lunedì 26 gennaio 2015

E' il momento degli animali



E’ il momento degli animali questo, per i gemelli.
Dopo lo zoo di Pistoia, il circo di Moira, adesso ci siamo avventurati anche in un centro di allevamento cani e animali vari che viene usato per la Pet Therapy.
Domenica mattina siamo partiti e andati. E’ alla periferia della città, dove inizia la campagna ed è tenuto da una veterinaria che ha abbandonato la sua prima vita per iniziarne una seconda con gli animali.
Lì la maialina Viola mangia le foglie dalle mani dei bimbi, i gatti non graffiano anzi, giocano con loro, e lei ci ha pure fatto entrare nella voliera dei pappagallini, carezzare un asino e entrare in un pollaio, solo dietro la promessa solenne che i due bimbi non avrebbero fatto come con i pappagallini, cioè correre dietro loro all’impazzata, solo per il gusto di vederli volare ovunque, ma che avrebbero guardato senza farli scappare. Poi ancora c’erano le paperine e l’allevamento di bassotti. Per finire con un “assalto”, sulla via dell’uscita, da parte di un cucciolo di cane lupo che era lì per essere addestrato ma che, come ha visto i gemelli, ha dimenticato ogni regola di buona educazione li ha inondati di leccate, con grande gioia e timore di entrambi i bimbi.
Quando i bimbi erano   e vivevano tutto questo, sembrava normale per loro avere tanti animali a disposizione, sembrava che poter toccare un asino o un maiale fosse come avere un cane in casa, e ho pensato che forse erano  troppo piccoli perché potessero  apprezzare la bella esperienza che facevano.
Poi al solito la sera arriva il momento del racconto della storia prima di addormentarsi e, come al solito, ho chiesto loro di sceglierne una. Hanno subito chiesto quella degli animali di Giovanna e quando ho iniziato a raccontare loro gli animali che avevamo visto la mattina, mi hanno stupito per la dovizia di particolare con i quali loro integravano i miei racconti, per esempi che all’asino si poteva accarezzare il pelo ma non la bocca, che i pesci del laghetto non erano squali o delfini come inizialmente li chiamavano loro ma erano carpe, che il cane lupo bacia con la lingua. E quando abbiamo finito, mossi da un loro enorme entusiasmo, hanno applaudito dicendo “brava Giovanna che hai tutti quegli animali”. E allora ho capito di quanto importante sia stato andare lì, di quanto le emozioni a loro lavorino dentro e che di ogni esperienza ne facciano un evento mitologico, che ricordano con dovizia di particolari e con emozioni forti, anche se non lo dicono subito.
E allora sì, grazie Giovanna per avere tanti animali, anche da parte mia.

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