giovedì 30 maggio 2013

Diciassette

Diciassette è un numero che a me porta fortuna, per questoi mi piacerebbe tanto che imparste a camminare proprio in questo mese, perchè  sarebbe bello poi, negli anni, quando racconterò la vostra storia, dire che avete iniziato a camminare a diciassette mesi. Quelli che compite oggi.
Per ora solo Mina prova ogni tanto a staccarsi e rimanere ferma immobile sui suoi piedi, con le ginocchia un po' piegate in stile sci, la testa bassa che per guardare alza gli occhi in alto ma non muove la testa per paura di perdere quell'equilibrio precario. E quando la scopro così mi fa un misto ridere, un misto commozione, un misto incoraggiamento e ammirazione. Però cammina volentieri e vuole solo una mano di appoggio, due no, le rifiuta perchè sono veramente troppo, per una che si ritiene abile come lei.
Emino invece è migliorato nella voglia di camminare (fino a poco tempo fa, dopo un po' che lo facevo cammianre si sedeva come a dire ora io da qua non mi muovo, il mio l'ho già fatto per oggi se ne riparlerà in seguito) Adesso invece vuole lui essere preso per andare, e lo indica alzando le mani in alto come a dire portami oppure prendendomi lui mano nella mano e guidandomi. Adesso si fa dei bei pezzi a piedi, preferendo camminare nell'erba alta piuttosto che nei comodi vialetti e preferendo al moto in piano la discesa e la salita, per non parlare del salire gli scalini, attivià che esalta entrambi.
Mina da quando ha scoperto il moto non fa altro: portarla ai giardini vuol dire guidare una macchina impazzita che vaga da un posto ad un altro, sali scendi, di lato in avanti, girando a destra e poi indietro, via , in un moto perpetuo che non la vede mai stanca anzi, bramosa di provare e vedere tutto, felice di farcela e di riuscire ad andare. Emino invece, ai giardini, è ancora affascinato dallo stare nella casina di le, dal mescolare l'insalata e giocare con le bimbe più grandi a fare le torte anzi, a distruggere le torte delle bambine più grandi. Le bambine più grandi lo sopportano con pazienza, ridendo quando dico loro che ha solo 16 mesi, come a dire che  è piccolissimo, in confronto ai loro 3 o 4 anni. Mentre le bimbe più grandi sono tutte innamorate di Mina, che carezzano con delicatezza e che tentano di prendere in braccio se non fosse che io lo impedisco loro per paura che la facciano cadere. Mina accetta con gioia le carezze e guarda ammirata tanta altezza (roba che a stento arriva ad un metro, l'altezza delle bambine più grandi...).
Adesso i due sono una spugna: imparano a fare tutto quello che vedono. Mina ripete tutto quel che sente dire e che vede fare. Adesso dice grazie oltre che a mamma e babbo, e copia qualsiasi intonazione. Si pulisce la bocca con il tovagliolo (questo glielo hanno insegnato siucramente al nido) e si mette felice le dita nel naso non sapendo però dove appoggiare i tesori che ne estrae. Così ricorre al vecchio metodo di nascondere le cose che non vuole dietro alle spalle, ma diciamo che le sue caccole si fermano prima sui capelli dove si incagliano formando piccoli grumi che non fanno proprio effetto balsamo. 
Emino invece dice solo scarpe, oltre, ovviamente, ad un dolcissomo mamma. Mentre babbo niente. Però quando mi sente dire squisito, via subito con il dito indice a vite sulla guancia e quando canto "Pettirosso corvo vola via, il picchio batte l'albero" lui fa il verso di volar via con le mani e del picchio che batte l'albero. 
Dopo che l'ho vestito e lo metto in piedi sul fasciatoio, gli dico "Fatto, abbraccia forte la mamma," e lui mi abbraccia stretto e appoggia la sua testa sulla mia spalla, mentre Mina, alla quale dico lo stesso, mi abbraccia solo per essere portata via di lì, niente gesto tenero. Però quando la lavo sul lavandino, lei si drizza in piedi e mi guarda negli occhi da vicino e mi dà i baci sulla bocca 
La cosa che maggiormente affascina Emino e il vedermi rassettare la cucina, soprattutto il momento "smonto" la lavastoviglie lo rapisce come se stessi facendo una danza magica e segue ipnotizzato  i piatti che vanno nel cassetto in basso, i bicchieri nello sportello a vetri in alto, le tazzine a destra, le posate nel cassetto del tavolo. Non si perde un passaggio. Come pure quando preparo la loro cena si sporge per vedere meglio come faccio a girare la minestra e cosa prendo dal frigo. Tanto che ultimamente, al momento di preparare la cena, lui lo porto con me in cucina e lo metto sul suo seggiolino a guardarmi: non fiata per tutto il tempo, rapito da quel mio fare.
Adesso non giocano più tanto insieme, però si danno le cose con un gesto gentile, capendo da soli di cosa l'altro ha bisogno. Fanno pure il girotondo insieme a me, Mina prende per mano Emino e insieme battono i piedi forti e ridono al momento tutti giù per terra, quando si buttano giù divertiti. 
Quel che capisco, vedendoli crescere, è che stanno captando tutto quello che c'è in giro, nell'aria e nella vita, e non sfugge loro proprio niente. Per questo mi sento tanto in dovere di dar loro il meglio, l'esempio e la gioia che si meritano.
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domenica 26 maggio 2013

Diario della settimana (dal 20 al 26 maggio)


Luendì 20 -Abbiamo un sonno stecchito  questa mattina, che è quasi un dispiacere alzarsi e svegliarvi. Per fortuna che nel pomeriggio viene a trovarmi/vi Maria con la quale insieme veniamo a prendervi al nido e stiamo nei giardinetti lì vicini, a farle vedere che voglia avete di camminare e di sperimentare. Oggi di nuovo c’è l’ebrezza dello scivolo classico ma anche al rovescio, cioè vi ingengnate per rilaslirlo dal basso. E la mamma di Milo, anche lei lì, mi rassicura sul fatto che anche lui la picchia e sbatte la testa in terra, come fa Emino. Compagni di nido, compagni di tutto. Oggi comunque siete stati proprio bravi. Ah, la maestra ha tenuto a sottolineare quanto oggi avete mangiato: dice che vi siete fatti fuori certi piatti di pasta al pomodoro che saranno stati quasi due etti! Io le ho taciuto che ieri sera siete andati a letto senza praticamente cenare.
Martedì 21 -  Questa mattina all'arrivo al nido Josh, accogliente come al solito, bacia Emino che non è molto felice dell'approccio e poi se ne va senza dare il consueto bacio da innamorato a Mina, che lo rincorre urlandogli. Josh così le corre incontro e si stampano il solito bacio sulla bocca misto a leccata di naso moccicoso, che pare sia quello che piace più di tutti ai due. Poi io ho una dolorosa sessione dal dentista, così chiamo in aiuto mia sorella Anna per venirvi a prendere al nido e stare con voi un po' nel pomeriggio. In più arriva pure il babbo Gangster per darvi cena e farvi il bagnetto e mettervi a letto, mossa con la quale si concolude la giornata praticamente di tutti.
Mercoledì 22 - Operazione tende da sole perfettamente riuscita, anche troppo direi, perchè oscurando il terrazzo si è creato in cameretta l'effetto "ancora notte" e i gemelli, compresa la sottoscritta, si sono svegliati alle 7,30. Peccato che ero sola e peccato che dovevo essere al lavoro alle 8.  Come ridolini faccio tutto, con i due che sono meravigliosamente ridanciani questa mattina, scherzano e ridono felici mentre mi occupo di loro e riesco ad arrivare al lavoro con 40 minuti di ritardo (e penso che bello lavorare vicino, pazienza se ancora il lavoro bello ma lontano non arriva, almeno mi godo i due minuti di auto che ci metto ad arrivare all'attuale lavoro, che non è niente di che ma che è pieno di persone sane e positive, il che non è poco).  A catena si ritarda tutto e faccio giusto in tempo a fare la spesa e venirvi a prendere per andare a Music togheter. Ovviamente prima che inizi la lezione facciamo un giro nel negozio dove si tiene il corso e riesco di nuovo a comprare delle scarpe per voi al 50% di sconto. Questa volta n. 21 (adesso avete il 19) perchè sono quelle invernali che spero vi staranno prima o poi il prossimo inverno. Sono rosa antico scuro con brillantini per lei e grigie per lui. Anche Martino se l'è comprate uguali, ovviamente. Al corso Mina si è arrabbiata tantissimo perchè voleva stare sola con me, voleva camminare, voleva essere tenuta in braccio, non voleva che si avvicinasse il fratello, che invece è stato buonissimo rapito da quelle canzoni. Lei invece ha preso una bizza colossale, tanto che anche l'insegnante mi ha chiesto se poteva fare qualcosa, perchè si sentiva solo lei. E quel suo pianto ha innescato poi l'effetto catena, anche tutti gli altri bimbi si sono messi a piangere a turno ed è diventato un delirio. A casa di corsa con cena latte e biscotti e io con un mal di testa colossale.
Giovedì 23 - Anche questa mattina Mina piange quando la lascio al nido, non vuole lasciarmi, come succede negli ultimi due giorni. La lascio con il cuore stretto, fra le lacrime e vado dal parrucchiere. Poi incontro il Gangster per pranzo e cerchiamo di fare una specie di piano ferie, che con lui tanto è sempre più che in discussione, come tutte le programmazioni anticipate. Dopo il nido andiamo subito ai giardini vicino casa con la baby sitter spagnola e Martin e Vale, anche se il tempo è inizialmente piovoso. Ma i giardini con il brutto tempo sono bellissimi: non c'è nessuno e noi non desistiamo I due si dilettano con lo scivolo, con l'esplorazione del territorio e con l'appoggiarsi per camminare, ad una bici di Ari, spingendo Martin comodamente seduto sopra. A casa veloci che io e il Gangster dobbiamo andare al cinema. Abbiamo la pessima idea di andare a vedere "Una bellezza infinita" che non è un film ma un insulto alle persone che hanno pagato il biglietto e che stanno pure perdendo del loro tempo prezioso a vedere un film assurdo, tanto che alla fine del primo tempo chiedo al Gangster di andarcene. Lui insiste per rimanere, sperando che il film migliori e invece prosegue nel suo delirio e usciamo allibiti e insultati da tanta bruttura e dal fatto che stavamo pure pagando una baby sitter per perdere tempo lì.
Venerdì 24 - La mattina inizia con un sonoro litigio mio e del Gangster, che di nuovo fa comodamente gli affari suoi di mattina lasciandoci tutti ad aspettarlo e per di più facendomi di nuovo fare tardi al lavoro, con conseguente ritardo di tutto. Gli urlo offesa da tanto egoismo e lui urla a me.  I bimbi si impauriscono e piangono disperati. In più Mina, di nuovo, all'ingresso del nido non vuole che la porti nella stanza e gira i piedi per tornare indietro e piange quando la lascio. Così, grazie a queste due situazioni unite, passo una mattina con il cuore stretto, tutta stonata. Per fortuna che dopo il nido avevo fissato con la preziosissima Vale e Martins all'Orticultura, dove ci ritroviamo anche se fa un freddo birbone, se tira un vento gelido ma che ci importa a noi, è più bello vedersi che stare in casa da sole. Ci aiuta la baby sitter italo greca che arriva come al solito tardi e che sta con Mina, che adesso vuole esplorare solo il territorio, passando in contunazione da un posto ad un altro, senza sosta. Emino invece sta con me, butta un po' di sassi nella vasca, camminucchia, e aspetta perplesso il passaggio del treno che vede me e la Vale entusiaste, mentre i bimbi sono molto perplessi da questa nostra gioia. Ma se le mamme sono felici, anche i bimbi si adeguano!
Sabato 25 - Tris di compleanni oggi: l'amica Laura Gommapane, Debby di Torino e anche la nuova baby sitter spagnola, alla quale ho mandato, per gli auguri, la foto di Mina vestita da spagnola per carnevale. Questa mattina i due hanno dormito fino alle 8,30, dopo un timido tentativo di pianto alle 6,30, non accolto da me. E, per punizione di ieri, quando il Gangster ci ha fatto fare tardi a tutti, sono toccati interamente a lui  entrambi i bimbi per il latte e la loro vestizione. Poi, sotto una pioggia scrosciante da far paura, ce ne andiamo dalla nonna del mare perchè quando piove almeno là abbiamo una casa diversa che ci più accogliere e anche perchè, originariamente, oggi il programma era andare al mare per prendere il sole. Invece fa un freddo birbone. Pranziamo tutti insieme, con i gemelli che si mangiano la loro pasta al ragu ma non disdegnano neanche i nostri spaghetti alle seppie e frittura di totani. Poi li lasciamo esibirsi con la nonna e la zia del Gangster e io e lui ce ne andiamo a fare dei giretti e delle visite. Cena alle 18,30 per i due, bagnetto e pigiamino e via, a dormire in auto mentre rientriamo a casa. 
Domenica 26 - Incredibile ma vero i due dormono fino alle 10, dopo un breve tentativo di lamento alle 7.30. Inutile dire che io e il Gangster ce la godiamo alla grande, questa mattina, rimanendo a letto fino alle 9 e facendo poi colazione a casa con tè e biscotti, come una famiglia che non ha due gemelli piccoli. Usciamo poi tutti insieme con il passeggino, giretto nel parco vicino e spesa alla Coop, questa volta proprio come una famiglia ha  due gemelli piccoli. Nel pomeriggio poi, con il sole che finalmente si ripresenta, andiamo alla festa nel giardino della nonna di Martino. Quando stiamo andando dico in auto al Gangster quanto sia bello che ci sia lui ad accompagnarci e lui fa una faccia come dire eh quanto sono contento... Ma io lo so che in fondo in fondo lui è un nostro appassionato. Alla festa ci sono  personaggi eterogenei che mi fanno apprezzare la spontaneità e affinità che ho con Valeria. Ma ogni personaggio ha la sua storia, per quanto sia paradossale, semplice o inventata. E per una romanziera della vita come me, è tutto lievito che fermenta.

domenica 19 maggio 2013

Diario della settimana (dal 13 al 19 maggio)

Lunedì 13 - Emino a casa per troppa tosse. Porto Mina al nido e anche con lei ho il tempo di farle fare tutto il vialetto d'ingresso a piedi, con lei che si ferma quando passano le persone perchè vuol essere guardata. Con Emino ce ne andiamo in giro, a comprarmi 4 paia di ballerine di colori diversi, un po' ai giardini che la mattina però sono tristi e a casa, dove lui dorme spossato. Vado a  prendere Mina e  insieme andiamo tutti ai giardini vicino casa, dove ci aspetta Martino e dove ci accompagna, oggi per la prima volta, la baby sitter spagnola, che da sola non ce la faccio più a tenerli entrambi. Con lei va più che bene, ci dividiamo i bimbi e permettiamo così ad ognuno di avere piene attenzioni. Oggi Mina ha imparato a fare la spericolata sullo scivolo: la salgo io in cima senza farle fare le scalette, dico uno due e tre e lei scende senza paura, con il vento nei capelli ed un sorriso felicissimo. Anche Emino lo fa, frenandosi un po', ma felicissimo dell'applauso che riceve tutte le volte che scende. Che bello che è vederli sperimentare la vita.
Martedì 14 - Ho la pessima idea, questa mattina, di non mandare al nido neanche Mina, visto che Emino deve stare a casa un altro giorno. Lei oggi è una furia: si arrabbia nel passeggino per il sole e per la noia, perchè andiamo in un negozio a provarle le scarpe e non vuole, perchè lei non vuol fare il pisolino dopo pranzo e urla come un ossesso per essere liberata dal lettino, mentre il fratello è là stramazzante di sonno, insomma, mi fa proprio pentire di non averla spedita al nido. Per fortuna che avevamo fissato ai giardini dell'Orticulura con Martino e Vale e anche la baby sitter greca (ormai quasi indispensabile un aiuto ai giardini), anche se oggi si sono comportati benissimo. Così abbiamo passato il pomeriggio caldo al fresco degli alberi su di una panchina a giocare con i sassini e con le bolle di sapone e a fare tutti insieme il giorotondo, dove loro subito hanno imparato a cascare sul tutti giù per terra. La sera io e il Gangster usciamo a cena, ma proviamo un ristorante nuovo che è di nuovo una grande delusione, come ormai siamo abituati in questa città.
Mercoledì 15 - Nido entrambi, anche se Emino si meriterebbe un altro giorno di fermo, dalla tosse catarrosa che ha. Ma oggi pizza come pranzo al nido e mi sembra un evento imperdibile.  Music Together di seguito al nido e oggi Mina è praticamente un'egoista di mamma: mi sta appiccicata tutto il tempo urlando se la siedo vicino a me invece che in braccio o se si avvicina il fratello, che invece è un angioletto. I due danno spettacolo di gelosia e soprattutto lei caccia delle urla finto pianto che zittiscono anche l'insegnante di canto. Quasi da vergognarsi. E neanche l'esordio nel negozio per bimbi dove si tiene il corso è stato dei migliori: ci sono le scarpe per loro al 50% di sconto così faccio incetta di sandali e i due, per provarli, si divincolano urlando per l'eccesso di shopping. Risultato: un paio di sandali aperti per lui blu e rossi, un paio di sandali aperti per lei blu con farfalle colorate, un paio di sandali con la punta chiusa per lei rosa con fiocchetto. Adesso siamo a posto!
Giovedì 16 - Oggi piove, così il pomeriggio programmato da tempo con il babbo Gangster diventa una prigione. Vi veniamo a prendere al nido con un cielo minaccioso che si trasforma in rovesci d'acqua non appena saliamo in auto. Non ci rimane che passare dall'amico a ritirare un quadro incorniciato, voi curiosi vagate per il negozio e poi siamo costretti a tornare a casa e rinchiuderci nella stanza, che ormai per voi è sinonimo di prigione. Iniziano da subito le gare per stare con me, l'uno toglie le mani dell'altro dalle mie perchè vuole l'esclusiva, così io mi defilo, esco proprio di casa e vi lascio con il Gangster. Che mi dice che con lui i bimbi sono stati buoni e sclerano solo quando mi vedono perchè sono entrambi innamorati di me. Comunque le botte che Emino mi tira adesso non mi sembrano sinonimo di innamoramento ma di rabbia bella e grossa. A letto loro, a litigare noi per dei pannolini ad offerta che il Gangster non ha trovato alla Coop. Ma il nervosismo parte dal pomeriggio, durante il quale il Gangster ammette di preferire di gran lunga lavorare fino a notte piuttosto che stare con quei due che ti lavano il cervello. A me lo dici!
Venerdì 17 - Oggi vaccino, per fortuna l'ultimo. Troviamo una dottoressa carina, che fa veloce e i due piangono solo giusto per la puntura, poi guardano curiosi tutti, specie Mina che guardava la dottoressa come dire "ho capito chi sei,  non provarti a farmi la puntura!".  Niente febbre post vaccino, come invece è stato le altre volte, ma tanto nervosismo dovuto anche al tempo piovoso che ci impedisce di uscire. Emino ha ripreso a picchiarmi, a battere la testa in terra e a non voler far niente altro che piangere. Risultato: per lui cena con latte e biscotti alle 17,30 e di filato a letto, senza nemmeno aspettare un secondo per russare sfinito. Sono rimasta così con Mina che, da seduta in terra, si è alzata da sola senza reggersi ed è rimasta dritta ferma in piedi in equilibrio, staccata da ogni appoggio. Questo sì che è un evento!
Sabato 18 - La baby sitter italo greca non sente la sveglia, questa mattina, così non si presenta e ci fa saltare tutti i piani: avevamo deciso di lasciarle i bimbi per andare a fare una passeggiata in collina con il Gangster. Rimediamo mettendo i bimbi in auto e andando al Giardino delle Rose, che è bello come sempre e dove i due, ognuno in braccio a noi, sperimentano il posto diverso, il tatto dei petali di rosa bagnati, delle foglie delle piante, Mina del camminare per mano e fare gli scalini, Emino del passeggiare sulle spalle del babbone. Quando fanno il sonnellino pomeridiano li lascio soli con il Gangster e vado dal parrucchiere: quando torno trovo il Gangster che sclera e mi dice che mai più devo assentarmi e lasciarlo solo, che lui non ci sta con quei due matti scatenati, che sono pericolosi, che ti lavano il cervello, che io sono matta a stare con loro, che devo prendere un aiuto, che non sa come ce la faccia a starci tutti i giorni. E ci è stato da solo solo mezz'ora! Io mi schianto a ridere quando lo sento lamentarsi, finalmente capisce il perchè la sera gli dico sono stanca morta e lui rimane perplesso perchè non gli sembra che abbia fatto molto per stancarmi a tal punto. Nel pomeriggio il tempo è incerto, Martino ha la febbre e così decidiamo anche noi di non andare a Pompieropoli ma ce ne andiamo a comprare dei seggiolini da tavolo nuovi e al parco di Villa Vogel, dove facciamo un po' sgambettare i due, li montiamo sulla giostra e poi è già ora di rientrare per la loro cena. Noi invece usciamo per cena (questa volta la baby sitter arriva) andiamo al Cibreo e poi al Festival del gelato, ormai un classico per noi. E lì quanti ricordi e quanta acqua sotto i ponti è passata dalla prima edizione di tre anni fa  in Piazza Pitti, dove andavamo con il Gangster tutti i giorni a pranzo perchè io lavoravo in centro e stavo malissimo e lui mi incontrava tutti i giorni per sollevarmi il morale. Anno scorso invece ricordo di esserci andata con i due piccolissimi, faceva un caldo abissale e nell'ovetto ricordo che erano preoccupantemente sudati. Oggi invece hanno pigamini colorati e dormono tranquilli nella loro cameretta.
Domenica 19 - Andiamo al mare del Gangster, oggi invitati da sua cugina (che sarebbe poi bis cugina, visto che il Gangster, come è per i gemelli, non ha cugini). Ci aspetta praticamente un pranzo di Natale, con una super tavolata che spazia in varie generazioni e con i gemelli bravissimi a tavola con noi, che mangiano da soli la pasta e Mina, soprattutto, messa lontano da me, si adegua, con il suo buon carattere, a questa solitudine in mezzo a sconosciuti e fa, al solito, quasi buon viso a cattivo gioco. A mi si stringe il cuore a vederla lontana, ma la tengo d'occhio e vedo che poi prende confidenza e mangia tranquilla. I due hanno dato spettacolo per quanto sono bravi a tavola (ci credo, non ci stanno mai insieme agli altri, per questo stavano bravi, era un evento eccezionale da studiare) ed hanno retto anche senza pisolino pomeridiano, appisolandosi appena quando siamo usciti in passeggino e andati a fare una passeggiata in fronte al mare. Poi dalla nonna del mare il Gangster ha fatto loro la doccia con lui, con un pessimo risultato visto che entrambi hanno urlato disperati neanche stessero subendo qualche tortura, e abbiamo messo loro il pigiamino e messi in auto, in modo da farli addormentare durante il viaggio (anche se Mina ha saltato questo passaggio rimanendo sveglia a studiarsi le scarpe) e metterli poi di filato a letto nella loro cameretta.

venerdì 17 maggio 2013

Venerdì 17


Venerdì 17 è un'accoppiata vincente che mi porta sempre una gran fortuna. 
E' un giorno speciale che mi porta in dono sempre un evento che va ricordato. 
Oggi Mina si è alzata in piedi da sola, senza appiglio alcuno, ed è rimasta in piedi in mezzo alla stanza in equilibrio, senza alcuna presa. 
L'avrei stritolata dall'abbraccio forte che avrei voluto voglia di darle, ma mi sono trattenuta per non farla cadere,  per non sembrare apprensiva, per non metterle paura. Quando poi si è seduta le ho detto, con una voce calda e tranquilla: " Mina mia, sei stata proprio brava." E lei mi ha sorriso come fa lei, arricciando il naso e passando a fare altro, che per lei riuscire non è una cosa speciale, ma è  un suo dovere.
Grande bimba mia!
Allora mi sono ricordata di un altro venerdì 17, era il 2010, era inverno perchè era dicembre, nevicò, ma fu comunque un giorno specialissimo, che mi portò a voi. 
Scrissi altrove questo, immaginando di parlarvi, non sapendo che sareste arrivati addirittura in due, quando mi sarei già sentita felicissima ad averne solo uno, di bambino.

"Se tu fossi qui non andrei all’appuntamento di venerdì 17 sconfortata una volta di più.
Se tu fossi qui le cose che ora sono importanti e insormontabili sarebbero solo passaggi veloci con la testa vuota in attesa di fare altro e magari di rivederti
Se tu fossi qui sarebbe tutto più rumoroso e il disordine che io produco naturalmente sarebbe tutta colpa tua.
Se tu fossi qui avremmo bisogno di un armadio in più o forse no, rinuncerei al mio, che i vestiti non sarebbero più così importanti per me
Se tu fossi qui ti insegnerei l’importanza dei colori vivaci, del disegnare con precisione e di usare la voce con chiarezza, che ad unirci sarebbero gli occhi ma anche le parole, così importanti per me
Se tu fossi qui non mi sentirei così diversa da tutte le altre, non mi sentirei sola quando sono sola e non mi sentirei arida
Se tu fossi qui sarebbe solo per noi tutto il giorno, per poi alla sera riordinare il divano ed aspettare chi torna sul suo cavallo bianco con sella in pelle, a guardarci innamorato, che già saremmo innamorati fra noi e noi di lui, per ritrovarsi innamorati tutti
Se tu fossi qui ti insegnerei ad andare lontano, che tanto chi ci separa a noi?
Se tu fossi qui  sarebbe stancante ma meglio che noioso
Se tu fossi qui sarebbe futuro concreto, anche se non si può mai sapere ma sarei autorizzata a progettare anche senza sapere
Se tu fossi qui sarebbe naturale, sarebbe come dovrebbe essere, sarebbe il compimento"

mercoledì 15 maggio 2013

Una mamma che Vale



Martino è il cuginetto acquisito dei gemelli. Non sono parenti di sangue ma sono parenti di vita, che conta forse molto di più. Il giorno della festa della mamma ho sentito l'obbligo di raccontare a Martino quanto sia fortunato ad avere una mamma che Vale e spedirgli questa lettera.

Caro Martino dal sorriso facile,
vorrei che tu sapessi che della tua mamma hai i colori, i capelli biondi e spettinati, gli occhi azzurri come il cielo limpido dove volano le rondini, ma soprattutto hai il sorriso degli occhi prima ancora che della bocca.
Sappi che sei fra i bimbi più fortunati che ci sono, perché hai scelto una mamma che ti fa piroettare nella vita, che ti ha messo nel passeggino e via, per volare sempre  insieme con il vento alle spalle, a volte senza sapere nemmeno bene dove sareste andati, ma tranquilli della vostra vicinanza e quel che succeda succeda, tanto basta aver il vento a favore per andare in un bel posto.
Le hai regalato l’opportunità di essere come lei ti ha sempre voluto: felice, sereno e sorridente, simpatico con tutti, curioso e dispettoso quanto basta per non farti schiacciare da troppe doti, che nessuno ti vorrebbe diverso dal Martino che inciampa su Ema o che si appoggia alla Marghe.
Un giorno scoprirai (anche se so bene che fin da adesso in cuor tuo lo sai) che questa mamma speciale, che non a caso si chiama Vale perché è una donna che vale,  ti ha regalato la libertà di non avere confini, di non avere paure e di non avere una monotonia nella quale intristirti. Ti ha preso e messo in mezzo al mondo, senza mai farti fare qualcosa che tu non fossi in grado di fare, ma portandoti ad essere, passo dopo passo, un bimbo  con il sorriso e con lo sguardo curioso, un maschio che non si prende sul serio e che sa abbracciare con entusiasmo i suoi amici sempre per primo.
Io ho avuto il privilegio di vederti crescere e di essere amica di una mamma così allegra che mi ha insegnato a non avere paura, neanche nell’avere due bimbi invece che uno,  con lei ho scoperto la tranquillità che tutto si può fare, che il parcheggio si trova, che se piove si esce ugualmente e che gli alberi sulla testa sono molto più belli di un soffitto.
Abbracciala forte in questo giorno della sua festa, e alza, come sai fare, la mano quando lei ti chiede chi è l’amore della sua mamma: non ne avresti potuto avere di migliore.

domenica 12 maggio 2013

Diario della settimana (dal 6 al 12 maggio)

Lunedì 6 - Portiamo i due al nido, lasciando Mina ferma immobile ritta in equilibrio da sola, che neanche alza la testa o quasi respira per la vertigine di quella novità e per la precarietà di quel suo equilibrio, vado al lavoro e non faccio quasi in tempo ad iniziare e pensare che oggi proprio non ho voglia di fare quel lavoro, che chiamano dal nido per dire che Mina ha 38 di febbre. Beh, in effetti questa mattina mentre le davo il latte l'ho sentita un po' più calda del solito, ma si era svegliata da poco così pensavo che fosse calda per il sonno. A casa poi non è così malata, non ha tutta quella febbre e così mi metto svogliata con lei a giocare in salotto, perchè il pensiero di stare un altro giorno in casa mi rende triste, e forse lei se ne accorge, tutta silenziosa a fare i suo giochini. Dorme tantissimo dopo pranzo, si sveglia con 38 e così mi intristisco ancora di più, perchè salta l'appuntamento ai giardini con Valeria e Martino. Per fortuna che è brutto tempo e così non vanno neanche loro. Vado a prendere Emino, lo faccio camminare per la prima volta nel vialetto e anche sul marciapiede, tenendolo per le mani e poi  a casa a cercare di arrivare all'ora di cena, che lo vede di nuovo nervoso. Che brutto momento che abbiamo Emi, e anche te mi sa che lo senti, perchè quando sono venuta a prenderti al nido non mi sei corso incontro come fai sempre, ma sei rimasto ai tuoi giochini ignorandomi. Speriamo che ci passi, questo conflitto simil pre adolescenziale.
Martedì 7 - Mina rimane a casa anche oggi, così quando vado a portare Emino al nido ho tutto il tempo di scenderlo dall'auto e farlo camminare per tutto il vialetto fino alla stanza del nido. Esaltato, camminava e si guardava in giro, forse sorpreso di vedere tutto da un'altra prospettiva. Mina è sempre calduccia, però nel pomeriggio la giornata è bella e decido di montarla sul passeggino per andare a prendere Emino al nido. Insieme a lui andiamo dove lavoro, per fare vedere i gemelli ai colleghi. Esaltati entrambi da tante attenzioni, camminano (reggendosi) intorno al passeggino e mi fanno fare una bella figura. Ma quando torniamo a casa che è l'ora di cena, partono di nuovo le crisi di nervi di Emino, che butta il mangiare a terra e piange disperato quando gli faccio gli occhiacci brontolandolo. Anche al momento del bagnetto, senza apparente motivo, di nuovo si divincola tutto rischiando di cascarmi. Non so che pensare caro Ema, perchè non so che cosa hai. Di sicuro tanta stanchezza: vai a letto alle 18,30 senza neppure fiatare.
Mercoledì 8 - Di nuovo Emino da solo al nido, così ho il tempo di fargli fare l'entrata trionfale camminando sorretto per tutto il vialetto fino in classe: emetteva grida di gioia per annunciare l'evento! Poi la maestra mi dice che sarebbe bello potessi rimanere un po' con loro, perchè quando sono arrivata stavano giocando a telefonare e io ho giocato con loro e poi sono andata con i bimbi alla finestra a cercare il gattino, e tutti i puffetti lì che mi guardavano rapiti. Piacerebbe tanto anche a me stare una mattina a giocare con tutti quei nanetti curiosi! Con Mina ci siamo fatte il nostro giretto in zona, colazione tranquille  con brioches e cappuccino e lettura di giornale, mentre lei stava nel passeggino a ciucciarsi un tarallo e a guardare curiosa chi entrava e usciva. Al momento di andare, le dico saluta tutti e lei alza la mano facendo ciao tipo suonasse le nacchere che fa ridere tutti. Nel pomeriggio vado a prendere Emino, ripassando da casa a prendere Mina e via tutti a Music Together con Martino, finalmente! Quando i tre moschettieri si incontrano si fanno sempre una gran festa, soprattutto Ema e Martino si ridono felici e si parlano nella loro lingua (un giorno ci diranno cosa si dicono) mentre con Mina Martino fa subito il galante e tenta di darle un bacio. E Music Together è sempre una grande risorsa: cattura l'attenzione, risolve il pomeriggio ed è una bella cosa diversa con altre mamme ormai quasi amiche. Con Emino poi al momento del bagnetto, lui di nuovo nervosissimo che scalciava, ci siamo ritrovati perchè ho iniziato a cantargli una canzoncina che l'ha rapito e calmato, e così ci siamo fatti i nostri scherzetti: io che gli mangio i piedi lui che mi mette le ditina in bocca e a letto poi lo carezzavo e lui si teneva la mia mano stretta al viso con la sua. Che tenerezza cucciolo mio, mi mancavano così tanto le tue coccole e scommetto che anche a te mancavano le mie, per questo eri sempre tanto nervoso.
Giovedì 9 - Sono sola questa mattina a darvi il latte e Emino si sveglia alle 6,30 e richiama la mia attenzione, oltre con con il solito pianto, anche con un battere forte che penso sia la sua mano contro la partete. Invece scopro che sbatte la sua testa forte contro il lettino a cancelli, e mi fa subito preoccupare. Poi, mentre dò il latte alla sorella, lui inizia a colpirmi con la mano, proprio come mi volesse picchiare, mentre alla sorella carezza i capelli. E al momento fasciatoio di nuovo è stizzito. La cosa mi prostra tanto, oltre che a farmi preoccupare seriamente, così sento che non ce la faccio ad andare a fare la mia camminata faticosa in collina del giovedì mattina ma opto per un lento giro in centro con rientro a casa per riposarmi un po'. La sorpresa di oggi è che il Gangster torna in tempo per prendere i due al nido e tutti insieme andiamo al giardino dell'Orticultura. La mission del Gangster, su mia richiesta, è farsi vedere forte e deciso da Emino, per spezzare quelle sue prove di forza che sta facendo con me. Ma non ce n'è bisogno: Ema oggi è un angioletto alla presenza del suo babbo, gioca felice con i sassi, accetta di camminare per mano, mi porge sassino sassino come fossero le cose più preziose che abbia e sta sereno tutto il tempo, tanto che vedo negli occhi del Gangster il punto interrogativo riguardo a tutti i miei racconti su come si comportasse male il bimbo. Ma la sua conclusione è che Emino mi tiene costantemente sott'occhio e che manifesta disagio quando lo privo delle mie attenzioni: in effetti il forte peggioramento c'è stato in questi giorni in cui è andato al nido da solo mentre Mina rimaneva a casa con me. E a me si allenta il cuore vedere i miei due uomini così affiatati e sereni.
Venerdì 10 - Vi porto al nido e quando arrivo al lavoro leggo una mail con una notizia triste: la vostra amichetta Ari non è stata e non sta bene, e io provo una pena incredibile per quella bimba e per quella sua mamma, che ne ha già viste abbastanza. Così quando sento Valeria le dico che dobbiamo brontolare i nostri bimbi, che fanno i capricci ma di cosa, hanno tutto a stare bene! Nel pome abbiamo l'appuntamento del venerdì con le mamme amiche, ci ritroviamo baldanzose al giardino dell'Orticulura deserto perchè minaccia di piovere e noi felici di esserne le sole padrone. E' solo che qualche attimo dopo la minaccia diventa pioggia e così siamo costretti a scappare a casa de piccolo Giacomo, che per fortuna abita lì vicino. Solita ressa intorno alla schiacciata, soliti giochi da condividere e strapparsi, solita bellezza nel vedere tutti quei tappetti amici. La sera il Gangster mi porta al Teatro della Pergola al concerto di Ornella Vanoni, e io a tratti mi commuovo, perchè certe canzoni mi tirano fuori emozioni che non riesco a dire.
Sabato 11 - La mattina i due prendono il latte presto e poi si riaddormentano, incredibilmente fino alle 9, così ho la possibilità di dormire di nuovo anch'io, fare colazione con calma con il Gangster, decidere che è troppo bella la giornata per non fare una cosa bella e quindi scelgo di non andare all'allenamento ma di andare a farmi una bella passeggiata in collina con mia sorella, e buttare all'aria tutti i piani e gli appuntamenti. Tanto i due stanno con la baby sitter e poi oggi ho voglia, egoisticamente, di pensare diverso e cioè un po'  tanto a me. Vado pure dal parrucchiere, come ho preso il vizio adesso di fare il sabato, e poi ce ne andiamo tutti insieme all'Orticulura, anche se Emino ha quasi 38 di febbre dovuta al forte raffreddore. Ma tanto a casa o ai giardini il raffreddore l'avrebbe comunque, così meglio lì dove vede gli altri bambini giocare (lui sta molto nel passeggino tipo poltrona del degente), mentre Mina ha il momento cammino e ai giardini non vuole fare altro dopo aver scoperto che le sedie piccole di plastica appena comprate sono comodissime da usare per appoggiarsi e  camminare e in quel modo lei si è fatta tutta la casa dei nonni. Per questo dopo i giardini, dove c'erano tante mamme amiche alle quali sono felice di aggiungere Kim e i suoi bimbi, ce ne andiamo a comprare al casetta di plastica in offerta alla Coop. E nella tarda sera scopro che  Emino ha 39 di febbre perchè, come al solito, delira come se fosse ubriaco, ride e vaneggia nel sonno che un po' mi scappa da ridere. Ma con la tachipirina passa tutto.
Domenica 12 - Festa della mamma, la seconda per me. Ricordo che anno scorso il babbo mi ha comprato un orchidea bianca bellissima, che adesso è rifiorita più bella che mai. Voi eravate due scriccioli e abbiamo ballato tutti e quattro insieme. Ci sono le foto. Oggi vi svegliate presto, il babbo  non c'è e così io tento di farvi addormentare di nuovo per dormire tutti tanto, ma non ne volete sapere. Così alle 9 siamo tutti fuori, con anche Grazia e per fortuna è una bella giornata. Giretto del mercatino vicino casa, un po' di altalena e a casa, felici poi di poter andare ai giardini con tutte le altre mamme e bimbi amici, come avevamo fissato, per festeggiarci fra noi mamme. Peccato invece che, mentre facevate il pisolino pomeridiano, si è scatenato un temporale infernale che ci ha visti bloccati in casa, con un nervosismo incredibile, con i giochi che volavano in aria, voi che vi urlavate per contendervi le mie attenzioni e non sapevate più in che guai cacciarvi. Così, non appena ho visto che non pioveva, benchè siate raffeddati entrambi, via tutti fuori! Per fortuna che mentre eravamo in zona telefona Barbara e ci invita a casa a trovare Ari. Stiamo lì giusto mezz'ora ma è un tempo prezioso per spezzare questo pomeriggio bigio, sono contenta di poter vedere che Ari sta meglio e torniamo a casa per la vostra cena. Poi torna il Gangster, prendiamo una pizza e scarto il regalo che, pare, mi abbiate fatto tutti e tre insieme. Grazie per il buongusto, bimbi miei, una bellissima camicia più un vestito per il mare!

sabato 11 maggio 2013

Il mio bimbo tatuato nel cuore

Domani è la festa della mamma e come mamma vorrei dirti che sei nel mio cuore costantemente, che sono innamorata di te per il bello che sei, per il biondo che ti sei fatto, per il tuo labbro superiore gonfio che io tocco tutte le sere quando dormi, perchè quando dormi si rilassa e diventa ancora più gonfio e morbido, per quelle tue mani forti e precise, per quella tua voce d'angelo che ti piace usare soprattutto per  cantare, per quelle tue melodie che intoni mentre sei in auto e guardi fuori dal finestrino, associando, non so come mai, quel che  passa dal finestrino al cantare qualcosa, ogni volta e ad ogni ora.
Vorrei insegnarti a stringermi forte, come faccio io appena ho finito di metterti il pigiamino leopardo e ti metto in piedi sul fasciatoio e ti stringo forte dicendoti abbraccia la mamma, cosa che ancora non fai, rapito come sei sempre dal guardarti in giro, mentre io ti stringo forte a me con quelle tue spalle forti, quei tuoi muscoli torniti e  quel tuo profumo di fresco e di bambino nuovo, con quel nasetto a scivolo e quella tua bocca a forno, con tutti quei dentini bianchi belli schierati pronti per mangiare la tua prossima prima bistecca. 
Sappi che quando dormi vengo ad accarezzarti i capelli corti, a mettere un mio dito dentro la tua mano schiusa, a massaggiarti la schiena forte o la tua pancia tonda, a guardarti stupita per vederti diventato lungo che superi ben oltre la metà del lettino, per sentire come sospiri nel sonno  o come sei caduto profondamente nel sonno ristoratore. Mi trattengo sempre un po' a fianco del tuo lettino inebriandomi del tuo profumo, dei tuoi respiri, delle tue pose.
Mi piace l'ostinazione che metti nel fare le cose bene, il voler fare e rifare sempre meglio e solo per il bisogno di fare bene, che da te ancora ci si accontenterebbe di vederti sbagliare ma questo tu non lo ammetti. 
Mi schiude il cuore quando vedo l'entusiasmo che ti esplode quando vedi il tuo babbone e quando insieme andate da qualche parte, o per mano o in braccio a lui che lassù diventi alto alto. Tu accetti di buon grado di essere rapito dal babbone tuo e ti giri verso noi due donne con uno sguardo che vuol dire io debbo andare con lui, il mio destino è questo e cose da uomini sono queste. Ciao bambole.
Mi fa ridere quanto sei catturato dalle bimbe più grandi, preferibilmente bionde con coda ma se sono tanto carine allora non disdegni neanche le morettine, adori quando le bimbe ti si avvicinano per darti un bacio e tu sbatti gli occhi come a dire mi fido di te anche se così vicino mi faresti un po' paura, ma se proprio non resisti baciami pure. 
Il regalo più grande sono i tuoi sorrisi con gli occhi che diventano a mandorla proprio come succede al tuo babbo, il guardarmi da vicinissimo come a dire accipispoli come siamo incredibilmente vicini e come è incredibilmente bella questa vicinanza,  e quando le tue braccia che si alzano verso di me che vuol dire prendimi subito. Come quando ti fermi  a guardarmi per sapere se è un sì o un no la mia risposta ai tuoi occhi interrogativi che mi chiedono se puoi fare una certa cosa nuova, e se io dico sì, certo quello lo puoi fare, ti si illuminano gli occhi come se ti avessi fatto il regalo più bello e magari ti ho permesso solo di toccare un oggetto nuovo.
Mi piace prendermi cura di te, lavarti tutto e vestirti sempre bene, imboccarti e porgerti il boccone, vedere come mangi con concentrazione e appetito e come prendi il biberon per bere da solo mandando la testa in dietro che sembra che ti bevi una birra. 
Mi piace vederti in piedi e mi piace vederti giocare, mi piace il bene che vuoi a Martino e mi piace quando la notte ti svegli un po' e canti, come se fosse un tuo bisogno. E mi piace anche  la pazienza che hai nel vedere che per prima tutti fanno i complimenti a tua sorella e poi vengono da te, turno che ormai  conosci bene e che aspetti con pazienza.
Sappi che sei il mio bimbo speciale, sei il mio Emino tatuato nel mio cuore, sei il mio ometto bravo e sei il mio angelo dalla voce d'angelo. Che il tuo Angelo custode ti protegga tanto, come ti dico la notte quando ti vengo ad accarezzare. 

lunedì 6 maggio 2013

Sfide

Ho scritto anche alla dottoressa esperta di gemelli, su quelle sfide continue che attui con me, specie al momento del mangiare, quando butti in terra il cibo sapendo bene che non lo devi fare e che se lo fai ti sgrido forte. Ma a te non importa: lo butti in terra guardandomi dritto negli occhi, come a dire io faccio quel che voglio. Ti dico birbone, non si spreca così il cibo, ci sono bimbi che non lo hanno e te ne dovresti vergognare, di buttarlo in terra. Ma a te non importa, importa solo rimarcare che te fai come  vuoi. Via, sguardo fermo diritto nei miei occhi e mano fuori dal seggiolino e paf, il boccone va dritto in terra. 
La dottoressa ha risposto che mi stai mettendo alla prova, testi quanto sono ferma nelle mie decisioni e fino a che punto ti puoi spingere. Sappi che io sono ferma e che non accetterò mai di vederti sciupare quello che hai nel piatto e nemmeno accetterò che tu mi manchi di rispetto, ma che se ti spingi ancora un po' oltre non so quanta pazienza mi rimane. 
Vorrei invece dirti fallo tutte le volte che vuoi, puoi sfidarmi quanto vuoi io non ti permetterò di vincere, perchè solo domandoti ti renderò libero, ma ancora non capisci questo ragionamento e così passiamo adesso un sacco di tempo a guardarci male, tutta la cena con gli occhiacci e adesso anche il momento del bagnetto, che fino ad adesso ti vedeva felice dei miei massaggi e asciugature, mentre ora ti vede intirizzito a scalciare contro il muro. 
Emino, sei il bambino più bello del mondo quando ridi, hai quei dentini bianchi e tondi che fanno innamorare, quando ridi ti vengono quegli occhi dolci a mandorla proprio come al tuo babbo, che a me fanno sciogliere il cuore, e quando  ti affidi a me e alle mie coccole mi rendi felice, mi piace farti le pernacchiette sul collo e baciarti forte la fronte, che te mi porgi per i miei baci. Mi piace quando vuoi ballare con me e ti adagi con la tua testa sulla mia spalla, lasciandoti dondolare, adoro quando dopo un po' che mi sei così appiccicato ti stacci all'improvviso e mi guardi dritto negli occhi, felice di trovarmi, con un sorriso riconoscente come a dire mamma quanto è nostro questo momento unico.
Con quel tuo carattere ostinato invece ci tieni tutti in scacco: con tua sorella fai sempre il prepotente e le rubi di forza i giochi strappandoglieli di mano che mi tocca intervenire per ristabilire la giustizia,  a me lavi i cervello con quei tuoi pianti lamentosi che non posso sentire perchè sono estenuanti, estenuanti per me ma non per te, che sei capace di piangere 40 minuti di fila senza mai smettere. 
Invece ti vorrei vedere felice per come sei e per quello che hai, e se non ti mollo e non cedo di un millimetro è per permetterti di trovare questo: la felicità di come sei, dove sei e con chi sei. 
Sappi però, e questo lo saprai solo da grande quando leggerai queste cose, che io a forza di nutrirmi di resistenza, a forza di resistere ad oltranza, sono fiaccata e così infinitamente triste che a volte ho paura di  cosa combinerai di nuovo domani, un domani di nuovo con te che disprezzi la mia autorità e lanci le cose con menefreghismo. E hai solo sedici mesi.

domenica 5 maggio 2013

Diario della settimana (dal 29 aprile al al 5 maggio)

Lunedì 29 - Dormite stecchiti fin dopo le 8, il che fa pensare che ieri vi eravate proprio stancati! Per fortuna che non dovevo andare al lavoro perchè ho una lunga sessione dal dentista, così possiamo fare con calma la mattina, prima di portarvi al nido. Mi ritrovo con il Gangster per pranzo e sconfinamo dalle nostre solite mete, perdendo un sacco di tempo alla ricerca di un ristorante aperto di lunedì e il caldo ci coglie di sorpesa e ci vince. Finiamo giusto in tempo perchè vi possa venire a prendere al nido, e mentre siamo in auto verso casa arriva il messaggio di Valeria per ritrovarsi ai giardini vicino casa nostra. Smonto  i gemelli dall'auto e li salgo sul passeggino e voliamo là. Martino è dentro la casina a cucinare una poltiglia di misto acqua e terra, metto Emino là con lui che lì può stare in piedi a giocare perchè si appoggia. E' felice di tastare quella bella acqua sporca mista a erba, si sporcano tutti ma chi se ne importa, si divertono da matti, quei due amici. Mina guarda paziente dal passeggino, sa che io entrambi liberi non li posso tenere e così aspetta il suo turno. Che quando arriva la vede raggiante (ovviamente Emino non ha accettato di buon grado il cambio ma poi avvicino il passeggino alla casina e così, da lì, può giocare anche lui ed è felice ugualmente). Gioca anche lei a piene mani e piena maglia con quella poltiglia, guarda innamorata le bimbe più grandi che ogni tanto capitano lì e ride felice al suo fratello di fronte a lei seduto nel passeggino. Credo che sia stato uno dei momento più belli vissuti fino ad ora, quello. Vederli entrambi in piedi, entrambi pazienti ad aspettare il proprio turno per giocare, vederli amici di Martino mi ha fatto venire in mente il film visto ieri sera, La maschera di ferro, e così adesso il motto dei tre sarà : tutti per un uno, uno per tutti! Torniamo a casa, strigliata e centrifuga in lavatrice e io scappo quasi senza cenare all'appuntamento cinema del lunedì con LGP, questa volta il film visto è "Il treno di notte per Lisbona" di cui ignoravamo, come al solito, la trama, ma il cinema è una scusa per vedersi e parlaci con la cara amica LGP.
Martedì 30 - Vi portiamo al nido e io e il babbo Gangster ce ne andiamo a Quercianella per scegliere le piastrelle della cucina e del bagno. Con l'occasione diamo anche un'occhiata ai lavori alla casa che procedono bene, i terrazzi sono pronti e mi fanno sognare i vostri giochi lì sopra, al fresco del sole cuocente dei mesi più caldi o al primo sole della bella stagione. Sarà la nostra casetta profumata di mare e di verde natura. Torniamo a casa giusto in tempo per prendervi al nido, e non mi è dato godervi un po' che arrivano prima una zia e poi un'altra, con quell'assedio di casa che deve finire: io insegno le regole ai gemelli e loro le disattendono puntualmente. Tutto questo mi fa montare una bella rabbia: devo trovare il modo di frenare a queste visite a sorpresa.
Mercoledì 1 - Festa oggi e ce ne andiamo un po' in centro dall'anziana zia del centro e poi nel pomeriggio ai giardini dell'Erta Canina con la zia Grazia. Il tempo però si fa subito instabile così stiamo un po' a giocare nella casina di quei giradini, con Mina ritta al bancone a cucinare sassolini e Emino seduto al tavolo a spolverare cumuli di erba. Ogni tanto ricevevamo le visite di qualche altro bimbo che, se femmina, carezzava Mina innamorata delle bimbe più grandi, se maschio rapiva l'attenzione ad Emino esaltato dai giochi di forza dei bambini grandi. E oggi Emino aveva una delle sue giornate no, con quegli occhi di sfida che mi punta quando mi disobbedisce guardandomi dritto negli occhi. Mina invece, al ritorno a casa, forse esaltata dall'esperienza della casina e delle altre bambine, ha voluto camminare tantissimo tenendosi alle mie mani.
Giovedì 2 - Piove, per cui voi al nido ma io e Grazia niente passeggiata nelle colline, un classico del giovedì mattina. Finiamo per andare a fare un giro in centro, finisco per comprarvi dei pantaloni nuovi (molto fashon!) e per finire vado dall'osteopata. Vi vengo a prendere al nido con il passeggino, Martino non è nei paraggi così scelgo di fare una giratina in zona con voi, per evitare l'assediozia e penso: ma guarda un po' se sono costretta a non poter tornare a casa per difendervi! Ceniamo in armonia e durante il bagnetto di ognuno ci riprendiamo il nostro tempo, con le coccole e gli scherzetti.
Venerdì 3 - Vi accompagno al nido tutti puliti e profumati e torno al lavoro dopo quasi tre settimane. Spesa e niente altro, è l'ora di venirvi a prendere e vi trovo sporchi e con vestiti vecchi, capelli sudati e viso nero. Non è che al nido vi tengano come fiori... Ce ne andiamo ai giardini vicino casa, fa di nuovo un caldo incredibile e la casetta dove adesso amate stare è tutta al sole. Ma voi non demordete e vi piazzate là dentro a giocare all'insalata. Vi levo la maglia e  arriva anche Martino e così, tutti e tre in body nella casetta, sembrate tre muratori. Emino dopo un po' cerca il passeggino e se ne torna là dentro seduto a guardare le bimbe sull'altalena, si vede che è proprio spossato, mentre Mina vuole uscire e entrare dalla casina facendo uno scalino enorme che prova e riprova a fare e poi vuol solo camminare, con me per la mano, e guai a riportarla dentro la casina oppure ad avvicinarsi al passeggino. Ovviamente quando è l'ora di essere rimessa là dentro urla disperata. Ma di nuovo è passato il pomeriggio e di nuovo siamo stati proprio bene. Poi di corsa a casa, doccia doverosa e pigiamini primaverili: è arrivato il momento di mettere il pigiama leopardato ad Emino, quello comprato ad offerta questo inverno. Poi io e il Gangster scappiamo in motorino per una serata da ragazzini: pizza a taglio e cinema, "Viaggio sola" che ci è piaciuto.
Sabato 4 - La mattina lascio i gemelli con la baby sitter italo greca, che è diventata brava con loro, tanto che quando torno dal mio allenamento all'aria aperta, sento uno strano silenzio mentre salgo le scale e penso che i bimbi si siano addormentati. Invece li trovo che giocavano  tranquilli con lei. E oggi ad Emino tocca un taglio di capelli cortissimo: senza riccioli di nuovi si vede il ricciolo tirabaci e con quei capelli corti corti sembra un bimbo grande. Il pomeriggio lo passiamo nel nostro giardino preferito, quello dell'Orticultura, con la zia Grazia visto che ormai  da sola non è più possibile stare all'aperto con voi, e con la compagnia delle altre mamme amiche, come ai vecchi tempi (che poi era anno scorso). Mina adesso vuol solo camminare, anche se le devo tenere entrambe le mani, ma quando la porto nella casina, si avventura con una mano sola per spostarsi. Che bello vedervi che vi fate grandi, che bello poter tornare a passare il tempo all'aria aperta e in compagnia. Siamo tornati a casa tardissimo, quasi siete andati a letto alle 20!
Domenica 5 - Giornata da dimenticare. Ci ritroviamo soli, perchè la zia Grazia, che aveva detto che sarebbe stata con noi tutto il giorno, decide di andare a farsi una camminata con amici e il Gangster è a Torino. Piove pure e io mi metterei a piangere già di mattina, ma quella strana forza che ho da quando sono nati  due, non mi fa demordere, così monto i gemelli in auto e da qualche parte andremo. Facciamo dei giri in auto e poi, della serie la fortuna arride agli audaci, smette miracolosamente di piovere, parcheggio immediatamente pronta a rischiare e ce ne andiamo al mercatino dei pastori dove c'è anche la mia amica LauraGommaPane. La mattinata si risolve così, giretto fra gli espositori (fra i quali una signora mi racconta che anche lei ha due gemelli e che sono troppo forti rispetto ai figli unici che lei chiama dei piccoli tiranni Luigi XIV). Ma il pomeriggio piove e non ci resta che rimanere in casa, con l'uggia assoluta che ci placca tutti e tre. I giochini del salotto ormai non vi bastano più, io non so più che inventare e mi viene una tristezza incredibile, a vedervi così bizzosi e uggiosi. Per fortuna che viene a trovarci una mia zia e con lei arriviamo all'ora di cena. Io sono così demoralizzata per la giornata storta che mi tuffo nel sacchetto dei biscotti al cioccolato in cerca di consolazione. Inutile sperare nella dieta, giorni come questi richiedono solo di tapparsi la bocca con degli appaganti dolci.