domenica 25 agosto 2013

Diario della settimana (dal 19 al 25 agosto)


Lunedì 19 – Mare mattina e pomeriggio, con qualche bagno e le solite molte docce, sempre in compagnia di mia sorella Aci.
Martedì 20 – La mattina è ventosa così decidiamo di passarla a Castiglioncello a fare colazione al porto nuovo e poi alla Coop a fare una folle spesa fra un miliardo di persone. E poi ai giochini di Quercianella, per appagare finalmente i bimbi e la loro voglia di moto. Nel pomeriggio al mare ritroviamo l’amico Cosimo e anche Nicole con la sua mamma che è stata mia compagna di camera all’Ospedale quando sono nati i nostri piccoli. Sono a Quercianella anche loro per pochi giorni e li ospitiamo al nostro ombrellone. Che buffo adesso ritrovarsi con i bambini grandi e indipendenti, dopo che ne abbiamo passate mille in quella camera d’ospedale ad aspettare che nascessero questi cuccioli.
Mercoledì  21 – Mare mattina e pomeriggio. La sera arriva il babbone e ce ne andiamo a cena con la baby sitter e il suo fidanzato brasiliano, come avevamo fissato da tempo, e così mi accerto dello stato di salute della ragazza. Ha la caviglia fasciata ma dice che da lunedì riprenderà a lavorare con noi e che anzi, le mancano i gemelli. Io mi sento notevolmente sollevata, sapere che ci sarà mi tranquillizza molto per non dire che mi mette di buon umore proprio. La serata è piacevole, parliamo del Brasile e di altro, all’aria aperta, in collina, con il mare appoggiato in basso.
Giovedì 22 – Il babbone la mattina si defila fra adempimenti burocratici e io e mia sorella portiamo i gemelli al mare. Tutti insieme ce ne andiamo poi al mare il pomeriggio, ma i gemelli già si sono scordati di quel loro babbone e così non vogliono star con lui ma di nuovo solo con me e non è che il Gangster insista proprio per tenerseli…. Però di nuovo oggi c’è che Emino ha ripreso a camminare staccato. Brevi tratti solo sulla sabbia, ma abbiamo di nuovo avuto l’emozione di vederlo andare da solo e la felicità di vedere la sua felicità nel riuscire a farlo. La sera ce ne andiamo a cena a Livorno e ci facciamo una passeggiatona su lungomare di quella città mentre i piccoli dormono con mia sorella
Venerdì 23 – Mia sorella parte questa mattina, andiamo ad accompagnarla al treno e i gemelli sono emozionati per vedere un loro amato treno così da vicino e pure perplessi di vederci sparire dentro la zia. Poi ce ne andiamo al mare dove finalmente il babbone ci aiuta a fare il bagno ai piccoli,  mettendo pure loro la testa sott’acqua e di nuovo scatta l’amore fra i tre. La sera ceniamo romanticamente in terrazza con l’ottima frittura di pesce presa al ristorantino vicinissimo casa che ci regala così ottime cene a casetta senza dover prendere la baby sitter.
Sabato 24 – I due dormono tanto questa mattina, per fortuna, visto che il babbo Gangster parte per andare al compleanno di suo figlio e ci lascia soli. Questa mattina non abbiamo baby sitter così andiamo solo un po’ in spiaggia e poi facciamo la spesa a Quercianella e torniamo a casa per il pranzo. Il pomeriggio abbiamo fissato al mare con una nuova baby sitter che fa l’animatrice al miniclub del bagno dove andiamo. Con i gemelli è subito bravissima, fa loro le vocine e mille formine e castelli di sabbia, non sta mai senza far niente, e mi sembra di averli portati al nido invece che in spiaggia. I due ne sono entusiasti, specie Mina che si affida a lei per tutto il pomeriggio, anche per fare il bagno in mare. Ovviamente tutti i vicini di ombrellone approvano, dopo che avevano disapprovato la baby sitter sostituta precedente. Bene, mi sento sollevata, ho bisogno di sapere che ho un’altra ragazza su cui contare.
Domenica 25 – Oggi ce ne andiamo dalla nonna del mare per festeggiare il compleanno del Frafratello, che compie 11 anni. Come dire, non è mio figlio e così lascio fare, ma penso che per i miei figli vorrei un compleanno più allegro, fuori dal solito pranzo per adulti. Per fortuna che oggi aveva i gemelli a festeggiarlo, per fortuna che il ragazzo non conosce la differenza fra un compleanno come si deve e quello che ha. Oggi di nuovo Emino si è esibito, raggiante, in lunghi pezzi di camminata da solo, da prima con le mani come un fantasma poi, sciolto, usava pure le mani per mimare il motorino e ha fatto addirittura delle curve! Io mi sono di nuovo emozionata, nel vedere quel mio bimbo andare solo per il mondo.

mercoledì 21 agosto 2013

Diario della settimana (dal 12 al 18 agosto)


Questa settimana c’è il babbone con noi al mare, e la vita procede leggera, come succede nelle famiglie riunite per le ferie. La vita è quella di spiaggia, io mi alzo prima di tutti e scappo in paese per andare a farmi la colazione in pace, compro il pane e il latte e torno a casa che trovo già i bimbi che hanno preso il latte grazie al Gangster. Li cospargo di crema, li preparo per il mare e insieme ce ne andiamo in spiaggia dove ci aspetta la bravissima baby sitter Caterina, che quest’anno ha fatto la differenza, prestandosi e offrendosi instancabilmente alla cura e al sollazzo dei bimbi.
La diversità dei giorni l’hanno fatta le sere, quando portiamo i bimbi a casa già mangiati, lavati e pigiamati dalla spiaggia, e noi aspettiamo l’altra baby sitter, quella giovane che con i bimbi proprio non ci sapeva fare, e che usiamo come guardiana notturna mentre i bimbi dormono, per permetterci di uscire tutte le sere. Per questo, quello che abbiamo fatto questa settimana è soprattutto questo, oltre la normale routine dei giorni passati al mare:
Lunedì 12 -  Cena con osservazione delle stelle. Ce ne andiamo nel buonissimo ristorante che c’è ad Aia della Vecchia dove viene organizzata una serata WWF con cena e poi tutti nel prato, luci spente, sdraiati a terra, ad osservare le costellazioni grazie ad un’ottima guida, un buffo signore che ci ha illustrato l’Orsa maggiore, la Stella polare, la via lattea, Pegaso e molto altro, fra storia e leggende. Serata perfettamente riuscita, non vedo l’ora di poterci portare anche i bimbi, sarebbero stati catturati da tante belle storie
Martedì 13 – Cena all’agriturismo L’erba di campo a Castellaccio, dove scopro che fanno anche lezioni di equitazione per i bimbi. Altra interessante futura attività per i gemelli. Poi giro a Castiglioncello pieno di gente che a noi, abituati alla solitudine di Quercianella, ci fa girare un po’ la testa e ci fa apprezzare ancora di più quel nostro paese incantato.
Mercoledì 14 -  Cena a Montescudaio, peccato i litigi senza senso che il Gangster tira fuori ogni tanto, pare perché innervosito dallo stare stanziale, io innervosita dal suo nervoso, e la sera passa con una cena abbondante e anche un po’ di fresco.
Giovedì 15 – Proprio non potevamo resistere ancora a fare un altro giorno di mare con vita di stabilimento balenare, così la mattina presto via tutti, ce ne andiamo a festeggiare il Ferragosto fuori porta! Ci fermiamo a fare colazione tutti insieme al Bagno le Forbici, che è fra Quercianella e Castiglioncello, ha una bellissima terrazza sul mare dove mettiamo i piccoli seduti a tavolino insieme a noi e dove tutti ci mangiamo una bella brioches e ci godiamo la famiglia riunita. Poi partenza per le Alpi Apuane, che per fortuna sono qua vicine e ci fermiamo a pranzo a Colonnata, dove ci invitano ad andare in paese in auto giusto per scaricare i gemelli e poi dovremmo tornare a parcheggiare lontano e prendere la navetta, ma noi disobbediamo e lasciamo l’auto in paese perché con i gemelli non è certo il momento di fare i civili e i rispettosi. Facciamo un giro con i due per il paesino, anche se non è semplice perché non sempre vogliono camminare e in braccio sono pesanti, ma il prete regala loro una candela ciascuno in Chiesa e così, con quel trofeo in mano, guadagnamo il ristorante. Il pranzo è un po’ caotico ma come sempre ce la facciamo, noi mangiamo del buonissimo lardo di Colonnata, loro degli squisiti ravioli alle verdure di campo che Mina mangia da sola, inforchettandosi i pezzi. Ce ne torniamo in auto per un lungo giro in Garfagnana che ci fa apprezzare la pazienza dei gemelli e poi ci fermiamo al Forte dei Marmi per il classico giro sulle macchinine e sui cavallini con calessino. E chiudiamo con una fetta di cocomero, per la gioia del Gangster e di Emino. Oggi proprio il Gangster ha apprezzato la compagnia di quel suo bimbo godereccio e camminatore, insieme, mano nella mano, hanno fatto le passeggiate e le mangiate e si sono uniti più che mai. Peccato che telefona la baby sitter Caterina per dirci che ha avuto un incidente in motorino e che domani non potrà essere sulla spiaggia con noi. Torniamo a casa e ce ne andiamo a cena a Quercianella al Calesse, lasciando sempre i piccoli a dormire a casa con l’altra baby sitter.
Venerdì 16 – La mattina presto il Gangster deve partire per Firenze per lavoro, e abbracciati nel letto mi confessa che proprio gli pesa tanto andarsene da questa sua famiglia, che gli mancheranno i piccoli ai quali in questi giorni si è proprio affezionato e che gli hanno dato tante soddisfazioni e affetto. Anche se poi tornerà subito nel pomeriggio. Noi la mattina ce ne andiamo da soli a fare colazione al bar e poi a piedi al mare, dove libero un attimo i bimbi per alcuni giochetti davanti all’ombrellone e poi ce ne torniamo sempre a piedi a casa per pranzo e pisolino.  Vedendomi senza baby sitter i bagnini mi danno il numero di telefono di una ragazza che ha guardato dei bimbi lì sul mare, io la chiamo sicura della sua esperienza e bravura e fisso perché venga sulla spiaggia nel pomeriggio. Lei arriva con un quarto d’ora di ritardo, lasciandomi fare il peggio a me da sola, ha una faccia triste e un comportamento imbambolato, fa tanta tristezza solo a guardarla e con i bimbi li guarda dall’alto e non ci gioca mai, facendo così scandalizzare me e tutti i vicini di ombrellone, che si prestano con telefonate per trovarmi subito una degna sostituta, anche se non è così facile. Il Gangster torna presto dal lavoro per aiutarmi in spiaggia e anche lui è allibito da quella ragazza triste, la liquidiamo dopo poco e ci pentiamo amaramente di averci fatto sciupare il pomeriggio da tanta desolazione. Mettiamo a letto i piccoli e noi usciamo per la nostra ultima serata fuori di questa settimana di ferie gangsteriane: questa sera ottima cena a Cecina Mare in un ristorante di un bagno dove siamo stati benissimo e dove, facendo dopo una giratina a piedi per quel posto marino, abbiamo di nuovo apprezzato la nostra Quercianella, contro quel pieno di gente brutta che circola là.
Sabato 17 – Partenza per il mare della nonna del mare, alla quale lasciamo i gemelli e io e il Gangster ce ne andiamo a riposarci a Punta Ala al mare, dove  non facciamo altro che un paio di passeggiate in spiaggia, un bagno in mare e molta dormita sotto l’ombrellone: ormai le nostre vere ferie sono queste, dormire molto e riposarci altrettanto. La sera io e i gemelli ce ne torniamo a Quercianella mentre il Gangster rimane là.
Domenica 18 – La mattina arriva mia sorella e i gemelli, come tutti i giorni dopo che sono stati con la nonna del mare, dormono esausti fino alle 9,30. Ce ne andiamo al mare e il pomeriggio ci fa la sorpresa di venire a Quercianella il Gangster con sua madre e il Frafratello, innamorato ormai dei suoi fratelli. Andiamo in spiaggia insieme e Mina si approfitta di quel suo fratello facendogli prendere l’acqua per le formine, facendosi rincorrere e facendosi tenere in braccio tanto. Emino è invece catturato dall’abilità di quel fratellone e lo imita nel fare le formine, tutto concentrato. Prendiamo una pizza e ceniamo tutti insieme in casa, poi loro se ne tornano a casa della nonna del mare.

Da annotare di nuovo, delle cose che sono successe in questa settimana, è che Mina è diventata improvvisamente un’amante della doccia. Da odiarla e averne paura da far star male, da quanto stava male, adesso ha passato dei giorni in cui si avvicinava alla doccia ad osservare gli altri farla. Dopo un paio di giorni di questo attento studio del nemico, ha accondisceso ad avvicinarsi senza urlare, mettendo prima un piede e poi l’altro e infine ci ha stupito mettendo anche un po’ la testa indietro, come a lavarsi solo i capelli. Poi si è buttata tutta sotto e non l’ha più lasciata: adesso va portata via a forza. Nemico vinto, come piace a lei.
In pià adesso imita in tutto e per tutto quello che faccio io: quando stiamo per uscire di casa prende le chiavi in mano e cerca la serratura come faccio io e si mette al braccio una borsetta che le ho comprato  e gira per casa, con le chiavi in mano, come faccio io quando cerco le ultime cose prima di uscire. Poi mi brontola se non mi metto il fermaglio nei capelli oppure se non prendo gli occhiali, gesti che mi ha visto sempre fare e che per lei adesso sono diventati obbligatori e guai se li salto.
Emino invece ha smesso di cammianre da solo: dalle belle risate felici che si faceva quando riusciva ad arrivare a me senza appoggio, adesso quando sente che lo lascio per farlo andare da solo si attacca ancora di più e guai se lo lascio. Non so cosa gli sia successo, è che ne è così convinto che non mi sento di forzarlo e rispetto questa sua pausa nell’andare indipendente, per paura che, forzandolo troppo, lo faccia impaurire ancora di più. Arriverà anche il suo momento.
 Inoltre indica quello che vuole e se sbagliamo a capirlo e gli diamo le cose sbagliate fa proprio no con la testa e con la voce come a dire ma che non capisci proprio? E questa cosa ci fa ridere tutti. In più, quando finisce una cosa, che sia il latte la mattina o un treno che passa e sparisce in galleria, fa più con la voce e con le mani così bellino che fa innamorare tutti!

mercoledì 14 agosto 2013

Oltre


Riccioletta mia,
quanto ti capisco sai quando mi salti in braccio e ti aggrappi a me come se tu fossi una scimmietta attaccata all’albero, e quando tento di farti scendere tu infili le tue unghie nella mia pelle per ancorarti più forte a me e non sentirti abbandonata. Abbandonata ed inerme davanti a sconosciuti.
Sì perché fai così solo quando ci sono persone che ti si avvicinano troppo, che ti danno subito troppa confidenza che tu non vuoi e che, con la loro vicinanza fulminea, ti spaventano e tu non trovi altra risorsa che nasconderti nella sicurezza delle mie braccia.
Sei stata una bimba socievole e sfrontata, curiosa degli altri e vogliosa di compagnia. Chiamavi le persone per strada, quando non ti salutavano e andavi incontro all’ignoto come se fosse sempre un’avventura, ridevi per prima, felice, quando riconoscevi le persone e ti buttavi in ogni avventura con coraggio e voglia di fare.
Adesso invece sei diventata scostante e diffidente, non ti piacciono le confidenze e soprattutto gli sconosciuti, non accetti avvicinamenti repentini e non vuoi andare dove non ti senti sicura.
Un po’, confesso, quando ho visto questo tuo cambiamento sono rimasta perplessa, incredula di vedere la mia farfallina curiosa diventata timida e diffidente, la mia ape operaia trasformata in un koala attaccato alla sua mamma. Ma poi mi sono ricordata che io ero come te, e lo ricordo bene quel periodo, bisognoso della miai mamma e della sua protezione. Anche a me, come adesso fanno a te, mi dicevano di continuo non devi avere paura, vieni e vai senza mamma, tentavano di forzarmi e mi deridevano perché stavo troppo appiccicata a lei.. Ma io ricordo, di quel periodo, che nessuna lusinga, nessuna esortazione, nessun rimprovero mi rendeva sicura tanto da decidere di lasciare la mia mamma, che era per me, allora, l’unica fonte di tranquillità.
Per questo adesso ti tengo stretta sai, fiorellino mio, adesso sento che hai bisogno di me e io ti dimostro che ci sono, tenendoti ben forte in braccio sul mio fianco destro (che la mano sinistra mi serve libera, io che sono mancina) e in quel modo, insieme, ce ne andiamo oltre l’ostacolo, oltre le tue paure.

domenica 11 agosto 2013

Diario di due settimane (dal 29 luglio all'11 agosto)


Lunedì 29 – Fa un caldo incredibile già di mattina così ci apprestiamo ad andare al mare e, quando arriviamo a parcheggiare, inzia a piovere. Saltano così i programmi che pensa a reinventare il Gangster, come da sua caratteristica. Visto che eravamo tutti in auto perché scendere, proseguiamo e andiamo a Bolgheri per una giratina, dove ci sorprende di nuovo un temporale estivo grazie al quale ci rifugiamo a pranzo a San Guido, dove si mangia sempre bene e dove i piccoli non è che si comportano proprio bene come al loro solito, ma comunque stanno a tavola con noi nei loro seggioloni e si spolverano dei ravioli ricotta e spinaci al sugo di cinghiale.  Visto che il tempo è sempre nuvoloso, il Gangster decide che si deve andare altrove, si mettono i due in auto dove fanno il loro pisolino pomeridiano e noi ci dirigiamo in direzione Forte dei Marmi, dove facciamo dei giretti, compriamo il regalo per il prossimo compleanno del Gangster e ci sbizzarriamo con vari giri con le auto elettriche dei carabinieri e pure una Ferrari, tutti e quattro insieme con il Gangster alla guida. Emino era felicissimo, faceva brum brum che gli sembrava di guidare una moto, Mina invece stava perprlessa con il vento nei capelli. E poi ci siamo pure fatti un giro con il calessino tirato dal pony. Il tutto intervallato da una bella mangiata di cocomero che i gemelli hanno gradito molto. Al ritorno in auto Emino non ne ha più voluto sapere di stare in passeggino e così si è fatto tutta una lunga passeggiata camminando con quei suoi piedini a paperino, sempre per mano, ma andando. Ha l’argento vivo dentro, quel bimbo. Siamo tornati a casa tardi per loro, sono andati a letto che mancava poco alle 9! Ma ne valeva la pena, oggi è stata una giornata bellissima, con tutta la famiglia riunita a fare tante belle cose insieme. Tanto che adesso i bimbi sono innamoratissimi del loro babbone che cercano sempre, ormai innamorati di quell’uomo che li prende e li porta in mille posti diversi a fare mille cose diverse.
Martedì 30 – Appena svegli Emino la prima parola che dice oggi è babbo invece che mamma, per far chiamare qualcuno. E la cosa fa pensare. Fa pensare a quanto bene faccia la presenza del GAnster in questi giorni di ferie e di quanto bisogno abbia Emino del suo babbone. Partenza per il mare del Gangster, ce ne andiamo oggi a trovare la nonna del mare. Lasciamo i piccoli con nonna e zia  ed io e il Gangster ce ne andiamo a goderci una giornata di mare da quelle parti , dove a me sta quasi fatica fare il bagno e camminare, tanto che passo la giornata sotto l’ombrellone a dormire o a dormicchiare. E il Gangster non è da meno. Ogni tanto ci vuole un po’ di sano riposo. I piccoli sono stati in cortile con gli altri bambini, hanno al solito mangiato da stupire e quando arriviamo noi sono stanchi , così cena, doccia e pigiama. Il tempo di salire in auto e dormono già entrambi.
Mercoledì 31 - In spiaggia la mattina, con il babbone che se ne rimane a casa ad aspettare l'idraulico ed io per fortuna ho Caterina che mi aiuta e che mi permette pure di prendere un caffè al bar in santa pace. Torniamo a casa per il pisolino pomeridiano che dura poco a causa degli schiamazzi dei bimbi del piano di sopra. Vado al piano di sopra a dirlo alla mamma, dopo che il Gangster già aveva litigato con il loro babbo nei giorni scorsi, e la cosa ci innervosisce tutti. Decidiamo così di andare a fare la spesa all'Ipercoop visto che è troppo caldo per andare subito al mare, Emino là dà in escandescenze perchè non vuole stare nel passeggino, in spiaggia poi per cena i due combinano una gran confusione così siamo tutti nervosi. Nervosi anche a cena, quando io e il Gangster andiamo al ristorante sul mare a Bibbona, stellato Michelan, e passiamo la prima parte della romantica cenetta a parlare dei vicini e dei rimedi da prendere. Per fortuna che poi il tramonto rosso, la serata spettacolare, la bella location e il buon vino e l'ottimo cibo ci fanno passare tutto e ci godiamo finalmente la serata.
Giovedì 1 - Come faccio sempre in questa settimana che c'è il Gangster, mi sveglio prima di tutti, mi preparo ed esco da sola per andare a fare colazione con calma in paese, la spesa e una micropasseggiata davanti al mare. Quando torno trovo i due che mi aspettano a tavola dove hanno già preso il latte e dove (orrore) si guardano (per fortuna senza troppa attenzione) i cartoni alla televisione che accende loro il Gangster per farli star buoni. Mi ricevono tutti con un sorriso e parte bene la giornata. Al mare, ovviamente e lì,  con la baby sitter super brava, ci facciamo un bel bagno io e il Gangster, in una giornata spettacolare tersa che si vede anche la Corsica e con un mare limpido e blu che acquieta l'animo. E poi ce ne andiamo tutti a prendere un caffè al bar del bagno, dove proponiamo a Caterina di venire in vacanza con noi al caldo per l'ultimo dell'anno. Sarebbe perfetto, ma lei non accetta. Peccato.A casa per il pisolino, con la solita confusione al piano di sopra, i bimbi si svegliano presto ma poi stanno anche a giocare da soli nei loro lettini e io e il babbone ci godiamo così un'oretta di chiacchiere con calma nel fresco lettone, come non succedeva da tanto. Torniamo in spiaggia e i bimbi, come al solito nel pomeriggio, vogliono fare poco bagno e molti giochietti sotto l'ombrellone con calma. Sono stanchi e spossati da tutto questo mare. Per fortuna che cena, doccia, pigiama e a letto presto risolve a tutti la cosa.

Venerdì 2 - Io parto presto per Firenze da sola, vado al lavoro, poi dall'estetista, faccio qualche rovente acquisto (ma solo per il caldo incredibile, non per la spesa sostenuta, tanto adesso compro solo per loro - o quasi- , difatti ho preso due costumini per Mina che adesso ne ha più di me) e me ne torno a Querrcianella ad aspettare i piccoli che da questa mattina sono con il loro babbo dalla nonna del mare, dove c'è anche il loro fratello fantasma (fantasma nel senso che non vedono mai,  ma questo non è un mio problema). Pare che i due si siano sbizzarriti ad andare lei su di una moto elettrica che guidava da sola, mentre lui aspettava che una bimba gli schiacciasse i pinoli per mangiarli. La sera, grazie a mia sorella Grazia che è venuta al mare con me, io e il Gangster possiamo andarcene a "litigare" in collina, in una cena che inizia con un gran nervosismo ma che finisce bene. Mannaggia quanto dà alla testa il "suo" mare al Gangster, quando va lì torna sempre ....... piombinese, che non è un gran complimento.
Sabato 3 - Mare di mattina e anche di pomeriggio, dove facciamo addirittura le ore piccole, sfiorando le otto di sera. Ma era troppo bello vederli giocare vicino all'ombrellone, con loro due da soli che se ne stavano in piedi di fronte al passeggino a farsi cucù, a ridersi per gli scherzi che si fanno fra loro, a spronare Emino perchè smetta di chiedere aiuto per andare nei posti ma che vada in autonomia e vederlo partire da solo, con Mina che gli porge la mano, ma da lontano,  ci faceva ridere tutti, noi e  tutti i vicini di ombrellone in spiaggia. Sì, oggi erano divertenti e commoventi, uno spettacolo della natura del quale ci beiamo in molti.
Domenica 4 - Mattina mare, pisolino pomeridiano a casa, poi all'Ipercoop dove ad Emino monta un gran nervoso perchè, per qualche segreto motivo, non vuole tenersi una scarpa. Mangiano per merenda quel buon gelato che c'è lì in un negozio esterno ma vogliono mangiarlo da soli con quindi impiastricciamento totale di tutti noi e loro, facciamo la spesa che sono giò frastornata tanto che compro poco e male, via a casa a posare le cose da mettere in frigo e si riparte per il mare, dove  arrivamo tardi, giusto in tempo per  qualche giochino sotto l'ombrellone e dare loro la cena e fare la doccia. Via è tardi a casa a dormire e mentre li spostavo così da una parte all'altra, durando una fatica incredibile, con un mal di testa da scoppiare, pensavo ma chi me lo fa fare! Ma io non ce la faccio mica a fare questa vita!
Lunedì 5 - Arriva presto il babbone questa mattina perchè arrivano anche gli ultimi mobili per la casetta del mare. Così lui resta a casa mentre noi ce ne andiamo in spiaggia, dove dobbiamo tenere i gemelli  fino dopo le 13, cosa impensabile per loro, perchè stanno ancora montando i mobili e quando arriviamo a casa i piccoli sono cotti. Tanto che dormono addirittura fino alle 4! Nel pomeriggio arriva a Quercianella anche l'altra mia sorella con mio cognato, per vedere la casa nuova e per vedere i piccoli, che poi loro se ne andranno per tre settimane in montagna e non li vedranno fino al nostro rientro a Firenze a settembre. Così il pomeriggio lo passiamo insieme ai giardini e al bar del paese, poi a casa per dare cena a loro che se ne vanno poi a letto, arriva la baby sitter e noi tutti ce ne andiamo in collina a festeggiare la casetta nuova e il prossimo compleanno del Gangster. Uuuh come mi ha cambiato l'umore stare oggi con le mie sorelle, non andare in spiaggia e fare cose diverse e anche chiacchierare con adulti, invece sempre che con bambini. Il Gangster poi è rimasto a dormire al mare e quando siamo tornati a casa abbiamo fatto a lungo le chiacchiere a letto sulla casa finalmente a posto, sulla fatica che duro e la responsabilità che mi sento, sui complimenti che mi fa che mi ricaricano tanto e mi ci volevano proprio, un po' di infusioni di fiducia e di incoraggiamento.
Martedì 6 - Ieri pieno di zie, zii e babbo. Oggi invece non c'è più nessuno,  non c'è neanche la baby sitter che non poteva e così mi ritrovo con i due da sola. Decido di andare in centro a Livorno a vedermi dei negozi, a vivere una città invece che sempre il mare. I due si comportano benissimo, stanno tranquilli nel passeggino incuriositi dalla vivacità della città invece che dalla tranquillità del mare, io entro ed esco dai negozi come piace a me e loro mi fanno compagnia. Passo così una bellissima mattina e lo dico anche a loro, ringraziandoli di essere stati così bravi e di avermelo permesso. Ovviamente sono le ultime parole famose. Perchè come li monto in auto per tornare a Quercianella si addormentano, io arrivati a casa li sveglio per dare loro il pranzo e poi li metto a letto per il sonnellino pomeridiano. Che però non fanno minimamente, perchè ormai avevano dormito quei dieci minuti in auto. Così passano un'ora al buio a piangere, io spero sempre che prima o poi si stanchino e si addormentino ma non è così. Così io non riposo, e la cosa mi prosta tantissimo e sono costretta ad aprire le serrande e a rassegnarmi alla loro veglia. Andiamo così presto in spiaggia dove ci aspetta la baby sitter. I due sono nervosi per il mancato sonnellino e vogliono a malapena fare il bagno, fanno qualche giochino con la sabbia sotto l'ombrellone ma sbadigliano spesso. Per questo alle 18.15 diamo loro cena, facciamo la doccia calda, mettiamo loro il pigiamino e alle 7, quando arrivo a casa, dormono già stecchini in auto e proseguono il loro sonno per tutta la notte.

Mercoledì 7 – Compleanno del babbo Gangster, per questo la mattina partiamo per Piombino dove ci aspettano il babbone con il Frafratello con la nonna del mare e gli zii del Gangster. Mina è innamorata del suo fratellone, lo chiama Chicco e lui le è riverente come un paggio: la imbocca, le cambia il pannolino, le lava il sedere, la porta in braccio per le scale, e lei si affida a lui come se si frequentassero da sempre. Chicco Chicco lo chiama perentoria e lui subito accorre. Emino invece è più catturato dal cane Nemo, che rincorre nel tentativo di prendergli il naso, ma quando vede giocare a calcio il fratello grande, vorrebbe buttarsi nella mischia e fare gol con lui. La giornata  è caldissima di scirocco, e il pranzo di compleanno in casa è molto carino e allegro, cosa non scontata visto che è il primo compleanno senza il nonno del mare, che fa sentire la sua assenza. Il pomeriggio approfittiamo di tutti quei baby sitter di parenti e io e il Gangster ci facciamo una sonora dormita. Poi lo accompagno a farsi un bagno a Calamoresca e una giratina al porto e al nostro ritorno troviamo i gemelli che cenano. Bagnetto e pigiamino ed è l’ora di rientrare a casa, io da sola con i gemelli a Quercianella, il Gangster con il suo bimbo a Firenze. Oggi di speciale poi c’era la maglietta che indossavano a sorpresa i gemelli, che era quella che feci fare per tutti gli altri componenti di casa in occasione della prima festa del papà, quella di anno scorso,  con la foto dei gemelli, del Frafratello e del Gangster riuniti stampata sopra e poi avevo comprato per gli uomini di casa, come regalo di compleanno, tre costumi uguali fatti a boxer blu a righe bianche: grandi per il babbo Gangster , medi per il Frafratello e piccoli per Emino. Che buffo quando li indosseranno insieme a scala.
Giovedì 8 – Anche questa mattina la baby sitter non può così mi ritrovo sola con i gemelli e decido che torniamo a Livorno. Compriamo dei giubbottini per il prossimo autunno a super sconto, oltre che a una borsetta di paglia per Mina e un cappello rosso da inverno con le paiettes e poi trovo un paio di sandali blu con gli occhi della misura di Emino ad un prezzo sracciatissimo. Glieli compro subito, ma non l’avessi mai fatto: provare solo a lui le scarpe senza averle provate a lei fa scattare il finimondo, fissata com’è quella per le scarpe. Si mette ad urlare arpe arpe con i lacrimoni agli occhi che devo uscire di volata e per fortuna  è l’ora di rientrare a casa. Nel pomeriggio ce ne andiamo in spiaggia anche se il tempo è bigio purchè caldissimo afoso. Giochetti con Caterina la baby sitter, acquisti di macchinine alle bancarelle dei bimbi, cena con polpette al pomodoro che imbrattano tutto e tutti, doccia e a casa già con il pigiamino. E io mi stappo una bella birra, che oggi sono così giù, demoralizzata e affaticata che penso sia questo il giorno in cui mi è caduta addosso tutta la stanchezza e la prostrazione di tanti giorni di fatica.
Venerdì 9 -  Appena sveglia mando un messaggio a Valeria: fra un mese arriva il giorno più bello dell’estate, la riapertura del nido! In effetti adesso possiamo iniziare il conto al rovescio. Anche questa mattina niente baby sitter, così, visto che le previsioni del tempo prevedevano tuoni e fulmini che non ci sono stati,  non avevo organizzato niente e ce ne siamo stati a Quercianella a fare colazione al bar con lettura del Tirreno, e i due sono stati buonissimi lì con me a mangiarsi i loro biscotti, e poi giro a piedi per il paese, fino ad arrivare al bagno dove li ho un po’ liberati ma era già ora di rientrare a casa per la pappa. Subito dopo pranzo non li ho fatti dormire ma li ho messi nel lettino insieme a fare i buffoni, uno rincorreva l’altro, uno scappava e l’altro lo assaliva, ridevano felici e io lì a riprenderli con il telefono. Peccato che poi la ripresa non è venuta, sarebbe stato un bel ricordo. Comunque poi i due si accasciano a dormire e io pure, così arriviamo precisi per l’appuntamento pomeridiano in spiaggia con Caterina, e la novità incredibile di oggi è che Mina si è buttata volontariamente sotto la doccia fredda ed era felice, senza mai urlare come fa ultimamente. E anche al momento della doccia calda, quella dopo cena, ha pianto ma non troppo. Che si stia rassegnando alla doccia e che alla fine le piaccia? Speriamo. A letto i due e io ad aspettare il Gangster che arriva per rimanere una settimana e porta pure le pizze calde. E mentre lo aspettavo in terrazza, bevendomi una birra e godendomi il fresco, pensavo a che bella giornata fosse stata questa, con i piccoli buoni, la cena che arriva insieme al marito che rimarrà in questa bella casetta nel verde vicino al mare.
Sabato 10 – Come sempre quando iniziamo a stare insieme, lo facciamo litigando, così oggi era prevedibile che, la comunanza Gangster con tutti noi ci innervosisse perché lui pensava di essere venuto in vacanza io invece pensavo che con il suo arrivo fosse iniziata la mia vacanza. Brontolando molto mi aiuta poco, io sono nervosa e così passa il giorno al mare con i soliti ritmi. Per fortuna che la sera ce ne andiamo a Suvereto per Calici sotto le Stelle. Il paese è molto carino, il cibo è buono, il vino pure e passiamo così una bella serata.
Domenica 11 – La mattina appena i piccoli danno segno di essere svegli schizziamo a prenderli, li facciamo mangiare e li cambio in un nano secondo perché dobbiamo partire tutti,  destinazione nonna del mare loro, e invece io e il Gangster scappiamo all’Elba in motorino. Andiamo a Calanova, che è una spiaggia incantata con un ottimo ristorante dove ovviamente pranziamo e passiamo gran parte del pomeriggio a dormire: ma in fondo questo per adesso, è veramente l’unico modo di sentirsi in vacanza, il riposo assoluto. Diciamo che ci siamo pure sforzati di fare due bagni bellissimi in un’acqua limpida che commuoveva, come pure lo spettacolo di quell’insenatura. Abbiamo così deciso che a settembre ci torneremo, molliamo i piccoli a casa con le mie sorelle e noi passeremo un weekend tutto riposo lì. Poi torniamo sulla terraferma, prendiamo i piccoli dalla nonna e via a dormire a Quercianella.

martedì 6 agosto 2013

Buon compleanno babbuuu


Babbuuu, babbuuuu adesso risuona come prima parola dal mattino.
Non più mamma! (punto esclamativo che vuol dire mamma vieni subito, è tuo dovere) ma un dolce babbuuu  con tante uuuuu come a dire babbone mio solo tu mi puoi salvare.
Perché il nostro babbone ci ha conquistato il cuore, ultimamente. 
E’ successo da quando è stato  con noi tanto in questa casetta nuova del mare, viziandoci tutti come fa lui, generoso come è.
Ha permesso a me di andare la mattina a fare colazione con calma al bar, come piace a me, ha svegliato lui i piccoli e preparato loro il biberon mentre io ero appunto in paese a gustarmi i miei quaranta minuti di libertà, ci ha portati in giro di qui e di là trovando sempre una soluzione perfetta a qualsiasi giornata, anche in quelle piovose e soprattutto quelle caldissime.
La sua pigrizia ci ha permesso di fare con calma, di andare al mare molto dopo di quanto saremmo andati noi e di tornare dal mare molto dopo di quanto saremmo tornati noi, gustandoci così tramonti rossi e la calma tiepida dell’imbrunire che arriva dal mare.
E tutto ci è piaciuto, specie le gite fuori Quercianella, nostro feudo inespugnabile di questa e delle prossime estati. Lui quella rocca l’ha forzata e ci ha messo tutti in auto, come piace a lui, e ci ha portato a destra e a sinistra, trovando nel resto di quella sua famiglia dei piccoli e grandi viaggiatori, due piccoli puffi e una mamma puffa che saltano su volentieri, vanno senza lamentarsi se ci vuole tanto o poco, se saltano gli orari o se l’imprevisto non era previsto e via, tutti dietro a lui, il capofamiglia.
Per questo siamo così riusciti a tatuarglisi nel cuore, adesso gli siamo entrati dentro all’anima e adesso anche lui ha bisogno di noi.
Così tornerà volentieri la settimana di ferragosto, quando abbiamo prenotato la baby sitter giorno e sera, perché in vacanza non ci faccia sentire il peso della fatica, perché ci permetta di riposarci tutti, di farci un bagno tranquilli e di uscire tutte le sere noi due, i due innamorati più che mai.
In questa benedizione di casa fresca del mare, dove le cicale cantano la sera e le tortore di mattina, dove gli uccellini si  e ci svegliano alle cinque e le campane della Chiesa suonano alle otto, dove il sogno di avere una casa al mare  tutta nostra si è realizzato, dove i bimbi hanno una loro cameretta fresca e noi una camera bianca, dove i terrazzi sono più casa che casa, dove finisce la strada e inizia il vialetto di casa nostra, dove il nome della via proprio non sappiamo chi fossero quei signori, dove ci piacque subito e dove chiesi a lui, all’amore grande della mia vita che ormai si chiama Gangster anche se ha un nome bello, di regalarmi un altro sogno, comprando quella casa che è poi diventata nostre e dove adesso stiamo e dove passeremo tutte le nostre estati, fino a che la vita lo vorrà perché la noia no, qua non ci coglierà ecco, è da questa in questa casa bianca contornata dal verde che oggi  vorrei ringraziare il babbu Gangster di essere le nostre fondamenta, il nostro muro portante e il tetto che ci ripara.
Buon compleanno uomo unico, babbuuuuu

sabato 3 agosto 2013

Diciannove


Diciannove mesi. Adesso siete proprio diventati bambini grandi. In tante cose.
Da qualche giorno non volete più mangiare da soli con il cucchiaino ma volete la forchetta. Lasciate che io infilzi il cibo e poi non volete che vi aiuti, devo lasciavi la forchetta e ve la gestite voi, tanto il modo per mangiare lo trovate sempre, anche se perdete qualche boccone.
Adesso capite l’italiano, a domanda rispondete o per lo meno capite cosa vi chiedo. Così quando dico a Mina adesso ci pettiniamo lei porge la testa e aspetta la mollettina nei capelli (che regolarmente poi si toglie o si mangia), se dico adesso usciamo state entrambi pronti a sgambettare davanti alla porta, se dico ad Emino andiamo a fare il bagno al mare lui parte subito nella direzione giusta.  Emino ha una passione smisurata per l’acqua, il mare, i rubinetti aperti e le docce. Mina adesso invece, da quando siamo arrivati al mare, odia lavarsi, urla quando vede una doccia aperta, sta in mare giusto se ce la porto io se no prende e torna a sedersi a riva nel posto più lontano possibile dall’acqua e delle docce le piace solo vederle fare agli altri, spettacolo del quale si bea volentieri ma non appena l’avvicino mi salta in braccio e mi si aggrappa come se fosse una scimmia all’albero.
Adesso lei è diventata più diffidente e timida, non accetta l’avvicinamento delle persone se non dopo molto tempo e aver preso confidenza, lui invece è un amicone di tutti, specie dei bambini che cerca in continuazione.
Lui ha trasformato il suo ciuccio con l’elefante in un oggetto feticista che lo gratifica e lo calma: impensabile ormai che si accontenti di un altro ciucco o che ne faccia a meno. Lei adesso ama le borsette. Appena può, prende le mie e le indossa e, anche se le ho regalato una borsina tutta sua, continua a preferire le mie. In più adora le chiavi e appena riesce ad agguantarle va alle porte e cerca di infilarle in tutto quello che le sembra una serratura.
Lei è diventata una matta furiosa fissata con le scarpe: oltre che a saltare di gioia quando vede che le porto le sue, controlla anche attentamente che il fratello se le metta e che le abbia messe bene, in più non sopporta di vedere scarpe senza piedi. Il vero problema è al mare, dove notoriamente si lasciano le infradito da una parte e si  cammina scalzi. Che non sia mai: se lei se ne accorge le prende e non ti da pace fino a che non le metti (così spesso sono  costretta a stare distesa sul lettino con le  ciabatte infilate) e se ne vede di abbandonate le prende e rincorre  il proprietario (memorabile un giorno in spiaggia in cui ha preso le infradito di mia sorella e ha iniziato a chiamarla e le è andata incontro urlandole come a dire ma dove vai senza ciabatte) e mia sorella si è vista costretta a mettersele, tanto era perentoria Mina con quelle sue argomentazioni nella sua lingua dei suoni.
Non fanno discorsi lunghi ma si fanno intendere, e le parole che dicono le dicono chiare e ben scandite tipo acqua, latte, scarpe, schiacciata, e quello che  non sanno dire lo mimano tipo cane bau bau, moto brum brum, ciao  con voce e mano. Anche se  per loro salutare vuol dire farlo solo quando le persone se ne sono già andate, che  penso che per loro voglia dire ok, adesso non ti vedo più per questo sei andato via e ti saluto. Anche per il treno hanno una vera passione,  appena lo sentono salutano con la mano e dicono ciao, anche se non lo vedono. Se lo vedono invece aspettano che passi e sparisca, per salutarlo e appena non lo vedono più dicono più con le mani rivolte verso l’alto e la testa di lato. Anche quando finisce il mangiare dicono più in quel modo, e devo dire che questo è un espediente che  serve molto bene per rassegnarsi, loro che sono dei mangioni infiniti.
A Mina non so chi ha insegnato a dire mio, è tutto suo e alza entrambe le sopracciglia arrabbiata quando le viene detto no. Emino invece strappa le cose di mano invece che dire mio: niente parole ma fatti, per lui. Però fa cara alla sorella e le vorrebbe pure dare i baci, solo che lei dice no e scappa via subito.  Ma quando lei non vuole più mangiare porge al fratello i suoi bocconi, che lui accetta volentieri, però anche quando lo vede in difficoltà per prendere le cose che vorrebbe (lui che ancora non si muove in piena autonomia come fa lei) lei sa cosa vuole, glielo prende e glielo dà , lasciandoci sempre stupiti di questo suo altruismo.
I moti d’amore dei due, l’uno verso l’altro, sono strani e non sempre amorosi. Si ridono quando si rivedono la mattina, giocano a nascondino nei loro lettini, ridono di non si sa che cosa, si prendono la mano quando sono nel seggiolino dietro in auto, ma sono anche molto competitivi: se uno fa una cosa subito l’altro la fa uguale, tenendosi costantemente sott’occhio, specie nell’avermi tutta per loro: se uno mi conquista l’altro parte subito all’attacco per conquistare la mamma e chi mi ha già urla impazzito per l’attacco che gli stanno sferzando, neanche fossi un galenoe attaccato dai pirati.
Lei cammina bene in autonomia ma vuole la mano per camminare solo perché  vede me che devo dare la mano al fratello che ancora non cammina bene. Lui cammina da solo da qualche giorno  anche se non ha molta intenzione di andare da solo, va ancora stimolato, ma è stranamente un gran camminatore e adore camminare per lunghi tratti.
Lei è una farfallina femmina ma non antipatica, lui è un marinaio biondo mascalzone e sempre attivo.