martedì 8 marzo 2016

Ruspa Samanta



Cara Marghe,
ho sempre sorriso o quando, alla domanda cosa vuoi fare da grande, hai risposto sempre convinta “la ruspa”. Ti ho pure incoraggiata, facendoti vedere cosa volesse dire lavorare con una ruspa e tu, entusiasta, mi dicevi, mentre guardavi con gli occhi che ti brillavano “sì sì, quello voglio fare!”.
Perché credo che sia importante coltivare le proprie passioni, che possono regalarti quella  fortuna enorme di fare il lavoro che ti piace.
Per lo stesso motivo di ho brontolata forte, con anche sculacciata, quando domenica, davanti ad un puzzle che so che riesci a fare, hai detto “non mi riesce” e mi hai fatto gnegnè con la bocca, come una bambina maleducata e viziata. Ti ho urlato che non ti devi permettere di mancarmi di rispetto, come non devi fare la voce della bimba sciocca e, meno che mai, dire che non ti riesce. Perché sì, sarai felice guidando una ruspa, ma quello che ti aspetta, prima di salirci sopra, è mirare a fare come, o meglio, di Samanta Cristoforetti.
Poi ieri sera ho visto al cinema Suffragette e mi sono vergognata di avere una bimba che non ci prova, che fa la sciocca e che non si valorizza, anche se ha 4 anni solamente.
Per questo ti scrivo proprio oggi, festa della donna, per dirti di stare attenta, perché proprio perché sei donna dovrai dimostrare che tutto quel che ottieni lo hai perché lo sai fare bene, perché sei tenace e sei migliore degli altri. Senza permetterti di imitare le bambine sciocche, non provare a fare le cose e non voler mirare a superare i limiti

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