Scopro, dalle prove che fanno fra
di loro, che per la recita di Purim i gemelli impersoneranno Assuero lui e Ester lei. Ok, mi documento e aspetto che
arrivi il giorno della recita, che sarà domani. So che è una festa di
carnevale, quindi sono pronta a mandarli a scuola vestiti in maschera. Per puro
caso, ieri, chiedo alla maestra se vanno bene i vestiti in maschera che hanno:
lei da principessa Elsa, lui da Spiderman. Ecco,il vestito da Elsa perfetto per
usarlo anche nella recita per fare la parte di Ester, Spiderman però si calza
male al ruolo di Assuero, sarebbe meglio se mettessi a Ema una bella magliettona
nera lunga, anche una nostra che non usiamo più. Un colpo! Come, il mio bambino
bello si deve presentare sul palco con una maglietta vecchia e informe? Non sia
mai! Mi agito e inizio a pensare. Al lavoro cerco informazioni, mi confronto
con chi vedo pratico nel risolve un problema complesso e esco pure un po’ prima
per avere modo di comprare l’occorrente. Perché ormai ho deciso: il vestito
glielo farò io. Torno a casa con un pezzo di fodera viola, del nastro arancione
e tanti adesivi glitterati, per le rifiniture. Certo, prima di tornare a casa c’è
da portarli in piscina, far fare la doccia ad entrambi, riportarli a casa, cena
e poi, contro ogni buon senso, non li spedisco subito a letto ma li metto sul
divano a guardare un cartone, perché Emanuele mi serviva da modello. Nella
stoffa faccio un foro per la testa, gli faccio allargare le braccia e gli
taglio praticamente il vestito addosso, poi corro sul tavolo in cucina e inizio
a cucirlo, facendo le prime rifiniture con il nastro arancione che fa da bordo
all’orlo e alle maniche. Ecco, sembra una tunica da coro gospel. Li metto a
letto, veloci veloci e via, torno al lavoro. Applico su tutto il vestito vari
adesivi, una fila di fiori, varie uova che sembrano però petali, coniglietti brillanti
e pure dei pulcini in fondo, tipo balza di Tutankamon. Poi, per rifinire
proprio il tutto, applico strisce di nastro adesivo colorato. Per un risultato
bellissimo, di cui ne vado enormemente fiera. Soprattutto perché non ho mai
cucito in vita mia, né tagliato un abito, perché non ho le attrezzature e ho
cucito con del filo da ricamo, l’unico disponibile in casa, tanto che avevo
delle grosse difficoltà ad infilarlo nella cruna dell’ago, grosso come era. Però
mi sono divertita, mentre cucivo ripensavo a quante volte ho visto la mia mamma
passare i pomeriggi sul tavolo di cucina ad assemblare pezzi dei suoi e dei
nostri abiti, del miracolo di pazienza che è, della strana energia che poi dà
fare una cosa e vederla indossare. Se lo avessi saputo prima, avrei apprezzato
molto di più quello che la mia mamma faceva per me, ma meglio tardi che mai. Poi,
forse è vero quello che ha detto il Gangster, che per il mio Emino faccio
questo e altro, che per lui non l’avrei mai fatto… ma a questo servono i figli,
a farti cambiare proprio prospettiva.
Stamani ho mostrato orgogliosa il
mio prodotto alla maestra (con un po’ di timore per la paura di essere andata
fuori tema) e lei mi ha fatto i complimenti. L’unico però che non è risultato felicissimo è il mio
caro Emino, che ha indossato un po’ a malavoglia quel vestito, sicuro invece di
volersi mettere Spiderman alla recita. E come dargli torto…..
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