Siamo partiti per il mare di
Quercianella il pomeriggio del primo luglio, per rimanerci due mesi. Abbiamo
fatto una sosta nei dintorni di Livorno per andare a vedere quel maneggio che
promette corsi di avvicinamento ai pony. Faceva un caldo infernale, non c’era
nessuno che ci potesse dare informazioni, ma noi ce la siamo cavata dando da
mangiare ai due cavallini e accarezzando gli altri cavalli. Ho visto che ai
bimbi piace stare con gli animali e quindi lì torneremo, quando passeranno i
bollori africani. Poi ci siamo fermati a mangiare la pizza in pineta, perché è
un rito propiziatorio, perché quella pizzeria di Quercianella mi ricorda tanto la Quercianella che fu,
perché mi piace la compagnia dei miei bimbi, allegri e curiosi. E la mattina
dopo iniziano i giorni di mare. Arriviamo felici allo stabilimento balneare, il
tempo di parcheggiare e scendere i bimbi, io mi trattengo un attimo vicino
all’auto per prendere le borse, li sento felici che corrono verso il mare e poi sento un pianto
disperato: Emino era scivolato un secondo dopo la partenza e aveva un sassolino
conficcato in fronte, che quando ho tentato di togliere non veniva via,
facendomi così presagire guai.
Tutti impauriti e accaldati
andiamo in spiaggia, chiedo aiuto ai bagnini che tentano una prima estrazione
del sasso, ci provo anche io ma non viene via. Mi dicono di andare al Pronto
soccorso e io mi rassegno, fino a quando non compare, nella cabina preposta ad
infermeria, una bagnante che dice di essere un’infermiera del Pronto Soccorso.
Prende in mano la situazione, disinfetta tutto, fa stendere Ema sul lettino, io
e i bagnini lo immobilizziamo e via, in un attimo, con un bambino coraggioso
che non ha pianto, viene estratto il sasso, lasciando posto ad un bel buchetto
in fronte. Ghiaccio e cerotto e via, ci dice lei, ora tutti a casa, perché con
questa botta e con questo caldo non si sta al mare ma al fresco della casa,
tranquilli. Bene, ecco fatto, primo giorno di mare, riprendo le borse e i bimbi
e dopo mezz’ora che eravamo arrivati, torniamo già a casa.
Nei giorni seguenti invece il caldo
ci ha attanagliato, per fortuna il mare grande come i gemelli chiamano l’acqua alta
ci ha aiutato e i braccioli quest’anno la fanno da padrone: non c’è pace fino a
quando non li indossano e possono avventurarsi nella loro acqua grande, improvvisamente diventata la loro più grande amica,
dove adesso (nel metro di acqua che per loro è già grande), nuotano felici senza
paura. Come senza paura vanno con il loro babbone nell’acqua veramente grande, quella
dove non tocca nessuno, e stanno a lungo a fare il bagno con quel loro babbo fiero
di vedere due bimbi pesciolini, proprio come piace a lui.
Io intanto, come programmato, sono
tornata a Firenze lasciandoli per tre giorni da soli con Guendalina a Quercianella.
Io così posso lavorare, shoppingare per i saldi e uscire con il Gangster che
anche lui ovviamente lavora, mentre i bimbi continuano a divertirsi al mare con quella loro e nostra amata baby sitter, che
è stata un regalo del Cielo.
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