venerdì 31 gennaio 2014

Due e un mese

Da quando abbiamo spostato le poltroncine dalla vostra cameretta al salotto, avete ancor più preso sul serio la vostra mission “piccolo lettore” e passate la fine del pomeriggio seduti composti sulle poltroncine a leggere i vostri libri. A volte proprio con la pancia in fuori, tipo il vostro babbo, altre invece appoggiando il libro sul divano stile tavolino. Ho fatto anche delle foto per immortalare questo momento, perchè mai avrei sperato di avere due bimbi divoratori di libri.
Ad onor del vero bisogna dire che Emino è quello che dei libri è fissato, mentre Mina lo fa più per imitazione che per altro, attratta invece molto di più dal movimento che dalla staticità. Come per la televisione, che guarda perché lo fa il fratello ma che la annoia poco dopo, anche se poi tv per loro adesso è solo ed esclusivamente sinonimo di Peppa, tanto che credo addirittura che pensino che alla televisione si guardi solo quel cartone e che non ci possono essere altre opzioni, perché quando vedono la tv accesa (rarissime volte, visto che io non l’accendo mai) urlano Peppa senza accettare compromessi.
State crescendo in altezza a vista d’occhio. Ricordo di avervi scoperto cresciuti qualche  giorno fa all’uscita dal nido, quando sono sicura di avervi accompagnato la mattina che eravate più bassi.
Continua la complicità e l’amore/odio fra di voi. Quando non siete insieme, chiedete sempre l’uno dell’altra, anche se poi vi rassegnate subito a non avere vicino il fratello o sorella. Ma adesso la sera, quando vi metto insieme nel lettino, prima di chiudere la porta e farvi dormire separati, mi dite “Mamma via” e “luce spenta” perché volete stare fra di voi nella penombra, a ridere e scherzare nel letto insieme, come due cuccioli di leone. E’ che alle volte devo venire a liberare la povera Mina dal pesante Emino il quale, come vince la battaglia con la sorella, le si siede sopra tipo trofeo vinto e la schiaccia facendola urlare. Ma la mattina appena svegli, la prima attenzione è per l’altro e non vi capacitate che lui o lei continuino a dormire mentre uno di voi è sveglio. Lei con lui è affettuosa e premurosa, previene i suoi desideri e cede le proprie cose per vederlo felice. Lui di lei è l’estimatore e la vede come mentore: quando lei fa qualcosa di nuovo lui ride entusiasta e se lui fa qualcosa di nuovo non è contento fino a quando lei non dimostra la sua approvazione. Adesso iniziano a fare i giochi di ruolo, fanno finta di passarsi il mangiare chiedendo gentilmente all'altro "vuoi?", l'altro prende e fa finta di mangiare e risponde poi "grazie", mentre divertentissimo è quando chiedo di sentire, ad uno dei due, se il fratello ha fatto la cacca. Quando tocca a lui, prende sul serissimo questo suo compito e si appiccica col naso all'altezza del pannolino di lei e, come un vero segugio, dopo che le ha alzato la maglia e tentato di abbassarle i pantaloni, l'annusa profondamente e urla sempre, anche se non è vero "Cacca puzza" e soffia finto inorridito. Lei invece tenta di rincorrerlo, perché lui non si presta quanto lei a farsi annusare, e se le chiedo se Emino ha fatto la cacca, lei risponde sempre no, a prescindere. Al che lui inizia ad abbassarsi i pantaloni e, per puro spirito di contraddizione, urla Ema cacca anche se non è vero, basta contraddire la sorella. 
Lui continua ad essere piagnone e bizzoso, se non riesce si arrabbia, se non ottiene si infuria. Lei invece è obbediente e responsabile tanto che spesso la carico di grandi responsabilità che so che assolverà alla perfezione. Ma se uno fa una cosa, è obbligatorio che l'altro l'abbia o la faccia uguale, impossibile accettare di avere o fare meno. Per questo a volte mi chiedo se andare in classi difese o in classe insieme, alla materna, sarà per loro un bene o un male.


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