E’ il momento degli animali
questo, per i gemelli.
Dopo lo zoo di Pistoia, il circo
di Moira, adesso ci siamo avventurati anche in un centro di allevamento cani e
animali vari che viene usato per la Pet
Therapy.
Domenica mattina siamo partiti e
andati. E’ alla periferia della città, dove inizia la campagna ed è tenuto da
una veterinaria che ha abbandonato la sua prima vita per iniziarne una seconda
con gli animali.
Lì la maialina Viola mangia le
foglie dalle mani dei bimbi, i gatti non graffiano anzi, giocano con loro, e
lei ci ha pure fatto entrare nella voliera dei pappagallini, carezzare un asino
e entrare in un pollaio, solo dietro la promessa solenne che i due bimbi non
avrebbero fatto come con i pappagallini, cioè correre dietro loro all’impazzata,
solo per il gusto di vederli volare ovunque, ma che avrebbero guardato senza
farli scappare. Poi ancora c’erano le paperine e l’allevamento di bassotti. Per
finire con un “assalto”, sulla via dell’uscita, da parte di un cucciolo di cane
lupo che era lì per essere addestrato ma che, come ha visto i gemelli, ha
dimenticato ogni regola di buona educazione li ha inondati di leccate, con
grande gioia e timore di entrambi i bimbi.
Quando i bimbi erano lì e vivevano
tutto questo, sembrava normale per loro avere tanti animali a disposizione,
sembrava che poter toccare un asino o un maiale fosse come avere un cane in
casa, e ho pensato che forse erano
troppo piccoli perché potessero apprezzare la bella esperienza che facevano.
Poi al solito la sera arriva il
momento del racconto della storia prima di addormentarsi e, come al solito, ho
chiesto loro di sceglierne una. Hanno subito chiesto quella degli animali di
Giovanna e quando ho iniziato a raccontare loro gli animali che avevamo visto
la mattina, mi hanno stupito per la dovizia di particolare con i quali loro
integravano i miei racconti, per esempi che all’asino si poteva accarezzare il
pelo ma non la bocca, che i pesci del laghetto non erano squali o delfini come
inizialmente li chiamavano loro ma erano carpe, che il cane lupo bacia con la
lingua. E quando abbiamo finito, mossi da un loro enorme entusiasmo, hanno
applaudito dicendo “brava Giovanna che hai tutti quegli animali”. E allora ho
capito di quanto importante sia stato andare lì, di quanto le emozioni a loro
lavorino dentro e che di ogni esperienza ne facciano un evento mitologico, che
ricordano con dovizia di particolari e con emozioni forti, anche se non lo
dicono subito.
E allora sì, grazie Giovanna per
avere tanti animali, anche da parte mia.
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