Domani partiamo per il
mare. Io e voi due da soli.
Sappiate che la cosa mi
fa paura, perché adesso siete impegnativi e pure pericolosi per voi stessi,
così curiosi da mettervi nei guai e così testardi da impegnarmi
tanto.
Sono finiti i tempi in
cui bastava un librino per catturarvi e un piccolo spazio per farvi giocare:
adesso siete degli esploratori e la vita per voi è tutta un’avventura.
Adesso siete anche due
contro uno, dove quell’uno sono io.
Sappiate che altre volte
ho avuto paura. Ricordo la prima volta che avevo deciso di portarvi a yoga
avevate appena un mese, la notte prima non ho dormito preoccupata dal caricare
e scaricare i vostri ovetti dall’auto, dal dover lasciare uno di voi in macchina mentre scendevo l’altro, dalla remotissima possibilità che l’auto non si
chiudesse, che ci fossero i ladri appostati alle mie spalle che spiassero le
mie mosse e vi rubassero mentre io venivo distratta, dal fatto che
comunque non era possibile che ce la facessi, era troppo impegno trasportare
due gemelli! Ricordo invece che andò tutto alla perfezione, il
parcheggio era comodo e spazioso e voi due leggeri tanto che ho inforcato
ovetto sul braccio destro e ovetto sul braccio sinistro e via, sono salita per
le scale come se avessi due borsette. E da allora i viaggi in auto si sono
succeduti e io vi ho fatto volare e svolazzare dove e quando ritenevo giusto.
Prima avventura che si è conclusa con il nostro classico motto: anche per oggi ce l'abbiamo fatta e tutto è bene
quel che finisce bene.
Come quando avevo paura
anno scorso nel tenervi al mare per tutta l’estate: la casa era al primo piano,
il passeggino rimaneva giù nell’ingresso e per arrivare a quell’ingresso c’era
da fare una ripida salita. Risultato, dopo la paura iniziale: vi ho portato
fuori, anche più volte al giorno, per tutti e quattro i mesi estivi e vi ho gestito
ugualmente in spiaggia per tutto quel periodo.
Ricordo anche il primo
viaggio in auto con voi e il Gangster, voi girati nel senso opposto della
guida, entrambi nell’ovetto sul sedile posteriore che non potevamo vedervi, e a
metà strada, il Gangster e io abbiamo deciso di fermaci per controllare se
andava tutto bene, preoccupati perché non vedevamo né sentivamo nulla e
vi abbiamo trovato dormienti e tranquilli.
Ricordo che il primo
giorno di nido pensavo di farvi un grande dispetto, a portavi lì e non tenervi
a casa con me. Il senso di colpa mi lavorava dentro, sordo come sempre, e mi sono forzata e sforzata di credere che sarebbe stato per il vostro bene.
Come è stato, benché anche allora avessi una gran paura di far male. Invece mai avrei
potuto offrirvi stimoli e divertimento come poi avete trovato lì. E anche lì
tutto è bene quel che finisce bene.
Sappiate che a volte sono
sconfortata perché sono sempre sola con voi ma questo poi è anche la mia forza e quindi
la nostra forza: siamo tutti e tre così abituati a cavarcela che alla fine
siamo i più forti. Voi perché sapete aspettare il vostro turno e imparate a
rispettare le esigenze dell’altro, io perché tutte le montagne che mi si
presentano davanti, prove che a volte ritengo insormontabili, riesco a scalarle
e ogni volta mi sento più brava.
E così sarà anche questa
volta. Domani partiamo per il mare per passarci tutta l’estate e sarà di nuovo
un’incognita, un’altra montagna da scalare. Ma sappiate che insieme a voi e voi
con me, siamo e saremo sempre in grado di fare tutto.
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