lunedì 27 novembre 2017

Ingegnere della tramvia

Ci sono giorni che iniziano con "mamma puzzona" e non possono che proseguire peggio. I tuoi famosi giorni no, in cui i no si sprecano e le punizioni fioccano.
Ieri era uno di quelli, a un certo punto ti ho intimato di stare in cameretta tua da solo e in silenzio.
Mi sembrava strano che tu eseguissi quanto richiesto, così dopo un po' che non sentivo niente, mi sono affacciata in camera e ..... eri lì tutto intento ad ultimare una super pista treno che aveva del miracoloso: hai usato il coperchio verde della scatola per fare il prato, hai allineato le mucche nel recinto, fatto passare la pista da sopra le montagne e programmato scambi e stazioni. Tutto da solo, tutto in un batter d'occhio. Dandomi le prove che è vero quando affermi con assoluta certezza, a non ancora 6 anni, che da grande farai l'ingegnere della tramvia!

venerdì 24 novembre 2017

Primi colloqui individuali con le maestre

Primi colloqui individuali con le maestre.
Sono tre le maestre principali, anche se alla fine ho incontrato anche quella di inglese, che sta solo un'ora con i bambini. Tutte ugualmente in linea. Tutte dicono sono gemelli ma non sembrano.
Iniziano a parlarmi di Marge, bambina brava e educata, parla solo se interrogata ma quando le si chiede qualcosa dà sempre la risposta giusta. Tiene il quaderno in ordine e si gestisce il tempo. Una delle maestre mi confida, addirittura, che è la sua preferita, che vorrebbe entrare in classe e abbracciarla ma non lo fa, anche se l'abbraccia con lo sguardo e mi dice che Marge questo lo sa (in effetti, quando poi a casa glielo racconto, lei mi dice sì è vero)
Poi passano a lui e lì il tono della voce cambia. Gli vogliono cambiare banco per metterlo più vicino alle maestre, lui è uno spirito libero che quando non vuole non vuole, che ama gli amici più di tutto, c'è chi mi dice che è piccolo, chi mi chiede come facciamo a casa, chi invece mi dice che è così sicuro di quel che fa che non ascolta neanche quel che dice la maestra, chi mi dice che sì, è monello ma che ci darà grandi soddisfazioni.
Io racconto che entrambi sono contentissimi di questa nuova esperienza, che a casa abbiamo addirittura un quaderno nostro per continuare a fare i compiti, visto che quelli che danno le maestre non sempre sono sufficienti per appagare la voglia di fare che hanno. Che la mattina i bimbi vanno a scuola con gioia e che hanno l'entusiamo di imparare.Racconto loro della felicità che hanno nell'aver scoperto il meccanismo per leggere e anche sapere che si puà scrivere in stampatello ma anche in corsivo, come se fossero due lingue. Che adorano le parole nuove di inglese e quei numeri infiniti che si possono mischiare, sommare e sottrarre. Che non c'è giorno in cui non guardiamo i quaderni e non c'è scusa valida per non fare i compiti, anche se è tardi, anche se non ci sono da fare per il giorno dopo, anche se. Niente, si litiga per levare ad entrambi i quaderni dalle mani. E non mi sembra poco. Per ora che siano curiosi di quel che fanno e di quel che impareranno mi sembra il massimo che si può avere, poi verranno i quaderni in ordine e l'eloquio fluido.

mercoledì 22 novembre 2017

Grande mia Marge

Dobbiamo fare tanti compiti, ieri c'erano 6 pagine in 3 libri diversi. C'è da esercitarsi per violino, c'è da mantenere una certa vita sociale e c'è da mandarvi a letto alle 20.30 perchè oltre la mattina non ce la fate a svegliarvi. C'è da cenare, fare la doccia e guardare un po' di tv. E' sempre tutto di corsa, è sempre tutto cronometrato e ieri, quando tu, mi piccolo grande fiorellino bianco, hai finito prima di tuo fratello i compiti di scuola, ti ho detto dai Marge, vai a fare pure quello che vuoi. E tu mi hai detto che quello che volevi fare era giocare con me. Con la morte nel cuore ti ho risposto che proprio no, era come sempre tardi e io avevo da stirare e preparare la cena. Tu, come sempre buona, mi hai allora detto:"Mamma, ti ricordi quella volta che siamo state sole io e te e abbiamo giocato......a cosa abbiamo giocato che non mi ricordo?" E lì mi è arrivata ancora più a fondo la coltellata al cuore. Perchè mai siamo state sole io  e te e per questo che non ti ricordavi a che cosa avevamo giocato, perchè non avevamo giocato mai a niente, noi due da sole. Allora ti ho detto guarda Marge ti prometto che un pomeriggio stiamo da sole, intanto usa questo tempo libero per pensare a cosa vorresti giocare con me quel giorno. Tu come al solito, saggia più che mai, mi hai detto che non lo sai quel giorno a cosa vorrai giocare, e sei andata via. E lì ho pensato che in fondo hai imparato a leggere da sola, visto che io sono molto spesso a seguire tuo fratello piuttosto che te che sei sempre brava, che sai dipingere bene perchè usi quel mezzo per avere dei momenti tuoi, che ti sai organizzare e cavarti dai guai senza che nessuno te lo abbia insegnato, perchè spesso ti trovi a dover fare tutto da sola. Il Gangster dice che questo ti aiuterà nella vita, io invece dico che questo ti segnerà per la vita. Ma quando ieri sera, dopo la cena, mi hai appoggiato la tua testa sulle gambe e ho visto delle strane macchioline sulla nuca e dietro alle orecchie..... mi si è gelato il sangue: pidocchi! E io che pensavo che quelle bollicine fossero perchè hai tanti capelli ricci, che fossero sudore, che fossero graffi... invece tu zitta ti sei tenuta quelle strani irritazioni senza lamentarti mai. Ho telefonato sconfortata al Gangster, l'ho fatto volare in farmacia, ma lo smacco più grande non è stato scoprirti i pidocchi ma non sentirti mai lamentare. Per questo ieri sera, prima di dormire, abbiamo giocato a sasso carta e forbice per cercare di recuperare un po' di tempo per noi e per questo questa mattina ti ho ripetuto mille volte quanto bene ti voglio, mio fiorellino mio e tu con quegli occhioni dolci mi hai detto lo so mamma. Grande Marge mia!

venerdì 3 novembre 2017

Grandi che il giorno prima non lo eravate

Tanto tanto tanto senza scrivere di voi.
In effetti tante cose sono cambiate da quando ho voi, non ho più l'esigenza di scrivere, non ho più la necessità di leggere, non ho più la voglia di inventare storie. Adesso la nostra storia ce la scriviamo tutti i giorni, le storie nascono da sole e la vita che scorre l'accompagnamo volentieri, a volte addirittura spingendola in avanti.
Si sono sommate tante sorprese, in questo lungo tempo.
Abbiamo passato un'estate sfrenata, fatta di mare su mare, un'acquaticità che è venuta naturale ma, soprattutto, un gruppo di amici pari età che vi ha fatto diventare più indipendenti, ingegnarvi a starmi lontano per godervi la scoperta di questa nuova libertà, di questi amici del cuore da condividere e con i quali condividere giochi inventati, incursioni, camminate sugli scogli, bagni in mare ma, soprattutto, cene in spiaggia e ore piccole mai fatte prima.
Poi è arrivata la scuola elementare. Il primo giorno che ci ha visto emozionati, che vi ha visto con zaini grandi pieni di quaderni e, per fortuna, un classe piccola formata da 13 bambini. Le maestre, gli amici nuovi, prendere lo scuolabus la mattina, fare i compiti a casa, andare ai compleanni, scambiarsi le matite e le gomme, perdere gli appuntalapis, e trovare  nuovi amici del cuore.
E, come se non bastasse, adesso abbiamo pure violino e violoncello da suonare, una grande sfida e, sinceramente, anche un grande impegno.
Poi, nei giorni e nei discorsi, al solito, mi sorprendete per come vi trovo grandi, grandi che il giorno primia non lo eravate.