lunedì 5 gennaio 2015

Tre, di anni



Adesso, per magia, avete iniziato a chiedere perché. Perché di tutto, anche delle cose per cui non c’è un perché. O forse perché di cose a cui io non so dare un perchè.
Ha iniziato prima lei, sorprendendomi con una catena ininterrotta di perché, a risposta di ogni mia risposta. Tipo perché mamma metti l’acqua nel bicchiere? Perché se no cascherebbe in terra. Perché cascherebbe in terra? E via dicendo. A ruota, con i soliti due giorni di ritardo nel ritmo di apprendimento che hanno i due, ha iniziato pure lui. Risultato: adesso sono sotto assedio “perché”.
La cosa però che mi ha fatto scoprire quanto siete diventati grandi a mia insaputa, è stato il giorno del vostro compleanno, quando abbiamo partecipato con voi alla lezione di scuola di circo, dalla quale noi adulti siamo rigorosamente esclusi, e lì ho visto quante cose siete in grado di fare, molto più di quello che mi aspettassi, molto più di quelle che io ero capace di fare.
Anche sentirvi cantare interminabili canzoncine, con strofe su strofe, imparate all’asilo, mi ha fatto capire che ormai avete il dono della memoria lunga, la capacità anche di capire il prima e il dopo e, soprattutto, come volevo tanto io, la voglia di sapere cosa faremo dopo, per uno spiccato bisogno di fare che avete, ereditato o insegnato dalla sottoscritta, a cui proprio non piace poltrire.
Altra cosa che vi ho scoperto da poco, è l’attenzione con cui guardate la televisione. Fino al mese scorso non ponevate attenzione a niente, neppure ai cartoni animati, al massimo stavate fermi davanti alla tv per periodi di massimo cinque minuti, poi via, scivolavate giù dal divano e riprendevate a fare i vostri giochi. Adesso invece state incantati a guardarvi Topolino, uno dopo l’altro anche se sono quelli registrati. Un po’ mi spaventa questa ipnosi, perché ho paura che travalichi in interesse esclusivo per voi, ma un po’ mi piace anche, perché la vedo come propedeutica a nostri futuri pomeriggi al cinema. Come tutte le cose, sarà importante guidarvi.
In questo ultimo mese vi siete anche scambiati i ruoli: adesso che è diventata birbona lei, lui è diventato improvvisamente buono e responsabile. Una sera che la piccola aveva una delle sue crisi di no spaventose, che eravate già a letto e lei non voleva sentire la storia e non voleva niente, ho iniziato a raccontare la storia al mio topolino, mentre lei urlava. Allora il mio piccolo ometto, sorprendendomi, mi ha detto mamma la storia me la racconti dopo, ora Marghe piange. Anche lui continua ad essere la voce di lei: quando lei piange per una cosa, lui mi chiama per dirmi per cosa piange.
Pure le liti fra di voi sono diventate meno violente, giocate anche molto di più in autonomia e singolarmente, per questo vi azzuffate meno, ma anche adesso siete più compagni e amici.
Io spero che questa grande armonia, queste crescite vostre che mi sorprendono di giorno in giorno, mi accompagnino a lungo, perché è bellissimo vedervi scoprire il mondo e la vita.

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