venerdì 19 gennaio 2018

Cose che succedono in famiglia

Cose che succedono in famiglia in questi giorni:
Sabato mattina, tranquilla colazione con latte e biscotti. Ema mentre mangia i biscotti mi chiede se quelli siano senza olio di palma. Poi prosegue chiedendo se fossero prodotti con una nuova ricetta. Io rimango perplessa, mi chiedo che figlio gourmet che mi sia capitato, che ha un gusto così fine da sentire l'esclusione dell'olio di palma... chiedo spiegazioni e lui mi dice che l'ha letto sulla busta. Ah ecco, già... adesso sa leggere, e io ancora questa attitudine non l'ho memorizzata.
Giovedì notte, alle 4 sento dei passi di bambino che vanno dalla camera alla cucina, sento soffiare il naso e tornare a letto. Poi silenzio. Sicuramente è Marghe e mi stupisce (ma nemmeno troppo, perchè da lei i moti di indipendenza me li aspetto) che si sia alzata da sola,  risolto il suo problema raffreddore andando in cucina e prendendo uno scottex e poi, zitta, sia ritornata a letto come se nulla fosse, nel pieno della notte, senza chiamarmi mai.
La mattina dopo lui, il pauroso del buio che mai si sposta di camera se non è ben accompagnato e finchè non vai a prenderlo chiama a più non posso, sento che scende le scale del suo letto a castello, affronta da solo il salotto buio con una super corsa, sale le scale di camera nostra e zap, si infila nel mio letto senza mai chiamare. Perchè a volte le cose cambiano e i bimbi diventano indipendenti in un giorno.
Ieri sera, zuppa dell'orto nel piatto. I due guardano il piatto con aria perplessa e si guardano a vicenda chiedendosi conforto nella condivisione che quel cibo proprio non piacesse a nessuno dei due. Io capto lo sguardo complice e prevengo, dichiaro che tutto quello che c'è nel piatto va finito. Lei iniza a mangiare con una lentezza disarmante, lui mangia più per fame che per piacere e riesce a finire la scodella. Lei è ancora al secondo cucchiaio e si vede che non ce la fa proprio a mandare giù quello che c'è nel piatto. Allora lei lo guarda, lui capisce cosa le sta chiedendo con solo quello sguardo e si batte una mano sulla fronte, come a dire noooooo, ma invece che dire no dice che quella zuppa è buonissima e ne vorrebbe ancora, indicando il piatto colmo della sorella. Io sto al gioco, anche se faccio finta di non aver capito, e travaso la zuppa di lei nel piatto di lui. Che inizia a mangiarla, solo per liberare la sorella dall'obbligo di mangiare una cosa che non le va, che per fame. Dopo due cucchiai lui dice che è buonissima, ma che due piatti di sera proprio non ce la fa a mangiarli. E io lo premio per la generosità con cui lui si è immolato per salvare la sorella.

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