lunedì 5 febbraio 2018

Nel dormire e nell'abbracciarci

Piccolo fiorellino bianco mio, che mi stai crescendo a vista d'occhio, anche se io me ne accorgo solo dai pantaloni che non ti entrano più, che ti strizzano ovunque, quando prima ti stavano grandi.
Sei bella e indipendente, solo che la sera hai bisogno di me per addormentarti, al momento di andare a letto mi chiedi speranzosa di dormire un po' con te, perchè il sonno, quando sei sola, non ti viene subito. Io un po' brontolo e molto spesso accetto, mi sdraio con te e ti abbraccio, calduccia e soffice come sei, con i tuoi capelli voluminosi che mi pizzicano il volto, con quell'abbraccio che cerchiamo che mi fa sentire il tuo cuore che batte, con quel tuo fiato caldo che mi fa capire quando ti addormenti. Stiamo abbracciate a dirci quanto ci adoriamo, spesso stiamo in silenzio perchè quello che conta è stare così vicine, sei delicata e leggera, sei una farfallina che la sera riposa.
Mentre tu, guerriero della parola, che vive in un corpo senza riposo, perennemente in cerca di fare e di risposte a quel che vede, quando ti addormenti non hai bisogno di me, perchè come ti stendi precipiti immediatemente in un sonno fragoroso, che ti vede sudare e russare come se tu avessi combattuto tutto il giorno. Però la mattina ti svegli prestissimo, e come ti svegli sei subito in azione, sali le scale per venire in camera da me e ti tuffi nel mio letto. Inizi a parlare subito, anche se è ancora notte, come se dovessi risolvere sempre qualche quesito cosmico, e finchè non hai la risposta non smetti. Poi un poco ti plachi, cerchi il mio abbraccio strizzandomi forte, mi baci con passione, felice per essere accolto e ascoltato, mi stai appiccicato come se tu fossi il mio innamorato.
Da dove venite non lo so, anime che mi avete aspettato vite per essere i miei bimbi e perchè io fossi la vostra mamma. Sicuramente ancora avete un po' di coscienza delle vostre vite precedenti, che erano unite alla mia, sicuramente il bene che ci vogliamo viene da lontano, da dei conti che dobbiamo pareggiare, da quegli abbracci che indicano che siamo legati fra di noi da tempi lontani, da quando il cosmo è nato, da quando la vita è stata scoperta. Siete stati mia madre o mio marito, siete stati un grande amore che doveva continuare a vivere, sono stata per voi un nodo importante della vita, tanto che ancora abbiamo abbracci da darci e amore da dichiarare. Grazie ancora per avermi scelto.

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