domenica 14 luglio 2013

Diario della settimana (dal 8 al 14 luglio)

Lunedì 8 - Vado al lavoro solo per tre ore, perchè mia sorella non può stare con i bimbi a lungo. Li trovo di nuovo nervosi e urlanti, tanto che mi chiedo cosa possa essere cambiato in loro in questi giorni. Anche se la risposta sembra facile: nido finito, loro sballottati di qui e di là a stare un po' con questo e con quello, anche se tutte persone di fiducia e che conoscono, ma si sa che i bambini hanno bisogno della routine e digeriscono male tutte le nuove emozioni. Forse anche per questo che questa notte Mina alle 2 si è messa ad urlare senza motivo, sembrava solo un incubo quando sono scesa a consolarla, e forse anche per questo che durante il pisolino pomeridiano passa la prima ora a svegliarsi ogni dieci minuti e a piangere disperata. Povero fiorellino mio. In più, nel pomeriggio, devo portare Emino a fare l'ecografica di controllo per la sospetta ernia inguinale e lei sono costretta a lasciarla da sola ai giardini con Paula baby sitter. Emino non ha l'ernia ma forse una cisti da tenere sotto controllo. Terminata la visita andiamo a raggiungere Mina ai giardini e stiamo un po' là anche noi. Lei la trovo tranquilla, in più arriva anche Barbara con la piccola Ari e la cara amica Barbi mi consola quando le confido le mie preoccupazioni a stare da sola con i gemelli al mare, lei mi dice ce la farai, ce l'hai sempre fatta e poi anche lei, come il Gangster, mi suggerisce di esagerare con le baby sitter, giusto per potermi fare anche io un bagno ogni tanto. Cara Barbarella, amica di sventure, grande donna in tutte le prove della vita, grazie a te ho ritrovato il mio coraggio. Salutiamo Paula perchè con oggi finisce il suo lavoro con noi, e apprendo con terrore che tornerà in Spagna e forse rientrerà in Italia a settembre inoltrato (oh no, mi serviva già da fine agosto e assolutamente tanto dall'inizio di settembre!!! Mannaggia!) I gemelli cenano con voracità spolverandosi le polpette e vanno a letto tranquilli, rimanendo con Elisabetta dei poponi. Il Gangtster e io ce ne andiamo a Fiesole a vederci il concerto di Tommy Emmanuel. Al nostro ritorno troviamo i gemelli svegli, come mai è successo a parte quest'ultima settimana di trasformazione, ed è un vero dramma rimetterli a letto. Quando alla fine decido di farli piangere da soli in camera e farli addormentare così, dopo un'ora di sonno Emino urla di nuovo disperato e mi tocca accorrere. Ossignore no, i pavel notturni no!
Martedì 9 - La mattina ce ne andiamo in giro nei negozi amici, come ai vecchi tempi, e facciamo pure un po' di shopping per i piccoli. Grazie ai saldi compriamo costumini nuovi e abiti da mare e, ovviamente, iniziamo le scorte per il prossimo autunno inverno, come da tradizione nell'usare i saldi per avvantaggiarsi con l'abbigliamento per la stagione successiva. Nel pomeriggio vi affido di nuovo alla zia Anna e io me ne vado da sola a fare shopping per i saldi in centro, ma il tempo che mi concede mia sorella è poco così faccio tutto di corsa, senza riflettere troppo, prendo manciate di cose che intuisco vi possano servire e via, rientro a casa. Abbiamo ancora un'oretta a disposizione e così vi monto nel passeggino e andiamo alla Coop, dove incontriamo la  maestra mora di nido, alla quale confido il grande peggioramento dei gemelli da quando il nido è finito, e anche lei mi rassicura dicendo passerà. Poi là incontriamo pure la mia amica Lauragommapane, che Mina proprio non sopporta sicuramente per gelosia, perchè quando incontro lei trascuro i gemelli e inizio a parlar fitto fitto con la mia amichetta. Così la piccola, tutte le volte che la incontra, chiude gli occhi come a dire prorpio a te neanche voglio vederti. Emino invece è esaltato dall'insegnamento che gli ho dato questa mattina e cioì che si saluta tutti e si tirano pure i baci. Così la saluta e la inonda di baci e in un negozio fa pure il buffone prendendo un paio di mutande dallo scaffale e mettendosele in testa come un cappello. Io compro due asciugamani a poncho per i piccoli e quando usciamo suona l'allarme. Gli antitaccheggio me li hanno tolti e così non capiamo cosa suona, fino a quando non troviamo le famose mutande nascoste nel passeggino: Emino!!!  Dopo aver dato cena ai due, come sempre porto Emino in bagno per la doccia e il pigiamino e lascio Mina in cucina, dove lei sempre si balocca da sola  aspettando il mio ritorno. Questa volta però sento che piange in una maniera allarmante: vado a vedere e perdo altri 10 anni di vita. Si è alzata sul seggiolino in piedi, dalla parte dello schienale, ed è lì in bilico impaurita che non sa come scendere. La prendo in braccio e penso che sono proprio una scema io, a non legarla perchè lei piange quando la lego! Però meglio che pianga di bizza che piuttosto perchè ha battutto la testa. Quando il Gangster torna trova la sottoscritta stanca e distrutta, per fortuna che mi porta a cena fuori all'aperto,  dove si complimenta con me per il grande esempio che sono anche per lui, oltre che per i piccoli, per questo mio fare incessante senza mai stancarmi nè lamentarmi. Grazie mille, mi ci voleva proprio questo bel complimento!  Poi a Fiesole a vedere il bel concerto di Ginevra di Marco con l'Orchestra di Piazza Vittorio: chissà ad Emino come sarebbero piaciute tutte quelle percussioni! La notte passa di nuovo (finalmente ) tranquilla.
Mercoledì 10 - La mattina dormirei tanto volentieri, con quella brezza fresca che c'è tenendo le finestre aperte neanche fosse primavera. Invece devo andare al lavoro dove mi gingillo molto, pensando ai preparativi per andare al mare. Torno a casa che dormite e nel pomeriggio ci aspetta il campo di Maria. Vi monto in auto e, come stiamo arrivando, inizia il diluvio universale che vediamo parcheggiati in macchina, io con un cuoricino stretto vedendo quelle folate di vento e quella pioggia battente sapendo che l'unico riparo che vi posso offrire in quel momento è il tetto di latta dell'auto. Faccio finta di non aver paura e vi intrattengo nei seggiolini posteriori, sperando che passi il prima possibile. Un po' ci vuole perchè la bufera si acquieti, così cambiamo i programmi (ovviamente niente campo) ma ci ritroviamo a casa di Maria anche con Elisabeth. Le due vi viziano subito con il gelato che voi mangiate dentro un mini cono cialda, felici di quella novità. Capito così che le due sono amiche, iniziate ad esibirvi felici dando il meglio di voi, e così mi fioccano i complimenti per come vi ho educato bene e per come vi ho reso felici. Io incasso volentieri, pur sapendo che sarà pure merito mio ma molto lo mettete voi, e anche io concordo sul fatto che, come dicono loro, mai mi avrebbero fatto così materna. E invece.....
Giovedì 11 - Doveva essere il giorno X oggi, quello della partenza per il mare invece abbiamo desistito. La mattina procede tranquilla, giretti e poco ai giardini, e all'ora di pranzo telefona mia sorella dicendo che non può venire al mare questo we, come usa fare abitualmente lei quello di prendere gli impegni e poi si tira indietro. Così ci penso un attimo (dopo esseremi bene bene arrabbiata) e penso chi me lo fa fare di partire per stare in una casa nuova da sola con i piccoli per ben quattro giorni, visto che il Gangster è partito questa mattina per Londra e non apparirà al mare fino a lunedì se non martedì. Così scarico le le borse dall'auto e passo tutto il pomeriggio in casa con i gemelli, rinchiusi in salotto come ai vecchi tempi, perchè fuori minaccia pioggia e non è il caso (e nemmeno l'umore giusto) per uscire. I due sono buonissimi: lui ha una giornata ridanciana, ride per nulla e cerca il pizzicorino per ridere di più, tenta addirittura di dare i baci a lei che non li vuole perchè si gira e dice no (mmmm che smorfiosa che è diventata!), poi dopo però lei si mette a passare a lui gli anelli del giochino da infilare nel palo, in una compartecipazione che non avevo mai visto. E sono stati così buoni e bravi che mi hanno commosso. Io rimango con un po' di amaro in bocca per aver avuto paura a stare al mare sola con loro, ma penso che razionalmente sia stata la scelta giusta.
Venerdì 12 - La mattina, di nuovo avendo da inventare la giornata da passare con voi, decido di portarvi in centro, tanto vi svegliate presto che arriviamo là che neanche sono le 9! Così facciamo con calma colazione ai tavolini fuori del Cibreo, Mina vuole scrivere sul cartoncino del conto, Emino apprezza la briosche e il viavai di persone e io posso godermi lo stesso i miei 10 minuti di colazione in pace. Facciamo vari giri, non è per niente facile entrare e uscire dai negozi con il passeggino doppio, ma chi se ne importa, dove possiamo andiamo, dove non riusciamo.... ciao ciao. Per festeggiare la bella mattina, che in effetti scorre bene, i due piccoli sono sempre un amore, visto che dove li porto e dove stanno, mi compro un bel vestito bianco, con balza ricamata in oro, di TwinSet, che è lo stile che piace a me per le gornate di mare. Torniamo a casa e voi fate pochissimo pisolino e la cosa mi prostra, come sempre. Così aspettiamo che passi il caldo in casa, facendo i soliti giochini davanti al divano e poi con Grazia ce ne andiamo all'Orticultura, per passare un'ora in un giardino diverso dal solito vicino casa. Quanti bei ricordi in quel giardino, e che bel fresco che c'è. Incontriamo Giacomo che salutiamo per l'estate e a casa per cena, voi stremati, io accaldata, aspetto il Gangster che torna da Londra con un bel po' di ritardo.
Sabato 13 - La mattina ce ne torniamo in centro con Grazia, facciamo gli ultimi acquistucci e rientriamo di corsa, perchè voi ormai siete annoiati di stare nel passeggino e arriviamo in tempo per far tagliare di nuovo i capelli ad Emino, che ora li ha proprio rasati ma che mi riprometto di non tagliare più per tutta l'estate. Dopo pranzo per fortuna dormite di nuovo tanto e ce ne andiamo ai giardini vicino casa, con Paula che per fortuna è disponibile. Fa un caldo incredibile e io così decido che domani, visto che siamo ancora in città, non vi porterò fuori perchè ormai non è più il caso. Difatti poi a casa, appena messo a letto, Emino ha una super crisi di pianto che dura due ore e forse più, e mi si stringe il cuore a non poterlo soccorrere come il cuore di mamma farebbe, ma preso su in braccio una volta, portato via dalla camera e poi rimesso a letto,  quella deve essere la volta definitiva, non ci possono essere appelli. Anche se lui non demorde!
Domenica 14 - Alle 8 di mattina, non tenendo conto che è domenica, siete come al solito già indispettiti di dover aspettare a letto senza il mio soccorso (vi svegliate regolarmente alle 7 ma poi chiacchierate e scherzata fra di voi, così non c'è bisogno del mio intervento immediato, ma passata un'ora così, vi spazientite e volete il latte) Prendete il latte da soli nei seggiolini al tavolo (è finito il tempo di tenervi in collo e  tenervi il biberon, adesso siete diventati grandi e il biberon lo prendete da soli, lasciandomi così il tempo per fare le cose in casa). Vi lavo e vi vesto e sono solo le 8,30 e io mi chiedo che ci faccio in casa tutto il giorno con voi, visto che oggi poi siamo solo noi e basta. Così inizia l'avventura: decido di infrangere il proposito di ieri di non uscire e andiamo a fare colazione e a comprare le ultime cose per voi con i saldi e alla Coop, tutto questo vicino a casa. Rientriamo che è presto (e ci credo, eravamo già fuori alle 8,30!) e vi porto giù in giardino nella nuova casetta di plastica. Là stiamo benissimo, c'è ombra e vento e mi sento meno desolata che a stare fuori in una città abbandonata come sembra in questa domenica estiva. Per fortuna dopo pranzo dormite molto, io pure, e il pomeriggio lo passiamo scoprendo i giochi che il babbone vi aveva portato da Londra (ovviamente quello che era per Mina piace ad Emino e quello che era per Emino piace a Mina) e poi, quando il solleone è calato, scendiamo di nuovo in giardino. E quando vi metto a letto penso che se sono riuscita a passare  questa giornata non devo avere più paura di niente : non era per niente facile, questa mattina, inventarsi questo giorno da sola con voi. E invece anche oggi è andata.

2 commenti:

  1. Cara MammaP, scusa se non ti o più scritto, ma il 29 giugno é nato il mio Piccolo Grande Amore che si chiama come il tuo, e come puoi immaginare il tempo libero é diventato un'utopia! Ti ammiro per il grosso lavoro che devi aver fatto - e ancora fai - con i gemelli.
    Comunque il nome del mio piccolo é azzecatissimo, sono sicura che non poteva che chiamarsi così... Anche se io l'ho già soprannominato Bambino Pomodorino, perché quando piange sconsolato diventa tutto rosso rosso e tondo.. E io m lo immagino con un ciuffetto verde sulla testa!
    Abbraccio forte tutta la vostra bella famiglia, e leggo avidamente tutti i consigli che mi puoi dare, perché spero si crescere un bambino indipendente e sereno come i tuoi!

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  2. Carissima, che bella notizia!
    Un altro Dio con noi a forma di pomodoro, questa volta. Il mio sembrava invece una ciliegia.
    Siamo ormai compagne di emozione.
    Buone notti e buoni giorni, buoni odori e buone parole. E anche buon riposo, non appena puoi.
    Io arrivo in ritardo perchè internet in questa casa del mare è arrivato giusto ieri...

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