giovedì 18 settembre 2014

Il secondo, il terzo e il quarto giorno

Il primo giorno l'ho già raccontato. 
Il secondo giorno le maestre mi hanno chiesto se i bimbi avessero detto che non volevano venire, all'asilo nuovo, e io ho risposto certo che no, volevano tornare anche ieri pomeriggio! Però Margheritina mia, al momento del distacco, mi si è attaccata alla gamba e non voleva che me ne andassi. Sono un po' rimasta lì con lei ma poi la maestra mi ha detto che quando ci sono i genitori è peggio, così io le ho confermato che ero pienamente d'accordo e mi sono alzata decisa ad andarmene, nonostante tutto. Abbiamo solo patteggiato che il fratello le stesse vicino, e mi sono avviata alla porta. Il tempo di varcarla, mi sono girata indietro per un ultimo sguardo, e già la bimba era serena. Quando sono andata a prenderli i bimbi mi hanno raccontato che oggi si sono guardati le mani e le hanno pure disegnate.
Il terzo giorno invece era il mio gran giorno lavorativo, sono uscita di casa che i bimbi ancora dormivano e mi sono diretta come un automa al nuovo posto di lavoro, quello che desideravo da anni.  Ma più il tempo passava e più i piccoli mi mancavano, soprattutto perché sapevo che sarei dovuta rimanere lì fino al tardo pomeriggio, e sicuramente rincasare all'ora di cena. 
I bimbi li hanno accompagnati  all'asilo il Gangster insieme a Guendalina, che poi mi ha raccontato che un po' di storie Marghe l'ha fatte anche stamani, e che al momento in cui è tornata a prenderli i bimbi si erano fatta la pipì addosso tante volte, cosa mai successa. Quindi li ha presi lei e se li è tenuti in casa fino al mio ritorno. Insieme hanno fatto la schiacciata, il pane e una torta salata che mi aspettava per cena, ma mentre io ricevevo informazioni in diretta dalla baby sitter, mi si stringeva sempre di più il cuore. Uuuu, quanto mi mancavano. Mi dicevo che non c'è lavoro che meriti di perdersi un loro risveglio, e che fortunata che sono stata a godermeli tanto tanto. Poi il lavoro è in effetti promettente, le colleghe molto meno ma questo lo sapevo, anche se speravo nel contrario. E quando sono tornata a casa, estenuata dalla giornata di presentazione dei progetti lavorativi, ho trovato i bimbi felici di vedermi, che mi saltavano addosso, che volevano che mi sdraiassi sul pavimento di cucina per prenderli sulle spalle, insomma, li ho visti fare cose che in genere non fanno mai, soprattutto manifestare così tanto la voglia di vedermi e di starmi appiccicata.
Sono andata così a letto spossata e decisa a godermi più che posso questi miei due nanetti allegri.
Il quarto giorno ero di nuovo a casa io, me li sono portati e andati a riprendere, nessuno ha fatto storie anzi, mi hanno raccontato che avevano visto tagliare gli alberi e che hanno cantato le canzoncine. Però all'ora di pranzo Emino mi è voluto stare seduto sulle gambe e ha voluto per tutto il giorno tanti di quegli abbracci, mentre Marghe mi cercava con le mani, sempre attaccata e tutto questo in maniera esagerata rispetto al solito, che manifesta così quanto bisogno abbiamo di stare comunque vicino.
Domani di nuovo li porterà e li riprenderà Guendalina, ma io mi riprometto di tornare presto nel pomeriggio per coccolarmeli un po' e soprattutto per farmi coccolare da loro. 
Io, la vera bisognosa.

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