Le vacanze si sono concluse
oramai. Come un classico nostro, siamo rimasti al mare fino al pomeriggio del
31 agosto, rientrando a Firenze in serata, cena e doccia e via a letto presto perché
domani inizia l’asilo.
Così facevano con me da piccola, portandomi
in vacanza appena finita la scuola e
rientrando giusto in città per riprendere l’anno scolastico, così faccio io con
i miei bimbi. Anche perché dove stiamo meglio che al mare in estate?
Quest’anno è stata un’estate
calda e lunga, ma come sempre è riuscita meglio di quanto ci aspettavamo. In
spiaggia praticamente solo la mattina, che il doppio turno, cioè tornarci anche
il pomeriggio, risultava troppo stancante per tutti, specie per me. Ci abbiamo
provato la prima settimana ma poi abbiamo desistito subito. Così abbiamo
trovato Trudy, svogliato pony che ci ha permesso di frescheggiare nel tardo
pomeriggio sulle colline sopra Quercianella, regalandoci delle belle esperienze
sopra di lui, cavalcate controllate alla scoperta degli alberi, dei profumi e
di un nuovo assetto ed equilibrio, quello appunto della cavalcata in campagna,
con andamenti e andature diverse, che hanno regalato sicurezza e abilità ai
miei bimbi. Poi abbiamo dormito molto, il pomeriggio quasi tre ore, la mattina
quasi fino alle 8.30. Bagni in acqua alta con i braccioli, medusa che ha punto
Ema sul braccio, balena spiaggiata davanti al nostro mare. Allontanamenti dall’ombrellone
per esplorare liberi lo spazio vicino, un affiatamento di famiglia come solo l’estate
porta.
Per questo siamo venuti via
malvolentieri, per questo l’estate è volata come poche altre volte.
Dal primo settembre asilo nuovo,
alla Sinagoga. Pianti disperati la mattina del primo giorno, con Emino che
piangeva prima di entrare e Marghe che lo consolava dicendo: va be’ Ema, vediamo, intanto andiamo a
vedere “. Io con la pancia girata per tutta la mattina fino a quando non
sono andata a prenderli quando, ovviamente, li ho trovati felici che non
volevano neanche venire via.
Adesso siamo già alla fine della
seconda settimana e me li scopro tutti i giorni più grandi, sereni come non li
ho mai visti, uniti e curiosi di queste loro nuove amicizie. Io pure curiosa di
questi nuovi compagni e di queste loro famiglie.
Per la prima volta oggi mi hanno salutato
senza piangere, avevamo patteggiato solo quattro baci di addio e così è stato, ci sono
state aggiunte solo un po’ di carezzine dolci alla mamma e poi via, ognuno
verso i nostri compiti.
E’ iniziato così un altro
capitolo della nostra vita.
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