lunedì 30 dicembre 2013

Due sussurri oggi

Cari miei due nanetti,
in questo giorno del vostro secondo compleanno, vorrei sussurrarvi delle parole speciali nell'orecchio,  degli auguri tutti vostri che volino direttamente nel profondo della vostra anima.
A te, Caro il mio leoncino, 
lo sai vero che quando ci guardiamo negli occhi in quella maniera particolare, scrutandoci, il tuo sguardo un po' di traverso, perplesso come a dire.......ma!?  Entrambi in quel momento fermiamo per un attimo i nostri sguardi l'uno dentro l'altro per riuscire a scorgere, come in un baleno simile ad uno squarcio della mente che si illumina, dove ci siamo conosciuti prima di ora. E io sono sicura che, in quel momento, entrambi ci chiediamo la stessa cosa: ma tu chi sei? Perché per me, vedere il tuo sguardo che in quell'attimo di perplessità,   mi osserva come un grande, con degli occhi che non sono più di bambino, e nemmeno del mio bambino, è un segno di un tentativo di riconoscerci e di ricordare quello che sicuramente siamo stati l'uno per l'altro in altre nostre vite. Lo scopriremo forse in questo percorso insieme, grazie a intuizioni, premonizioni, e sensazioni che solo questo nostro legame speciale, di madre e figlio reincarnati, possono permetterci di avere. Ma sappi che lo so anche io, come te lo chiedi te, che ci hanno fatto questo regalo grande di farci ritrovare perché avevamo bisogno entrambi, di nuovo, l'una dell'altro.
Mentre te, Dolce fiorellino mio bianco,
 sei sempre stata con me. Io  non ti guardo per riconoscerti, ma ti guardo come se ti avessi sempre conosciuta, come se fossi stata, come diciamo scherzando sempre con le mie sorelle, la nostra quarta sorellina. Sei da subito diventata la mia migliore amica, e lo sei sempre accompagnandomi in tutto, come una vecchia amica fidata. Sicuramente siamo state, l'una con l'altra, legate da un legame speciale che ci ha obbligato a doverlo riprendere anche in questa vita, senza rincominciare dall'inizio, ma con la memoria di questa nostra grande amicizia. Sei una di noi, sei sempre stata con noi anche quando non c'eri e sei una piccola donna bella e felice che ha aspettato di venire al mondo per regalarmi una bambina con il tuo sorriso di tutte le mattine e la gioia che ti prorompe nelle tua grida di felicità.
Grazie per avermi scelto come mamma. Ne sono onorata.

domenica 29 dicembre 2013

Diario della settimana (dal 23 al 29 dicembre)

Lunedì 23 - Primo giorno di vacanze natalizie. Ce ne andiamo a trovare le ex colleghe al lavoro. E' un po' emozionante tornare proprio lì, in quella scrivania che mi ha visto piangere mentre raccontavo dei tentativi falliti per avere un bambino. Sembrava così impossibile, allora, che sarei tornata poi, pochi anni dopo, con due manine calde per mano, nei loro cappottino nuovi. Ce ne andiamo poi alla ludoteca lì vicina, dove c'è un giardino fornitissimo di bici e di automobiline e dove i gemelli scorrazzano felici. Il problema è poi farli venire via! Nel pomeriggio invece ce ne andiamo a trovare la mia anziana zia che abita in centro. Ci accompagnava anche mia sorella Aci, per questo niente passeggino e ci siamo fatti una bella passeggiatina per mano. La sera al cinema a vedere Philomena con LGP e con l'occasione ci siamo scambiate i regali e fatti gli augurassimo.
Martedì 24 - La mattina ci vediamo per un caffè da Caffè d'Orzo con Valeria e Martino, ormai quello è un nostro punto d'incontro storico. Ci scambiamo i regali e io porto, ormai come tradizione, e come diventerà un obbligo anche per i prossimi Natali, il diario fotografico, con didascalie divertenti che formano una storia, dell'ultimo anno dei nostri tre bambini passato insieme. Dopo ce ne andiamo a casa di Ari che ci ospita con tutti i suoi giochi e passiamo una bella mattina felice. Nel pomeriggio arrivano a casa il babbo Gangster e il Frafratello. Il babbone si veste da Babbo Natale e scende dalle scale della camera con i pacchi di regali. I gemelli, a sedere sulle loro poltroncine, non riconoscono il Gangster sotto quell'abito rosso e sono solo convinti che quello sia Babbo Natale e, come al solito,   ne sono intimoriti, nel vederlo dal vivo. Però, quando capiscono che quel signore rosso porta i regali, si alzano subito quando li chiama per avere il loro pacchettino, aspettando poi il proprio turno per avere quello successivo. Tanti regali ricevuti sono stati fatti sparire sopra l'armadio, che è impossibile giocare con tanti giochi e, va segnalato, che Emino, quando ha sentito dire che dentro ad un pacco c'era un librino, si è emozionato e ha ripetuto felice un librino un librino! Tutto sua madre! Andato via Babbo Natale, abbiamo fatto un pic hic in salotto con schiacciata alla mortadella e pizzette, i gemelli educatamente seduti composti nelle loro poltroncine con il piatto in mano, neanche avessero studiato galateo: tutti sua madre! e diciamo che, il Frafratello, si vede che ha una mamma diversa
Mercoledì 25 - Natale. Il clima non è dei più distesi: al Gangster manca il suo babbo mancato da pochi mesi e io sono preoccupata di dover passare un Natale in un clima così funesto, con la nonna del mare in balia completa delle onde dei suoi nervi. Siamo andati ad un ristorante sul mare, c'erano anche gli zii del Gangster e il tempo a tavola sarebbe stato infinito se non ci fossero stati i bimbi, di rosso vestiti, a farmi capire quanto sia ricca: i loro sorrisi, le loro manine unte, le loro bocche umide, i librini da leggere a tavola. Abbiamo passato anche un po' di tempo  rincorrendoci nella parte bar del ristorante, dove i due giocavano a nascondersi e ritrovarsi, venendosi in contro dalle parti opposte.  Penso che solo io, che sono stata a giocare con loro, mi sia divertita oggi e poi quando ci si diverte, la fatica non si sente. Grazie bambini, oggi siete stati voi a farmi il regalo più bello.
Giovedì 26 - Dormono tanto questa mattina, i gemelli. Quasi fino alle 9! Ed è una gran bella fortuna, perché fuori piove e dobbiamo aspettare di andare a pranzo da mia sorella Anna. La riunione è per tutta la mia famiglia, ci sono anche i miei genitori e l'altra mia sorella. Quando arriviamo mio cognato si veste da Babbo Natale, portando i doni ai bimbi che ormai sono entrati in confidenza, con quel signore con barba e abito rosso. Così prendono i regali senza timore, a turno, aspettando di essere chiamati, anche se poi, di andargli in braccio per le foto non ne vogliono sapere, senza me vicino! Poi arriva il turno dei regali di noi adulti e i bimbi capiscono il "gioco" e aspettano che noi diciamo a chi portarli e, come piccoli folletti, svolazzano dal nonno alla nonna alle zie allo zio. E la mattina passa così lieve, con quel clima divertente che portano sempre quei due nanetti. Anche a tavola si comportano benissimo, Emino mangia come sempre tantissimo da stupire tutti, e si gode della scoperta dello zio che lo accudisce benissimo, giocandoci insieme mentre mangiano. Mina invece ha ancora un po' di visino raffreddato. E anche dopo pranzo i piccoli giocano con i nuovi giochi e i nuovi librini, lasciando per l'aria quella leggerezza e serenità che deve esserci nei giorni di festa, quella di cui ho avuto nostalgia nei giorni precedenti ma che ho ritrovato appieno oggi.
Venerdì 27 - Mentendo spudoratamente, chiedo alle mie sorelle di poter guardare i piccoli, questa mattina, perché io devo andare a lavorare. No no no, non è per niente vero, è solo che avevo voglia di una mattina mia. Ne approfitto per andare a fare supershopping nel negozio di fiducia, dove c'è un'anticipazione saldi per le clienti. Nel pomeriggio invece ce ne andiamo a baby parking vicino a casa, quello dove verrà fatto il compleanno dei gemelli, insieme a Valeria e Martino e Barbara con Arianna. Per fortuna non c'è nessun altro così ci godiamo quel posto che è tanto accogliente e adattissimo a dei bimbi piccoli e noi ci raccontiamo come abbiamo passato il Natale. E stiamo tutti così bene che i bimbi poi, al momento di venire via, non ne vogliono sapere! Tornata a casa centrifugo come un frullatore impazzito: cena per loro, bagnato, a letto, cena io e preparativi per uscire poco dopo, che con il Gangter ce ne andiamo a vedere Lo Schiaccianoci al Teatro Comunale. Vedendo quelle libellule in tutù, dico al Ganster quanto mi piacerebbe che la nostra Mina diventasse una ballerina e lui mi ribatte che non la vede proprio portata, facendomi ridere. In effetto oggi, messale una maglietta con tutù, sembrava una ballerina salsiccia. Ma io non perdo le speranze. E stasera ha esordito come baby sitter la nuova ragazza che fa già da baby sitter agli altri gemelli nostri vicini di casa.
Sabato 28 - Mina si sveglia presto urlando e fra me e il Gangster scoppia una lite fragorosa per le rivendicazioni su nostri carichi di lavoro rispetto alla famiglia. Così la mattina parte già frastornante, che io ce la faccio appena a spingere il passeggino per portare i bimbi un po' fuori, a fare il giro dei nostri negozi amici dove facciamo colazione, rimediamo un pezzo di schiacciata e approfittiamo anche dell'anteprima saldi per i piccoli. Dopo pranzo, io vado addirittura a letto sotto le coperte per sperare di riprendermi un po' con una bella dormita, ma Mina di nuovo si sveglia urlando dopo neanche mezz'ora, svegliando, ovviamente anche il fratello. Così tutti nervosi ce ne andiamo al compleanno dei nostri amici gemelli nati 5 giorni prima di noi e con i quali abbiamo condiviso i giorni d'ospedale. Il posto è introvabile, nella periferia industriale della periferia più lontana, così passo più di mezz'ora a girare invano cercando questo posto dove neanche il navigatore riusciva a portarmi, con Mina che piangeva e Emino che le diceva Mina shh con il dito davanti alla bocca e poi con loro che mi dicevano Mamma gira, che mi ha fatto morir dal ridere perché secondo me si erano proprio accorti che mi ero persa. Arrivati alla festa in ritardissomo, il posto accoglieva ben tre compleanni diversi, ed è pieno di gonfiabili e spazi morbidi dove i gemelli sembravano fossero di casa: nessuna loro timidezza iniziale, si sono buttati sugli scivoli e nella piscina delle palline per poi camminare pericolosamente sui cornicioni morbi  e scappare anche nella parte dei bimbi più grandi notevolmente più divertente e anche pericolosa. Sono scappata con loro che non volevano venire via, ovviamente, e quando sono arrivata a casa penso di essere andata a letto alle 8,30, perché mi sentivo come se mi avesse travolto un treno.
Domenica 29 - Raggiungiamo il babbone al mare dalla nonna, per festeggiare con loro il compleanno di domani. Portiamo con noi una splendida torta con due orsetti sopra, che i piccoli hanno provveduto a impastare, sormontare e rinfilare, alla rinfusa, mentre noi ce la mangiavamo. E al momento delle candeline, che bravi a spengerle!

mercoledì 25 dicembre 2013

Natale, prima, dopo, adesso

Natale. Ho passato  tutti i giorni di Natale della mia vita a contare i centimetri della mia crescita, sognando di diventare grande per andare via, scappare da quel giorno di Natale che era la fotocopia di se stesso: le irripetibili e irrinunciabili tavolate di Natale che negli anni mi soffocavano. 
I soliti parenti tutti, la stessa  tovaglia bianca con centrotavola rosso, lo stesso menu. 
Anno dopo anno. 
Per questo, appena ho potuto, sono andata a passarlo altrove, dimenticandomi che quel giorno fosse Natale o meglio, ricordando che era Natale ma che io lo stavo trascorrendo a modo mio: niente pranzi, niente regali, nuovo  timbro sul passaporto. Fra tutti ricordo l'ultimo, quello passato in Marocco, il 25 dicembre a pranzo all'aperto con una tajin con delle uova al pomodoro poco cotte, che se me le avesse presentate la mia mamma gliele avrei lanciate nella spazzatura, ma che invece, grazie a quella libertà, erano squisite.
Ma adesso che ci sono i bimbi e che la mia mamma non sta bene, sento quanto importanti fossero stati quei preparativi, quella tavola imbandita, quegli inviti dei parenti tutti. Avessi potuto portare oggi i miei bimbi a quella tavolata, sarei stata la donna più felice del mondo. Per questo questa mattina, quando sono andata a salutare i miei genitori e ho carezzato la mia mamma, io e mia sorella ci siamo abbracciate strette e, con le lacrime agli occhi, lei mi ha sussurrato "povera mamma" e io le ho solo risposto "grazie di tutto". Perché solo noi sappiamo quanto quella mamma regalataci dal cielo ci abbia donato: i sorrisi, gli inviti, l'accoglienza, la gioia del condividere, la magia dello stare insieme, sempre con quel suo sorriso dolce in viso.
Io non ho capito bene come abbia passato i suoi Natali il Gangster, proveniente da una famiglia dove le emozioni sembrano che non ci siano anche se la cosa è impossibile, e per questo ci sono ma molto sotterrate. Per questo oggi, festeggiarlo anzi, passarlo con la sua famiglia, mi ha fatto capire quanto sono stata fortunata ad avere tutto quello che ho avuto.

martedì 24 dicembre 2013

Tutti vostra madre

In questa notte di Natale, dopo avervi osservato tutto il giorno, sappiate che sono orgogliosa di voi, piccoli grandi gemelli miei.
Sono orgogliosa di come siete meravigliosamente educati, di come siete modesti nei vostri bisogni e ostinati nel voler star tranquilli, curiosi verso il nuovo, anche se sempre chiedete con gli occhi il permesso, il permesso di andare o fare quello che  non sapete se vi è consentito.
Sono orgogliosa per come vi brillano gli occhi di gioia pura quando avete qualcosa che non vi aspettate, quando la felicità per voi passa da un libriccino piuttosto che da mille giochi, per come avete aspettato il vostro turno davanti a Babbo Natale non indovinando che fosse il vostro babbone, così fiduciosi come siete nella vita da non aver neanche il sospetto che ci possa essere una finzione, in quel Babbo Natale di cui tanto si è parlato nell'ultimo mese.
Sono orgogliosa di voi per come siete stati seduti a cena sulle vostre poltroncine con il piatto in mano, neanchè i buffet fossero il vostro mestiere. Per come mi abbracciate forte prima di andare a letto e per come vi baciate sulla bocca prima di dormire. Per come avete accolto con mistero Babbo Natale che scendeva dalle scala di camera e per come l'avete lasciato andare via, neanche fosse una visita che si riceve tutti i giorni. Mi piace perché tutti i regali ricevuti oggi sono spariti tutti sopra l'armadio, dove aspetteranno una turnazione lunga un anno, e voi non avete battuto ciglio, abituati come siete a giocare con tre cosine piccole, le vostre, senza bisogno di tante cose in più.
Che la buona sorte vi preservi nella modestia e nella buona educazione, chiavi per aprire tutte le porte della vita.
Io che posso dire? Ma sì, questa notte speciale ho voglia di regalarmi un bel: tutti vostra madre! 

domenica 22 dicembre 2013

Diario della settimana (dal 16 al 22 dicembre)

Lunedì 16 - Anche oggi rimane a casa con me Mina, mentre Emino va da solo al nido. Io e lei ce ne andiamo a farci dei giretti con acquisti e poi ai giardini da sole. Di nuovo vuole che l'aiuti a fare lo scivolo al rovescio e a saltare da un giochino ad un altro. Al momento di venire via piange disperata, sicura che quel tempo tutto nostro è così raro che lo vorrebbe far prolungare all'infinito, ma poi, quando si calma sul passeggino, mi dà uno sguardo innamorato, di gratitudine e di intesa che mai dimenticherò e io le dico che le voglio un bene infinito a quella bimba così solare e bella! Poi tutti insieme a Musica in fasce, per l'ultima lezione prima della sospensione natalizia. E come è stata carina! I bimbi sdraiati in terra a godersi i suoni, si rincorrevano gattonando, volteggiavano uuuu che bello!
Martedì 17 - Mi sveglio la mattina pensando che oggi è il 17 dicembre e, come piace fare a me, ricordo l'anno della nevicata e quelle emozioni che mi dette quel giorno. Se avessi saputi che poi tutto sarebbe andato più che bene, e che questa vita mi avrebbe regalato così tanto, avrei affrontato quel giorno di neve, il mio percorso a piedi  mentre andavo a quell'appuntamento, con un altro spirito. La mattina lascio i piccoli al nido e io faccio la trottola in centro per comprare i regali per tutti, che poi in fondo brontolo brontolo ma mi piace aver un pensiero per tutti. Oggi poi super lusso, perché i gemelli li vanno a prendere il Gangster e la sua mamma e io li vedo solo all'ora di cena, quando tornano surgelati perché il Gangster, al solito, ha fatto quello che gli andava di fare a lui, e cioè un giro in centro con i piccoli, tenendoli nel passeggino ad intirizzirsi di freddo. Speriamo bene.
Mercoledì 18 - Quando vado a prendere i bimbi al nido la maestra mi racconta della festa di Natale che c'è stata oggi: uno spettacolo di ombre cinesi fatto dagli operatori, che rappresentava I tre porcellini, e che i bambini hanno seguito attentamente benché durasse 20 minuti. Poi è arrivato Babbo Natale, che ha un po' intimorito Mina, e poi pranzo tutti insieme dai grandi, con anche il pandoro.  E come se non bastasse, subito dopo il nido avevamo un'altra festicciola a casa di Greta, per salutarla che se ne va dai nonni per Natale. Era la prima volta che andavamo in quella casa e i bimbi, Martino compreso, come sono entrati, si sono fiondati diretti nella cameretta di Greta, piena di giochi, neanche conoscessero quella casa alla perfezione. La sera viene Paula per stare con i gemelli che dormono mentre noi andiamo a teatro e salutiamo quella cara ragazza che se ne torna in Spagna per le feste natalizie.
Giovedì 19 - Oggi avevo proprio voglia di godermeli, i miei piccoli. Così sono andata a prenderli al nido con l'intenzione di starmene a casa con loro tranquilla, noi tre soli. E così è stato, anche se il pomeriggio romantico immaginato si è rivelato più catastrofico: usciti dal cancello del nido, Emino si è buttato in terra sdraiato per un suo capriccio. Io ho preso Mina e ho proseguito, lasciandolo lui lì disteso. Mina non ha voluto, coalizzata con quel suo fratello abbandonato, si è liberata dalla mia mano ed è andata a salvarlo e, l'unico modo, era quello di sdraiarsi a terra con lui. Così mi sono ritrovata due bimbi ribelli e non ho potuto far altro che montarli in auto e portarli a casa, dove ci siamo letti i librini che adesso vanno tanto di moda, per i due, anche se io avevo un terribile mal di testa che non sono potuta essere così brillante come avrei voltuo, con loro.
Venerdì 20 - E oggi ci inventiamo che ce ne andiamo a trovare gli altri gemelli, quelli nati 5 giorni prima di noi, proprio il giorno di Natale. La loro mamma aveva fatto il corso preparto insieme a me e poi ci siamo ritrovate in ospedale insieme, per fortuna. Ha un negozio di estetica così io ne approfitto per farmi fare la manicure portando i gemelli con me sicura di trovare in negozio anche gli altri gemelli. All'inizio i miei fanno un po' i timorosi, vedono raramente quei bimbi e non sono mai stati nel negozio, ma poi i giochi aiutano e ad un certo punto vedo Mina e la l'altra gemella sdraiate in terra con la testa vicina a leggere un librino insieme, mentre il gemello consolava Emino che piangeva. Che carina questa situazione!
Sabato 21  e Domenica 22- La mattina presto presto il Gangster ed io partiamo per Milano per un bel weekend romantico natalizio, come ormai da consolidata tradizione. Lasciamo i gemelli alle zie, che si alterneranno nella veglia diurna e notturna e e mentre noi ci godiamo finalmente una sana libertà, una ritrovata affinità e del tempo splendidamente tutto per noi, le notizie dal fronte dicono che i gemelli dormono molto e mangiano tanto e stanno bene. Quando stiamo tornando a casa il Gangster mi chiede se abbia voglia di rivedere i piccoli, io rispondo sì, anche se ammetto che non mi sono mancati. Lui risponde "neanche a me, ti ho finalmente avuto di nuovo tutta per me" e, in effetti è vero, per lui sono sparita in questi due anni. Certo che, rientrata poi a casa e trovato i bimbi pronti per andare a letto, che gioia vedere gli occhi di Emino che si illuminano quando mi vede e mi si butta in braccio e mi pretende tutto per sé, e poi sentire Mina che mi urla mamma e che ha voglia di prendermi e di scherzare tanto tanto. Non mi siete mancati, ma solo perché erano due giorni, perché adesso, per fortuna, la mia vita siete voi.

domenica 15 dicembre 2013

Diario della settimana (dal 9 al 15 dicembre)

Lunedì 9 - Decido oggi di rimanere a casa con Mina, un po' perché è bene isolarla per il suo virus gastrointestinale, un po' perché ho proprio voglia di starmene un po' sola con lei. Rimane a casa tranquilla con il Gangster mentre io vado ad accompagnare un Emino per un attimo perplesso di ritrovarsi da solo in auto per andare al nido. Vado pure dall'osteopata per curare il mio mal di schiena e torno verso le 10, trovando bimba e marito tranquillissimi a giocare al "prendi il telecomando". Quasi lei non vorrebbe lasciarlo, quel suo babbone tutto per sé, quando io la preparo per uscire che mi deve accompagnare a fare un po' di giretti. Giretti e commissioni che durano un bel po', per cui torniamo a casa giusto il tempo per pranzare e fare il pisolino. Lei quando passa davanti al letto del fratello dice Meme no, come se le se sovvenisse solo in quel momento che quel bimbo che le sta sempre appiccicato oggi non c'era, come se fosse la cosa più normale del mondo, quando invece non capita praticamente mai che stiano separati. Quando si sveglia le dico che può scegliere qualsiasi gioco che voglia, che lo faccio con lei, ma lei prende le costruzioni penso più per farmi contenta che per un suo bisogno, e il giorno magico tutto nostro svanisce presto nell'andare a prendere il fratello al nido. Lei quando lo vede gli ride e gli butta addosso un suo ciao stupita, lui nemmeno la guarda (ma è normale, lui fa sempre così) e tutti insieme (confesso che mi piace essere anche tutti insieme) ce ne andiamo a Musica in fasce. Ci aspetta Martino, ovviamente, il quale oggi aveva come sua mission quella di mettere il ciuccio a Mina: partiva da lontano per andare a metterglielo tutte le volte che la vedeva senza. Come lei ha capito, maliziosamente lo risputava subito dopo, guardandoci come dire tanto lo so che adesso me lo rimette.... La sera per fortuna riprende l'appuntamento del cinema del lunedì con la mia amica LGP, questa sera andiamo a vedere "La mafia uccide solo d'estate"
Martedì 10 - Portati i bimbi al nido avevo appuntamento presto con il Gangster per andare a comprare dei giubbotti nuovi per i bimbi, che il freddo li ha colti con dei piumini troppo leggeri. L'intenzione era quella di comprarne uno solo per Emino, che Mina ne ha un pesante, per poi aspettare i saldi e comprare tante cose, soprattutto per gli anni a venire, come ormai abitualmente faccio io. Però con il Gangster è così raro essere insieme per comprare delle cose ai piccoli,  così ci siamo fatti prendere la mano dalle cose carine a prezzi giusti che ha Zara baby, e così, oltre che al nuovissimo piumino azzurro per Emino, ne abbiamo comprato uno blu per Mina, più un Montgomery blu per Emino e un cappottino scozzese per Mina che mi ricordava tanto uno che avevo io da piccola. E poi anche innumerevoli cose per il Frafratello. Poi  lo shopping natalizio è proseguito e abbiamo comprato anche l'albero di Natale, una decorazione con Babbo Natale da mettere alla porta, due panettoni artigianali e altro, tanto che quando siamo tornati all'auto, eravamo carichi come pochi. Ma felici per la mattina speciale passata, a cercare le cose per quei nostri tre bimbi e di nuovo abbiamo entrambi saltato la palestra per pranzare insieme, questa volta con panini tartufati e macarones del nuovo Lauderie aperto da poco. Nel pomeriggio poi avrei dovuto avere il laboratorio natalizio al nido e lasciare i bimbi a mia sorella Anna la quale però, mi informa così, parlando, che lei proprio oggi non può rimanere con loro. Così niente laboratorio e i bimbi stanno con me. Andiamo a farci un giro in passeggino e, mentre sono sotto casa, con loro sempre seduti nel passeggino, sto telefonando quando sento Mina che piange disperata e vedo che ha il viso pieno di sangue. Non so che fare, però per fortuna in quei momenti riesco a rimanere calma e lucida, anche se dentro mi scoppia il cuore, così chiamo il mio babbo, che mi aiuta come può e asciugo il sangue alla piccola. A quanto pare le esce dal naso, prima copioso e poi sempre meno, così stiamo tutti più tranquilli, lei compresa, che voleva il fazzoletto in mano per toglierselo da sola e guardare quel sangue lì, e guardarmi di conseguenza con aria perplessa e preoccupata. Cena e, come al solito, lavo Emino mentre Mina sta tranquilla ad aspettare vicinissima a me mentre metto il pigiama al fratello sul fasciatoio. Lei è nuda, pronta per il suo turno di bagnato, e la sento piangere e attaccarsi alla mia gamba fortissimo: ha fatto la cacca in terra e penso che si sia impaurita nel vederla. Io non so che fare, ho il fratello pericolosamente in bilico sul fasciatoio che non posso lasciare, la sento impauritissima che mi si aggrappa forte alla gamba e così, con voce calma, le dico che non è successo niente, che non deve avere paura e che ha fatto bene a tenersi forte a me, che anzi, continui a farlo mente io finisco con il fratello. In tutta risposta sento caldo sul piede e lei...... mi ha fatto la pipì sulla ciabatta. Ossignore, che giornata!
Mercoledì 11 - C'è assemblea sindacale al nido oggi, e quindi causa personale ridotto, prendono i bimbi a scaglioni. Alle 7,30 ne prendono 7. Ecco, noi eravamo i primi alle 7,20! Non potevo rischiare di rimanere a casa con loro! Quando sono andata a riprenderli, li ho trovati a tavolino a fare i travasi con le catene dentro i tubi ed erano così carini! Siamo tornati a casa diretti perché avevamo appuntamento per conoscere una ragazza spagnola e vedere se è adatta a fare la baby sitter ai gemelli. Ormai, con Paula che ha altri lavori, ho bisogno di un nuovo aiuto e mi piaceva continuare con qualcuno che proseguisse nel parlare spagnolo ai piccoli. Ai due è subito piaciuta, si sono messi a farle vedere i librini neanche la conoscessero da sempre, ne prendevano uno e un altro per farglieli vedere. Lei era carina con loro ma mi sembrava troppo timidina, poi abita in centro e non ha un mezzo. Boh, vediamo, forse farà solo parte del "parco" baby sitter che bisogna comunque avere. La sera poi è venuta Paula per mandarci al cinema a vedere Woody Allen, e so che mi mancherà quel suo visino dolce.
Giovedì 12 - La mattina vado ad ordinare le torte per il loro prossimo compleanno. Come orami da tradizione, anche se in realtà di compleanni ne hanno avuto solo uno, per ora, sono scenografiche e divertenti e anche assolutamente top secret. Quando nel pomeriggio vado a prenderli al nido, avendo come obiettivo quello di andare ai giardini insieme a Vale e Martins per godersi questa bella giornata, trovo un Emino piangente urlante, che vuole venire via, vuole il ciuccio, vuole non si sa che cosa perché si butta a terra piangendo disperato. In macchina gli dò il ciuccio ma lui lo butta via, piange dimenandosi e dicendo cacca, o almeno è quello che capisco io, ma potrebbe essere anche acqua, che però viene scartata perché gli dò da bere e la sua crisi non si placa. Sono costretta a fermare l'auto, chiamo Valeria per dirle che non vado ai giardini con un piccolo  così disperato, e torno a casa di volata, intenzionata a cambiargli il pannolino e sicura e si stia contorcendo per il mal di pancia, visto che continaua a dire cacca. Sotto casa, come scende dall'auto e riprendo il ciuccio che aveva buttato in terra, capisco che non sta dicendo cacca ma attacca, che voleva solo che gli fermassi il ciuccio con il fermaciuccio alla maglietta. Fatto, la crisi passa. Orami è tardi per andare ai giardini, così prendo i due per mano e andiamo a farci una passeggiata sul marciapiede della mia via, al grido "Luana un caffè" che sarebbe la pasticceria vicino casa dove ho deciso di portare i piccoli insieme a me mentre mi bevo un  caffè. Sul percorso c'è una pericolosissima cartoleria con vetrine superfornite, ovviamente i piccoli si fermano davanti estasiati e non vogliono più veneree via. Dento al negozio c'è una signora vicina di casa che compra loro due libri. I piccoli sono felicissimi e li leggono proprio lì, sul marciapiedi. Poi ci accompagna a prendere il caffè e regala ai due due biscotti. E il tempo passa in armonia, loro ubbidienti per mano e felici di tutti quei regali. Andiamo così a trovare i gemelli di un anno più grandi che abitno vicinissimo a casa nostra: sono innamorta della loro baby sitter e forse la convinco a venire, sporadicamente anche da noi. Lei è carinissima, sta da sola con quei gemelli, li cura nella pulizia e nelle merende ed è amorosa con i miei. E' proprio una brava ragazza radiosa. Accetta di venire ogni tanto, le piace sopratutto la sera quando noi usciamo e la baby sitter non ha altro da fare che stare a guardare la tv, anche se lei, da brava ragazza, sostituirà la tv con lo studio. Benissimo, inizierà per queste prossime vacanze natalizie quando io sarei stata sola con i due. Quando torniamo a casa  leggiamo i librini nuovi, ci sono illustrati due bambin che giocano a palla e insegno ai gemelli a fare il gesto d'esultanza del gol, che a loro fa ridere tantissimo. Poi arriva il babbone per far loro la doccia e i tre si mettono a mangiare l'uva, i piccoli solo perché vedono che il babbo lo fa con tanta voracità che si convincono che sia buona e in effetti, se fino ad adesso la sputavano, stasera ne hanno fatto una bella scorpacciata.
Venerdì 13 - Il tempo è bigio, così dopo il nido ci soffermiamo un attimo ai giardini lì vicini. Altalena, scivolo e casetta, i soliti giochi. Solo che, quando ci coglie l'imbrunire, si accende l'albero di Natale che è stato fatto in quei giardini: una festa! I piccoli si avvicinano timorosi, toccano le palline piano piano e non verrebbero più via, catturati da quelle luci.
La sera io e il Gangster ce ne andiamo al cinema a vedere Pieraccioni, perché fa bene stare in allegria.
Sabato 14 - Musica la mattina ed è l'ultima dell'anno. Uuuu quanto è bello quel corso di Musica in culla! Oggi siamo stati tutti sotto un telo arcobaleno, e quanto è piaciuto a tutti, grandi e piccoli! E poi quanto mi serve per spezzare il sabato: è un occasione fortunata! Il riposino del dopopranzo non è durato molto, così loro e io siamo stati stonati per tutto il pomeriggio, anche se ci siamo concessi lo stesso i giardini, dove ci accompagnava anche mia sorella, e oltre noi non c'era nessuno. Così ci siamo goduti quello spazio pubblico come se fosse il giardino di casa: sullo scivolo al rovescio, sdraiati sulla cesta altalena, per mano a fare una passeggiata di esplorazione. Per finire l'orami classica fermata dai miei genitori a giocare con le statuine del Presepe. E a letto tutti molto presto.
Domenica 15 - Dormono incredibilmente fino alle 8,30, i due. E per fortuna, dico io, visto che oggi sono sola con loro. Colazioniamo insieme, come ormai facciamo nei giorni di festa, loro il latte, io il tè, tutti con i biscotti, ma i loro vengono dati da Babbo Natale, al quale bussiamo sopra la scatola dei biscotti e chiediamo se ne ha per i piccoli. La cosa li affascina sempre. Poi, visto che sono buoni, oggi ne approfitto e li lascio puliti e mangiati nei loro lettini, con dei librini che si passano fra loro, e io posso stirare in pace:  un vero lusso. Poi usciamo per goderci questa bella e tiepida mattina di sole: ai giardini ci aspetta Paula e anche altri bimbi e mamme amiche. Così fra gessetti e monopattino (degli altri bimbi, ma li dovremo comprare anche ai gemelli, perché ne sono innamorati) passiamo una bella mattina. Purtroppo di nuovo dormono poco dopo pranzo, ma per fortuna c'è il concerto per bimbi piccoli alla Scuola di Musica di Fiesole e noi ci andiamo, ovviamente. Ovviamente anche con Martino e Valeria. I bimbi sono tanti, in un ambiente nuovo, ma Emino non ha il solito timore anzi, è felicissimo di stare in compagnia e, contrariamente al suo solito, mi sta sempre lontano per fare il birbone con gli altri. Quando inizia il concerto pure, però vedo che si sta godendo la musica ballando da solo, ed ha un'aria così felice, in quella sua indipendenza! Ovviamente fa felice anche me, vederlo così cresciuto e sicuro di affrontare il mondo senza me vicino. Mina invece mi sta appiccicata, anche se si vede che vorrebbe tanto andare. Poi prende coraggio, mi tira per mano perché vuole che le stia vicino nell'esplorazione e, con me nei paraggi, decide di andare anche lei da sola a volteggiare a tempo di musica. Che grandi che siete e che bello che vi piaccia la musica e il ballo!

domenica 8 dicembre 2013

Diario della settimana (dal 2 all'8 dicembre)

Lunedì 2 - Andiamo a musica dopo il nido e i bimbi sono buonissimi, a parte volersi togliere i calzini nei quali però, prontamente l'insegnante, mette un po' di musica. Gesto questo che ritroviamo poi a casa nei giorni seguenti, quello di prendere il calzino e cantarci dentro. E oggi Mina diceva a Martino "aspetta" con il palmo della mano in avanti, tipo vigile. Che ridere!
Martedì 3 - La giornata è bella, di sole, così decidiamo, con gli amici del cuore Valeria e Martino, di vederci un po' alla serra dei giardini dell'Orticultura, dove troviamo un tramonto rosso dietro agli alberi dalle foglie arancioni d'autunno e dove passiamo mezz'ora all'aria aperta, oggi specializzandoci a buttare la palla in alto, rispettando una rigorosa turnazione che è ben accetta dai tre nanetti ed era bellissimo vederli contare uno due e tre e tentare di lanciare la palla in alto anche se, benché ci mettessero tutta l'anima, riusciva ad avere un lancio decisamente corto..
Mercoledì 4 - Ci fermiamo ai giardini vicino al nido oggi, dopo che i piccoli sono usciti da lì, perché c'è mia sorella e il tempo è un po' più nebbioso dei giorni scorsi. Solita altalena a volontà e scivolo da soli, ma il freddo mi coglie e decidiamo di rientrare. Penso che sia per il freddo preso che ho un gran mal di pancia e meno male che Mina è scesa un po' con mia sorella a casa sua e io ho solo Emino, perché ho degli attacchi fortissimi di nausea. Quando poi devo correre in bagno, lasciando solo Emino, lo sento piangere e gli chiedo di raggiungermi per non impaurirlo. Lui, affettuoso, mi porta tutti i librini in bagno, quasi a volermi consolare e un po' mi scappa da ridere. Messi a letto loro, capisco, dalla notte che passo, che non è il freddo preso ma è un terribile virus, perché sto male tutta la notte.
Giovedì 5 - Non ce la faccio ad alzarmi oggi, così rimango a letto mentre il Gangster porta i piccoli al nido e li va a riprendere. Poi stiamo tutti in casa, in un momento magico come pochi: tutti e quattro sul divano a leggere i librini degli animali, a lasciar giocare i piccoli come vogliono. Il palpare dell'armonia si sentiva proprio nella serenità dei piccoli.
Venerdì 6 - Ancora non mi sento bene, così va di nuovo il Gangster a prendere e riprendere i piccoli dal nido. Scappa subito quando me li riconsegna e io, debole come sono, quasi mi preoccupo di dover stare da sola con loro e invece... I due sono bravissimi, tranquilli seduti vicino a me sul divano a leggere i librini e a guardare anche un po' a lungo, incredibilmente, Peppa Pig. Da bravi figli miei però, dopo un po' si stancano della tv e riprendono a fare i giochi. Mina inizia a fare le torri con le costruzioni, come piace a lei, e io, avendola così vicina, ne approfitto per farmi coinvolgere con la scusa di tenerle ferma la torre altissima che sta facendo. La vedo felicissima di avere queste mie attenzioni, così non mi faccio distogliere neppure dalla gelosia di Emino, che tenta di riconquistare le mie attenzioni  mettendomi i librini sulle gambe e chiedendogli di leggerglieli. Io dico no, adesso gioco con Mina, e lei è di nuovo felice e io più di lei. Soprattutto quando vedo che, Emino che si butta in terra facendo un capriccio per richiamare l'attenzione su di sé, Mina prende le costruzioni e mi volta le spalle per giocare da sola, rassegnata come sempre dal fatto che io, pur di tener buono il fratello, la lascio spesso sola e mi occupo di lui. Così no, con questa stretta al cuore tento di inserirmi di nuovo nei giochi di Mina, la convinco che non la lascerò più da sola per occuparmi del fratello, e continuiamo a giocare insieme, mentre mi prometto, in cuor mio, di non lasciarla più sola ma anzi, di dedicarle un giorno intero mio e suo, mandando il fratello al nido e rimanendo a casa io e lei. Al momento della nanna poi mi scappa da ridere quando ripropongo ai due i pigiamomi fatti a tuta, che non si mettevano più dalla primavera. Ne ho due nuovi rossi natalizi che, quando li metto loro, vedo prima Mina seriamente preoccupata di dover finire con tutto il corpo là dentro, piedi compresi, e nel vedere la sua faccia perplessa mi scappa da ridere tantissimo. Lei, sentendomi ridere, ride pure lei, ma con una risata isterica come a dire se a te fa ridere mi adeguo, ma sappi che sono molto preoccupata di indossare questo coso. Emino invece si addormenta disperato cercandosi i piedi dentro la tutona, dicendo di continuo piedi più, piedi più, sicuro di averli presi lì dentro. E io mi accorgo di aver combinato un bel guaio, ma là dentro staranno caldi e si abitueranno con il tempo, come hanno sempre fatto con le cose nuove.
Sabato 7 - La mattina scopro che anche Mina è stata colpita da diarrea e, quando eravamo già pronti per andare a musica, ha pensato bene di vomitare pure. Così completo cambio di abiti e via, di nuovo lavatrici! A musica Mina era tutta mogia, attaccata sempre a me ma comunque incuriosita da quel bel corso, mente Emino se ne è stato seduto vicino a me tranquillo e sorridente: ha fatto rotolare il bastone della pioggia e ha riso a crepapelle quando veniva alzato su dalle mie gambe a suon di musica. Tornati a casa  ci aspetta un bel taglio di capelli, perché era da questa estate ormai che non venivano sistemati e a Mina viene tagliato un po' di punte di ricciolini che le si annodavano e anche un po' il ciuffo che le andava sugli occhi, mentre ad Emino viene ripulito un po' la nuca lasciando lungo il ciuffo davanti per mantenere il biondo dell'estate. Il pisolino del pomeriggio dura tantissimo, tanto che mi sono vista costretta a svegliarli perché c'era Babbo Natale che ci aspettava! Vicino casa, in un vivaio, c'era Babbo Natale che aspettava i bimbi per farsi fotografare con loro. Mina non ne ha voluto sapere di scendere dalle mie braccia, impaurita da quel tipo vestito di rosso, mentre Emino gli andava lì davanti a tirargli i baci, incuriosito. Ci siamo fatti una foto tutti insieme, mia sorella compresa, e poi, quando eravamo in giro per comprare qualche regalo, ci ha telefonato Valeria che con Martino erano in zona e così siamo tornati nuovamente da Babbo Natale per farci fare la foto tutti insieme. Impensabile che potesse mancare Martino con noi!
Domenica 8 - Festa, per questo siamo invitati a pranzo da mia sorella Anna, con tutto il resto della famiglia. Prima di andare però prendo i bimbi per mano e andiamo nella pasticceria vicino casa a prendere un caffè, io nel mezzo e loro per mano a me da una parte e dall'altra, come bravi soldatini ubbidienti. Nel bar sono incuriositi e creano la solita curiosità dovuta alla loro gemellarità e anche alla loro simpatia, e io penso che questa è di nuovo una bella meta raggiunta, poter uscire, anche se per un breve tratto, con loro per mano senza passeggino. Da mia sorella poi mi emoziono nel vederci tutti a tavola insieme, i bimbi, i miei genitori, mio marito, le mie sorelle, mio cognato, mi emoziona e mi viene voglia di ringraziare il Cielo, in questo giorno speciale. I bimbi si comportano benissimo e, come sempre quando siamo fuori, mangiano a tantissimo stupendo tutti e la cosa mi fa pensare che mangiano così tanto perché chiunque cucina meglio di me e così apprezzano  la buona cucina e non si fanno perdere nessuna occasione in cui possono assaporare qualcosa di diverso dalla solita minestra di verdure, tortellini all'olio, prosciutto cotto confezionato, hamburger, pasta al pesto Coop. Nel pomeriggio, dopo essere tornati a casa per un pisolino pomeridiano, torniamo con il Gangster da Babbo Natale per farci una foto tutti insieme. I piccoli di nuovo piangono alla vista di Babbo Natale e così scappiamo a casa dove ci aspetta una bella doccia, pigiamone rosso e tanta nanna.

venerdì 6 dicembre 2013

Ventitre

Ventitre, l'ultimo mese prima dei due anni.
Vi sto già abituando a rispondere due alla domanda quanti anni avete. Voi aprite la mano a cinque, poi richiamate tre dita dentro e mettete il pollice e l'indice davanti al naso, perché quel due a pistola vi ricorda tanto l'indice dritto davanti al naso che si usa quando si fa shhhh, silenzio. Poi parte la canzoncina, tanti a auguri a te, che parte sempre da Mina, la quale mi accompagna quando arrivo  a te con un urlato a teeee, poi soffia e applaude, sicura di tutto il rituale. Finito con lei passo a Emino, che è sempre il secondo per un buon motivo: perché gli dò il tempo di capire che adesso tocca a lui e lui, regolarmente, si emoziona sapendo che sta per arrivare la canzone tutta per sè. Fa gli occhi timidi e vergognosi, quando capisce che è per lui, specie quando canto il suo nome, dove allunga la bocca come a dire mmmm noooo, che vergogna. Ma poi applaude felice e anzi, mi chiede di cantarla per la mamma e per il babbo.
Sì perché lui è un uccellino chiacchierino. Quanto parla! Adesso ripete tutto, voglioso e bramoso di imparare parole nuove e, quando le ricorda, mi chiama forte per dirmele. Parla molto anche da solo e, quando si accorge che lo guardo, smette vergognoso, ma io lo rassicuro che non c'è niente di male ad avere un amico immaginario con cui parlare o solo tanta voglia di dire, perché anche per me è stato a lungo così. 
Mina invece ha delle esplosioni vocali. A volte, l'energia che ha dentro e, soprattutto quella bella allegria e voglia di vivere le scoppia così tanto che non resiste e urla, un urlo terapeutico di sfogo, che io non reprimo anzi, urlo con lei, assecondandola in questa sua voglia di esplodere, perché anche lei capisco tanto, avendo anche io avuto per tanto tempo voglia di dire, urlare, esplodere e non averlo mai potuto fare perché non stava bene. Io, forte di questo, non sarò certo quella che le metterà un tappo in bocca per non dire anzi, la spronerò ad essere sempre così splendidamente felice come è lei.
Adesso quando siamo in auto mi chiedono di fare il gioco del ciao ciao, credo che sia un gioco inventato da me in cui io canto ciao ciao e per insieme omogenei (che in fondo partire subito con un po' di matematica non fa male) saluto con ciao ciao prima tutti i compagni di nido, e loro subito ripetono, poi passiamo agli animali e loro, invece che dire ciao ciao Milo, al mio ciao ciao mucca, rispondono  ciao ciao mmmm, con il verso. Sappiamo fare gatto, cane grande e cane piccolo, leone, rana, mucca, pulcino, uccellino, pecora, cavallo e anche coccodrillo con le mani a mimare la bocca e farfalla con le mani a farfallina. La cosa strana è che quando io passo all'insieme omogeneo della famiglia e dico ciao ciao Gangster, loro rispondono ciao ciao babbo, sicuri che quel nome corrisponde al loro babbone. Da un po' di giorni però non ripetono quello che io propongo ma mi anticipano nei nomi, sicuri di quel gioco.
Emino adora i librini, sapere i nomi delle figure e scoprire cosa c'è dietro le pagine. Mina invece è passata a prediligere le meccaniche di tutti i giochi, comprese soprattutto le costruzioni di torri altissime, in cui è brava perché paziente. 
La sera prima di dormire lei mi chiede di andare un po' nel letto di lui. Io l'accontento e li sto a guardare che giocano fra di loro come fanno i cuccioli di leone: si afferrano, si tirano, si saltano addosso in una prova di forze che non è di forza, ma sono carezze e scherzi e lazzi che solo due esseri nati e cresciuti insieme, come loro, possono fare. E credo che questo regalo della gemellarità sia un valore aggiunto per loro: due piccoli moschettieri uno per tutti tutti per uno.
Quanto siete già grandi, piccoli nanetti miei!

domenica 1 dicembre 2013

Diario della settimana (dal 25 novembre al 1 dicembre)

Lunedì 25 - La mattina, quando ormai siamo tutti pronti per uscire, mi ricordo che oggi c'è sciopero al nido. Provo a telefonare, come consigliano di fare, per sentire chi è presente e quanti bimbi prendono, ma il telefono è sempre occupato così penso che sia il segno che qualcuno c'è al nido, anche perché questo è il terzo sciopero del mese e indetto da un sindacato minore e mi sembra impossibile che facciano anche questo. Così li porto e scopro invece che di nuovo hanno fatto sciopero (dico, ma le stesse persone possono scioperare per tre sigle sindacali diverse?) ma per fortuna, con quel poco personale presente, prendono pochi bimbi fra cui i miei, che sono sempre fra i primi ad arrivare. Però li devono smistare nelle altre classi e con le altre maestre. A Emino la cosa non turba minimamente, mentre Mina mi si attacca alla gamba impaurita da tutte quelle novità. E io penso che sarebbe stato meglio che fossi rimasta a casa con loro, ma ormai sono lì e lascio la piccola con un cuoricino stretto stretto, pensandola tutto il giorno. Quando invece vado a riprenderli mi dicono che è andato tutto bene, addirittura hanno diviso i gemelli in due classi diverse ma a loro non ha fatto né caldo né freddo e difatti li trovo entrambi sereni. Andiamo a Musica in Fasce del lunedì e, parlando con l'insegnante della differenza che c'è fra Musica in Fasce e Musica in Culla che facciamo il sabato, dove sono presenti le canzoncine invece che solo le melodie di quel corso. Mi dice che invece lì, avendo eliminato il verbale e lasciando solo le melodie, si insegna ai bimbi a concentrarsi sui suoni invece che sulle parole, per le quali hanno molti stimoli in tutti gli altri ambienti. Penso che sia tutto vero, ma per me è faticoso tenere lì i gemelli che passano il tempo a lottare per avere le mie attenzioni anche se, dice l'insegnante, sembra che siano distratti ma si stanno comunque imbevendo di suoni. Bene, però magari, avendo scoperto che lo stesso corso per i bambini più grandi di un anno di loro si fa solo con l'insegnante senza la presenza dei genitori, penso che loro continueranno a permearsi di musica, ma il prossimo anno da soli. Intanto io la sera fisso come al solito per il cinerino del lunedì con la mia amica LGP e, di nuovo, troviamo il cinema chiuso. La prendiamo a ridere e torniamo casa dopo mezz'ora.
Martedì 26 - Nella notte casca la mia mamma e io e mia sorella ci troviamo costrette a chiamare l'ambulanza per portarla all'ospedale. Dalle 4 di notte non dormo più, penso a mille cose e a mille ricordi e sensazioni che mi regala sempre la mia mamma, quella donna speciale che adesso, che sono diventata mamma anche io, è il mio grande modello di vita. E passo tutto il giorno con il fiato sospeso, per non pensare al peggio ma incoraggiare il meglio con pensieri positivi. Nel pomeriggio ho la riunione al nido e lascio, eccezionalmente, i gemelli a casa con il Gangster mentre io mi ascolto i racconti delle maestre su cosa fanno tutto il giorno, tutti i giorni, i  bimbi al nido. Raccontano che li dividono in piccoli gruppi per fare le varie attività, visto che quando sono tutti insieme è sempre una gran confusione. Raccontano che adesso riconoscono il loro posto a tavola e stanno seduti a tavola per tutto il tempo, che cantano molto e che fanno manipolazioni e travasi, ma che adesso iniziano i giochi di ruolo, e il far finta di. Mi fanno anche ridere quando raccontano che l'unico momento in cui riescono a tenerli tutti fermi attenti è quando prendono la scatola delle meraviglie e loro aspettano meravigliati che vengano estratti fuori gli oggetti contenuti. Quando  torno a casa e li trovo felici di ritrovarmi, mi passano tutte le nuvole, e sento la bella e tanta energia che hanno quei due, che è così tanta che si può anche regalare e sono sicura che andrà anche alla mia mamma, che oggi i due cercavano al ritorno a casa, quando regolarmente ci fermiamo dai nonni e sempre c'è la nonna che li aspetta. Oggi, non averla trovata, li ha fatto fare certe faccine perplesse.
Mercoledì 27 - Con la morte nel cuore vado al lavoro, dopo aver saputo che questa notte, all'ospedale, hanno legato la mia mamma al letto perché era fuori di testa. Però una mia collega di stanza, senza sapere niente, mi regala, proprio oggi, un angioletto e io penso che sia un segno, perché è di ceramica bianca simile a quello che andavamo a trovare in Chiesa io e la mia mamma quando ero piccola, durante le nostre passeggiate al freddo dell'inverno, la mia mano nella sua mano al caldo della sua tasca. E fermarsi dall'Angiolino era una meta obbligatoria e anche importante, per noi. Oggi fa freddissimo ancora, Mina è imbacuccata nel suo piumino viola con pelliccia, e mi chiede perplessa che animale possa essere lei, visto che il fratello, con il suo piumino giallo, è come un pulcino. Decido per la somiglianza ad un uccellino, e Emino, quando la vede vestita da zarina, le dice bella. Dopo in nido torniamo subito a casa e ci fermiamo dal mio babbo, che è lì tutto solo e che ha proprio bisogno di noi e noi di lui.
Giovedì 28 - Bella giornata fredda ma luminosa, per questo decido di saltare di nuovo pilates e godermi la mattina in centro e un bel pranzetto con il Gangster, che mi dice che non mi ha mai visto con gli occhi spenti come in questi giorni di preoccupazione per la mia mamma. Nel pomeriggio di nuovo rientriamo subito a casa, ci fermiamo dal nonno perché dovrebbe  tornare dall'ospedale la nonna. Invece il rientro ritarda, i gemelli cenano e dormono e io e il Gangster chiamiamo Paula e ce ne andiamo a fare una cenetta tartufo e champagne. Al nostro ritorno troviamo la mia mamma a casa, già a letto ma siamo tutti felici di rivederci.
Venerdì 29 - La mattina andiamo a bussare alla nonna, quando i gemelli scendono le scale per andare al nido. Quando la vedono scoppiano di gioia, anche se poi, vedendola a letto, diventano seri capendo che c'è qualcosa che non va. Ma quella bella energia è contagiosa ed era giusto donarne un po' alla mia mammina spaesata. Dopo il nido proviamo a rimanere un po' ai giardini illusi dalla bella giornata di oggi, fredda ma luminosa. Ma il pomeriggio è già inoltrato, i giardini sono all'ombra e il naso dei gemelli diventa subito rosso. Quindi ripariamo a casa, i due giocano a nascondersi dietro la porta, Mina si mette i miei stivali e poi via cena e letto.
Sabato 30 - La famiglia al completo va a musica, con un Gangster che fino all'ultimo non voleva entrare ma poi si è sciolto e ha detto che è servito anche a lui, partecipare a quel corso Poi andiamo tutti a Lucca e, mentre passeggiavano sulle mura, i piccoli si sono attardati a camminare sulle foglie autunnali che scricchiolavano sotto i loro piedi e, richiamati da noi con la minaccia di venire via se no noi ce ne andavamo, ormai non si fanno più impaurire anzi, ci salutano tranquilli  e rimangono a giocare fra loro, forti della compagnia l'uno dell'altra. Mmmm, si prevedono periodini... poi qualche giro di giostra e, rientrando, ci siamo fermati a comprare le scarpe nuove per i due, che erano stanchissimi e che non si sono molto goduti l'acquisto, ma andava fatto e l'abbiamo fatto bene, anche se di corsa. A letto quasi senza cenare, dopo questa giornatorna all'aria.
Domenica 1 - Dormono fin dopo le 8 i due, da ieri sera alle 18! Tanto che sono costretta a svegliarli io, chiedendomi perché, quando c'è il loro babbone, i due siano sempre buonissimi e dormiglioni, mentre quando sono da sola, si svegliano alle 6,30 piangendo. Tutti pronti per andare - loro - dalla nonna del mare con il babbone e il loro fratello grande. Io rimango a casa a godermi il niente. Anche se ho stirato e sono stata a pranzo dai miei genitori. Ecco, le uniche cose che ho fatto oggi, unite ad una giratina di mattina per andare a fare la spesa.