Primi colloqui individuali con le maestre.
Sono tre le maestre principali, anche se alla fine ho incontrato anche quella di inglese, che sta solo un'ora con i bambini. Tutte ugualmente in linea. Tutte dicono sono gemelli ma non sembrano.
Iniziano a parlarmi di Marge, bambina brava e educata, parla solo se interrogata ma quando le si chiede qualcosa dà sempre la risposta giusta. Tiene il quaderno in ordine e si gestisce il tempo. Una delle maestre mi confida, addirittura, che è la sua preferita, che vorrebbe entrare in classe e abbracciarla ma non lo fa, anche se l'abbraccia con lo sguardo e mi dice che Marge questo lo sa (in effetti, quando poi a casa glielo racconto, lei mi dice sì è vero)
Poi passano a lui e lì il tono della voce cambia. Gli vogliono cambiare banco per metterlo più vicino alle maestre, lui è uno spirito libero che quando non vuole non vuole, che ama gli amici più di tutto, c'è chi mi dice che è piccolo, chi mi chiede come facciamo a casa, chi invece mi dice che è così sicuro di quel che fa che non ascolta neanche quel che dice la maestra, chi mi dice che sì, è monello ma che ci darà grandi soddisfazioni.
Io racconto che entrambi sono contentissimi di questa nuova esperienza, che a casa abbiamo addirittura un quaderno nostro per continuare a fare i compiti, visto che quelli che danno le maestre non sempre sono sufficienti per appagare la voglia di fare che hanno. Che la mattina i bimbi vanno a scuola con gioia e che hanno l'entusiamo di imparare.Racconto loro della felicità che hanno nell'aver scoperto il meccanismo per leggere e anche sapere che si puà scrivere in stampatello ma anche in corsivo, come se fossero due lingue. Che adorano le parole nuove di inglese e quei numeri infiniti che si possono mischiare, sommare e sottrarre. Che non c'è giorno in cui non guardiamo i quaderni e non c'è scusa valida per non fare i compiti, anche se è tardi, anche se non ci sono da fare per il giorno dopo, anche se. Niente, si litiga per levare ad entrambi i quaderni dalle mani. E non mi sembra poco. Per ora che siano curiosi di quel che fanno e di quel che impareranno mi sembra il massimo che si può avere, poi verranno i quaderni in ordine e l'eloquio fluido.
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