mercoledì 26 aprile 2017

Nuova passione: i Puffi

Abbiamo passato la fase dei treni: lunghi pomeriggi alla stazione a vedere passare Frecciarossa, Italo, Regionale veloce, Vivalto, treno merci, ecc.. tutti prontamente riconosciuti e catalogati. Prima di dormire poi, dovevo cantare anche la buonanotte ai treni, e guai se ne saltavo uno.
Poi siamo passati alla passione per i nani di Biancaneve: ognuno aveva le sue caratteristiche, ognuno aveva la sua storia, la passione si estendeva anche per le miniere in generale. Tanto che, in ritardo ormai di un anno, in questi giorni siamo andati a visitare le miniere del parco minerario di San Silvestro, e Ema chiedeva a tutti quelli che lavoravano lì, quale nano fossero. Mi ha anche raccontato che, come se fosse una cosa incredibile,  due amici dell'asilo gli hanno detto che i nani di Biancaneve non esistono. Lui ha prontamente risposto loro che esistono e ne ha le prove: ha visto la porta della loro casa e ora stava proprio visitando, finalmente, la miniera dei suo amici nani.
Però le cose si evolvono e i nani sono ormai stati rimpiazzati dalla nuova passione: i Puffi. La scoperta dei puffi è  stato subito amore, anche se la visione del film è stata terribile, con quella Puffetta che muore e con Ema e Marghe che mi si sono messi a piangere disperati in sala. Per fortuna invece gli episodi alla tv sono molto carini e, soprattutto, pieni di Puffi da conoscere. Anche io da piccola amavo i Puffi però adesso sono un po' arrugginita sui loro nomi e attitudini. Peccato però che la sera Ema, al momento di addormentarsi, voglia sapere tutti i nomi dei Puffi e cosa fanno. Ieri sera c'è stata una sua lunga dissertazione sulle differenze che ci sono fra Puffo sapiente (che non esiste, lo avevo solo inventato io per dare un nome al peluche di un Puffo anonimo che ha e che usa per dormire) e Puffo Quattrocchi. Entrambi sanno tutto, entrabi leggono i libri, l'unica differenza, per fortuna dopo molto l'ha trovata, è data dagli occhiali. Questo l'ha fatto dormire in pace, bisognoso com'è, quel mio bambini preciso, di catalogare tutto e mettere tutto nel posto giusto, Puffi compresi.

martedì 18 aprile 2017

London hippy e Testimone di Geova

Abbiamo passato i giorni di Pasqua al mare, un nostro classico ormai. Vi siamo venuti a prendere dalla nonna, dalla quale siete rimasti quasi una settimana, venerdì e vi ho trovato i grandi e chiacchierini, felici di vedermi tanto che mi parlavate l'uno sull'altra, come gli uccellini la mattina nel nido, vogliosi di dirmi tutto quello che era successo, tutto quello che non mi avevate detto. Siamo andati mano nella mano a comprare l'uovo di Pasqua, come vi avevo promesso per telefono nei giorni di lontananza, quello che avevate scelto, senza cioccolata, solo con soprese, e vi siete sorpresi che conoscessi una scorciatoia, benchè fossimo dalla nonna, e che vi abbia portati a piedi in un posto dove voi andavate sempre in auto. Avevo paura che, dopo tanti giorni, non mi voleste più bene, invece, dopo tanti giorni di lontananza, ce ne vogliamo anche di più.
A Quercianella ci siamo dati il tempo di annusarci di nuovo, e quei giorni di festa hanno dato forma ad un altro pezzo della vostra vita da ricordare: Emino ha conquistato un borsa frigo rosa con Puffetta sopra e l'ha eletta sua borsa delle meraviglie. L'ha riempita di cose preziose (fra cui il libro delle storia che leggevo loro annno scorso nelle ore calde della spiaggia) e ha passato questi giorni tenendola a tracolla sempre, tanto che sembrava un testimone di Geova pronto a diffondere Verbo e dispense. Marghe invece ha riconquistato i suoi riccioli morbidi, che dalla nonna sembravano sgonfiati, ha indossato una maglietta che le avevo comprato tempo fa, con la bandiera inglese e la scritta "I wonna live, love e laught in London" e ha svolazzato libera e felice come una ragazza selvaggia di Carnaby street.  Abbiamo condiviso la Pasqua con un'altra famiglia felice, che  come la nostra ha  voglia  di stare bene, con loro abbiamo fatto il barbecue e pranzato all'aperto e ringraziato il cielo per quello che abbiamo.

venerdì 7 aprile 2017

Senza

Siamo arrivati alle lunghe vacanze di Pesach. Da questa mattina niente più asilo. Da questa mattina inizia la settimana in cui vado al lavoro da sola, con voi gemelli sistemati qua e là. Questa mattina ho avuto un tuffo al cuore, nel lasciarvi a casa a giocare, nel passare davanti ad un glicine senza che voi indovinaste il nome di quella pianta, senza fermarmi dal fornaio a comprare l'occorrente per la vostra merenda. Questa mattina mi avete dato un bacio frettoloso e vi siete rituffati nei vostri giochi.
Questa sentire la vostra mancanza mi fa male al cuore ma mi fa felice nel vedervi diventare indipendenti. Anche se, ormai, senza di voi non ci so stare. Vi voglio benissimo, amori miei grandi!