venerdì 1 giugno 2018

Uniti anche nelle punizioni

Lui le rompe un gioco perchè era arrabbiato con lei perchè era stata scelta dal babbo per accompagnarlo in scooter. Lui viene messo in punizione in cameretta, e non importa quanto pianga, lì deve stare perchè ha fatto veramente una cosa brutta. E' l'ora di cena e lei chiede  come lui farà a mangiare se deve stare in punizione in camera. Non cena, è la risposta degli adulti. Lei allora piange disperata perchè non vuol stare senza il suo fratellino, piuttosto non cena neanche lei ma non può vederlo da solo. Dice anche che non le importa se lui le ha rotto un gioco, vuole il suo fratellino. Patteggiamo che lui possa cenare con noi ma zitto muto come se non ci fosse. Lui mangia e piange in silenzio (e il silenzio per lui, grande chiacchierone, è il massimo della punizione). Lei non approfitta del fatto che potrebbe essere la protagonista assoluta della cena, ma parla solo per chiedere quanto e come sarà la punizione del fratello. Le viene risposto che dopo la cena lui non guarderà i cartoni ma starà in cameretta a leggere. Lei si dispera (e anche lui), ribadisce che la rottura del suo gioco non è importante ma che è importante il fratellino suo. Mangiano tristi entrambi e meditano. Lei finisce la cena dicendo che non guarderà la televisione neanche lei, ma che starà con lui in cameretta a leggere. Lui si alza e l'abbraccia, lei lo riabbraccia dicendo fratellino mio caro. Inutile, sono gemelli, uniti anche nelle punizioni.

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