mercoledì 5 novembre 2014

Due e dieci



Litigate per chi parla. Adesso raccontare è di primaria importanza per voi, e anche se il racconto sembra per adesso una grande filastrocca disarticolata. Ma per  chi, come me, conosce il vostro mondo, da chi e da cosa è animato, si capisce bene che quella filastrocca disarticolata è un grande, primo vostro racconto della vostra vita.
Praticamente consiste in un: “C’era una bicicletta rosa, poi un cane, poi abbaia, poi birbone, poi Martino, poi scuola di circo, scuola di vela, poi barchetta bianca, quando sono grande, una casetta, poi torno a Firenze e via”.
E certo che dietro tutte queste parole, informazioni, concatenazioni di idee, c’è una grande storia! La storia dei vostri giorni, delle vostre emozioni, di quel da fare che vi date e nel quale siete pronti a buttarvi ogni volta, anche se siete stanchi, anche se il posto è nuovo anche se avreste voglia di starvene un po’ a casa.
Ma per ora vi litigate per chi parla, e a chi tocca il turno per raccontare se lo tiene stretto stretto parlando tutto di seguito, quasi senza riprendere fiato, per la paura di dover smettere. E l’altro brontola impaziente perché vuole che tocchi a lui. O a  lei, che sì, quella che deve subire il logorroico fratello è sempre lei.
Per fortuna che in casa vige la regola ferrea Prima le signore, che bilancia molto la prepotenza del signore.
E questa nuova sorpresa che mi avete regalato, quella di iniziare a raccontare, mi riempie di gioia, anche di orgoglio e di voglia, ancora di più, di vedervi crescere.

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