mercoledì 10 settembre 2014

Estate in libertà, come questo racconto

E quando scatteranno precisamente i due mesi e due giorni (cioè fra quattro giorni, precisamente il 14 settembre) rientreremo a casa e questa vacanza a Quercianella sarà finita. 
Anche se continuerà nei weekend. 
Anche se, ci siamo detti, perché poi questi weekend non farli diventare tanti  invece che interromperli  quando finirà il bel tempo. Ho colto pure il Gangster che diceva perché poi non ci trasferiamo addirittura qua.
Eh no! Ora, è vero che questa vacanza che sembrava all'inizio più che altro un esilio ed era partita come una prigione, poi alla fine è diventata bella, emozionante e pure riposante. E' vero che ho iniziato contando i giorni come un carcerato che aspetta la fine della pena e sto finendo strappando tutti i giorni utili per non farlo finire, questo ritiro dorato. E' vero che i gemelli si troveranno a tornare a casa loro di Firenze giusto il giorno prima che inizi la nuova esperienza della scuola materna, ma è anche vero che questo non mi preoccupa perché lo hanno fatto sempre i miei genitori con me, quella di partire il giorno dopo la fine della scuola e tornare il giorno prima che rincominciasse e io non ho ricordo di traumi subiti ma solo di lunghe estati piacevoli. 
Però è anche vero che la vita vera ci chiama. Che siamo rimasti in dieci soli sulla spiaggia e che io ho passato una notte d'inferno sognando che al nuovo lavoro non trovavo più la scrivania e che era pieno di stangone alte con i tacchi mentre io non avevo neppure una sedia dove nascondermi, che mi sentivo fortemente inadeguata e che ho sofferto tutta la notte, fino a quando non mi sono decisa a svegliarmi e a capire che ..... sì, era un sogno ma era anche giunto il momento di rientrare nei ranghi e tornare a casa. In più i gemelli stanno prendendo sempre più campo, il tanto tempo trascorso insieme li ha fatti diventare così spigliati con me che... si stanno prendendo delle brutte confidenze, diventando ribelli e testardi, cosa che deve rientrare con la ripresa delle routine quotidiane.
Certo è che questa estate è stata proprio bella, forse anche perché è stata fresca, perché ho lasciato perdere i sensi di colpa e ho lasciato i gemelli soli con Guenda mentre io facevo altro (più che altro questo è successo quando c'era il Gangster). Vero è che quando c'era il Gangster qua con noi la vacanza ha veramente svoltato, perdendo quella rigidità dei ritmi che io avevo imposto (in spiaggia alle 10 fino alle 12,30, rientro a casa per il pisolino fino a tornare in spiaggia dalle 16,30 alle 19,30, con un ritmo serrato che stancava prima me e poi i bimbi, ma che mantenevo perché da sola mi dava la certezza delle giornate). Invece nei giorni con il Gangster i risvegli erano lenti e anche i bimbi si sono adeguati subito, gli orari slittavano e anche il pisolino pomeridiano diventava per tutti lungo e ristoratore, perché tanto la sera poi andavamo tutti in giro a "fare tardi". 
Fare così mi ha fatto rifiorire, ha rafforzato la famiglia  che si è, come al solito, affidata al suo leader e questa ritrovata infomalità  ha spruzzato sui giorni una polverina magica di leggerezza. Tanto che, dopo i giorni tutti insieme, le mie giornata di nuovo sola con i bimbi hanno perso tutta la loro rigidità e sono diventate malleabili. Così stiamo finendo questo settembre rimanendo molto più a lungo in spiaggia la mattina, pranzando tardi e dormendo poi fino a pomeriggio inoltrato, non tornando in spiaggia ma accettando inviti dai compagni di ombrellone o da amici che ci vengono a trovare. Ricordo fra tutte la pizza con Valeria di Torino e la cena di chiusura estate a casa di Marghebaby, che ha la casa proprio dove guarda la terrazza della casa al mare che avevo prima. E se me lo avessero detto, che un giorno sarei andata con i miei pulcini a divertirmi come una matta con loro da una loro amichetta di spiaggia, proprio lì sotto, non ci avrei creduto.
Della prima estate passata a Quercianella con i due ricordo che mi ha salvato la birra Corona, che mi bevevo da sola in terrazza alla sera, quando le incredibili giornate erano finalmente terminate. Della seconda estate con i bimbi a Quercianella ricordo che mi hanno salvato i film di Sky che mi accoglievano nelle mie serate solitarie, finalmente arricchite da quei bei film che mi portavano in mondi dove mi potevo di nuovo affacciare. Di questa terza estate a Quercianella con i bimbi devo dire che, incredibilmente, mi hanno salvato i libri, che finalmente ho ritrovato e fra le cui pagine mi butto la sera quando mi fermo, ormai troppo tardi per guardare un film o bermi una birra. Per questo, pensavo oggi, avendo ritrovato tutte quelle parole fra quelle pagine che mi chiamano di nuovo a loro  come sirene, ho perso queste parole, quelle scritte, che mi sfuggono e non mi scorrono più tanto facilmente fra le dita. Ma pazienza, torneranno, anche perché, sinceramente, non ho voglia, dopo aver passato tutto il giorno, per tanti giorni, con i gemelli, passare anche le mie sere libere a scrivere di loro. 
Questo è quello che sono riuscita a tirare fuori di questa estate. Il resto forse si perderà nell'oblio o verrà comunque ricordato perché farà parte di quei passi fondamentali nella crescita dei bimbi, come l'aver tolto il pannolino, essersi affidati al mare, essere diventi affiatati fra di loro da essere una coppia pericolosamente stretta (lui la chiama in aiuto e lei gli dice "arrivo amore" e lui le risponde "coccolona"), essersi fatti grandi da lasciarmi andare via tranquilli oppure da volere andare via loro da soli, intimandomi di rimanere lì mentre loro si allontanano. Rimarranno i dolci e le schiacciate fatte con Guenda, i giochi e gli amici, i gangilli e granchi e il faro e il chiedere ai bagnini se potevano fare il bagno in mare prima di andare a farlo.
Grazie Quercianella, stessa spiaggia e stesso mare della mia vita

Nessun commento:

Posta un commento