sabato 1 febbraio 2014

Quel che lui non riesce a dirvi ma vi dice

Vi dico qua io, adesso, quel che lui non vi dice.
Sappiate che il vostro babbone, che ultimamente vedete poco e male, la prima cosa che fa, non appena torna a casa la sera che voi già dormite, è accendere la luce dell'ingresso, aprire la  porta della vostra cameretta e venirvi a vedere dormire. E non c'è sera che non faccia un pizzicotto sulla guancia ad Emino, chiamandolo il mio campione, e non c'è sera che non carezzi Mina sulla guancia, dicendole beato chi ti sposa.
Non vederlo per voi, anche se poi tutte le mattine che c'è è lui che vi lava e che vi veste, ha forse voluto dire perdere la confidenza, non affidarsi più a lui come facevate con  entusiasmo prima, quando era dichiaratamente il vostro eroe. Adesso quando siamo insieme, vi litigate la mia mano e piangete se lui prende la vostra, non lo cercate e volete assurdamente solo me.
Ieri ho visto, quando siamo venuti insieme a prendervi al nido, che lui è rimasto quasi pietrificato lontano da noi, perché non aveva più voglia di insistere con voi, sicuro del vostro rifiuto nei suoi confronti e questa cosa mi ha tanto addolorato. Per questo il pomeriggio poi l'ho quasi obbligato ad interagire con voi. Così i due maschi legnosi di famiglia si sono di nuovo messi a ballare, facendo ancora  le due farfalle salsiccia che piroettano, mentre Mina gli ha volentieri portato il caffè. Piccoli gesti necessari.
Ma se ancora non siete tornati ad avere pieno slancio verso di lui, e lui mi ha confessato che questa cosa lo fa rimanere male, sappiate che, benché ieri abbia ingoiato anche quel rospo del vostro ormai rituale rifiuto, è venuto poi a vedervi dormire, parlandovi nel sonno come fa sempre.
Io gli ho detto che quel che vi dice mentre dormite ve lo dovrebbe dire da sveglio, ma ci sono caratteri, ricordi, modi di crescere e modalità di gestire le proprie emozioni che non sempre permettono di liberare quel che si ha nel cuore,  e che spesso è più facile parlare ai bimbi che dormono come forse per me è più facile scrivervi.
Oggi poi, sappiate bene, quando il vostro babbone è venuto con me a vedere le scuole materne aperte alla visita dei genitori, ha avuto il cuore stretto, in suo segreto, quando abbiamo visitato la prima materna, quella con 7 classi di asilo che sembrava una caserma, colorata sì, ma sempre una caserma, con anche le stanze del riposo piene di brandire che facevano più caserma che mai e per fortuna che non abbiamo visto il refettorio, che mi posso ben immaginare come possa essere....bene, sappiate che ha ingoiato il rospo, come fa sempre per suo carattere, ha detto che in fondo prima o poi voi due dovevate imparare a combattere con il mondo e perché non partire da subito ... ma poi quando, grazie alla sua insistenza, siamo andati a vedere anche l'altra materna, quella vicino al vostro nido, che abbiamo scoperto raccolta e accogliente, in una strada isolata in mezzo agli uccellini che cinguettano, ha finalmente aperto il cuore e ha detto ora sì che mi sento più tranquillo a mandare qui i miei cuccioli. E sappi che, caro Emino, la prima attenzione è stata per te. Ha detto "il mio Ema che adesso è così bellino quando ripete tutte e parole, se lo mandavamo lì me lo cazzottavano ben bene" e poi ha aggiunto "e al mio fiorellino le avrebbero rubato tutti i giochi facendola piangere".
Per questo bimbi mi sembrava doveroso che io vi raccontassi queste cose, perché voi sappiate quello che lui non riesce a dirvi ma che dice di voi.

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