Ieri sera dovevamo andare a cena
fuori. Per festeggiare di essere a Firenze da soli mentre i gemelli se ne
stanno a Quercianella da soli (si fa per dire, da soli con Guenda, per la
precisione)
Ovviamente è arrivato tardi, lui,
il Gangster padre di famiglia, ovviamente aveva caldo, fame e non aveva voglia
di sentire le mie lamentele sul fatto che avessi caldo, fame e che avessi pure
aspettato un marito in eterno ritardo. Sono saltata su al di lui scooter e
abbiamo iniziato a girare a vuoto per i vari ristoranti in collina, tutti
chiusi per il lunedì o tutti pieni perché aperti. Si avvicinavano
preoccupantemente le 10 di sera e noi stavamo ancora viaggiando al fresco sì,
ma a digiuno fino a quando non ci siamo “imbucati” in una festa privata,
abbiamo scorto un buffet aperto, ci siamo presentati, nessuno ci ha negato un
piatto di pasta fredda e poco altro e lì abbiamo cenato, scoprendo pure che di
lì a poco ci sarebbero stati i fuochi d’artificio a Fiesole. Via, di corsa,
inforchiamo di nuovo lo scooter e arriviamo precisi per alzare il naso e
goderci lo spettacolo dei fuochi, che a Fiesole ti spiazzano perché un po’ li
vedi in cielo, un po’ li vedi partire direttamente dalla Piazza, un altro po’
saltano dal campanile. Bellissimo, io poi che adoro i fuochi d’artificio ero al
settimo cielo. Ma quello che mi ha colpito, oltre la libertà ritrovata come
coppia, è il fatto che in genere sono io che, quando siamo soli, parlo dei
bambini. Ieri sera invece era lui, quel Gangster con nuovo incarico che lo
terrà ancora di più fuori casa ma che lo rende orgogliosissimo, che coglieva
ogni minima scusa per raccontarmi del suo Mele, di quanto preziosi sono i gemelli, di che bravi che sono
e di come lui si diverte con loro e di quanti baci dia alla sua Margheritina.
Tutto questo perché il giorno prima, la domenica
pomeriggio, lui è rimasto credo per la prima volta o quasi, solo con loro al
mare, lasciandoli giocare in casa e portandoli poi a lavare l’auto e infine a
mangiar la pizza, con visione di Peppa a
tavola, ma non importa. L’importante è che se li sia goduti e loro lui, quel
babbone che ha confessato di voler essere ricordato per quanto li vizia, invece
che per quanto li brontola.
E stasera si replica, i programmi
dicono via in scooter nel Chianti, proprio come ai vecchi tempi. Mentre dal
mare mi arrivano foto rassicuranti di due gemelli felici all’ombra dell’ombrellone
in riva al mare che giocano a fare Cappuccetto Rosso e il lupo, con una Marghe
travestita in nonna con tanto di occhiali e vestito pareo, e un Ema che fa il
cacciatore fiorentino, con quelle sue c aspirate che fanno paura.
Quindi che dire, tutto
organizzato, per ora fila tutto liscio liscio, ognuno di noi ha il proprio
divertimento.
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