domenica 13 aprile 2014

Diario della settimana (dal 7 al 13 aprile)

Lunedì 7 - Oggi è caldo, si raggiungono quasi i 26 gradi e quando vado a prendere i piccoli al nido li trovo in giardino con la supplente e... le felpe addosso  tutte abbottonate. Sono rossi accaldati, li spoglio subito e li faccio bere e scopro pure che Mina ha le scarpe invertite! Mannaggia! Andiamo ai giardini e oggi le coccinelle interessavano il giusto, forse perché storditi dal calore. Però ci siamo spostati davanti al prato di margherite a vedere passare i treni e a fare le capriole nel prato e poi abbiamo chiuso tirando i sassi nella vasca. Adesso, a quanto pare, non siamo più stanziali ma itineranti. Ma a noi va bene lo stesso.
Martedì 8 - Dormono fino alle 8 questa mattina, si vede che sentono la primavera e la relativa stanchezza. Io questa mattina estrazione di due denti, per cui devo stare a riposo e vado solo a prenderli al nido,  i due, dove già manifestano un certo nervosismo, specie lui. Poi chiedo a Paula di venire a casa per stare con i bimbi, mentre io me ne vado in camera a riposare. Non l'avessi mai fatto! Come Emino mi vede salire le scale di camera, inizia a piangere disperato. E continua disperato per 45 minuti, piangendo come mai ha fatto quando sta con Paula e urlandomi Mamma arriva, che mi ha spezzato il cuore. Mi ero prefissata di lasciar perdere, perché tanto poi gli sarebbe passata, e invece non gli passava mai. Così sono scesa e sono stata un po' con loro. Poi è arrivato il Gangster, Paula se ne è andata e Emino non è voluto neanche rimanere dai nonni, dove sta sempre tranquillo e sereno. Non voleva che neanche il suo babbo lo toccassa, voleva solo vedermi vicino. Chissà che gli succede. Poi, ovviamente, il nervosismo è dilagato e al momento della messa a letto, anche Mina ha iniziato a fare i suoi capricci isterici. Ma credo, e spero, che con una bella dormita passerà tutto.
Mercoledì 9 - Ovviamente dopo il nido diretti all'Orticoltura, dove adesso le nostre strade si dividono perché Emino sparisce subito con mia sorella per andare a vedere passare i treni da un ponticino sulla ferrovvia che permette di avvistare i treni in arrivo molto prima e di sentirli poi rombare sotto i piedi. In genere lui non vuole fare altro che stare ad aspettarne il passaggio, ed è veramente dura portarlo via. Io invece sono stata con Mina e Valeria e Martino alla vasca a tirare i sassi dentro e poi, visto che là sotto faceva un po' troppo fresco, ci siamo spostati davanti al prato di margherite dove ci siamo riuniti con Emino solo perché anche lì passano i treni. E i tre piccoli, fra le varie cose, ridevano felici nel fare le capriole, capitando poi tutti addosso a Mina, che come sempre sopportava quei due maschi irruenti. La sera per fortuna usciamo con il Gangster, ce ne andiamo a cena a Le barrique e la serata risorge, grazie ad un buon vino e a deliziose pietanze. Ci facciamo i complimenti reciproci e questo mi fa star bene.
Giovedì 10 - Loro al nido mentre io vado a farmi una bella passeggiata di due ore sopra le colline vicino casa. Profumi e coloro di primavera, sana fatica e sana aria. Quando li prendo dal nido, in una giornata caldissima, torniamo a casa, ma ce ne andiamo nel giardino di mia sorella, dove ci aspettano i tricicli, che ancora i due non sanno mandare con i pedali, e la moto elettrica che da prima impaurisce entrambi, poi, piano piano, prendono confidenza e fanno a gara a sfrecciare... contro il muro, visto che ancora non sanno girare. Per questo duro io una gran fatica nel correre loro dietro per far fare un percorso circolare. Alla fine ho risolto mettendoli sopra entrambi (ovviamente guidava lei, il vero centauro di casa) mentre lui dietro si arreggeva forte a quella sorella spericolata.
Venerdì 11 - Anche oggi andiamo al giardino dell'Orticoltura dopo il nido. Tutti insieme, Martins compreso, iniziamo con l'aspettare il passaggio dei treni sul ponticino, per poi scendere a cercare le coccinelle che, troppo lontane da quella che ormai viene indicata come la loro casa, sono state prese in un attimo da Mina, con una repentina ma per fortuna delicata mossa "a pinzetta" con le mani, e riportate diligentemente a casa, perché lei proprio non più vedere che le cose non siano a posto o fatte  seguendo le regole. Poi ci siamo spostati a vedere il passaggio dei treni davanti al prato di margherite e lì siamo passati dalle capriole che fino ad adesso erano solo un rotolarsi nell'erba, ad una propedeutica alle capriole vere e proprie, anche se per ora con l'aiuto della mamma. Ad un certo punto però, sono spariti tutti e tre i bimbi, in quel moto nuovo di esplorazione e indipendenza, e sono andati a raggrupparsi vicino a tre bambine di 6/7 anni che raccoglievano le bacche da un albero e le mettevano in un bicchierino. Subito è iniziata la collaborazione dei piccoli, perché si sa, che i bambini più grandi piacciono molto e catturano tanto l'attenzione.
Sabato 12 - Già da come parte la mattina si capisce che la giornata sarà dura. Scendo in camerina alle 7,30 perché sento Emino che piange strano. Ha una mano dentro il pigiama e piange dicendo cacca. Per questo lo cambio subito senza aspettare di dare loro il latte e, a questo punto lo vesto pure e ho la malaugurata idea di portare invece Mina a prendere il latte con il pigiama: che non sia mai! Se il fratello viene già vestito anche lei deve avere lo stesso trattamento, per questo si dimena  quando la prendo in collo e, nell'agitazione, batte forte la testa contro uno spigolo della porta e allora sì che piange! In breve, siamo già fuori casa alle 8,10. Colazione al bar, pane dal fornaio, rientro a casa dei nonni dove facciamo i puzzle e poi, finalmente, partenza per musica. Ma Emino dice che oggi musica no, oggi vuole andare al nido. Per questo quando vede che non giro per prendere la strade del nido, pianta un'altra grana e a musica non vuol venire, non vuole entrare in classe ripetendo Francesca no, che poi sarebbe la sua insegnante preferita di musica. Lo convinco ad entrare con la promessa che lo tengo in collo, e così è stato per tutto il tempo. Anche se poi entrambi hanno ceduto e sono andati a battere il tamburo quando era il loro turno e si sono pure messi a cavallo del tamburo. A casa poi, Mina ha preso la chitarra e si è messa a suonare la canzonina di chiusura di musica mentre Emino suonava il flauto come Francesca,  come diceva lui e poi ha voluto anche che gli mettessi il flauto un po' dentro ai pantaloni dietro la schiena, come fa Francesca , diceva di nuovo, quando smette di suonarlo. A pranzo, ovviamente, i nervi sono continuati, con hamburger lanciano in terra e via tutti a letto, dove si sono addormentati subito, forse proprio perché questo nervosismo era solo tanta stanchezza. Per fortuna dormono tanto, e poi ce ne andiamo dalla mia anziana zia che abita in centro e che abbiamo trovato proprio male. I bimbi però l'aiutavano con dandole il bastone e le prendevano la mano per tirarla su quando si voleva alzare. A cena poi la fame era di nuovo impressionante, tanto che siamo dovuti ricorrere al solito rinforzino di fine cena con pane e olio, una ghiottoneria per loro adesso, a quanto pare.
Domenica 13 - Se ne vanno presto, questa mattina, i bimbi con il Gangster. Passano a prendere il Frafratello e se ne vanno dalla nonna del mare. Pianti disperati quando vedono che io rimango mentre loro partono, tanto che mi si spezza il cuore, ma poi sento il Gangster tranquillo per telefono e io mi godo la mattinata primaverile facendomi un giro sulla collina di Arcetri, dove era tantissimo che non passavo e mi sono beata del canto degli uccellini, del profumo del glicine, del silenzio e solitudine assoluta, nonché della vista di tali belle abitazioni che dico, si provino a lamentarsi, chi ci abita!, e quando poi sono tornata all'auto, imbattermi in qualche turista mi dava noia. Pranzo con i miei genitori, me li godo un po' e poi via a casa a fare .... il cambio di stagione dell'armadio. Non è così complicato come ricordavo (anno scorso ho buttato via molte cose per questo adesso mi godo solo l'essenziale - beh, non esageriamo - ma diciamo il mettibile, visto che ho eliminato tutto quello che non mettevo più o non mi stava). Per fortuna piove anche, così è perfetto rimanere in casa per tale incombenza. E poi arrivano divertenti telefonate dal Gangster, che mi raccontano di un aperitivo preso con i gemelli e, nel pomeriggio, di Emino che è voluto rimanere in casa con la nonna mentre lui, Francesco e Mina sono andati a farsi una passeggiata sul mare e lei stava seduta sulla staccionata come i bimbi grandi e quando il Gangster le ha chiesto se voleva che le passasse la mamma a telefono, lei ha risposto un secco No, mamma no, che mi ha fatto ridere. Tutta presa nel suo ruolo da grande, con il fratello maggiore a disposizione e il gemello fuori dai piedi, finalmente!

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