lunedì 29 gennaio 2018

Dalla nuvoletta ma anche in casa

Saresti stata fiera di me, ne sono sicura.
Anche se sono sicura che sei fiera di me, anche se, dalla nuvoletta dove sei, non puoi dirmelo.
Ma io ti vedo passare davanti agli specchi e nasconderti dietro alle porte aperte, sento che ogni tanto affacci il tuo spirito dentro casa mia, come a controllare. Sento che mi senti quando ti parlo nella notte e ti chiedo di aiutarmi.
Cara mamma, ieri era il tuo compleanno e mi hai donato una bella giornata di sole, da passare al mare con la mia bella famiglia, con quei due bimbi che sono lo specchio di come li avresti voluti vedere: semplici, liberi e felici.
Ogni tanto loro mi chiedono se mi manchi la mia mamma, ogni tanto Emanuele ti disegna per alleviare il mio dolore, ogni tanto Margherita si ricorda di te e dei tuoi capelli bianchi.
Mi sarebbe tanto piaciuto che tu mi dicessi che sono brava. Non hai fatto in tempo a dirmelo. E forse è proprio questo che mi spinge sempre a fare e a fare bene, per dimostrarti quanto mi hai insegnanto capendomi, sempre e comunque, sia quando era facile che quando era difficile farlo.
Con Margherita usiamo il nostro stesso linguaggio, ci parliamo con gli occhi e non importa parlarci per capirci. Con Emanuele, per sua natura, parlare è importante, per questo gli dico sempre sapessi quanto ti capisco.
Proprio come hai sempre fatto tu con me, e quelle parole mi hanno sempre tanto rassicurato, perchè avere qualcuno al mondo che ti capisce sempre, è un bellissimo regalo.
Grazie mammetta mia, di tutto.

lunedì 22 gennaio 2018

Tempo libero per gioco libero

Sabato mattina abbiamo riconsegnato il violino e il violoncello. Anche se le insegnanti parlavano di grandi progressi, anche se i bambini dicevano che piaceva loro andare a lezione deli loro strumenti.
La mamma ha sempre ragione, e la mamma ha deciso che non si può perdere tempo facendo qualcosa che distoglie da quello che si deve fare a 6 anni: giocare liberamente.
Eravamo già scesi al compromesso che andavamo a lezione di strumento senza provare a casa mai (cosa che non ha senso), adesso siamo arrivati alla risoluzione finale: fine del percorso.
Avevo anche ipotizzato la sostituzione dello studio dello strumento con l'introduzione di un inserimento nel coro della scuola di musica. Sabato siamo andati a provare anche coro e Emino si addormentava sulla sedia, non perchè la lezione fosse noiosa, ma perchè non ne poteva più dalla stanchezza e dal vai, fai, corri, su veloce, adesso attento... Per di più, la stessa mattina, nell'ora che hanno di lezione collettiva di musica, quella dove imparano le note e i tempi, un bambino si era messo a piangere perchè non riconosceva una nota. La maestra allora ha detto che se i bimbi piangono per quello, lei smette di insegnare. Perchè per i bambini deve essere una gioia andare a lezione e non una pressione sul riuscire o meno. Quelle parole sono state l'ennesimo segno, quelle parole mi hanno confermato che quella lezione di musica è un'opportunità che i bimbi hanno, non un impegno nè una pressione ulteriore. Per questo adesso ci godremo i giochi liberi nei momenti liberi che avremo. E tutti saremo più felici, anche senza sapere bene tutte le note sopra e sotto il pentagramma, che sia di chiave di violino o chiave di basso.

venerdì 19 gennaio 2018

Cose che succedono in famiglia

Cose che succedono in famiglia in questi giorni:
Sabato mattina, tranquilla colazione con latte e biscotti. Ema mentre mangia i biscotti mi chiede se quelli siano senza olio di palma. Poi prosegue chiedendo se fossero prodotti con una nuova ricetta. Io rimango perplessa, mi chiedo che figlio gourmet che mi sia capitato, che ha un gusto così fine da sentire l'esclusione dell'olio di palma... chiedo spiegazioni e lui mi dice che l'ha letto sulla busta. Ah ecco, già... adesso sa leggere, e io ancora questa attitudine non l'ho memorizzata.
Giovedì notte, alle 4 sento dei passi di bambino che vanno dalla camera alla cucina, sento soffiare il naso e tornare a letto. Poi silenzio. Sicuramente è Marghe e mi stupisce (ma nemmeno troppo, perchè da lei i moti di indipendenza me li aspetto) che si sia alzata da sola,  risolto il suo problema raffreddore andando in cucina e prendendo uno scottex e poi, zitta, sia ritornata a letto come se nulla fosse, nel pieno della notte, senza chiamarmi mai.
La mattina dopo lui, il pauroso del buio che mai si sposta di camera se non è ben accompagnato e finchè non vai a prenderlo chiama a più non posso, sento che scende le scale del suo letto a castello, affronta da solo il salotto buio con una super corsa, sale le scale di camera nostra e zap, si infila nel mio letto senza mai chiamare. Perchè a volte le cose cambiano e i bimbi diventano indipendenti in un giorno.
Ieri sera, zuppa dell'orto nel piatto. I due guardano il piatto con aria perplessa e si guardano a vicenda chiedendosi conforto nella condivisione che quel cibo proprio non piacesse a nessuno dei due. Io capto lo sguardo complice e prevengo, dichiaro che tutto quello che c'è nel piatto va finito. Lei iniza a mangiare con una lentezza disarmante, lui mangia più per fame che per piacere e riesce a finire la scodella. Lei è ancora al secondo cucchiaio e si vede che non ce la fa proprio a mandare giù quello che c'è nel piatto. Allora lei lo guarda, lui capisce cosa le sta chiedendo con solo quello sguardo e si batte una mano sulla fronte, come a dire noooooo, ma invece che dire no dice che quella zuppa è buonissima e ne vorrebbe ancora, indicando il piatto colmo della sorella. Io sto al gioco, anche se faccio finta di non aver capito, e travaso la zuppa di lei nel piatto di lui. Che inizia a mangiarla, solo per liberare la sorella dall'obbligo di mangiare una cosa che non le va, che per fame. Dopo due cucchiai lui dice che è buonissima, ma che due piatti di sera proprio non ce la fa a mangiarli. E io lo premio per la generosità con cui lui si è immolato per salvare la sorella.

giovedì 11 gennaio 2018

Ostinato, nel bene e nel male

Il mercoledì vado sempre un po' prima a prendere i bimbi a scuola, perchè dobbiamo correre in piscina e anche 5/10 minuti di anticipo mi servono. Per questo ho un contatto diverso con le maestre, non li consegnano e via ma ho la possibilità di parlarci un attimo. Ormai però capisco, dalla faccia della maestra, come è andata la giornata... ieri era palesemente un giorno no, ho visto la maestra che accigliata e che mi ha subito dato volentieri Emino come a liberarsene, dicendomi che aveva avuto una giornata impossibile, che non aveva voluto assolutamente lavorare. Per fortuna passava di lì l'altra maestra, quella di italiano, alla quale ha chiesto conferma su come si fosse comportato Ema con lei. L'altra maestra (che a me piace tanto) ha risposto che lei la temono e che con il bimbo non aveva avuto problemi. Anzi, ha detto che di  Emino non c'è da lamentarsi perchè legge benissimo, e anche Marghe è brava e che sono intelligenti in maniera diversa. Mi si è aperto il cuore che prima mi si era strizzato. So bene tutto, so bene che quando per Ema è il giorno no è no totale, non si entra dentro, non si viene a patti, non si ragiona con lui, bisogna solo aspettare che passi. So bene però anche che se è interessato e valorizzato, se vuole ottenere una cosa, se è incuriosito e decide che quello deve fare, non ci sono ostacoli per  lui. Per questo la mattina di ieri era già partita strana, con segnale che fosse giorno no dalla sveglia alle 5,30 di mattina, con lui che non aveva più sonno perchè doveva chiedermi se la nonna Carla fosse la mamma del nonno o la moglie, mi doveva anche dire che adesso che sapeva disegnare il collo avrebbe fatto un altro ritratto della nonna, e che siccome la nonna aveva i capelli bianchi, li avrebbe solo disegnati ma non colorati.
Ugualmente, anche se in materie diverse, l'aver imparato a leggere da solo rispecchia questa sua ostinazione progettuale. Quando lui ha capito il meccanismo del leggere, non l'ha fermato nessuno, neanche la maestra che insegnava loro una lettera per volta, neanche il fatto che, appunto, non fosse padrone di tutto l'alfabeto intero. Lui si è messo a studiare il libro deducendo dalla figura quale fosse il suono della lettera iniziale e lì  ha imparato tutte le consonanti e vocali  e le ha utilizzate per leggere perchè lui vuole e deve sapere cosa c'è scritto ovunque. Confessa pure il suo unico ostacolo, la d di dodo, perchè dodo proprio lui non lo conosceva come un animale, ma quando io gliel''ho insegnato bang, l'alfabeto era completo.
Questa sua ostinazione, questa sua forza di volontà è un limite nella disciplina e nel rispetto delle regole, perchè se lui ha in mente altro non farà mai quello che invece gli dice di fare la maestra. Invece è un pregio quando, malgrado tutto, lui vuole e riesce a capire e a fare una cosa.
Ema, ci farai dannare lo so, perchè già lo fai, ma come dice la maestra Gilda di italiano, ci darai anche tante soddisfazioni.

lunedì 8 gennaio 2018

Riprende la scuola, mi mancherete

Oggi è ripresa la scuola dopo le vacanze natalizie.
Come sempre il primo giorno di vacanza mi preoccupo perchè sono lunghissime e perchè chissà che faremo, come sempre, come succede oggi, mi dispiace che siano finite perchè mi sono goduta voi e abbiamo condiviso tanto bel tempo insieme.
Gli ultimi giorni li abbiamo nuovamente passati a Quercianella, a festeggiare la Befana al bar del paese a giocare a biliardino, attività che avete imparato ad amare ai centri invernali. Marghe, per bilanciarsi con Emino che aveva visto Babbo Natale uscire di corsa da casa nostra, ha dichiarato di aver visto la Befana che entrava in casa e lasciava la calza. Ha detto che non aveva le scarpe rotte, ma se l'era comprate nuove.
La benedizione è che state bene ovunque state, anche questa mattina eravate felici di tornare a scuola, come siete stati felici di fare i centri invernali. Mi mancherete piccoli amici miei, splendidi compagni di avventura. Buon inizio di nuovo anno

venerdì 5 gennaio 2018

6 anni

6 anni compiuti.Tanta roba!
Siete diventati indipendenti e simpatici, arguti e ingegnosi. Sapete leggere e scrivere, e pure fare le somme e sottrazioni, contare fino a mille e cantare intonati.
Ma quello che conta veremente è la gioia che avete nel fare le cose. Dove vi porto e dove state, dove andiamo è sempre una bella scoperta, ogni film un evento, ogni storia un'avventura, ogni esperenza un ricordo. Vi ho visto allontanarvi piano piano da me, vi vedo però contiunare a darmi la mano quando camminiamo, anche se io non ve la chiedo, vi sento chiacchierare e vi vedo giocare, i quaderni e i libri sono la vostra gioia, gli amici il vostro mondo, la famiglia la vostra sicurezza.
Dei sei anni questa è solo la prima settimana, arrivate sempre a fare il compleanno quando gli altri stanno ripartendo per compiere già il nuovo anno, ma non vi siete persi niente, non rimanete indietro mai. Sognate felici, guardate curiosi, inventate con voracità, siete amici per la pelle, negli abbracci e nelle botte.
Siete i miei bambini bellissimi, che tanta gioia vi accompagni sempre.

mercoledì 3 gennaio 2018

Io che odiavo il Natale

Quest'anno le vacanze di Natale sono e sono state una gran festa.
Finalmente grandi da far compagnia, finalmente indipendenti da non sentivi più, per fortuna ancora piccoli da credere ancora a Babbo Natale,abbiamo passato giorni indimenticabili, che servono a costruire la nostra famiglia.
Come di rito, il 24 pomeriggio avete preparato il vassoio per Babbo Natale e le renne, da lasciare davanti alla porta di casa, poi siamo usciti per lasciare la possibilità, a Babbo Natale, di mettere con calma i doni sotto l'albero. Al nostro ritorno a casa, Emino ha addiritttura visto, insieme a me, Babbo Natale che usciva di casa di corsa con la slitta e se ne andava via verso le nuvole. I regali sono stati scartati, i desideri esauditi, il giorno dopo Natale fatto a casa degli zii a Massa Marittima, pattinato sul ghiaccio il pomeriggio... un classico ormai. La scoperta vera, di quest'anno, è stata la pace della casa di Quercianella in inverno, casetta calda e accogliente che ci ha accolto per tanti giorni, dove abbiamo fatto i compiti, incontrato amici, guardato le foto della casa nuova, dormito e goduto la grande pace che c'è. Tanto che quando poi è stato il vostro compleanno, festeggiato quest'anno al Planetario, ci siamo diretti sì, come previsto, a Santa Fiora per vedere lo spettacolo delle pire di legno che bruciano per le strade, abbiamo dormito lì per una sola notte in un freddo agriturismo tutti insieme in un letto per riscaldarci, ma abbiamo anche deciso di non prolungare quella vacanza ma di convertila in.... altri giorni nella nostra casetta di Quercianella, dove abbiamo passato il primo ultimo dell'anno tutti svegli insieme, in pigiama, a fare il trenino ballando, a cenare, a guardare il dvd di Tarzan, a fare le stelline infuocate sul terrazzo e, con grande sorpresa, a goderci, sempre da quel terrazzo, spettacolari fuochi d'artificio fatti dalle ville delle colline vicine. Neanche fossimo stati a Montecarlo! Felici tutti insieme. E venerdì ci torneremo per farci gli ultimi giorni di vacanza, finire i compiti, mentre questa settimana la passate ai Centri Invernali in piscina, altro posto incantato.
E io che odiavo il Natale e questi lunghi giorni di festa!