lunedì 29 luglio 2013

Diario di due settimane (dal 15 al 28 luglio)


Lunedì 15 – La mattina vado al lavoro e i gemelli rimangono con le mie sorelle. Quando torno a casa, sapendo che i due dormono, mi fermo un attimo dai miei genitori e trovo la mia mamma sul letto, per un riposino nel caldo pomeriggio. Mi stendo lì con lei e facciamo le nostre vecchie chiacchiere, con lei che mi racconta varie cose, anche se adesso lo fa a modo suo, ma è sempre un grande piacere ascoltarla e condividere quell’intimità. A modo suo mi riempie di complimenti per i gemelli, per come sono tranquilli e sereni grazie a me. Oh cara mamma, come mi piacerebbe che tu avessi ancora le tue parole per sentirmele regalare. Ma sono felice anche di quello che riesci a darmi lo stesso. Sei la mia grande gioia, sei la mia grande maestra. Poi partiamo per il mare, i gemelli, io e mia sorella Aci e arrivando nel tardo pomeriggio, andiamo ai giochini nel paese, a fare l’altalena da grandi e lo scivolo da grandi, ormai senza paura. La sera ci raggiunge pure il babbone, che mi porta fuori a cena vicino casa, dove ci danno il tavolo più bello davanti alla balaustra che incornicia un tramonto viola, peccato che io ho un mal di denti terribile e vorrei usare quella romantica balaustra per batterci il capo, più che per godermi il panorama.
Martedì 16 – La mattina andiamo in spiaggia, ma visto che c’è mia sorella ci concediamo il lusso di fermarci a Quercianella paese per fare colazione al bar. Sulla spiaggia ci raggiunge poi il babbone che si prende i piccoli per far fare loro il bagno, ma solo Emino è felicissimo di provare l’acqua e di sperimentare i braccioli, estasiato dal suo babbone che si prende cura di lui. Mina invece preferisce stare con me e giocare nell’acqua bassa. Nel pomeriggio lasciamo i piccoli con la zia e io e il Gangster andiamo a fare gli ultimi folli acquisti, tipo le tende per le finestre di casa, una spesa gigante e internet per la casa al mared. Al nostro ritorno portiamo di nuovo i bimbi ai giochini, dove Mina mi si attacca come una cozza, sicuramente gelosa del fatto che Emino, non camminando, ha bisogno sempre della mia assistenza. Ma oggi approfittiamo che c’è la zia e lo lasciamo a lei e io e la bimba stiamo sulle panchine come due amichette, sempre per mano che è una gioia per entrambe.
Mercoledì 17  La mattina sento Emino che si sveglia piangendo in maniera strana, non è il solito lamento da risveglio con voglia di coccole e soprattutto di latte, ma è un pianto sordo e disperato, che mi fa (fortunatamente )a accorrere a vedere cosa abbia. Nel buio della camera lo trovo seduto nel lettino invece che in piedi come di solito sta ad aspettarmi, lo vado per prendere e non viene su. Aveva un laccio intorno al collo che lo stava strozzando! Dieci anni di meno di nuovo in un attimo! Praticamente il lettino da campeggio dove dorme al mare ha, all’esterno, uno zainetto porta pigiama che si aggancia con uno strap. Lui l’aveva tirato dentro, questo non si era sganciato e quindi si era passato uno spallaccio intorno al collo che gli tirava da strozzare. L’ho portato in salvo tra le mie braccia, quello zainetto è volato via e io mi sono tenuta stretto stretto a me il mio bimbo con un segno di corda sul collo. Povero piccolo mio che spavento che devi avere avuto.! Il piccolo mi stava tutto spossato addosso, come a dire sapessi come me la sono vista brutta! Per fortuna che tutto è passato e oggi arriva un altro giorno al mare, mattina e pure pomeriggio questa volta, con pranzo e cena sulla spiaggia (cena per i piccoli, con orario da piccoli alle 18.40) e poi doccia calda e pigiama, sempre allo stabilimento balneare e rientro a casa giusto per mettere a letto loro e cenare noi. Oggi Mina sfoderava un frangipane rosa nei capelli e una maglietta dello stesso colore che la faceva ancora più bella.
Giovedì’ 18 - Mare con bagno spettacolare per Emino, che è felicissimo dell’acqua e dello sguazzarci dentro. Mina invece preferisce proprio la riva e i giochetti di travaso acqua. In più i due hanno scoperto il bar e la musica che c’è  lì, così ci passiamo delle ore: Mina perché vuol sentire la musica e ballare, Emino perché si è innamorato della biondina del bar e come la vede sputa il ciuccio per sembrare grande, si aggrappa ad una sedia per non fare vedere che ancora non sa camminare e le lancia i suo sguardi di traverso, con il bicipite in bella vista. Mannaggia che dongiovanni! Il pomeriggio non torniamo in spiaggia ma ce ne andiamo a Castiglioncello a vedere che c’e di nuovo. Tentiamo anche dei giochini che ci sono in pineta ma sono solo pericolosi, così finiamo per fare la spesa alla Coop e via a casa.
Venerdì  19 – La mattina mi sveglio prestissimo per prendere il treno da Quercianella a Firenze, perché devo rientrare al lavoro per interrompere l’aspettativa. Al lavoro di nuovo lavoro un sacco per fare tutto prima delle ferie, così non sfrutto neanche quelle ore lontano dai gemelli per riposarmi un po’. Torno al mare nel pomeriggio con il Gangster, dove troviamo i gemelli e mia sorella (che li ha tenuti da sola per tutto il giorno) e ci prendiamo un gelato tutti insieme, anche per far la pace con Mina che neanche mi guarda, arrabbiata per averla lasciata sola, suppongo. E ai giardini lei non vuole assolutamente stare con il suo babbone e mi si appiccica per tutto il tempo. Emino invece saluta felice i treni che passano, le moto e i cani, le tre sue passioni.  E il babbone va ad una cena al Forte dei Marmi e ci lascia dopo poco.
Sabato  20 – La mattina in spiaggia e  pure il pomeriggio dove, per permettere loro di fare il bagno, li facciamo saltare la merenda. Poi decidiamo di andare in spiaggia a piedi, io mi prendo una mezza insolazione e quando arriviamo in spiaggia ci passa la voglia di far fare loro il bagno, anche perché stavano buoni e tranquilli a giocare con la sabbia e sul mare c’era un bel vento. E’ solo che saltare la merenda ha fatto sì che Emino iniziasse alle 5 a dire pappa, ad innervosirsi e smaniare per mangiare, tanto che abbiamo dato loro merenda tardi e dopo un’ora cena, che hanno voluto così così. Solita doccia sul mare e pigiama e si torna a casa con il passeggino, e per tutto il viaggio Emino smania di nuovo con questa pappa. Tanto  che arrivati a casa faccio loro due biberon di latte e biscotti che gradiscono molto. Mamma mia che lupetti affamati che sono!
Domenica  21-  La mattina andiamo in spiaggia con Mina vestita a festa: ha un delizioso pagliaccetto a righe arcobaleno che le avevo comprato a Parigi e un fermaglio con una farfalla viola nei capelli. E’ la bimba più bella di tutta la spiaggia. Emino invece sfoggia, al momento del bagno in mare, un costume a mutanda alta con il nano Cucciolo che incornicia le sue belle chiappette. Dopo pranzo dormono di nuovo pochissimo che io non ho neanche il tempo di riposarmi, visto che ho dovuto passare quell’oretta a stare dietro ai vigili e a quel cretino che aveva parcheggiato davanti al nostro cancello e che ci ha impedito di entrare nel parcheggio di casa.  Subito dopo pranzo parte mia sorella Grazia, che mi fa venire voglia di piangere o meglio, piango proprio. Adesso sono proprio sola con i due. Così mi faccio coraggio e alle 15,30 me li carico in auto e ce ne andiamo a Castiglioncello, a prendere il gelato al porto nuovo dove ci coglie la pioggia e poi facciamo una passeggiata sul lungomare che vede i due interessatissimi da tutta quella gente in spiaggia, li guardano proprio sorpresi e poi facciamo la spesa alla Coop e per cena nasello, che mangiano tutto e volentieri, compresa Mina che a casa non mangia mai il pesce.  E faccio le 9 prima di rimettere a posto tutto, e potermi fermare a cenare. Che ferie del cavolo.
Lunedì 22 – La notte la passo agitata, per il pensiero di affrontare oggi il mare con le baby sitter. Non so se piaceranno ai gemelli, non so se piaceranno a me. Per fortuna che quella della mattina è proprio brava, arriva in anticipo, prende subito in mano la situazione, mi lascia andare a fare il bagno in mare senza spaventarsi, gioca con entrambi e soprattutto stabilisce subito un feeling con Mina, che adesso è quella diffidente che non vuole gente sconosciuta in giro. Fatto, sono amiche e io mi sento sollevata, sapendo che su questa ragazza posso contare, e anche molto. Il pomeriggio è invece lunghissimo, Emino si sveglia urlando dopo nemmeno un’ora di pisolino e io mi trovo i gemelli già svegli alle 14,  quando io ancora non ero riuscita a riposarmi. Sono disperata forte, più che altro sconfortata da questa vita in cui non c’è respiro. Facciamo un po’ di giochini, molto rovistano per casa e poi, miracolosamente, riusciamo ad arrivare alle 16 ora in cui avevamo fissato ai giardini con la baby sitter del pomeriggio. Questa è una ragazza giovane che ha fatto  ora la maturità, è timidina e non cattura i gemelli con nessun gioco  né con nessuna passione. Così il pomeriggio ai giardini si rivela noiosamente lungo, con Emino che dopo un po’ si spazientisce del solito giro scivolo-altalena-cavallino a molla e spazia per tutti i negozi del paese, preferendo ovviamente il ferramenta e il negozio di costumi, dove fa incetta di mutande e dove va portato via a forza. La sera solita scena madre di Mina per fare la doccia, soprattutto poi i due sono sfiniti, non dormendo il pomeriggio, e io di più. Ossignore speriamo che passi presto questa estate!
Martedì 23 – La mattina al mare  e mentre aspettavamo la baby sitter Emino rimane solo sulla spiaggia, un po’ lontano da me e, non avendo aiuto, si alza in piedi da solo! Praticamente a quattro zampe alza il sedere e si tira su con il busto rimanendo in piedi e cascando subito dopo, ma io lo applaudo e gli dico bravo, così lui e prova e riprova felice, e io più di lui. Mina invece a fare il bagno in mare, visto che c’era l’alta marea e quindi poca spiaggia, si abbarbica sullo scoglio più lontano dal mare nella piscinetta naturale per i bimbi, come a dire qui il mare proprio non arriva, finalmente. Sì, per lei bastano i giochetti con l’annaffiatoio e il secchiello, mentre Emino è un pesce impazzito, in acqua, da quanto gli piace! Oggi dormono un po’ di più dopo pranzo (ma non superano le 14,30, contro le 15,30 di Firenze)  e io ho modo di riposarmi un attimo. Partiamo poi di nuovo per il mare dove ci aspetta la baby sitter del pomeriggio, che però non ci piace proprio, soprattutto al mare, dove non gioca con i bimbi mai né  con la sabbia né con l’acqua, sta lì come un fantasma e io decido che con domani finirà la sua carriera: non posso non avere un aiuto attivo.  Poco bagno in mare il pomeriggio, ma per fortuna c’è la cena e la doccia e pigiama in spiaggia, così arrivo a casa che loro sono già sistemati e io posso respirare.
Mercoledì 24 – La mattina Caterina baby sitter fa scoprire ai due le formine con la sabbia. I piccoli ne sono catturati ed entusiasti come se fosse l’invenzione più ganza del mondo. Emino  poi in spiaggia mi viene incontro per qualche passo da solo, felice di riuscirci e di potermi abbracciare le gambe e godersi i miei complimenti e incitamenti: che emozione! Il pomeriggio finalmente dormono un po’ di più e anche io riesco a risorgere. Andiamo in spiaggia, ma con quella baby sitter è tutto un po’ triste, e vedo loro che si aspetterebbero di nuovo di fare le formine con la sabbia, che alla fine faccio io . Per questo  saluti e baci alla tata pesce lesso che non vedermo più.
La sera mannaggia, il film su Sky cult non mi piace (in genere li guardo a scatola chiusa, perché la programmazione di quel canale è l’unica che mi piace sempre)e così mi compro un film su Sky, perché quella del film serale, tipo cinema, è un rito e un appagamento al quale non posso rinunciare, in questi giorni in cui sono sola al mare.
Giovedì 25 – La mattina conosciamo quella che dovrebbe essere la futura nuova baby sitter n.2 dei gemelli. Mi aveva parlato di lei la proprietaria della pizzeria di Quercianella, notoriamente poco affidabile. Io notoriamente credulona, l’ho chiamata fiduciosa per far fare a lei il turno pomeridiano con i gemelli. Ossignore, si presenta subito male e parlandoci peggiora. E’ una donna adulta semplice di paese, per niente adatta alle mie esigenze. Sconfortata vado in spiaggia dove la baby sitter brava della mattina mi risolve la questione: si rende disponibile lei a stare con i due anche qualche sera dopo cena, e quando non c’è lei chiamerà una sua amica che conosco anche io. Benissimo, mi sento sollevata.
I gemelli passano la mattina con lei (e anche con me, ma lei la cercano per i giochi, mentre a me per le coccole) e nel pomeriggio, dopo di nuovo un breve pisolino, niente spiaggia ma monto i gemelli in auto e ce ne andiamo all’Ipercoop, cosa che ho sempre visto fare alle famiglie e ho sempre disprezzato. E invece adesso benedico i centri commerciali: c’è l’aria condizionata, tanti negozi tutti insieme che non devi salire e scendere i due dall’auto o dal passeggino, io faccio finalmente un po’ di shopping e compro duemila mollettine con fiori, cuori, bottoni, pon pon, fiocchetti per Mina che, per festeggiare, si leva il fiocchetto giallo nuovo che ha sul ciuffo e se lo nasconde in una scarpa, come a dire proprio no, questi orpelli non sono per me. Però le compro anche una borsetta,  accessorio che adesso lei adora tanto che, appena può, agguanta sempre la mia e se la vuole tenere in spalla come vede fare a me. Quando oggi lei capisce che quella che avevo comprato era prorio per lei, vedo i suoi occhi scintillare come se fosse il regalo più bello in assoluto che lei proprio neanche sperava di avere. Emino invece è felice di mangiarsi un bel gelato. Rincasiamo giusto per mangiare la frittata e andare a letto loro, a stirare e pulire la casa io (la signora delle pulizie inizierà dalla prossima settimana) perché domani sera arriva il Gangster e la casa deve essere presentabile. Però, malgrado questo, che bello non tornare a casa accaldati e appiccicosi ma freschi e puliti grazie al centro commerciale invece che alla spiaggia! Sì, sono proprio cambiata!
Venerdì 26 – Sveglio i gemelli presto per partire per Firenze, dove mi aspetta un giorno di lavoro e per questo ho deciso di portare anche i piccoli a casa con me per rivedere i nonni e le zie. Durante il viaggio Mina si libera pericolosamente delle cinghie del seggiolino e la vedo volteggiare nel sedile posteriore, facendomi decidere che quei seggiolini vanno assolutamente regolati in giornata. Quando arriviamo vicino casa i due riconoscono subito la via e iniziano a chiamare nonno nonna, guardando alla finestra giusta sperando di vederli. E i nonni sono proprio alla finestra ad aspettarci e i piccoli hanno un impeto di gioia: si buttano al collo dei miei genitori facendo balzi per andare ad abbracciarli. E questo rende tutti felici. Io vado al lavoro dove ascolto le lamentele dei colleghi che non hanno altro impegno nella vita che quello di venire a lavorare, e penso a quanto sono fortunata ad avere una mia bella famiglia che mi distrae dai problemi inutili. Dopo il lavoro vado diretta dal parrucchiere perché ormai in spiaggia non ero più presentabile e invece devo essere una bella mamma. Il trattamento che mi fa è lungo e perdo un sacco di tempo, in più decido di andare al negozio per farmi aggiustare i seggiolini e anche lì ci vuole un sacco di tempo e così rischia di saltare l’appuntamento con Martino e Valeria. Che non salta ma, si contrare molto, giusto mezz’ora ai giardini. Mina quando si accorge che la sto portando ai nostri giardini storici ha di nuovo un impeto di gioia, saluta Martino e Valeria ma ha vergogna di Chiara che non frequentavamo spesso e quando la vede si blocca sullo scivolo, che però oggi sale non a quattro zampe ma dritta in piedi. Emino fa la solita altalena. Sudati, esausti, chiacchieriamo un po’ e ci salutiamo dopo poco, però questo incontro era un bel regalo che ci siamo voluti fare e poi a casa a berci un bel biberon di latte e pigiama e via in auto dormendo subito per il ritorno a Quercianella, dove ci aspetta il babbo Gangster. Io sono distrutta dal caldo e dalla tensione e anche dal mal di denti. Mannaggia!
Sabato 27  - Oggi niente baby sitter così i gemelli toccano al Gangster e a me. Arriviamo in spiaggia tardi perché dobbiamo aspettare la nuova signora delle pulizie, il Gangster è frastornato dai piccoli e poco pratico nella loro gestione in spiaggia e lo vedo spesso sparire per andare a farsi un bagno, cosa che mi innervosisce molto. Però facciamo insieme il bagno ai piccoli in mare ed è un momento molto carino. Il pomeriggio i due finalmente dormono un po’ di più, io con loro e il Gangster va a fare una super spesa. Torniamo in spiaggia alle 5 passate, dopo un bel nervoso di Emino che ci sfinisce e che fa dire al Gangster che rimpiange il lavoro e che mi dovrebbero fare santa. Ma in spiaggia il pomeriggio i due sono due angioletti, stanno all’ombra a giocare e facciamo fare il bagno in mare al loro molto tardi, proprio prima di cena. Cena che mangiano felici, facendo fuori a piene mani un bel trancio di nasello dell’Elba. Va segnalato poi che Emino, al momento del bagno in mare, era così felice di inseguire due bimbi grandi che si schizzavano, che camminava da solo nell’acqua! Che buffo.
Domenica 28 - Quando c'è il babbone è così: niente programmi e se programmi devono essere, prevedono sempre di andare molto lontano. Per questo oggi che avevamo deciso niente mare ma  di andare a prendere il fresco in montagna, la montagna si rivela lontana 3 ore di auto, che sommate alle tre ore di ritorno, fanno l'intera giornata in macchina, per fortuna al fresco dell'aria condizionata. In giornate come queste si capisce quanto bravi siano i bimbi, che non si lamentano mai di nessuna prova eccezionale che viene chiesta loro: dove li metti e dove stanno. Di fresco ne abbiamo preso poco, perchè a pranzo morivamo di caldo ma siamo stati bene, con i due a tavola con noi nel seggiolone che mi faceva emozionare, come succede tutte le volte che li vedo grandi che mangiano le portare del menu, e niente pasta al pomodoro come si fanno fare molti per i bimbi piccoli come loro. Al rientro al mare in tarda serata, che ci vede dare latte e biscotti ai piccoli e metterli subito a letto, ci aspetta la baby sitter che sta a vegliare i gemelli mentre io e il Gangster ce ne andiamo a Castiglioncello riarsa dall'afa anche la sera dopo cena, a prenderci un aperitivo davanti al mare, a fare delle passeggiate e al cinema all'aperto a vedere il Grande Gatsby. 

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