lunedì 4 agosto 2014

Due gemelli, due bernoccoli, due referti e dovevano essere i miei due giorni liberi

Aspettavo a gloria  questa domenica, perché doveva essere la mia domenica. 
Nell'organizzazione delle ferie, dei congedi parentali, della sopravvivenza mia, è stabilito che i lunedì torno a lavorare, mentre i bimbi (in teoria, anche se poi in pratica non è) in quel giorno dovrebbe guardarli il Gangster. Visto che tanto lui da solo non li guarda, ma li porta a guardare alla sua mamma, avevamo pensato da tempo che questa domenica io sarei rientrata presto a Firenze, per godermi una bella giornata da sola, mentre il Gangster avrebbe portato i bimbi dalla nonna del mare dove sarebbero rimasti tutti fino a lunedì, quando io me li sarei andati a riprendere dopo il lavoro.
Così la mattina di domenica le nostre strade si sono divise: loro direzione mare sud, io Firenze. 
Ma già mi sentivo un poco strana.
Sono arrivata in una Firenze calda e deserta dove ho girellato senza voglia, felice di accorgermi che il Gangster mi aveva chiamato tante volte, peccato che nella borsa non ne  avessi sentito mai una.
Quando lo richiamo, contenta di farmi raccontare costa stessero facendo i miei piccoli, riconosco quella sua voce finta calma, con la quale mi deve dare brutte notizie tentando di non farmi spaventare. Mi dice che è all'ospedale con Emanule, perché il bimbo ha battuto forte la testa contro una poltrona di legno e gli è gonfiata subito tanto la fronte, da farlo spaventare. 
Un colpo al cuore che la lontananza amplificava. Mi ha pure mandato una foto del piccolo con una faccina triste e un bernoccolo enorme sulla fronte sinistra. Per fortuna poi mi ha rassicurato che lo aveva visitato il primario di Pediatria, che non era niente e che andava solo un po'  tenuto sotto controllo che non succedesse niente di strano.
Ecco, la giornata libera tutta mia, spensierata con tanto tempo libero che magari mi faccio anche una bella camminatona che mi sgranchisco, è finita in un colpo.
Anzi, con un altro colpo è finita. Arresa, torno alla macchina con la voglia solo di andarmene a casa a farmi una doccia, ecco che slang, mentre esco dal parcheggio, guardando dietro per controllare che non arrivino auto, non guardo in avanti e batto contro un ignaro signore fermo al semaforo. Tutta colpa mia, e vai! 
Conquisto casa, sono in un lago di sudore, un tempo tropicale dà 34 gradi con un acquazzone improvviso che mi obbliga fissa in casa. Decido di farmi una bella doccia ritemprante e non pensare più alle disgrazie del giorno...... ma la caldaia è in blocco e non riesco a farla ripartire. Faccio doccia e shampoo freddi, mi arrabbio con il Gangster che ha voluto cambiare la caldaia giusto prima di partire..... ma poi mi passa tutto: mi mancano i miei bambini e anche mio marito, e le giornate da sola mi sembrano solo tutte molto strane.
Però poi mi godo la mia serata solitaria, scrivo un po', guardo un film e dormo tanto tanto.
Questa mattina vado al lavoro, finalmente mi felicito per i bei progetti che dovrò seguire anche se dovrò rinunciare ad un po' di tempo libero, qualche incombenza veloce e via di corsa dalla nonna del mare a recuperare i miei bimbi. Quando arrivo sono sicura di trovarli fuori a giocare insieme agli altri bimbi vicini di casa, come fanno sempre, invece mi dicono che oggi pomeriggio non li hanno proprio visti, i gemelli. Boh, penso io, che strano... e salgo in casa di mia suocera. Lì mi dicono, mia suocera e gli zii del Gangster, che anche oggi sono dovuti andare al Pronto Soccorso, questa volta con Margherita. Nel frastuono non capisco bene, penso di non aver capito e che si confondano con il racconto di ieri sbagliando bambino, poi vedo la bimba e capisco tutto di un botto: ha un bozzolo in fronte spaventoso, ha battuto e rotto un ripiano di un mobiletto con la testa! Visitata tutta, l'hanno rimandata a casa con la raccomandazione di tenerla sotto osservazione.  Uguale al fratello, non a caso sono gemelli!
Mia suocera dice che non deve più andare in giro a dire quanto sono belli i suoi nipoti, perché quello è il risultato.....

Nessun commento:

Posta un commento