lunedì 15 settembre 2014

Primo giorno di scuola materna

E' iniziata la scuola materna. Oggi, 15 settembre 2014.
Questa mattina abbiamo partecipato tutti a questo grande inizio, i gemelli con mamma e babbo si sono diretti insieme "in un posto nuovo" come chiamiamo tutte le nostre nuove esperienze. 
Da giorni dicevo loro che da Gianna non saremo più andati, perchè da Gianna andavano i bimbi piccoli, mentre loro adesso erano grandi e sarebbero andati in un posto nuovo, con tanti altri bambini che non conoscevamo.
Quando raccontavo loro questo, li sentivo che me lo  ripetevano tranquilli, come se avessero imparato la lezione. Ma avevo paura che poi, di fatto, non avrebbero accettato tanto serenamente questo cambiamento. 
Invece questa mattina, con i loro zainetti in spalla, fatte le foto, siamo andati all'asilo, o scuola materna o scuola dell'infanzia.
Siamo entrati che mi tenevano stretti per mano, come fanno sempre quando si affidano a me per andare in posti dove non sono mai stati. In classe c'erano pochi bambini più grandi e altri pochi bimbi nuovi, perchè l'inserimento inizia a piccoli gruppi. 
I gemelli sono rimasti vicino a me, e mi hanno seguito quando io mi sono spostata nella perlustrazione della stanza, mentre il Gangster ci guardava da lontano e, poi, vedendoci tranquilli, ci ha salutato. 
Nella stanza c'erano dei bimbi che giocavano con dei treni, e subito Emino, dopo un attimo di osservazione, si è buttato tranquillo a giocare con i suoi amati treni, insieme agli altri bimbi. Marghe è rimasta vicino a me a guardare, poi ha preso un treno anche lei e non l'ha mollato quando un bimbo tentava di prenderglielo di mano, ma non si è seduta con loro a giocare. Mi ha continuato a stare vicino e ogni tanto si girava a guardare delle bimbe più grandi che erano sedute a tavolino a fare dei disegni con i pennaralli. Le ho chiesto se voleva disegnare con loro ma non ha risposto, una maestra allora le ha preso una sedia ma lei ancora non si fidava a staccarsi da me per mettersi seduta da sola. Allora ho chiesto ad Emanuele se volesse disegnare anche lui con Marghe e lui ha accettato volentieri. Ho preso una sedia anche per lui e si sono seduti vicino vicino in capotavola, con Marghe finalmente tranquilla con la vicinanza del fratello, tanto che ha detto, tirando un sospiro di sollievo: "Il mio Mele qui" e entrambi hanno iniziato a disegnare tranquilli. 
Tutto questo sarà durato al massimo 10 minuti. Io li ho lasciati così, seduti a capotavola, vicini vicini, che disegnavano tranquilli. E in quel momento ho fatto loro un'altra foto, che sta girando fra tutti gli amici.
Poi sono uscita e ho aspettato con le altre mamme fuori, dopo aver detto ai bimbi che sarei stata là fuori a leggere. Ho aspettato un'ora circa, come al solito nessuno mi ha chiamato per dirmi che i bimbi piangevano e mi cercavano... così mi sono affacciata nel corridoio e, senza farmi vedere dai bambini, ho visto che le maestre li stavano portando a due a due a fare pipì in bagno. Ho aspettato di vedere i miei e ho visto Margherita che tornava dal bagno saltellando allegra dicendo "ho fatto pipì", con Mele dietro che correva felice in stanza mentre anche lui diceva "Pipì fatta" ridendo. A quel punto le maestre mi hanno detto che potevo andare via tranquilla.
Quando sono tornata a mezzogiorno ho sentito i bimbi che cantavano dal corridoio, mi sono avvicinata alla classe e li ho visti tutti seduti sulle panchine in circolo che stavano cantando. Quando i bimbi mi hanno visto, come al solito, mi sono corsi incontro con un sorrisone e mi si sono buttati  addosso per il nostro abbraccio con lancio in alto di bentrovato, e Ema mi ha detto che stavano cantando. 
Le maestre mi hanno confermato che è andata benissimo, i due sono stati tranquilli sempre e che erano andati pure in giardino. Così mi sono ripresa i miei bimbi per mano e insieme, nel tragitto per arrivare all'auto, entrambi mi hanno raccontato, come riuscivano, quello che avevano fatto la mattina. E io con quelle loro manine calde  nelle mie mani e ascoltando quei racconti di quei piccoli  fiduciosi, mi sono sentita in pace con il mondo, con me stessa e con il lavoro fatto fino ad ora e con la leggerezza che il mondo si affronta così, giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza e grazie tante ai miei bimbi, che sempre ce la fanno e che mi aiutano a farcela in tutto.

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