giovedì 24 gennaio 2019

Memoria di Andra e Tati

Ieri sera era una cena come tante (mangia tutta la verdura, state seduti a tavola, finisci l'acqua) e invece è stata una cena diversa, una cena con dei bambini improvvisamente grandi.
Scopro che la mattina  a scuola avevano visto un film per il Giorno della Memoria e mi raccontano, con dovizia di particolari e con mille domande per chiarire bene, quello che hanno visto anzi, scoperto. Perchè delle guerre passate lo sapevano, di quello che succede in guerra anche, ma delle deportazioni e dello sterminio no. Ho descritto loro le camere a gas, cosa fosse un campo di concentramento, come fosse possibile che esistesse un forno così grande da far bruciare tante persone insieme, dell'importanza del ricordare. Loro mi ascoltavano coinvolti e soprattutto  perplessi, nella loro innocenza, che solo per il fatto di essere ebrei si poteva morire. Loro che hanno fatto la materna ebraica si sono resi conto e sono stati toccati dal fatto che molti dei loro amici, per un motivo inesistente, poteva essere deportato e ucciso. Che loro stessi, per il fatto di essere gemelli, potevano essere vittime di esperimenti atroci.
Così mi hanno raccontato il film che hanno visto, e mi sono commossa nel sentirmi raccontare dai miei bimbi, quello che ho sentito raccontare dal vero dalle sorelle Bucci, la storia di Andra e Tati e del loro cugino che non si è salvato. Quello essere state scambiate per gemelle, quell'obbedire alla kapò malvagia che ha salvato loro la vita, quel cugino morto solo perchè voleva rivedere la sua mamma. Il film che hanno visto difatti è "La stella di Andra e Tati" e credo che la loro storia sia una delle infinite storie di infinita tristezza che raccontano quel periodo. Io ho insistito sul perchè fosse importante ricordare, conoscere e mai dimenticare. Perchè non accada mai più. Poi, per l'emozione di quei miei due bimbi che vogliono sapere e che sanno, di quella storia che è di nuovo entrata nella mia vita attraveso loro, ho scritto una mail alla maestra per ringraziarla della scelta fatta, quella di parlarne per non dimenticare.