Ci sono poco, a volte torno che
siete già a letto. Entro in camera vostra per annusarvi un po’, spesso siete
già addormentati profondamente che non posso far altro che carezzarvi e
accomodarvi le coperte, altre volte vedo che aprite gli occhi assonnati ma che non
ce la fate a far altro che richiuderli e riprendere a dormire.
Però, da quando avete i letti
grandi, c’è un piccolo nuovo rito che compiamo. Chi dome sotto, secondo me ha
memorizzato che può aspettare il mio rientro sveglio per far sì che quando io
entro in camera, mi sdrai nel letto a
parlare.
Ieri sera l’ho fatto con Ema, che
dormiva sotto per il loro turnificare rigido dell’una volta per uno a dormire
sotto o sopra e guai a chi sgarra. Marghe era sopra e già dormiva mentr Ema si vedeva che mi aspettava…
Sorrisone nella penombra, senza chiedere si è scostato da una parte e mi ha
aperto la coperta per farmi entrare. Felicità pure di entrambi, ma i suoi
occhi, nel buio, abbagliavano di gioia. Sdraiati vicino passiamo i primi minuti
a carezzarci i volti, sento le sue manine piccole e umide che mi carezzano con
delicatezza, sento il suo fiato dolce che mi respira vicinissimo, emozionato. Poi
iniziamo a parlare. L’argomento di ieri erano i maschi. Mele mi racconta quel
che aveva fatto il giorno, mi ha detto che ha giocato con Samuele e Daniele, ma
anche con le femmine, aggiunge. Io lo rassicuro che certo che va bene, con le
femmine è divertente, ma lui si vede che cerca di capire qualcosa di più, che
forse non sa dire. Mi chiede chi altro sia un maschio e inizia l’elenco: il
babbo, Francesco, il nonno, Alessandro di scuola di Circo, Martino. Poi continua. Dice Babbo Natale, il buio, il mare,
il letto, il sole, il leone, e così tanti altri maschili che mi batteva in
fantasia. Pensavo che fosse un esercitazione sul maschile e femminile, invece
ho capito che era un voler ampliare il gruppo. All’asilo i maschi sono solo 4,
le femmine sono più del doppio e forse lui si è sentito limitato in quel gruppo
ristretto, tanto che chiedeva aiuto e rinforzo al babbo suo, a babbo Natale ma
anche al letto e al cielo e al silenzio. Piccolo il mio bambino esploratore.
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