sabato 13 luglio 2013

Biondo, ostinato, occhi neri che innamorano.

Stai vivendo un periodo felicissimo, come raramente ti ho visto passare, caro Emino mio. 
Tu che per principio piangi e poi ragioni, tu che sei ostinato neanche fossi uno slavo, tu che sei spesso ostile e testardo, irascibile che non ti lasci convincere con niente. Tu che poco tempo fa chiamavamo "l'albanese", grazie a quel faccino biondo che ti guardava con sfida e disprezzo, che si accertava di esser visto bene quando provocava e trasgrediva, con quell'aria strafottente come a dire voi dite no e proprio per questo io lo faccio. 
Adesso invece sei bello come il sole (sei sempre stato bello, anche quando facevi l'albanese, ma quando ridi sei meravigliosamente bello) con quegli occhi neri furbi e dolci che mi guardano con infinito amore, con quel nasino a ballotta che hai imparato a stringerti per scherzo e con quella bocca che hai sempre avuto bellissima, larga e piena di dentini bianchi che risplendono nel sorriso. Adesso cerchi qualsiasi occasione per elargire risate, tanto da venire a cercare il solletico, pur di ridere di gusto e a crepapelle. Perchè la tua risata è grassa e di pancia, perchè quando ridi ti scuoti tutto e ti arrendi, perchè quando ridi è di nuovo ostinazione, ostinazione nel cercare il riso e il divertimento.
Oggi ai giardini ti guardavo camminare, tu che ancora non ti sei staccato e hai bisogno del mio dito nella tua manina per andare, opporti a questo tuo blocco e cercarmi per andare, voler camminare anche se ancora non sai farlo da solo, ma questo non ti ferma: volevi esplorare i giardini e sei riuscito a farlo, anche se io ti dovevo aiutare. Hai fatto un bel tratto di strada, piano piano con quel piedino destro che mandi a 90 gradi, con quei sandalini celesti che si sono consumati in punta perchè spesso ci gattoni, invece di camminare, e via, con quella testa di nuovo rasata, andare a vedere che succede più in là, oltre i soliti giochini. Siamo arrivati ad una panchina lontana, ci sei salito su forzando sulle braccia perchè oltre che gambe muscolose hai spalle forti da ginnasta, hai esaminato le foglie della pianta là dietro e poi sei voluto ripartire, fermandoti a prendere un pinolo in terra, piegandoti con il busto tenendo le gambe dritte (che tutto legato così mi ricordi tanto il tuo babbone!) e di nuovo via,  perchè hai deciso che quel pinolo doveva essere buttato oltre la ringhiera che sta in fondo ad una ripida discesa, ma che importa, la missione era quella e via mamma, dito, che io  devo andare, quel prezioso pinolo deve essere gettato. E così, mentre in una mano tenevi il mio dito, nell'altra stringevi il prezioso pinolo, hai fatto da caparbio una scesa non facile neanche per chi sa camminare bene, solo grazie alla tua ostinazione. Poi il pinolo l'hai gettato ma era appiccicoso che ti rimaneva attaccato alla mano e quando sei riuscito a farlo cadere non è andato lontano e tu via, di nuovo, piedi a 90 gradi puntati, il mio dito nella mano e l'altra da usare per gettare via quel pinolo che si ostinava a rimanerti vicino. Uuuu quanto è durata quella lotta, avrebbe fatto desistere anche il più testardo del pianeta ma te no, non hai desistito, hai provato e riprovato, perchè sei testardo e devi fare assolutamente quello che hai in testa. Per questo poi, quando ci sei riuscito, ho preso i tuoi 80 cm e li ho tirati su alla mia altezza e ti ho detto, guardandoti in quegli occhioni neri, che sono fiera di te e di come vuoi riuscire, che per i mezzi che hai sei bravo come un bambino che cammina indipendente, che ti ammiro tanto perchè non demordi mai. 
Forse anche per questo poi questa sera, messoti a letto alla stessa ora, hai piantato una grana che non è da te, fiducioso come sei ad addormentarti subito dopo che ti metto a letto e ti faccio i massaggi sulla pancia. Questa sera no, hai pianto per più di due ore, senza motivo apparente, forse solo per dimostrarmi quanto sei testone ostinato, come ti ho detto quando mi sono complimentata con te. 
Ti ho lasciato piangere un bel po', poi sono venuta in camera e mi sono seduta vicino al tuo letto per cercare di tranquillizzarti e vederti dormire, ma tu hai iniziato a giocare e allora ti ho portato via dalla camera, per far riposare tua sorella e ti sei messo a giocare in salotto neanche fossero le 8 di mattina invece che di sera e siccome non volevo darti il segnale che se piangi io ti salvo e ti porto a giocare, ti ho rimesso a letto, promettendomi di non venire più a prenderti, che quella doveva essere la volta definitiva. 
Hai pianto per così tanto che ho perso il conto, che ho fatto la doccia sentendoti piangere e sono scesa che piangevi ancora, che sono venuta fino sotto la tua porta con l'intenzione di infrangere il mio proposito e prenderti di nuovo ma per fortuna non l'ho fatto, mi sono morsa labbra e mani per forzarmi a non salvarti e tenerti stretto stretto a me tutta la notte, come piacerebbe fare tanto a questa tua mamma, sai Emino amore mio. Ma non l'ho fatto, perchè la tua ostinazione è la tua fortuna ma anche il tuo nodo, e così devi avere una più ostinata di te che ti tenga a bada e ti domi, e quella purtroppo sono io.
Ma sappi che la tua mamma è innamorata di te per il bello che sei, per come la guardi innamorato che mai nessun uomo l'ha mai guardata così, incondizionatamente, per il bisogno che hai di me e io di te, per quando mi alzi le braccia verso di me che vuol dire prendimi un po' in braccio e quando ti prendo adagi la tua testa sulla mia spalla e lascia andare un sospiro di sollievo come a dire solo qua con te io sto bene che a me fai passare tutti i malumori, sentendo quel tuo calore e appagamento. 
Sappi che adoro questo tuo momento in cui ridi felice, in cui mi osservi e impari tutto, in cui hai l'entusiasmo per le canzoni e i battiti di mani, per gli scherzi che ti faccio e per i complimenti che ricevi, per le tue manie appiccicose che mi prendono il naso e mi fanno cara sua capelli, per  tuoi gorgheggi di felicità quando metti le mani nell'acqua e per il tuo sguardo attento quando carico la lavastoviglie, per come tenti di metterti da solo i calzini e le scarpe  e per come vuoi agganciarti la cintura del seggiolino, per il profumo che sai e per il corpo tonico che hai, con quelle cosce tornite e gli addominali tosti, le spalle muscolose e il viso largo e lo sguardo d'amore e di riso. 
Sappi che non ci sarà tuo pianto ostinato che farà venire meno l'amore che provo per te, nè che ci sarà mai sguardo e sorriso più bello di quelli speciali che rivolgi a me. 
Buonanotte e sogni d'oro, mio angioletto biondo dalla testa dura.

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