domenica 17 novembre 2013

Diario della settimana (dall'11 al 17 novembre)

Lunedì 11 - Estate di San Martino al rovescio: questa mattina ci sorprende, insieme alla pioggia, un vento gelido che ci fa rabbrividire. Per fortuna che c'è sempre musica, quando fuori è brutto tempo. A musica si comportano da birboni, parte Martino e poi i gemelli dietro, dietro proprio in senso vero, perchè  scappano dietro la tenda dove non si può andare. A casa poi Mina è distrutta (già la maestra al nido mi aveva detto che aveva vomitato) e quando siamo a cena mi chiede, piangendo, di fare la nanna. Non appena la metto a letto, difatti, dorme subito.
Martedì 12 - Prima di uscire di casa faccio la lavatrice e, con l'occasione, lavo anche il fermaciuccio di Emino, togliendo il ciuccio che appoggio sulla lavatrice. Esco, e in casa rimane solo il Gangster. Pranziamo insieme, cicici, chiacchiere e, come rientro a casa per stendere la lavatrice....... non c'è più il ciuccio di Emino! In un lampo capisco chi è il colpevole, chiamo il Gangster come una furia e lui, ovviamente, nega. Dice no, io non sono stato, ti sbagli e insiste, impaurito, ma io non ci casco. Viene poi ai giardini con anche il Frafratello, stiamo davanti alla serra per evitare il terreno bagnato anche se i bimbi, ovviamente, vanno nell'unica pozza che c'è, per giocare con quell'acqua putrida, e l'unico che si fila il Frafraello è Martino, affascinato da quel ragazzo. Tanto che quando va via lui lo rincorre innamorato. La sera a cena il Gangster si arrende e confessa il suo reato: ha buttato via il ciuccio lui, pensando che fosse uno vecchio e, quando mi ha sentito per telefono inferocita (visto che Emino vuole solo ed esclusivamente quel ciucci o) ha capito che  l'aveva combinata grossa e non ha avuto il coraggio di conefessare per paura della leonessa feroce che ero diventata. E ora speriamo che con il ciuccio nuovo, comprato uguale identicoa quello che aveva, Emino non si accorga dello scambio
Mercoledì 13 - Niente prima ora di nido per sciopero, così accompagno i nanetti e il Gangster davanti al nido, li scarico sul marciapiede ad aspettare che apra e io me ne vado al lavoro, dove sto tutta mogia mogia perchè mi sento tutti i dolori di febbre. Ma le mamme non si fermano e così, quando finisco, vado a casa, prendo una tachipirina e vado a prendere i due al nido dove, di nuovo, escono un'ora prima sempre per lo sciopero. Sono ancora mezzi addormentati dal pisolino, ma io avevo in programma di andare a prendere l'olio nuovo da MC, dove siamo stati a raccoglierlo sabato con i bimbi e dove eravamo stati benissimo e così vado sicura di ripetere il successo. Ma quasi mai si ripetono le esperienze incantate difatti oggi, arrivati in quel posto beato fra uccellini cinguettanti e alberi colorati d'autunno, Emino non riesce quasi a camminare da come è mezzo addormentato, Mina non vuole proprio camminare e per protesta si butta in terra e si leva le scarpe urlando, Emino si attacca allo sportello dell'auto per tentare di salire sopra come a dire riprotami a casa, le urla di lei mi assordano e così, a malincuore, stiamo là poco tempo e sono costretta a tornamene a casa, amareggiata. Doccia e cena di volata per entrambi, che sono distrutti, tanto che vanno a letto alle 6, risvegliandosi poco dopo per mettersi a giocare e a chiacchierare dai loro lettini fra di loro. Ma alle 7,30 non si sente più fiatare nessuno. E anche io per quell'ora ho già cenato e guai a chi mi cerca!
Giovedì 14 - Inizia pilates! Con la mitica amica Valeria, che insieme a me una ne inventa e cento ne fa, ci siamo iscritte in una palestra che non è una palestra ma è una scuola di danza classica che fa corsi di pilates. L'insegnante già lo conoscevo, è un ballerino classico severo e irriverente, che ci odia profondamente tutte ma che ci fa morir dal ridere. Ovviamente abbiamo subito chiesto che ci organizzi un corso di gioco danza per il prossimo anno per i nostri bimbi! Dopo il nido siamo rientrati subito a casa perché  pioveva, i bimbi poi sono stanchi, tanto che  si sono voluti fermare a malapena dai nonni, dove è rimasta solo un po' Mina mentre Emino si è aggrappato alla porta tirandomi via e quando siamo arrivati a casa  è andato diretto verso il suo seggiolino del tavolo come a dire ceniamo e andiamo a letto. Peccato che fossero solo le 17! L'ho un po' intrattenuto fino alle 18 guardando insieme dei librini e io e lui lì da soli è stato propri tenero, lui che mi portava i suoi libri e voleva che glieli spiegassi, gli dicevo le parole delle figure e lui le ripeteva e si vedeva che quello era un momento speciale per lui, con la sua mamma tutta per sé. Bisogna che inizia a dedicare un po' di tempo singolo ai due, ne hanno bisogno e diritto e anche a me fa bene. Poi, ovviamente a letto presto ma ora i due stanno in camera al buio ma non dormono, chiacchierano e scherzano fra loro, da lettino a lettino.
Venerdì 15 - Anche se il tempo è bigio andiamo lo stesso un po' alla serra dell'Orticoltura, dove c'è umido ma i sassolini non rendono il terreno fangoso. Resistiamo lì un po', con i piccoli che rastrellano i sassi e li buttano qua e là e oggi cercavano Babbo Natale nascosto nei secchielli.
Sabato 16 - A musica del sabato mattina, che oggi è stata tanto tanto carina. Uuuu come mi piace, soprattutto con i bimbi che adesso sono grandi e seguono bene, sia i gesti che i suoni. Che amore che sono quei piccoli curiosi. Al ritorno mia sorella si è presa Emino e sono andati insieme a fare compere, mentre io rimanevo in casa con Mina, che mi aiutava nei lavoretti domestici, mi passava i vestiti lavati dalla lavatrice, metteva in frigo i ravioli, mi aiutava a fare il suo lettino. Certo, chi ha solo un bimbo che non si lamenti, è proprio una passeggiata! Il pomeriggio andiamo ad un annunciato deliro di doppio compleanno, in una triste sala della parrocchia con una confusione per niente organizzata e l'alto numero di bimbi non ha fatto divertire nessuno. I gemelli, ovviamente, hanno rotto il ghiaccio al tavolo del buffet, con manciate di patatine, per poi passare a giocare con i grandi allo scoppio dei palloncini. E quando vedo tali compleanni tristi, penso che bello che sono i compleanni con poche persone allegre! E oggi il Gangster è influenzato e, come sempre quando è malato, è odiosamente in finta fin di vita: prende quintali di medicine inutili e pure dannose, si prova la febbre di continuo, non parla altro che dei suoi malanni.... e la cosa mi innervosisce e non poco, visto che io è da mercoledì che ho l'influenza e tiro avanti stringendo i denti.
Domenica 17 - La mattina, con il Gangster, ci chiediamo cosa fare oggi e, vedendo la casa simil post bomba esplosa, butto là un mi farebbe comodo se te ne andassi dalla nonna del mare con i bimbi subito accolto da parte del marito e subito festeggiato da parte mia. Via in auto loro, ciao mamma tranquilli mi dicono e io scappo con mia sorella a farmi una bella camminata in collina. Pranziamo a casa dei miei genitori dove mi macchio i vestiti neanche fossi tornata bimba e passo la prima parte del pomeriggio a rimettere a posto e a stirare una montagna di vestitini. Ma alle 4 mi stendo sul divano, stile quando ero single, telecomando in mano, occhi semiaperti o semichiusi e penso a quanto si sta bene quando ci si sente soli. Un pensiero che indica bene questo strano stato di quiete derivante dalla momentanea assenza della famiglia.

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