Adesso, per magia, avete iniziato
a chiedere perché. Perché di tutto, anche delle cose per cui non c’è un perché.
O forse perché di cose a cui io non so dare un perchè.
Ha iniziato prima lei,
sorprendendomi con una catena ininterrotta di perché, a risposta di ogni mia
risposta. Tipo perché mamma metti l’acqua nel bicchiere? Perché se no
cascherebbe in terra. Perché cascherebbe in terra? E via dicendo. A ruota, con
i soliti due giorni di ritardo nel ritmo di apprendimento che hanno i due, ha
iniziato pure lui. Risultato: adesso sono sotto assedio “perché”.
La cosa però che mi ha fatto
scoprire quanto siete diventati grandi a mia insaputa, è stato il giorno del
vostro compleanno, quando abbiamo partecipato con voi alla lezione di scuola di
circo, dalla quale noi adulti siamo rigorosamente esclusi, e lì ho visto quante
cose siete in grado di fare, molto più di quello che mi aspettassi, molto più
di quelle che io ero capace di fare.
Anche sentirvi cantare
interminabili canzoncine, con strofe su strofe, imparate all’asilo, mi ha fatto
capire che ormai avete il dono della memoria lunga, la capacità anche di capire
il prima e il dopo e, soprattutto, come volevo tanto io, la voglia di sapere
cosa faremo dopo, per uno spiccato bisogno di fare che avete, ereditato o
insegnato dalla sottoscritta, a cui proprio non piace poltrire.
Altra cosa che vi ho scoperto da
poco, è l’attenzione con cui guardate la televisione. Fino al mese scorso non
ponevate attenzione a niente, neppure ai cartoni animati, al massimo stavate
fermi davanti alla tv per periodi di massimo cinque minuti, poi via,
scivolavate giù dal divano e riprendevate a fare i vostri giochi. Adesso invece
state incantati a guardarvi Topolino, uno dopo l’altro anche se sono quelli
registrati. Un po’ mi spaventa questa ipnosi, perché ho paura che travalichi in
interesse esclusivo per voi, ma un po’ mi piace anche, perché la vedo come
propedeutica a nostri futuri pomeriggi al cinema. Come tutte le cose, sarà
importante guidarvi.
In questo ultimo mese vi siete
anche scambiati i ruoli: adesso che è diventata birbona lei, lui è diventato improvvisamente
buono e responsabile. Una sera che la piccola aveva una delle sue crisi di no
spaventose, che eravate già a letto e lei non voleva sentire la storia e non
voleva niente, ho iniziato a raccontare la storia al mio topolino, mentre lei
urlava. Allora il mio piccolo ometto, sorprendendomi, mi ha detto mamma la
storia me la racconti dopo, ora Marghe piange. Anche lui continua ad essere la
voce di lei: quando lei piange per una cosa, lui mi chiama per dirmi per cosa
piange.
Pure le liti fra di voi sono
diventate meno violente, giocate anche molto di più in autonomia e
singolarmente, per questo vi azzuffate meno, ma anche adesso siete più compagni
e amici.
Io spero che questa grande
armonia, queste crescite vostre che mi sorprendono di giorno in giorno, mi
accompagnino a lungo, perché è bellissimo vedervi scoprire il mondo e la vita.
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