mercoledì 15 marzo 2017

Amicizia sincera e spassionata

Sono arrivati quest'anno, in classe con i gemelli, due fratellini russi. Non conosco la loro storia, so che hanno una mamma solare e con il cuore che palpita quando li vede e loro sono due bambini adorabili, curiosi di tutte queste grandi novità che stanno vivendo. Emanuele è il loro migliore amico, sono sempre insieme, sempre felici, sempre in grande sintonia.  Hanno energie da maschio da vendere, curiosità da appagare, amore da elargire. Io mi prendo sempre un po' di tempo per salutarli con calma, farmi raccontare, rispondere alle domande, godermeli tutti in quella loro bellissima amicizia. Ieri, il fratellino biondo, mi voleva dire qualcosa che io prorpio non riuscivo a capire, benchè mi sforzassi molto. Ho visto la delusione negli occhi del bimbo, per non riuscire a comunicarmi quella cosa importantissima che doveva dirmi. Ema ha colto quella difficioltà dell'amico ed è prontamente intervenuto dicendomi:"Mamma, lo capisco io, ti vuole dire che...." e mi ha spiegato bene cosa l'altro voleva dirmi, vedendo così illuminarsi di felicità gli occhi dell'amico.  Vivono un'amicizia sincera, quasi quotidianamente si scambiano regali, quelli che, al momento del saluto da scuola si promettono di portarsi il giorno dopo, felici di donare all'amico anche qualcosa di importante. Ricordo, per esempio, che al compleanno dei gemelli, quando Ema ha spento le candeline della sua torta con sopra i personaggi dei Paw Patrol, la prima cosa che ha fatto è stata cercare l'amico biondo per regalargli, per primo, il suo personaggio preferito, poi ha chiamato il di lui fratello per regalargli un altro personaggio e poi via via tutti gli altri amici, privandosi così lui di tutti i giocattolini senza batter ciglio. Quando gli chiedevo, all'inizio di questo loro amore, se non gli dispiacesse privarsi dei propri giocattoli, forse anche un po' pensando che fosse un prezzo che Ema si sentiva di pagare per avere l'amicizia del bambino, lui mi ha risposto sincero che era felice di donare qualcosa all'amico e che non gli importava di privarsi di qualcosa se quella qualcosa faceva felice l'amico. La risposta era visibilmente sincera e appassionata che mi ha colpito, colpito per aver colto, così piccolo, il vero valore delle cose e dell'amicizia. Tanto che, quando domenica c'è stata la recita all'asilo e alla conclusione i bimbi dovevano ballare,  è stato naturale, per i due amici Ema e il fratellino biondo, scegliersi per ballare un abbracciatissimo valzer.

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