lunedì 6 luglio 2015

Pronti, via, inizia il mare



Siamo partiti per il mare di Quercianella il pomeriggio del primo luglio, per rimanerci due mesi. Abbiamo fatto una sosta nei dintorni di Livorno per andare a vedere quel maneggio che promette corsi di avvicinamento ai pony. Faceva un caldo infernale, non c’era nessuno che ci potesse dare informazioni, ma noi ce la siamo cavata dando da mangiare ai due cavallini e accarezzando gli altri cavalli. Ho visto che ai bimbi piace stare con gli animali e quindi lì torneremo, quando passeranno i bollori africani. Poi ci siamo fermati a mangiare la pizza in pineta, perché è un rito propiziatorio, perché quella pizzeria di Quercianella mi ricorda tanto la Quercianella che fu, perché mi piace la compagnia dei miei bimbi, allegri e curiosi. E la mattina dopo iniziano i giorni di mare. Arriviamo felici allo stabilimento balneare, il tempo di parcheggiare e scendere i bimbi, io mi trattengo un attimo vicino all’auto per prendere le borse, li sento felici che corrono  verso il mare e poi sento un pianto disperato: Emino era scivolato un secondo dopo la partenza e aveva un sassolino conficcato in fronte, che quando ho tentato di togliere non veniva via, facendomi così presagire guai.
Tutti impauriti e accaldati andiamo in spiaggia, chiedo aiuto ai bagnini che tentano una prima estrazione del sasso, ci provo anche io ma non viene via. Mi dicono di andare al Pronto soccorso e io mi rassegno, fino a quando non compare, nella cabina preposta ad infermeria, una bagnante che dice di essere un’infermiera del Pronto Soccorso. Prende in mano la situazione, disinfetta tutto, fa stendere Ema sul lettino, io e i bagnini lo immobilizziamo e via, in un attimo, con un bambino coraggioso che non ha pianto, viene estratto il sasso, lasciando posto ad un bel buchetto in fronte. Ghiaccio e cerotto e via, ci dice lei, ora tutti a casa, perché con questa botta e con questo caldo non si sta al mare ma al fresco della casa, tranquilli. Bene, ecco fatto, primo giorno di mare, riprendo le borse e i bimbi e dopo mezz’ora che eravamo arrivati, torniamo già a casa.
Nei giorni seguenti invece il caldo ci ha attanagliato, per fortuna il mare grande come i gemelli chiamano l’acqua alta ci ha aiutato e i braccioli quest’anno la fanno da padrone: non c’è pace fino a quando non li indossano e possono avventurarsi nella loro acqua grande,  improvvisamente diventata la loro più grande amica, dove adesso (nel metro di acqua che per loro è già grande), nuotano felici senza paura. Come senza paura vanno con il loro babbone nell’acqua veramente grande, quella dove non tocca nessuno, e stanno a lungo a fare il bagno con quel loro babbo fiero di vedere due bimbi pesciolini, proprio come piace a lui.
Io intanto, come programmato, sono tornata a Firenze lasciandoli per tre giorni da soli con Guendalina a Quercianella. Io così posso lavorare, shoppingare per i saldi e uscire con il Gangster che anche lui ovviamente lavora, mentre i bimbi continuano a divertirsi al mare  con quella loro e nostra amata baby sitter, che è stata un regalo del Cielo.

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