giovedì 30 marzo 2017

Emozioni di acqua alta

Stelle marine più, per questo da ieri piscina grande. E l'accompagnava un'emozione non da poco. Ema che da subito ha detto che non ci voleva andare, Marghe che all'ultimo ha iniziato anche lei a sussurrare che prorio non ci voleva andare, in acqua alta. Io ho mentito spudoratamente, dicendo che non andavano sempre in acqua alta, avrebbero continuato ad andare un po' in acqua alta e un po' in acqua bassa. Fatto sta che ieri è stata dura convincerli e, anche quando sono scesi in piscina, ho visto Ema che piangeva. E' stato consolato, per fortuna aveva la sorella e l'amichetto vicino, per fortuna era insieme ad un bambino che ha pianto per tutto il corso, così si è sentito in dovere di consolarlo e subito è passato tutto. Certo è che anche io ero emozionata, certo è che sono, anche queste, prove della vita. Le prime di tante, e per fortuna adesso possiamo ancora tutti accompagnarci, consolandoci e rassicurandoci a vicenda. Per questo il risultato è comunque vincente. Alla prossima

giovedì 23 marzo 2017

Indimenticabile mercoledì

Il mercoledì è giorno di piscina. Si sta concludendo l'ennesimo corso e siamo arrivati ad essere Stella marina più, il che vuol dire che, un anno prima rispetto ai sei anni richiesti, i gemelli faranno da ora in poi i corsi in acqua alta. Ovviamente grande orgoglio il mio e grande preoccupazione la loro, che non potranno più vagare per la piscina bassa ma dovranno stazionare al bordo della piscina con l'acqua ad aspettare il loro turno.
Ma ieri si vedeva che era un giorno speciale, perchè mentre eravamo in auto, diretti alla piscina, scopro che Emanuele non era voluto andare alla lezione di Talmut Torà che si tiene il mercoledì pomeriggio all'asilo. Gli chiedo spiegazioni, sopratutto stupita dal fatto che proprio lui, fervente religioso, si sia rifiutato di andare a quella lezione. Mi dice che non vuole andare perchè si vergogna, e poi si chiude in un ostinato silenzio. Inizio ad indagare, piano piano riesco di nuovo a farlo parlare, mi dice che la parte dove imparano le canzoni gli piace, ma quando poi devono disegnare lì non vuole più andare, perchè gli amici lo prendono tutti in giro per come disegna. In effetti lui ancora non sa colorare preciso dentro ai bordi, e anche i suo disegni liberi sono più primitivi rispetto agli altri bambini, anche se hanno uno stile tutto suo. Mi si stringe il cuore, a sentire quelle parole di sconforto e cerco una soluzione con lui. La sera a cena ne parliamo anche con il Gangster, il quale consiglia Ema di non rinunciare ad andare ma anzi, di ribellarsi alle prese in giro degli amici. Si instaura un bel clima confidenziale, Ema canticchia la nuova canzoncina di Pinocchio che gli piace tanto e allora il Gangster, mentre stiamo finendo la cena, ci mette un po' di canzoni in sottofondo. Scatta subito il ballo, Ema si esibisce cantando anche in inglese, e il clima diventa incredibilmente rilassato e felice. Direi che ieri sera è stata una delle cene indimenticabili, quelle che, se non le vivi, non le puoi capire. Anche se per cena c'era la mortadella, anche se avevamo affrontato tante emozioni, anche se affrontare lo spogliatoio della piscina con due gemelli non è uno scherzo, anche se io il mercoledì non vedo l'ora che finisca presto.

mercoledì 15 marzo 2017

Amicizia sincera e spassionata

Sono arrivati quest'anno, in classe con i gemelli, due fratellini russi. Non conosco la loro storia, so che hanno una mamma solare e con il cuore che palpita quando li vede e loro sono due bambini adorabili, curiosi di tutte queste grandi novità che stanno vivendo. Emanuele è il loro migliore amico, sono sempre insieme, sempre felici, sempre in grande sintonia.  Hanno energie da maschio da vendere, curiosità da appagare, amore da elargire. Io mi prendo sempre un po' di tempo per salutarli con calma, farmi raccontare, rispondere alle domande, godermeli tutti in quella loro bellissima amicizia. Ieri, il fratellino biondo, mi voleva dire qualcosa che io prorpio non riuscivo a capire, benchè mi sforzassi molto. Ho visto la delusione negli occhi del bimbo, per non riuscire a comunicarmi quella cosa importantissima che doveva dirmi. Ema ha colto quella difficioltà dell'amico ed è prontamente intervenuto dicendomi:"Mamma, lo capisco io, ti vuole dire che...." e mi ha spiegato bene cosa l'altro voleva dirmi, vedendo così illuminarsi di felicità gli occhi dell'amico.  Vivono un'amicizia sincera, quasi quotidianamente si scambiano regali, quelli che, al momento del saluto da scuola si promettono di portarsi il giorno dopo, felici di donare all'amico anche qualcosa di importante. Ricordo, per esempio, che al compleanno dei gemelli, quando Ema ha spento le candeline della sua torta con sopra i personaggi dei Paw Patrol, la prima cosa che ha fatto è stata cercare l'amico biondo per regalargli, per primo, il suo personaggio preferito, poi ha chiamato il di lui fratello per regalargli un altro personaggio e poi via via tutti gli altri amici, privandosi così lui di tutti i giocattolini senza batter ciglio. Quando gli chiedevo, all'inizio di questo loro amore, se non gli dispiacesse privarsi dei propri giocattoli, forse anche un po' pensando che fosse un prezzo che Ema si sentiva di pagare per avere l'amicizia del bambino, lui mi ha risposto sincero che era felice di donare qualcosa all'amico e che non gli importava di privarsi di qualcosa se quella qualcosa faceva felice l'amico. La risposta era visibilmente sincera e appassionata che mi ha colpito, colpito per aver colto, così piccolo, il vero valore delle cose e dell'amicizia. Tanto che, quando domenica c'è stata la recita all'asilo e alla conclusione i bimbi dovevano ballare,  è stato naturale, per i due amici Ema e il fratellino biondo, scegliersi per ballare un abbracciatissimo valzer.

martedì 14 marzo 2017

Prima settimana bianca

Fatta la nostra prima settimana bianca. Prima per me, che amo il caldo e che solo l'amore di mamma per i suoi cuccioli poteva convincermi a prendere ferie per andare a cercare la neve invece che il sole e prima anche per i gemelli, ovviamente. Il Gangster invece è uno sciatore navigato. Siamo partiti tutti molto ansiosi, io per la situazione nuova che rimaneva tutta in mano mia da gestire, i bimbi perchè era il loro primo viaggio, considerato che le vacanze se le passano tutte al mare nella nostra casa di Quercianella, il Gangster perchè doveva condividere la compagnia di altre due famiglie amiche, che hanno bimbi piccoli come noi, con le quali condividiamo un po' di agosto al mare e niente più. E' andato tutto molto bene, dalla compagnia con le altre famiglie alla scuola di sci che ha visto, in cinque mattine, traformare i piccoli in provetti sciatori.
Ovviamente l'approccio allo sci è stato diverso: Marghe seguiva attentamente le indicazioni impartite dal bravissimo maestro Daniel, la vedevo sciare concentrata e assorta e, quando era in fila in attesa del suo turno, la vedevo un po' provare quello che avrebbe poi dovuto fare. Lui non ha seguito mai nessuna spiegazione, si buttava a sci uniti in tutta velocità ridendo, sicuro che alla fine qualcuno lo avrebbe fermato e, quando aspettava il proprio turno, ingannava il tempo dando le botte sul casco degli altri bambini. Ad onor del vero va detto che, se ero certa che lui non avesse imparato o, per lo meno avrebbe fatto male la garetta finale nella quale dovevano esibirsi nelle cose che avevano imparato a fare (spazzaneve, frenare, curvare) alla fine ha stupito tutti dimostrando che, benchè non fosse mai stato attento a nessuna spiegazione, ha sentito tutto e, durante la gara, ha applicato tutto quanto gli è stato insegnato. Lei invece ha dimostrato indipendenza (sapeva mettersi e levarsi gli sci e insisteva anche a portarli in braccio da sola, mentre lui me li mollava malamente), competenza e doti atletiche che le vanno riconosciute. Io ho visto nei loro occhi la felicità che mettono nel provare, unita a quel battito dei cuoricini che battono emozionati e che forse sento solo io. C'è da dire che aiutarli nell'affrontare le prove che venivano chieste loro, tutte nuove,  da camminare con gli scarponi a sciare, a prendere lo sklift, appoggiarli e incoraggiarli in tutto, mi ha reso partecipe a questa loro bella esperienza, che abbiamo concluso sì con la gara vinta da tutti, con una medaglia che ci ha resi tutti fieri, ma anche con l'ultima cioccolata con panna, in tazza piccola, presa l'ultimo pomeriggio, tutta la famiglia insieme, seduta all'aperto perchè ormai il freddo non lo sentivamo più, che ci ha fatto promettere di tornare ancora e ancora.