giovedì 27 febbraio 2014

Il mio compleanno di mandarino e mimosa

In questo mio giorno, nel giorno del mio compleanno, vorrei dirvi che il regalo più bello è vedervi grandi. Vi ho lasciato a casa da soli con le mie sorelle tutto ieri e un po' di oggi, non fate un pianto né un lamento, vi addormentate e vi svegliate tranquilli e indipendenti, come se al mondo non ci fosse niente di più normale che starvene un po' da soli. E questo ci ha permesso di starcene un po' da soli anche noi genitori, permettendoci di svegliarci con calma in albergo, in quella Locanda San Pancrazio che abbiamo visto crescere e nella quale torniamo sempre volentieri, là appartata ed elegante che non sembra nemmeno di essere in Trastervere. Ci ha permesso di ritrovarci nelle mani e nei pensieri, a me e al Gangster, come ci voleva ed era giusto che fosse. Adesso forse ci mancate meno, perché siete più grandi e siete indipendenti. Anche se, ammetto, che il profumo di carne da latte, come ancora avete anche se avete passato i due anni, che ho sentito di nuovo quando oggi sono tornata a prendervi al nido, mi ha inebriato e mi ha di nuovo dato alla testa, facendomi nuovamente cadere nella rete del vostro amore, delle vostre vocine squillanti, dei vostri entusiasmi e dei vostri nasi appiccicosi. E la festa che ha concluso questa giornata  con voi e i vostri amichetti, le loro mamme che adesso sono parte dalla nostra famiglia allargata, il Gangster, LGP,  e quella torta con le candeline che mi avete aiuto a spengere, mi fa godere il piccolo che siete e in quel vostro piccolo, il grande che mi date. Potrei ricordare i tanti posti che mi hanno visto festeggiare il mio compleanno, le grandi fortune nella vita che ho avuto, come i compleanni bui e senza senso, ma come dicevo oggi al Gangster, non c'è cosa più bella che avere tutti voi, soprattuto perché mi sto godendo voi e tutti i nostri amici a piene mani, con una gioia incredibile, la gioia che dà il profumo dei mandarini oppure quello dell'albero di mimosa che fiorisce davanti al vostro nido in questo periodo o i vostri occhi neri che mi guardano e le vostre bocche umide che mi baciano dicendo subito dopo grazie. Ma grazie a voi!!!!

domenica 16 febbraio 2014

Diario della settimana (dal 10 al 16 febbraio)

Lunedì 10 - Piove tutto il giorno, quasi preoccupantemente. Per fortuna abbiamo furbescamente organizzato a casa nostra un incontro post nido con gli amici fidati Valeria e Ptino e abbiamo invitato anche Giacomo con Raffaella. La casa è una bella baraonda, ma una baraonda allegra, dove si mischiano giocattoli e bambini, dove chi ride e chi piange ma non importa, l'importante è stare insieme e imparare a stare insieme, cosa che non a tutti i bambini viene insegnato. Momenti belli oggi ce ne sono stati, da segnalare la merenda con schiacciata intorno al tavolo, con i bimbi tutti seduti a mangiare e noi mamme in piedi a prenderci il caffè. Mentre verso la fine dell'incontro, abbiamo preso tutti i bimbi sulle ginocchia (io entrambi, ovviamente) per farli saltare con cavallino adì arò e poi a ballare scatenati (la più scatenata di tutti è indubbiamente Mina, che sembra Patti Pravo al Piper) il Geghegè!
Martedì 11 - La giornata parte strana oggi, con un appuntamento deludente dall'assistente sociale per la mia mamma, poi relax dall'estetista e poi di nuovo ho saltato l'iscrizione alla materna, rinviandola alla prossima settimana. Per fortuna il Gangster arriva all'ora di pranzo per vedere insieme la nuova signora delle pulizie, che è filippina e parla solo inglese (e io lì a scervellarmi per cercare di tradurle anticalcare oppure spazzola) e che è veloce, precisa e ha anche un bel sorriso stampato sempre sul viso, valore non da poco e così, mentre la lasciamo al suo operato, io e il maritino ce ne andiamo a pranzo in un buffo ristorante vicino casa, di quelli di una volta, silenziosi e con le tovaglie bianche dove mangiamo tantissimo e bene. Arriva poi così l'ora di andare a prendere i piccoli, il Gangster se ne va e io torno a casa con loro perché di nuovo, per fortuna, vengono a trovarci Ptino e Valeria. Il trio inossidabile dei nostri bimbi, da soli, dà il meglio di sé. Fanno il loro amati turni a nascondersi nell'altra stanza e a venire poi a far paura, mentre gli altri due che rimanevano avevano forse paura davvero, nell'aspettare quella sorpresa anche se annunciata. E poi come rispettano i turni ferrei che si danno! Da sbellicarsi! E poi ancora, altro momento tanto tanto carino, è quando hanno trovato gli ovetti musicali di Music Together e abbiamo tutti intonato una canzone suonando chi gli ovatti, chi le maracas, chi tambureggiando sulla borsa. Una vera orchestrina pazza, con tanto di noi mamme, ovviamente! Siamo proprio un bel gruppo!!!!
Mercoledì 12 - Oggi c'è il sole ma rimaniamo in casa, dopo il nido, per stare un po' con la nonna e il nonno. Peppa in tv, anche se incanta solo Emino, mentre Mina oggi era capricciosa e non voleva fare altro che starmi in braccio. Adesso ha le occhiaie e un visetto da grande, nonché pantaloni che fino alla settimana scorsa le stavano grandi che le sono improvvisamente stretti ma soprattutto corti, facendomi così scoprire che, quelle occhiaie che ha, sono indubbiamente il segno di una crescita repentina. Poi la sera seratona speciale: pizza a tavola con la mamma e la zia! Sì, questa sera ho infornato due pizze, semplici, fatte da me, e ce le siamo mangiate tutti insieme, con i gemelli felici sia della pizza che dell'evento di veder condividere la loro cena anche con noi. Poi, sporchi di pomodori fino nei capelli per non parlare del viso e della parete di cucina vicino al tavolo, doccia per tutti, che adesso i due vogliono fare "da soli" nel senso che tengono loro in mano, a fine doccia, l'erogatore dell'acqua e si sciacquano un po' da soli, con loro grande felicità.
Giovedì 13 - Per fortuna non rimando anche oggi l'iscrizione alla scuola materna, anche se, a causa di un bellissimo sole, sarei proprio tentata di andarmi a fare un giro e rimandare di nuovo alla prossima settimana. Dico per fortuna perché quando presento la domanda di iscrizione dei gemelli, che pensavo avessero un punteggio altissimo, scopro che invece hanno un punteggio molto più basso degli altri perché la scuolina carina, quella vicino al nido, in mezzo agli alberi, non è quella di riferimento di zona, anche se fa parte dell'istituto onnicomprensivo. Insomma, i misteri della burocrazia fanno sì che il nostro futuro sia molto incerto. Sicuramente però non andranno nella scuola vicino casa, quella che spetta loro come zona e dove, per l'appunto, dovevo presentare l'iscrizione. Non appena entro dentro quel plesso mi viene male, quando esco, con quella cuocete delusione in testa, mi viene male ancora di più, a pensare che ai miei bimbi spetta tale tristezza di materna. Per fortuna ancora, oggi avevo fissato per pranzo con il Gangster il quale, non appena viene messo al corrente della pessima notizia, si incupisce anche lui e anche lui, cosa che proprio non mi aspettavo, dice assolutamente no, in quella scuola brutta e caotica i miei fiorellino non andranno. Così mi dà carta libera per cercarne un'altra, accettando anche le materne private. Per fortuna n. 3 oggi, dopo il nido avevamo fissato a casa di Valeria e parlo un po' di queste mie preoccupazioni con lei, che capisce come al solito il problema, e alleggerisco la giornata guardando giocare quei tre nostri bimbi insieme. La sera poi con il Gangster ce ne andiamo al cinema a vedere The Monument Men.
Venerdì 14 - Passo la mattina lavorativa a fare ricerche sulle varie materne alternative. Telefono e fisso appuntamenti, praticamente la prossima settimana ho un fuoco incrociato di visite alle varie scuole private e anche ad una pubblica, aperta di nuovo gentilmente solo per me e vado subito dopo del lavoro ad iscrivere pure i bimbi ad una materna privata vicino casa la cui struttura non è un gran che ma che è famosa per il suo valore educativo. Ci provo, visto che proprio oggi si chiudevano le iscrizioni. Mi sento più tranquilla, anche se sono comunque dispiaciuta di dover stare con l'incertezza, ma forse è solo un segno del destino da dover accettare e, soprattutto, è comodo così, aver l'opportunità di avere altre opportunità grazie alla disponibilità e complicità del Gangster, di nuovo a Rimini per questi suoi corsi. Oggi poi c'è un bel sole caldo e passiamo il San Valentino con i miei amici preferiti: Ptino e Vale, a goderci una bella giornata davanti alla serra del giardino dell'Orticoltura.
Sabato 15 - La mattina parte con Musica in Culla, che come sempre ce la godiamo appieno e poi, sì, visto che i bimbi sono bravissimi, ci fermiamo pure a comprarci le stelle filanti e due cellulari giocattolo nella cartoleria lì vicino, della quale i gemelli seguono incantati le vetrine senza mai chiedere niente e così oggi, via, festa grande, si entra dentro! Poi torniamo a casa per trovare giusto la parrucchiera dalla mia mamma che taglia i capelli a Emino il quale ormai non si ribella più anzi, sta lì tranquillo con aria seria a farsi tagliare i capelli, come a dire certo che so di che si tratta. Mentre Mina si lascia avvicinare solo dopo che ha visto tanta tranquillità nel fratello anche se a lei tocca solo una scalatina di ciuffo, perché i suoi riccioli li lasciamo allungare. Dopo pranzo arriva il babbone e insieme andiamo a comprare le scarpe nuove per i piccoli i quali, grazie ai loro repentini scatti di crescita, stavano camminando con scarpe quasi nuove ma ormai corte. Approfittiamo così degli ultimi saldi e compriamo due paia di scarpe bellissime, a scarponecello rosa con brillantini per Mina, verde loden per Emino. Le indossano subito e, grazie forse a quella nuova comodità, i due camminano tanto tanto tanto con noi in centro, commuovendoci quando li vediamo camminare da soli dandosi la mano, felici di quella libertà e facendo pure sorridere tante persone che si godevano, come noi, quello spettacolo incredibile di due nanetti che camminano da soli, mano nella mano, in centro. Poi via a casa, loro a letto e noi a cena fuori a Settignano, mentre con i piccoli rimane la nuova baby sitter.
Domenica 16 - Via al mare dalla nonna del mare. Lì i bimbi hanno già imparato che, quel che vogliono l'ottengono, e così oggi ho dovuto imboccare Mina tenendola seduta sulle mie gambe perché non voleva mangiare da sola e neppure nel suo seggiolino, e così Emino è stato prontamente tolto dal suo seggiolino dalla zia del Gangster, che non vede l'ora di viziare il piccolo e, addirittura, c'era pure lo zio del Gangster là in piedi vicino a loro che aveva il compito di girare le pagine del libro della Peppa mentre Emino stava essendo imboccato! Che dire, la cosa mi ha fatto schiantare dal ridere, anche se poteva sembrare preoccupante, ma non lo è perché so benissimo che con me i due filano dritto come in caserma e mai si permetterebbero di chiedermi attenzioni così particolari, mentre quando sono lì, neanche il Principino d'Inghilterra riceve tante attenzioni e tanti vizi!

lunedì 10 febbraio 2014

Pensavo che

Pensavo, durante la domenica di ieri passata da sola, mentre voi siete andati con il babbo dalla nonna del mare,
che di un po' di tempo tutto per me ne ho bisogno, visto che ora le giornate ruotano tutte sul punto interrogativo di quando vi sveglierete, se vi addormenterete subito per il pisolino, quanto durerà e che facciamo oggi? 
Che nella gran parte della mia vita passata prima di voi, quel che odiavo di più erano le domeniche senza far niente, quelle dove proprio non sapevo cosa fare e sentivo la tristezza del non saper che fare e che invece adesso, proprio quelle, sono un regalo che il Gangster mi fa e che io chiedo.
Pensavo che mai sarei stata contenta che fosse una giornata di sole e di vento per..... poter fare lavatrici, stendere il bucato, vederlo così asciugare e e stirarlo in diretta, rifiutandomi però di fare quello che sempre mi sono sentita raccontare con soddisfazione (soddisfazione che io non vedevo) e cioè di riuscire a lavare le lenzuola, asciugarle al sole e rimetterle nel letto. No, io ho cambiato tutti i vostri lettini, coprimaterasso e paracolpi compreso, ma non ho poi rimesso le stesse lenzuola croccanti di sole, perché mi va di cambiare e non mi stava certo fatica piegarle.
Mentre stiravo in cucina, magliette vostre e pure i pantaloni, insieme ad altre cose infinite, guardavo il tagliando del biglietto d'ingresso alla Pagoda d'Oro in Giappone, che sta lì appeso in cucina, insieme a quello al Taj Mahal o al Corcovado a Rio de Janeiro e pensavo che, se affronto con serenità queste domeniche di pseudo riposo, passandole  a riordinare la casa, è perché sono stata in quei posti, perché mi sono regalata quei viaggi e che adesso, questa, è solo la chiusura di un cerchio,  o un'altra tappa di un grande percorso che si chiama vita che volevo.
E quando poi mi siete mancati, ma solo alla fine della giornata, quando ho telefonato al Gangster e ho sentito la vocina di Emino che mi ha riconosciuto e diceva Mamma, ho pensato che la forza di una mamma è proprio quella, saper lasciare andare. Perché quei giri che ho fatto io li auguro anche a voi, perché l'impegno che ci metto nel far le cose è per rendervi liberi, liberi di conoscere e apprezzare la musica, per esempio e  liberi di conoscere altre lingue. Quando ho incontrato questa settimana la forse prossima vostra baby sitter,  che mi raccontava che conosce tre lingue perché ha tanto vissuto all'estero, con grande disperazione della sua mamma che da quando lei aveva 20 anni non ha più visto stabile a casa, io pensavo che non credo proprio che mi dispiacerà vedervi andare via, perché in fondo adesso, quel  tenervi con me, dedicarmi a voi, occuparmi sempre di tutto e di tutti, decidere e cercare, portarvi e stimolarvi a fare, è proprio per quello: per vedervi poi andare.
Verserò lacrime amare solo se voi non prederete mai un aereo, solo se non vedrò nei vostri occhi la nostalgia dell'andare e il bisogno di uscire. E quando arriverà il giorno in cui vi dovrò accompagnare in un posto, dove starete senza di me, penserò che sono riuscita a darvi la grande serenità di separaci, perché sapete bene che io e il vostro babbo ci siamo.

domenica 9 febbraio 2014

Diario della settimana (dal 3 al 9 febbraio)

Lunedì 3 - Che sonno questa mattina, e che rabbia che durante il we i gemelli si svegliano alle 6,30 mentre, come riprende la settimana lavorativa, devo svegliarli perché dormirebbero fino a tardi! Oggi pomeriggio Musica in fasce, anche se fuori è invitantemente bel tempo. La lezione è stata carina, finalmente in movimento a seguire i nanetti che si rincorrono felici, peccato che Emino ha poi piantato una grana fragorosa perché voleva bere, perché aveva caldo così l'ho spogliato e la sorella allora uguale e, ovviamente, pure Martino è voluto rimanere in canottiera. E con oggi fine di Musica in fasce. La sera andiamo a cena fuori con il Gangster e per fortuna con i bimbi ci stava mia sorella perché quando siamo andati via loro non ne volevano proprio sapere di dormire e così sono rimasti sul divano con lei.
Martedì 4 - Mi concedo l'estetista per un trattamento viso, che funziona soprattutto perché mi obbliga a stare là distesa per un'ora senza fare niente. Poi mi sgranchisco con una bella passeggiata senza meta in centro, anche se non riesco a resistere e mi affaccio in un negozio di bimbi dove i saldi sono al 70% e compro una pelliccetta ecologica per la mia Mimma per il prossimo anno. Uuuh, chissà che eleganza! Nel pomeriggio non ci rimane che tornare a casa causa pioggia, guardare un po' la Peppa dai nonni e poi salire a casa nostra perché avevamo fissato un appuntamento per conoscere una nuova baby sitter. E' carina e ben educata, parla 3 lingue perché ha vissuto all'estero, ha altre caratteristiche interessanti anche se non è proprio entrante con i bimbi che, appunto, la ingnorano o quasi. Anzi, al momento di salutarla, le dicono ciao come dire vai vai. La sera per fortuna appuntamento settimanale per il cinema con LGP. Il film è I segreti di Osange Country, una saga familiare che non ci appartiene, ma la scusa di uscire è troppo invitante, andare al cinema è una delle cose più belle della vita, e poi, se ci abbino anche le chiacchiere con una amica e le risate che riusciamo a farci tutte le volte, anche per nulla, è imperdibile.
Mercoledì 5 - Passo la mattina lavorativa a chiedermi che c'entro io con quelle persone tristi, mi isolo un po' e trovo così di nuovo la voglia di rincominciare a lottare per farmi trasferire. Pranzo con il Gangster perché poi lui parte per il confine svizzero e, quando è l'ora di andare a prendere i gemelli non ho voglia di tornamene di nuovo a casa con Peppa e i librini, così telefono alla cara Vale, che ha il mio stesso problema e, malgrado che sia piovuto tanto e sia tutto bagnato, decidiamo di trovarci un po' davanti al Teatro di Rifredi, dove c'è un piazzale lastricato e la rampa di scale con scivolo per far correre i bimbi. E' che oggi hanno preferito saltare nelle pozze: risultato zuppi ben bene, anche se felici. Quindi tornata a casa non mi è rimasto che fare la doccia subito a tutti e due e lasciarli poi giocare e cenare in pigiama.
Giovedì 6 - Giornata faticosissima. I gemelli si svegliano quando mancano 10 minuti alle 6. Li sento da prima urlanti, poi festosi, e sempre più baldanzosi. Visto che questa mattina, causa assemblea al nido, prendono solo i primi 14 bambini che si presentano all'apertura delle 7.30, decido che, visto che sono già svegli, di approfittare per prepararli ed essere così fra i primi ad arrivare al nido. Quindi nel cuore della notte o quasi, mi butto giù dal letto, dò loro il latte e li vesto e li rimetto un po' nel loro lettino mentre io finisco l'organizzazione della casa. Mina mi chiede se debbano fare la nanna, ovviamente pentita di tanto suo presto ardire, ma io le dico no e usciamo che fuori è ancora buio. Ovviamente siamo i primi, ovviamente alle 7,35 ero già pronta per affrontare una giornata che comprendeva pulizia della casa, visto che la signora delle pulizie questa settimana è malata, spesa e stiratura di montagne di bucato abbandonato. In un attimo sono arrivate le 13, ora in cui oggi mi restituivano i bimbi. Penso che saranno stanchi morti e che dormiranno subito, non appena arrivati a casa, così li metto a letto e pure io me ne torno a letto. Li sento che urlano e si disperano (fanno sempre così quando sono troppo stanchi), ma io sono più cotta di loro e li ignoro. Giusto il tempo di stare per addormentarmi che anche loro cedono e tutti sprofondiamo in un sonno quasi notturno. Mi sveglio di soprassalto che sono già le 4, oggi c'è un bellissimo sole e io avevo fissato giusto a quell'ora con Valeria e Martino ai giardini. Quindi salto giù dal letto come una molla, sveglio i due, do loro la merenda e, in retromarcia e parcheggiando sulle strisce, arrivo ai giardini. I bimbi spaziano dalla serra ai prati di margherite  alla vasca dove buttano i sassi. Sono sporchi e accaldati ma sono tanto felici e io con loro, anche se oggi è stata una giornata faticosissima.
Venerdì 7 - Andiamo a prenderli al nido con mia sorella, proviamo un po' a portarli sulle altalene dei giardini vicini ma c'è un super pantano che ci fa rientrare a casa, non prima di essere andati a prendere il biscotto alla pasticceria vicino casa.
Sabato 8 - Sono sola a casa oggi e, verso le 5 di mattina, capisco subito di essere stata colpita nuovamente dal terribile virus intestinale. Sogno solo di stare a letto al caldo, così chiamo mia sorella perché mi venga ad aiutare con i bimbi, non appena loro si svegliano, ma dopo che li ha preparati me li molla e io, sprezzante del pericolo e con un mal di pancia lancinante, li porto lo stesso a musica dove almeno mi passa la mattina. Non ho nessuna voglia di cantare ma resisto lo stesso, telefono però al Gangster per chiedergli di rientrare prima a casa. Quando i piccoli fanno il sonnellino dopo pranzo, io mi rimetto il pigiama e torno a letto, dormendo profondamente. E questo mi ristora un po'. I piccoli poi sembra che lo sentano che io non sono in forma, stanno tranquilli in casa giocando fra di loro, si rincorrono per casa ridendo, leggono i loro libri e, non appena arriva il Gangster, giocano con lui come se fosse il loro amico di sempre e io, a pezzi sul divano, mi godo quelle risate di Emino che rincorre la pallina che il babbo gli butta e Mina che gli fa da segretaria quando lui si mette a lavorare al computer. Proprio in bel quadretto e non avrei scommesso niente su di un pomeriggio passato in casa e invece è risultato uno dei più dolci e divertenti.
Domenica 9 - I gemelli se ne vanno dalla nonna del mare con il Gangster. Non prima di aver messo in punizione Emino perché ha picchiato la sorella e vedere subito dopo lei che prendeva un bambolotto e mi faceva il verso dicendo "Birbone, in punizione" mettendolo vicino al fratello. Iniziano così i giochi di ruolo e le imitazioni. Io ho passato il giorno, a parte una bella camminata alle Cascine la mattina, a fare lavatrici, a stirare e cambiare letti e riordinare armadi e, addirittura, a farmi una maschera al viso.  Che detto così sembra bellissimo, ma viene subito a noia stare senza la mia famiglia.

venerdì 7 febbraio 2014

Ptino, Mele e Mimma


Siete stati nello stesso momento nelle nostre  pance, ad ascoltare i rintocchi della campana tibetana mentre noi mamme ci trovavamo insieme al corso di yoga in gravidanza.
Siete nati a distanza di 5 settimane e, insieme di nuovo, vi abbiamo portato, piccoli come solo i cuccioli sanno essere, ancora a yoga, ad ascoltare ancora una volta i rintocchi della campana tibetana e i racconti di noi diventate mamme, che si sentivano investite di un ruolo importantissimo, quello di farvi da mamme.
Da neonati poi siete diventati  dei piccoli, la campana tibetana non era più per cuccioli che si svezzavano, ma per fortuna non ci siamo persi di vista ed è così iniziata la stagione dei giardini. Stesi su delle coperte a quadri, ormai mitiche nel nostro ricordo, occupavamo la stessa aiuola ai giardini dell’Orticultura. Con il primo inverno ci siamo incontrati nelle case, per passare insieme il tempo dopo il nido e abbiamo fatto il primo corso di musica, indimenticabile anche quello. Poi, con la vostra stazione eretta, via sull’altalena, sullo scivolo e a sperimentare l’angolo dei piccoli in giardini da grandi.
Ieri abbiamo di nuovo strappato un’ora di sole a questo fine inverno piovoso, ci siamo di nuovo ritrovati all’Orticultura e, vedervi lì padroni di quel giardino, a scappare da una pozza al treno che arriva, al cogliere le margherite e a buttare i sassi nella fontana, con le guance rosse e il naso rubizzo con tanto di moccio che cola, con le mani sporche e le scarpe di più, come dei piccoli pastorelli felici, mi ha di nuovo fatto dimenticare la fatica del giorno, l’impegno costante, l’annullamento, o quasi, di ogni mio spazio e passione. Ma adesso siete voi, quei tre piccoli moschettieri che si stanno assomigliando sempre più, che appassionate le mie giornate le quali, per predisposizione personale, sono sempre passate all’aria aperta. E così sporchi di fango, accaldati, moccicosi, ma liberi sotto gli alberi, mi avete tanto ricordato di quando passavo le estati in campagna, tutto il giorno fuori, tutto il giorno nel bosco, tutto il giorno ad inventarmi cosa fare. Ovviamente in banda. Come voi. Non potevo chiedere di più e so che anche per voi non c’è di meglio, che formare una mini banda, quella dei tre biondini castani chiari, con Ptino che guida i giochi, le corse e i guai, e con Mele che lo segue ammirato e la Mimma che finalmente può sporcarsi e ha due cavalieri vicino a sé che, malgrado i modi rudi della poca grazia di entrambi, le vogliono bene e la proteggono dai gattini birboni.


domenica 2 febbraio 2014

Diario della settimana (dal 27 gennaio al 2 febbraio)

Lunedì 27 – Piove tanto, e fa pure freddo. I due, ma specialmente lui, ha una tosse da cavernicolo e così decido di non portarli a musica, dopo il nido e poi non ci sarebbero stati neanche Martino e Valeria, motivo in più per saltare. Rimaniamo in casa, ci fermiamo dai miei genitori a guardare la Peppa in tv e arriva pure il geriatra a visitare la mia mamma. Durante la visita i bimbi assistono attenti, in special modo Mina, che segue con interesse, spostandosi per vedere meglio, ogni fase della visita. Che prometta un futuro in medicina? Uuuu Mina come mi piacerebbe che tu diventassi la dottoressa dei bisognosi!
Martedì 28 -  Mi dice Valeria che non verrà in palestra oggi, così colgo quella scusa al balzo per non andarci neanche io e fisso così con il Gangster per pranzare da Eataly e “shoppingare” per i piccoli approfittando dei saldi arrivati al 70% . Il pomeriggio è di nuovo freddo e piovigginoso, così, a parte il caffè e biscotto che andiamo a prenderci a piedi nella pasticceria vicina, dove ormai i due entrano sfacciatamente urlando Luana biscotto e caffè mamma, stiamo di nuovo a casa dei nonni a guardare la Peppa e a festeggiare il compleanno della mia mamma, con la schiacciata alla fiorentina e le candeline che i gemelli hanno spento e riacceso varie volte, dopo che avevano cantato a squarciagola tanti auguri a te alla nonna. Poi inizia il delirio perché torna il Gansger ad un’ora ragionevole, approfitta di quel tempo libero per mettersi a montare un tavolino e due sedie dell’Ikea con la grande gioia dei bimbi, che facevano da assistenti e battevano il cacciavite oppure gli passavano i pezzi e non ne volevano più sapere di venire a cena. Così ho iniziato a rincorrerli, ho patteggiato una cena con latte e quando erano a letto hanno continuato ad urlare sedia, perché volevano stare ancora seduti sulla sedia nuova. Intanto la cena stava cuocendo senza la mia supervisione, eravamo tutti in ritardo e così mentre cenavamo toglievo il piatto di sotto il naso al Gagster perché  l’ora era tarda e io dovevo andare al cinema con LGP. E lì il film è durato più di tre ore, facendomi rincasare molto dopo la mezzanotte. Per fortuna che Wolf of Wall street era avvincente e non ci siamo mai addormentate
Mercoledì 29 - Niente da raccontare oggi. Come sempre piove e come sempre torniamo a casa subito dopo il nido, fermandoci a casa dei miei genitori a guardare la Peppa. E poi a casa nostra con l'unica novità che adesso le poltroncine dei due non sono più in camera, dove invece è stato messo il tavolino con le sedie, ma sono in salotto vicine al divano. Così oggi i due hanno preso seriamente questo cambiamento e si sono messi a leggere i libriccini in poltrona, come se lo sapessero  che quello era il senso dello spostamento.
Giovedì 30 - Quando li sento svegli la mattina mi prende male, perché mi accorgo che il terribile virus intestinale mi ha di nuovo colpito e io, da sola e in piena nausea, ce la faccio appena a prepararmi e a prepararli. Come li accompagno al nido torno a casa immediatamente dopo, mi rimetto il pigiama, vomito un paio di volte e dormo fino all'ora di andarli a riprendere. Però quel riposo mi ha fatto bene, anche perché se no non ce l'avrei fatta. Piove pure a dirotto che sono costretta a portarli in auto uno per volta con l'ombrello, con loro grande divertimento, poi al solito Peppa dai nonni ma oggi siamo saliti prima a casa e, invece che i soliti libri, si sono messi a giocare con i giochi, dopo tanto tempo (difatti erano pure un po' polverosi). 
Venerdì 31 - Vi veniamo a prendere di corsa, insieme al babbone, per portavi con noi a vedere una scuola materna privata, di indirizzo staineriano, dove mi piacerebbe mandarvi. Piove, c'è traffico, e così arriviamo che è già chiusa, anche se avevo telefonato la mattina per dire che mi aspettassero. Rabbia, ma anche lo prendiamo come un segno del destino. Vista la pioggia, non ci rimane che ritornare a casa, anche se io non ne posso più di passare i miei pomeriggi lì, però c'è il Gangster e approfitto di questo evento quasi eccezionale per stimolarlo ad interagire con i bimbi. 
Sabato 1 - Open day alle scuole materne statali vicino a casa. Andiamo in quella più vicina, con la voglia che ci piaccia perché è estremamente comoda. Il Gangster è con me. Varchiamo l'ingresso e scopriamo un mondo fatto di 7 classi di scuola materna, classi di 28 bambini ciascuna per un totale di più di 200 bimbi tutti insieme in classi che si susseguono in un lungo corridoio. Brandine da caserma, classi miste o classi parallele mischiate fra di loro, forse si può scegliere forse no, i gemelli divisi per principio anche se poi, parlando con la Preside, la troviamo più ragionevole e ha detto che valuterà  il nostro caso e che non sarà una scelta imposta. Maestre di tutti i tipi, quelle che brontolano poi alla fine si rivelano più simpatiche, quelle che si vede che hanno problemi personali per come si pongono e immaginati se voglio che i miei figli ne sentano la pessima influenza, quelle piene di sé che ci dicono che la scuola è in una zona a rischio, piena di extracomunitari e di rom. Me la faccio piacere perché  sono tutti concordi nel dire che è una buona scuola, per il giardino riparato (anche se in comune alle 7 classi) e per la comodità della vicinanza a casa. Ingoio e guardo negli occhi il Gangster, che fa, come sempre, il disilluso e mi dice che prima o poi i piccoli dovranno confrontarsi con il mondo e che lui era andato direttamente in prima elementare con 30 bimbi e una maestra e guarda ora dove è arrivato. Per questo io avevo deciso di fermarmi lì. Per fortuna che poi lui ha insistito per andare a vedere l'altra materna vicino a casa, anche se più lontana che necessita sicuramente della macchina, ma che è proprio dietro al nido dove vanno i bimbi. E' di nuovo una casetta nel bosco,  ci sono solo due sezioni, ma i nuovi verranno presi solo in una, per cui i gemelli insieme sicuramente, anche se per loro non è mai stata una priorità dividerli. Una delle maestre che avranno è mite e gentile, le finestre sono piene di luce e il giardino circonda tutto quel fabbricato. La mensa poi è come un grande bar, i piccoli vanno per primi, dove hanno tavolini da 4 e poi li raggiungono, quando hanno finito, un paio di classi delle elementari. Elementari che sono al piano sopra, è solo una sezione e quindi, di nuovo, si offrirà ai gemelli l'opportunità, se proseguono lì, di stare in classe insieme. Vista e presa. Ce ne innamoriamo per questo raccoglimento e aria di casa che ha. Poi, ovviamente, non ci possiamo andare a piedi come sognavo, non fanno il prescuola perché sono troppo pochi quindi obbligatoriamente entarno alle 8,25 e chissà io come farò per il lavoro, ma questo è niente in confronto alla serenità che regalo ai miei bambini in quella piccola scuola che sembra di campagna in mezzo alla periferia industriale della città. Come se fosse una scuola privata ma invece è pubblica. Un peso in meno sul cuore. Intanto i bimbi questa mattina sono stati dalla zia Anna e il pomeriggio pure, visto che pioveva e dovevamo tornare da lei a prendere delle lasagne che ci aveva cucinato.
Domenica 2 - La mattina andiamo a fare colazione alla pasticceria non proprio vicino casa, saranno dieci minuti a piedi e Emino  si è è fatta tutta la strada camminando, mentre Mina stava tranquilla sul passeggino. Abbiamo pure dovuto insistere perché lui poi montasse sul passeggino, dove era disperato e urlava "scendere". Incredibile, ci sono bambini spaventosamente grandi in passeggino mentre lui, un soldo di cacio che ha camminato a 20 mesi, adesso non vuol fare altro! Poi abbiamo ripiegato sul piazzale di ingresso a dei giardini, perché i nostri usuali erano chiusi e lì ci ha raggiunto anche Martino e i tre si sono esibiti, felici, a saltare nelle pozzanghere, a scacciare i piccioni e poi a fare una gara di corsa salendo le scale e scendendo dallo scivolo lì vicino per l'accesso agli handicappati. In rigorosa fila, prima uno e poi l'altro e poi l'altra, si alternavano in questa impresa, aspettando i nostri applausi finali e ridendo felici. Mina sembrava Heidi, con delle guance rosse e il naso che le colava. Che bello vederli così spensierati, contenti sempre di qualsiasi impresa! Che bello anche che andranno, pur in scuole diverse, ma in scuole raccolte, dove sarà permesso loro ancora di godersi questa bella infanzia. Nel pomeriggio poi, piovosissimo (ma oggi non mi lamento, è la Candelora e quindi vuol dire che, se piove, è la fine dell'inverno) siamo andati a trovare mia zia Lucia, perché tanto adesso non importa dove li porti, l'importante è portarli da qualche parte.

sabato 1 febbraio 2014

Quel che lui non riesce a dirvi ma vi dice

Vi dico qua io, adesso, quel che lui non vi dice.
Sappiate che il vostro babbone, che ultimamente vedete poco e male, la prima cosa che fa, non appena torna a casa la sera che voi già dormite, è accendere la luce dell'ingresso, aprire la  porta della vostra cameretta e venirvi a vedere dormire. E non c'è sera che non faccia un pizzicotto sulla guancia ad Emino, chiamandolo il mio campione, e non c'è sera che non carezzi Mina sulla guancia, dicendole beato chi ti sposa.
Non vederlo per voi, anche se poi tutte le mattine che c'è è lui che vi lava e che vi veste, ha forse voluto dire perdere la confidenza, non affidarsi più a lui come facevate con  entusiasmo prima, quando era dichiaratamente il vostro eroe. Adesso quando siamo insieme, vi litigate la mia mano e piangete se lui prende la vostra, non lo cercate e volete assurdamente solo me.
Ieri ho visto, quando siamo venuti insieme a prendervi al nido, che lui è rimasto quasi pietrificato lontano da noi, perché non aveva più voglia di insistere con voi, sicuro del vostro rifiuto nei suoi confronti e questa cosa mi ha tanto addolorato. Per questo il pomeriggio poi l'ho quasi obbligato ad interagire con voi. Così i due maschi legnosi di famiglia si sono di nuovo messi a ballare, facendo ancora  le due farfalle salsiccia che piroettano, mentre Mina gli ha volentieri portato il caffè. Piccoli gesti necessari.
Ma se ancora non siete tornati ad avere pieno slancio verso di lui, e lui mi ha confessato che questa cosa lo fa rimanere male, sappiate che, benché ieri abbia ingoiato anche quel rospo del vostro ormai rituale rifiuto, è venuto poi a vedervi dormire, parlandovi nel sonno come fa sempre.
Io gli ho detto che quel che vi dice mentre dormite ve lo dovrebbe dire da sveglio, ma ci sono caratteri, ricordi, modi di crescere e modalità di gestire le proprie emozioni che non sempre permettono di liberare quel che si ha nel cuore,  e che spesso è più facile parlare ai bimbi che dormono come forse per me è più facile scrivervi.
Oggi poi, sappiate bene, quando il vostro babbone è venuto con me a vedere le scuole materne aperte alla visita dei genitori, ha avuto il cuore stretto, in suo segreto, quando abbiamo visitato la prima materna, quella con 7 classi di asilo che sembrava una caserma, colorata sì, ma sempre una caserma, con anche le stanze del riposo piene di brandire che facevano più caserma che mai e per fortuna che non abbiamo visto il refettorio, che mi posso ben immaginare come possa essere....bene, sappiate che ha ingoiato il rospo, come fa sempre per suo carattere, ha detto che in fondo prima o poi voi due dovevate imparare a combattere con il mondo e perché non partire da subito ... ma poi quando, grazie alla sua insistenza, siamo andati a vedere anche l'altra materna, quella vicino al vostro nido, che abbiamo scoperto raccolta e accogliente, in una strada isolata in mezzo agli uccellini che cinguettano, ha finalmente aperto il cuore e ha detto ora sì che mi sento più tranquillo a mandare qui i miei cuccioli. E sappi che, caro Emino, la prima attenzione è stata per te. Ha detto "il mio Ema che adesso è così bellino quando ripete tutte e parole, se lo mandavamo lì me lo cazzottavano ben bene" e poi ha aggiunto "e al mio fiorellino le avrebbero rubato tutti i giochi facendola piangere".
Per questo bimbi mi sembrava doveroso che io vi raccontassi queste cose, perché voi sappiate quello che lui non riesce a dirvi ma che dice di voi.