Siete stati nello stesso momento
nelle nostre pance, ad ascoltare i
rintocchi della campana tibetana mentre noi mamme ci trovavamo insieme al corso
di yoga in gravidanza.
Siete nati a distanza di 5
settimane e, insieme di nuovo, vi abbiamo portato, piccoli come solo i cuccioli
sanno essere, ancora a yoga, ad ascoltare ancora una volta i rintocchi della
campana tibetana e i racconti di noi diventate mamme, che si sentivano investite di un
ruolo importantissimo, quello di farvi da mamme.
Da neonati poi siete diventati dei piccoli, la campana tibetana non era
più per cuccioli che si svezzavano, ma per fortuna non ci siamo persi di vista
ed è così iniziata la stagione dei giardini. Stesi su delle coperte a quadri,
ormai mitiche nel nostro ricordo, occupavamo la stessa aiuola ai giardini
dell’Orticultura. Con il primo inverno ci siamo incontrati nelle case, per
passare insieme il tempo dopo il nido e abbiamo fatto il primo corso di musica,
indimenticabile anche quello. Poi, con la vostra stazione eretta, via
sull’altalena, sullo scivolo e a sperimentare l’angolo dei piccoli in giardini
da grandi.
Ieri abbiamo di nuovo strappato
un’ora di sole a questo fine inverno piovoso, ci siamo di nuovo ritrovati
all’Orticultura e, vedervi lì padroni di quel giardino, a scappare da una pozza
al treno che arriva, al cogliere le margherite e a buttare i sassi nella
fontana, con le guance rosse e il naso rubizzo con tanto di moccio che cola,
con le mani sporche e le scarpe di più, come dei piccoli pastorelli felici, mi
ha di nuovo fatto dimenticare la fatica del giorno, l’impegno costante,
l’annullamento, o quasi, di ogni mio spazio e passione. Ma adesso siete voi, quei
tre piccoli moschettieri che si stanno assomigliando sempre più, che
appassionate le mie giornate le quali, per predisposizione personale, sono
sempre passate all’aria aperta. E così sporchi di fango, accaldati, moccicosi,
ma liberi sotto gli alberi, mi avete tanto ricordato di quando passavo le
estati in campagna, tutto il giorno fuori, tutto il giorno nel bosco, tutto il giorno
ad inventarmi cosa fare. Ovviamente in banda. Come voi. Non potevo chiedere di
più e so che anche per voi non c’è di meglio, che formare una mini banda,
quella dei tre biondini castani chiari, con Ptino che guida i giochi, le corse
e i guai, e con Mele che lo segue ammirato e la Mimma che finalmente può
sporcarsi e ha due cavalieri vicino a sé che, malgrado i modi rudi della poca
grazia di entrambi, le vogliono bene e la proteggono dai gattini birboni.
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