mercoledì 31 dicembre 2014

Terza festa di compleanno



Quest’anno l’hanno capito, che era il loro compleanno! La mattina, quando i piccoli si sono svegliati, io e il Gangster siamo scesi nella camera dei gemelli e abbiamo cantato loro Tanti auguri a te. E lì ho visto i piccoli sorpresi ed emozionati perchè, finalmente, hanno capito che quel giorno  era proprio il loro compleanno.
Vestiti di tutto punto, in una giornata tersa di sole ma fredda stecchita, li abbiamo portati in centro a fare acquisti. Scarpe nuove per loro (anticipo di saldi) e abiti per il babbone. Bravi, hanno camminato tanto, intirizziti nelle loro manine fresche e in quei nasini rossi. Hanno provato con pazienza le scarpe, con quel piede che non si sa se è ancora 25 o se sta diventando 26, e poi hanno aiutato il Gangster a provarsi i pantaloni nel camerino. Poi ci siamo fermati a pranzo da Coco Lezzone, che era il posto dove, con il Gangster, ci rifugiavamo a lungo per pranzo, quando io lavoravo in centro, quando io ero triste, quando loro non arrivavano. Perchè ci sembrava tanto carino festeggiare lì, per annientare quei ricordi di giorni neri con quella bella energia di bimbi freschi. Non che i due si siano comportati proprio bene, ma insomma, non possono essere bimbi prefetti e non può andare sempre tutto come ce lo aspettiamo.
Tutti a casa a dormire, che la mattina è stata intensa ma il pomeriggio lo sarà di più e poi sveglia di fretta, perché la festa ci aspetta.
Causa malattia, due bimbi non sono venuti, così già i pochi invitati si sono ritrovati in quattro, più il Frafratello, ma così ci siamo goduti a pieno la bella festa. Lezione di scuola di circo, alla quale abbiamo partecipato anche noi adulti, scoprendo che non è per niente facile quello che i bimbi fanno….  Poi alle 18 è arrivata la pizza calda, interruzione per mangiarla, anche se i gemelli reclamavano il loro compleanno perchè, a quanto ho capito, per loro equivaleva solo alle candeline sulla torta. Quando hanno capito che su quei vassoi di pizza non ci sarebbero state le candeline, si sono un po’ imbronciati, ma per fortuna il maestro di scuola di circo si era nel frattempo preparato e trasformato in clown per fare loro uno spettacolino che è stato divertente, coinvolgente ed esilarante. I bimbi erano attentissimi a guardare quello che succedeva, giochi di mimo, palloncini che diventavano animali, palline che uscivano dalla bocca, che giravano numerose in aria, bolle di sapone giganti, lui che inciampava e cascava, tiro alla fune, equilibrismi con capitomboli, insomma, un successo. E finalmente poi sono arrivate le torte: bianca glassata per Emanuele, con sopra Babbo Natale, la renna e l’iglu, mentre bianca per Margherita con tigre, leone e una rosa. Grande entusiasmo per spengere quelle tre candeline, con tutto il grande impegno che mettono tutte le volte per soffiare, come se fosse un compito importantissimo che attendono con ansia.
Io di ieri ricordo e ricorderò le risate che si sono fatte i miei bimbi  durante lo spettacolo, gli abbracci che si davano con Niccolò, loro nuovo amico di asilo, la felicità di Emanuele di sapere che questa volta, a scuola di circo, il maestro non avrebbe chiesto alle mamme di uscire ma che saremo rimasti lì con loro. Anche ricorderò quando al ristorante ho ringraziato i bimbi per essere nati e loro hanno capito che quello che stavo dicendo loro era una cosa importante e hanno detto sì con la testa, tutti seri. Quando la sera li ho messi a letto e ho chiesto se si fossero divertiti e mi hanno urlato sììììì, abbracciandomi stretta, quando poi, ormai addormentati, sono entrata in camera per coprirli bene e ho accarezzato quelle loro testine calde russanti e mi sono ricordata di tre anni fa, la sera che erano nati, che erano Emanuele in incubatrice piccolo e gracile con un cappello bianco di lana, e lei nella culletta termica, tutta infagottata con già il piglio deciso. E allora piangevo perché avevo paura che non sarebbero mai cresciuti, adesso mi emoziono perché sono cresciuti, e anche bene.
Grazie di tutto, miei piccoli entusiasti.

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