Quest’anno l’hanno capito, che
era il loro compleanno! La mattina, quando i piccoli si sono svegliati, io e il
Gangster siamo scesi nella camera dei gemelli e abbiamo cantato loro Tanti auguri a te. E lì ho visto i
piccoli sorpresi ed emozionati perchè, finalmente, hanno capito che quel giorno
era proprio il loro compleanno.
Vestiti di tutto punto, in una
giornata tersa di sole ma fredda stecchita, li abbiamo portati in centro a fare
acquisti. Scarpe nuove per loro (anticipo di saldi) e abiti per il babbone. Bravi,
hanno camminato tanto, intirizziti nelle loro manine fresche e in quei nasini
rossi. Hanno provato con pazienza le scarpe, con quel piede che non si sa se è
ancora 25 o se sta diventando 26, e poi hanno aiutato il Gangster a provarsi i
pantaloni nel camerino. Poi ci siamo fermati a pranzo da Coco Lezzone, che era
il posto dove, con il Gangster, ci rifugiavamo a lungo per pranzo, quando io
lavoravo in centro, quando io ero triste, quando loro non arrivavano. Perchè ci
sembrava tanto carino festeggiare lì, per annientare quei ricordi di giorni
neri con quella bella energia di bimbi freschi. Non che i due si siano
comportati proprio bene, ma insomma, non possono essere bimbi prefetti e non
può andare sempre tutto come ce lo aspettiamo.
Tutti a casa a dormire, che la
mattina è stata intensa ma il pomeriggio lo sarà di più e poi sveglia di
fretta, perché la festa ci aspetta.
Causa malattia, due bimbi non
sono venuti, così già i pochi invitati si sono ritrovati in quattro, più il
Frafratello, ma così ci siamo goduti a pieno la bella festa. Lezione di scuola
di circo, alla quale abbiamo partecipato anche noi adulti, scoprendo che non è
per niente facile quello che i bimbi fanno…. Poi alle 18 è arrivata la pizza calda,
interruzione per mangiarla, anche se i gemelli reclamavano il loro compleanno perchè,
a quanto ho capito, per loro equivaleva solo alle candeline sulla torta. Quando
hanno capito che su quei vassoi di pizza non ci sarebbero state le candeline,
si sono un po’ imbronciati, ma per fortuna il maestro di scuola di circo si era
nel frattempo preparato e trasformato in clown per fare loro uno spettacolino
che è stato divertente, coinvolgente ed esilarante. I bimbi erano attentissimi
a guardare quello che succedeva, giochi di mimo, palloncini che diventavano
animali, palline che uscivano dalla bocca, che giravano numerose in aria, bolle
di sapone giganti, lui che inciampava e cascava, tiro alla fune, equilibrismi
con capitomboli, insomma, un successo. E finalmente poi sono arrivate le torte:
bianca glassata per Emanuele, con sopra Babbo Natale, la renna e l’iglu, mentre
bianca per Margherita con tigre, leone e una rosa. Grande entusiasmo per
spengere quelle tre candeline, con tutto il grande impegno che mettono tutte le
volte per soffiare, come se fosse un compito importantissimo che attendono con
ansia.
Io di ieri ricordo e ricorderò le
risate che si sono fatte i miei bimbi durante
lo spettacolo, gli abbracci che si davano con Niccolò, loro nuovo amico di
asilo, la felicità di Emanuele di sapere che questa volta, a scuola di circo,
il maestro non avrebbe chiesto alle mamme di uscire ma che saremo rimasti lì
con loro. Anche ricorderò quando al ristorante ho ringraziato i bimbi per
essere nati e loro hanno capito che quello che stavo dicendo loro era una cosa
importante e hanno detto sì con la testa, tutti seri. Quando la sera li ho
messi a letto e ho chiesto se si fossero divertiti e mi hanno urlato sììììì,
abbracciandomi stretta, quando poi, ormai addormentati, sono entrata in camera
per coprirli bene e ho accarezzato quelle loro testine calde russanti e mi sono
ricordata di tre anni fa, la sera che erano nati, che erano Emanuele in
incubatrice piccolo e gracile con un cappello bianco di lana, e lei nella
culletta termica, tutta infagottata con già il piglio deciso. E allora piangevo
perché avevo paura che non sarebbero mai cresciuti, adesso mi emoziono perché sono
cresciuti, e anche bene.
Grazie di tutto, miei piccoli
entusiasti.