quel cretino che aveva parcheggiato
davanti al nostro cancello e che ci ha impedito di entrare nel parcheggio di
casa. Subito dopo pranzo parte mia
sorella Grazia, che mi fa venire voglia di piangere o meglio, piango proprio.
Adesso sono proprio sola con i due. Così mi faccio coraggio e alle 15,30 me li
carico in auto e ce ne andiamo a Castiglioncello, a prendere il gelato al porto
nuovo dove ci coglie la pioggia e poi facciamo una passeggiata sul lungomare
che vede i due interessatissimi da tutta quella gente in spiaggia, li guardano
proprio sorpresi e poi facciamo la spesa alla Coop e per cena nasello, che
mangiano tutto e volentieri, compresa Mina che a casa non mangia mai il
pesce. E faccio le 9 prima di
rimettere a posto tutto, e potermi fermare a cenare. Che ferie del cavolo.
Lunedì 22 – La notte la passo agitata, per il
pensiero di affrontare oggi il mare con le baby sitter. Non so se piaceranno ai
gemelli, non so se piaceranno a me. Per fortuna che quella della mattina è
proprio brava, arriva in anticipo, prende subito in mano la situazione, mi
lascia andare a fare il bagno in mare senza spaventarsi, gioca con entrambi e
soprattutto stabilisce subito un feeling con Mina, che adesso è quella
diffidente che non vuole gente sconosciuta in giro. Fatto, sono amiche e io mi
sento sollevata, sapendo che su questa ragazza posso contare, e anche molto. Il
pomeriggio è invece lunghissimo, Emino si sveglia urlando dopo nemmeno un’ora
di pisolino e io mi trovo i gemelli già svegli alle 14, quando io ancora non ero riuscita a
riposarmi. Sono disperata forte, più che altro sconfortata da questa vita in
cui non c’è respiro. Facciamo un po’ di giochini, molto rovistano per casa e
poi, miracolosamente, riusciamo ad arrivare alle 16 ora in cui avevamo fissato
ai giardini con la baby sitter del pomeriggio. Questa è una ragazza giovane che
ha fatto ora la maturità, è
timidina e non cattura i gemelli con nessun gioco né con nessuna passione. Così il pomeriggio ai giardini si
rivela noiosamente lungo, con Emino che dopo un po’ si spazientisce del solito
giro scivolo-altalena-cavallino a molla e spazia per tutti i negozi del paese,
preferendo ovviamente il ferramenta e il negozio di costumi, dove fa incetta di
mutande e dove va portato via a forza. La sera solita scena madre di Mina per
fare la doccia, soprattutto poi i due sono sfiniti, non dormendo il pomeriggio,
e io di più. Ossignore speriamo che passi presto questa estate!
Martedì 23 – La mattina al mare e mentre aspettavamo la baby sitter
Emino rimane solo sulla spiaggia, un po’ lontano da me e, non avendo aiuto, si
alza in piedi da solo! Praticamente a quattro zampe alza il sedere e si tira su
con il busto rimanendo in piedi e cascando subito dopo, ma io lo applaudo e gli
dico bravo, così lui e prova e riprova felice, e io più di lui. Mina invece a
fare il bagno in mare, visto che c’era l’alta marea e quindi poca spiaggia, si
abbarbica sullo scoglio più lontano dal mare nella piscinetta naturale per i
bimbi, come a dire qui il mare proprio non arriva, finalmente. Sì, per lei
bastano i giochetti con l’annaffiatoio e il secchiello, mentre Emino è un pesce
impazzito, in acqua, da quanto gli piace! Oggi dormono un po’ di più dopo
pranzo (ma non superano le 14,30, contro le 15,30 di Firenze) e io ho modo di riposarmi un attimo.
Partiamo poi di nuovo per il mare dove ci aspetta la baby sitter del
pomeriggio, che però non ci piace proprio, soprattutto al mare, dove non gioca
con i bimbi mai né con la sabbia
né con l’acqua, sta lì come un fantasma e io decido che con domani finirà la
sua carriera: non posso non avere un aiuto attivo. Poco bagno in mare il pomeriggio, ma per fortuna c’è la cena
e la doccia e pigiama in spiaggia, così arrivo a casa che loro sono già sistemati
e io posso respirare.
Mercoledì 24 – La mattina Caterina baby sitter fa
scoprire ai due le formine con la sabbia. I piccoli ne sono catturati ed
entusiasti come se fosse l’invenzione più ganza del mondo. Emino poi in spiaggia mi viene incontro per
qualche passo da solo, felice di riuscirci e di potermi abbracciare le gambe e
godersi i miei complimenti e incitamenti: che emozione! Il pomeriggio
finalmente dormono un po’ di più e anche io riesco a risorgere. Andiamo in
spiaggia, ma con quella baby sitter è tutto un po’ triste, e vedo loro che si
aspetterebbero di nuovo di fare le formine con la sabbia, che alla fine faccio
io . Per questo saluti e baci alla
tata pesce lesso che non vedermo più.
La sera mannaggia, il film su Sky cult non mi piace
(in genere li guardo a scatola chiusa, perché la programmazione di quel canale
è l’unica che mi piace sempre)e così mi compro un film su Sky, perché quella
del film serale, tipo cinema, è un rito e un appagamento al quale non posso
rinunciare, in questi giorni in cui sono sola al mare.
Giovedì 25 – La mattina conosciamo quella che
dovrebbe essere la futura nuova baby sitter n.2 dei gemelli. Mi aveva parlato
di lei la proprietaria della pizzeria di Quercianella, notoriamente poco
affidabile. Io notoriamente credulona, l’ho chiamata fiduciosa per far fare a
lei il turno pomeridiano con i gemelli. Ossignore, si presenta subito male e
parlandoci peggiora. E’ una donna adulta semplice di paese, per niente adatta alle
mie esigenze. Sconfortata vado in spiaggia dove la baby sitter brava della
mattina mi risolve la questione: si rende disponibile lei a stare con i due
anche qualche sera dopo cena, e quando non c’è lei chiamerà una sua amica che
conosco anche io. Benissimo, mi sento sollevata.
I gemelli passano la mattina con lei (e anche con
me, ma lei la cercano per i giochi, mentre a me per le coccole) e nel
pomeriggio, dopo di nuovo un breve pisolino, niente spiaggia ma monto i gemelli
in auto e ce ne andiamo all’Ipercoop, cosa che ho sempre visto fare alle
famiglie e ho sempre disprezzato. E invece adesso benedico i centri
commerciali: c’è l’aria condizionata, tanti negozi tutti insieme che non devi
salire e scendere i due dall’auto o dal passeggino, io faccio finalmente un po’
di shopping e compro duemila mollettine con fiori, cuori, bottoni, pon pon,
fiocchetti per Mina che, per festeggiare, si leva il fiocchetto giallo nuovo
che ha sul ciuffo e se lo nasconde in una scarpa, come a dire proprio no,
questi orpelli non sono per me. Però le compro anche una borsetta, accessorio che adesso lei adora tanto
che, appena può, agguanta sempre la mia e se la vuole tenere in spalla come
vede fare a me. Quando oggi lei capisce che quella che avevo comprato era prorio
per lei, vedo i suoi occhi scintillare come se fosse il regalo più bello in
assoluto che lei proprio neanche sperava di avere. Emino invece è felice di
mangiarsi un bel gelato. Rincasiamo giusto per mangiare la frittata e andare a
letto loro, a stirare e pulire la casa io (la signora delle pulizie inizierà
dalla prossima settimana) perché domani sera arriva il Gangster e la casa deve
essere presentabile. Però, malgrado questo, che bello non tornare a casa
accaldati e appiccicosi ma freschi e puliti grazie al centro commerciale invece
che alla spiaggia! Sì, sono proprio cambiata!
Venerdì 26 – Sveglio i gemelli presto per partire
per Firenze, dove mi aspetta un giorno di lavoro e per questo ho deciso di
portare anche i piccoli a casa con me per rivedere i nonni e le zie. Durante il
viaggio Mina si libera pericolosamente delle cinghie del seggiolino e la vedo
volteggiare nel sedile posteriore, facendomi decidere che quei seggiolini vanno
assolutamente regolati in giornata. Quando arriviamo vicino casa i due
riconoscono subito la via e iniziano a chiamare nonno nonna, guardando alla
finestra giusta sperando di vederli. E i nonni sono proprio alla finestra ad
aspettarci e i piccoli hanno un impeto di gioia: si buttano al collo dei miei
genitori facendo balzi per andare ad abbracciarli. E questo rende tutti felici.
Io vado al lavoro dove ascolto le lamentele dei colleghi che non hanno altro
impegno nella vita che quello di venire a lavorare, e penso a quanto sono
fortunata ad avere una mia bella famiglia che mi distrae dai problemi inutili.
Dopo il lavoro vado diretta dal parrucchiere perché ormai in spiaggia non ero
più presentabile e invece devo essere una bella mamma. Il trattamento che mi fa
è lungo e perdo un sacco di tempo, in più decido di andare al negozio per farmi
aggiustare i seggiolini e anche lì ci vuole un sacco di tempo e così rischia di
saltare l’appuntamento con Martino e Valeria. Che non salta ma, si contrare molto,
giusto mezz’ora ai giardini. Mina quando si accorge che la sto portando ai
nostri giardini storici ha di nuovo un impeto di gioia, saluta Martino e
Valeria ma ha vergogna di Chiara che non frequentavamo spesso e quando la vede
si blocca sullo scivolo, che però oggi sale non a quattro zampe ma dritta in piedi.
Emino fa la solita altalena. Sudati, esausti, chiacchieriamo un po’ e ci
salutiamo dopo poco, però questo incontro era un bel regalo che ci siamo voluti
fare e poi a casa a berci un bel biberon di latte e pigiama e via in auto
dormendo subito per il ritorno a Quercianella, dove ci aspetta il babbo
Gangster. Io sono distrutta dal caldo e dalla tensione e anche dal mal di
denti. Mannaggia!
Sabato 27
- Oggi niente baby sitter così i gemelli toccano al Gangster e a me.
Arriviamo in spiaggia tardi perché dobbiamo aspettare la nuova signora delle
pulizie, il Gangster è frastornato dai piccoli e poco pratico nella loro
gestione in spiaggia e lo vedo spesso sparire per andare a farsi un bagno, cosa
che mi innervosisce molto. Però facciamo insieme il bagno ai piccoli in mare ed
è un momento molto carino. Il pomeriggio i due finalmente dormono un po’ di
più, io con loro e il Gangster va a fare una super spesa. Torniamo in spiaggia
alle 5 passate, dopo un bel nervoso di Emino che ci sfinisce e che fa dire al Gangster
che rimpiange il lavoro e che mi dovrebbero fare santa. Ma in spiaggia il
pomeriggio i due sono due angioletti, stanno all’ombra a giocare e facciamo
fare il bagno in mare al loro molto tardi, proprio prima di cena. Cena che
mangiano felici, facendo fuori a piene mani un bel trancio di nasello dell’Elba.
Va segnalato poi che Emino, al momento del bagno in mare, era così felice di
inseguire due bimbi grandi che si schizzavano, che camminava da solo
nell’acqua! Che buffo.
Domenica 28 - Quando c'è il babbone è così: niente programmi e se programmi devono essere, prevedono sempre di andare molto lontano. Per questo oggi che avevamo deciso niente mare ma di andare a prendere il fresco in montagna, la montagna si rivela lontana 3 ore di auto, che sommate alle tre ore di ritorno, fanno l'intera giornata in macchina, per fortuna al fresco dell'aria condizionata. In giornate come queste si capisce quanto bravi siano i bimbi, che non si lamentano mai di nessuna prova eccezionale che viene chiesta loro: dove li metti e dove stanno. Di fresco ne abbiamo preso poco, perchè a pranzo morivamo di caldo ma siamo stati bene, con i due a tavola con noi nel seggiolone che mi faceva emozionare, come succede tutte le volte che li vedo grandi che mangiano le portare del menu, e niente pasta al pomodoro come si fanno fare molti per i bimbi piccoli come loro. Al rientro al mare in tarda serata, che ci vede dare latte e biscotti ai piccoli e metterli subito a letto, ci aspetta la baby sitter che sta a vegliare i gemelli mentre io e il Gangster ce ne andiamo a Castiglioncello riarsa dall'afa anche la sera dopo cena, a prenderci un aperitivo davanti al mare, a fare delle passeggiate e al cinema all'aperto a vedere il Grande Gatsby.