mercoledì 24 febbraio 2016

Il compleanno del Re del Buthan festeggiato dalla famiglia del Mulino Bianco



Mentre torniamo a casa dall’asilo penso a quante cose avrei da fare. Entriamo in casa e lascio che i bimbi scelgano, senza proporre alcun suggerimento che sicuramente li porterebbe a fare l’opposto, per principio. Ecco, bravi, insperatamente scelgono subito di vedere Cenerentola. La milionesima visione di quel film li affascina e li cattura come se fosse la prima volta che lo vedono. Io, intanto, ne approfitto per fare la lavatrice, mettere a bollire il brodo, preparare la torta di mele e amalgamare l’impasto dei crostini. Nel frattempo è finita la lavatrice, mille calzini taglia 28 da stendere, mille canottiere e magliette e felpe e pantaloni da stendere. Mentre lo faccio penso che potrei avvantaggiarmi sulla cena di domani. Ecco che, nel frattempo, la torta di mele si è cotta e il forno è caldo per metterci i crostini. Ecco che dal divano non arrivano segni di spazientimento perché proprio non mi hanno vista lì vicino a loro per tutto il tempo, cosa che invece in genere, succede. Chiedono la mia presenza solo quando, finto il film, iniziano a fare il puzzle, quello grande e complicato, che ancora (ma ancora per poco) non riescono a fare tutto tutto da soli. Ok, vado, tanto la cena è fatta, la tavola apparecchiata e la doccia e capelli lavati ad entrambi già al momento del nostro arrivo a casa, visto che Marghe, mi ero accorta in auto, si era fatta la pipì addosso all’asilo.
Ceniamo tutti insieme, il Gangster gongola della tripla portata e dell’armonia di quella tavola, Emanuele chiede educatamente  al suo babbo il permesso di alzarsi per venire a darmi un bacio e non ci sembra vero: siamo diventati la famiglia del Mulino Bianco? No, ci sono giorni, come quello di ieri, che sono particolarmente fortunati. Forse perché era il 23 febbraio, un giorno speciale, compleanno del re del Buthan e di tanti altri che ormai vivono lontani

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