domenica 12 maggio 2013

Diario della settimana (dal 6 al 12 maggio)

Lunedì 6 - Portiamo i due al nido, lasciando Mina ferma immobile ritta in equilibrio da sola, che neanche alza la testa o quasi respira per la vertigine di quella novità e per la precarietà di quel suo equilibrio, vado al lavoro e non faccio quasi in tempo ad iniziare e pensare che oggi proprio non ho voglia di fare quel lavoro, che chiamano dal nido per dire che Mina ha 38 di febbre. Beh, in effetti questa mattina mentre le davo il latte l'ho sentita un po' più calda del solito, ma si era svegliata da poco così pensavo che fosse calda per il sonno. A casa poi non è così malata, non ha tutta quella febbre e così mi metto svogliata con lei a giocare in salotto, perchè il pensiero di stare un altro giorno in casa mi rende triste, e forse lei se ne accorge, tutta silenziosa a fare i suo giochini. Dorme tantissimo dopo pranzo, si sveglia con 38 e così mi intristisco ancora di più, perchè salta l'appuntamento ai giardini con Valeria e Martino. Per fortuna che è brutto tempo e così non vanno neanche loro. Vado a prendere Emino, lo faccio camminare per la prima volta nel vialetto e anche sul marciapiede, tenendolo per le mani e poi  a casa a cercare di arrivare all'ora di cena, che lo vede di nuovo nervoso. Che brutto momento che abbiamo Emi, e anche te mi sa che lo senti, perchè quando sono venuta a prenderti al nido non mi sei corso incontro come fai sempre, ma sei rimasto ai tuoi giochini ignorandomi. Speriamo che ci passi, questo conflitto simil pre adolescenziale.
Martedì 7 - Mina rimane a casa anche oggi, così quando vado a portare Emino al nido ho tutto il tempo di scenderlo dall'auto e farlo camminare per tutto il vialetto fino alla stanza del nido. Esaltato, camminava e si guardava in giro, forse sorpreso di vedere tutto da un'altra prospettiva. Mina è sempre calduccia, però nel pomeriggio la giornata è bella e decido di montarla sul passeggino per andare a prendere Emino al nido. Insieme a lui andiamo dove lavoro, per fare vedere i gemelli ai colleghi. Esaltati entrambi da tante attenzioni, camminano (reggendosi) intorno al passeggino e mi fanno fare una bella figura. Ma quando torniamo a casa che è l'ora di cena, partono di nuovo le crisi di nervi di Emino, che butta il mangiare a terra e piange disperato quando gli faccio gli occhiacci brontolandolo. Anche al momento del bagnetto, senza apparente motivo, di nuovo si divincola tutto rischiando di cascarmi. Non so che pensare caro Ema, perchè non so che cosa hai. Di sicuro tanta stanchezza: vai a letto alle 18,30 senza neppure fiatare.
Mercoledì 8 - Di nuovo Emino da solo al nido, così ho il tempo di fargli fare l'entrata trionfale camminando sorretto per tutto il vialetto fino in classe: emetteva grida di gioia per annunciare l'evento! Poi la maestra mi dice che sarebbe bello potessi rimanere un po' con loro, perchè quando sono arrivata stavano giocando a telefonare e io ho giocato con loro e poi sono andata con i bimbi alla finestra a cercare il gattino, e tutti i puffetti lì che mi guardavano rapiti. Piacerebbe tanto anche a me stare una mattina a giocare con tutti quei nanetti curiosi! Con Mina ci siamo fatte il nostro giretto in zona, colazione tranquille  con brioches e cappuccino e lettura di giornale, mentre lei stava nel passeggino a ciucciarsi un tarallo e a guardare curiosa chi entrava e usciva. Al momento di andare, le dico saluta tutti e lei alza la mano facendo ciao tipo suonasse le nacchere che fa ridere tutti. Nel pomeriggio vado a prendere Emino, ripassando da casa a prendere Mina e via tutti a Music Together con Martino, finalmente! Quando i tre moschettieri si incontrano si fanno sempre una gran festa, soprattutto Ema e Martino si ridono felici e si parlano nella loro lingua (un giorno ci diranno cosa si dicono) mentre con Mina Martino fa subito il galante e tenta di darle un bacio. E Music Together è sempre una grande risorsa: cattura l'attenzione, risolve il pomeriggio ed è una bella cosa diversa con altre mamme ormai quasi amiche. Con Emino poi al momento del bagnetto, lui di nuovo nervosissimo che scalciava, ci siamo ritrovati perchè ho iniziato a cantargli una canzoncina che l'ha rapito e calmato, e così ci siamo fatti i nostri scherzetti: io che gli mangio i piedi lui che mi mette le ditina in bocca e a letto poi lo carezzavo e lui si teneva la mia mano stretta al viso con la sua. Che tenerezza cucciolo mio, mi mancavano così tanto le tue coccole e scommetto che anche a te mancavano le mie, per questo eri sempre tanto nervoso.
Giovedì 9 - Sono sola questa mattina a darvi il latte e Emino si sveglia alle 6,30 e richiama la mia attenzione, oltre con con il solito pianto, anche con un battere forte che penso sia la sua mano contro la partete. Invece scopro che sbatte la sua testa forte contro il lettino a cancelli, e mi fa subito preoccupare. Poi, mentre dò il latte alla sorella, lui inizia a colpirmi con la mano, proprio come mi volesse picchiare, mentre alla sorella carezza i capelli. E al momento fasciatoio di nuovo è stizzito. La cosa mi prostra tanto, oltre che a farmi preoccupare seriamente, così sento che non ce la faccio ad andare a fare la mia camminata faticosa in collina del giovedì mattina ma opto per un lento giro in centro con rientro a casa per riposarmi un po'. La sorpresa di oggi è che il Gangster torna in tempo per prendere i due al nido e tutti insieme andiamo al giardino dell'Orticultura. La mission del Gangster, su mia richiesta, è farsi vedere forte e deciso da Emino, per spezzare quelle sue prove di forza che sta facendo con me. Ma non ce n'è bisogno: Ema oggi è un angioletto alla presenza del suo babbo, gioca felice con i sassi, accetta di camminare per mano, mi porge sassino sassino come fossero le cose più preziose che abbia e sta sereno tutto il tempo, tanto che vedo negli occhi del Gangster il punto interrogativo riguardo a tutti i miei racconti su come si comportasse male il bimbo. Ma la sua conclusione è che Emino mi tiene costantemente sott'occhio e che manifesta disagio quando lo privo delle mie attenzioni: in effetti il forte peggioramento c'è stato in questi giorni in cui è andato al nido da solo mentre Mina rimaneva a casa con me. E a me si allenta il cuore vedere i miei due uomini così affiatati e sereni.
Venerdì 10 - Vi porto al nido e quando arrivo al lavoro leggo una mail con una notizia triste: la vostra amichetta Ari non è stata e non sta bene, e io provo una pena incredibile per quella bimba e per quella sua mamma, che ne ha già viste abbastanza. Così quando sento Valeria le dico che dobbiamo brontolare i nostri bimbi, che fanno i capricci ma di cosa, hanno tutto a stare bene! Nel pome abbiamo l'appuntamento del venerdì con le mamme amiche, ci ritroviamo baldanzose al giardino dell'Orticulura deserto perchè minaccia di piovere e noi felici di esserne le sole padrone. E' solo che qualche attimo dopo la minaccia diventa pioggia e così siamo costretti a scappare a casa de piccolo Giacomo, che per fortuna abita lì vicino. Solita ressa intorno alla schiacciata, soliti giochi da condividere e strapparsi, solita bellezza nel vedere tutti quei tappetti amici. La sera il Gangster mi porta al Teatro della Pergola al concerto di Ornella Vanoni, e io a tratti mi commuovo, perchè certe canzoni mi tirano fuori emozioni che non riesco a dire.
Sabato 11 - La mattina i due prendono il latte presto e poi si riaddormentano, incredibilmente fino alle 9, così ho la possibilità di dormire di nuovo anch'io, fare colazione con calma con il Gangster, decidere che è troppo bella la giornata per non fare una cosa bella e quindi scelgo di non andare all'allenamento ma di andare a farmi una bella passeggiata in collina con mia sorella, e buttare all'aria tutti i piani e gli appuntamenti. Tanto i due stanno con la baby sitter e poi oggi ho voglia, egoisticamente, di pensare diverso e cioè un po'  tanto a me. Vado pure dal parrucchiere, come ho preso il vizio adesso di fare il sabato, e poi ce ne andiamo tutti insieme all'Orticulura, anche se Emino ha quasi 38 di febbre dovuta al forte raffreddore. Ma tanto a casa o ai giardini il raffreddore l'avrebbe comunque, così meglio lì dove vede gli altri bambini giocare (lui sta molto nel passeggino tipo poltrona del degente), mentre Mina ha il momento cammino e ai giardini non vuole fare altro dopo aver scoperto che le sedie piccole di plastica appena comprate sono comodissime da usare per appoggiarsi e  camminare e in quel modo lei si è fatta tutta la casa dei nonni. Per questo dopo i giardini, dove c'erano tante mamme amiche alle quali sono felice di aggiungere Kim e i suoi bimbi, ce ne andiamo a comprare al casetta di plastica in offerta alla Coop. E nella tarda sera scopro che  Emino ha 39 di febbre perchè, come al solito, delira come se fosse ubriaco, ride e vaneggia nel sonno che un po' mi scappa da ridere. Ma con la tachipirina passa tutto.
Domenica 12 - Festa della mamma, la seconda per me. Ricordo che anno scorso il babbo mi ha comprato un orchidea bianca bellissima, che adesso è rifiorita più bella che mai. Voi eravate due scriccioli e abbiamo ballato tutti e quattro insieme. Ci sono le foto. Oggi vi svegliate presto, il babbo  non c'è e così io tento di farvi addormentare di nuovo per dormire tutti tanto, ma non ne volete sapere. Così alle 9 siamo tutti fuori, con anche Grazia e per fortuna è una bella giornata. Giretto del mercatino vicino casa, un po' di altalena e a casa, felici poi di poter andare ai giardini con tutte le altre mamme e bimbi amici, come avevamo fissato, per festeggiarci fra noi mamme. Peccato invece che, mentre facevate il pisolino pomeridiano, si è scatenato un temporale infernale che ci ha visti bloccati in casa, con un nervosismo incredibile, con i giochi che volavano in aria, voi che vi urlavate per contendervi le mie attenzioni e non sapevate più in che guai cacciarvi. Così, non appena ho visto che non pioveva, benchè siate raffeddati entrambi, via tutti fuori! Per fortuna che mentre eravamo in zona telefona Barbara e ci invita a casa a trovare Ari. Stiamo lì giusto mezz'ora ma è un tempo prezioso per spezzare questo pomeriggio bigio, sono contenta di poter vedere che Ari sta meglio e torniamo a casa per la vostra cena. Poi torna il Gangster, prendiamo una pizza e scarto il regalo che, pare, mi abbiate fatto tutti e tre insieme. Grazie per il buongusto, bimbi miei, una bellissima camicia più un vestito per il mare!

Nessun commento:

Posta un commento